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Erdogan “invade” un altro giacimento Eni. Delmastro: “Il governo era stato avvertito, ma tace”
Erdogan "invade" un altro giacimento Eni. Delmastro: "Il governo era stato avvertito, ma tace" - Secolo d'Italia
mercoledì 29 gennaio 13:51 - di Luciana Delli Colli
Non c’è più solo la violazione del “blocco 7”.
Da una decina di giorni la Turchia ha compiuto un nuovo passo nella sua “guerra di conquista” energetica. Ha inviato la nave Yavuz, la stessa del precedente blitz, a trivellare anche nel blocco 8.
Una nuova sfida all’Italia, all’Europa e ai “legittimi interessi dell’Eni” e, a caduta, sono anche i nostri. Il tutto mentre il governo giallorosso tace, sebbene già quasi 4 mesi fa fosse stato avvertito e sollecitato su quanto stava accadendo.
Era il 9 ottobre quando il deputato di FdI Andrea Delmastro presentò un’interrogazione al ministro degli Esteri Luigi Di Maio sull’arroganza di Ankara, che aveva mandato la Yavuz, con tanto di scorta militare, a trivellare dove non poteva. Il blocco 7, infatti, è di pertinenza di Malta e in concessione all’italiana Eni.
Nessun passo per arginare la “voracità del sultano”
Delmastro oggi torna sulla questione, denunciando che quell’interrogazione su tema tanto strategico è “rimasta inevasa”. Senza che nel frattempo governo e ministero degli Esteri abbiano ritenuto di compiere alcun passo per arginare “la voracità del sultano”. “L’Italia non ha richiesto sanzioni”, sottolinea Delmastro, ricordando che “la Turchia nel frattempo è prepotentemente entrata anche nello scacchiere libico“. Anche perché, commenta, di fronte a “mire che non hanno fine”, Erdogan resta con le mani libere.
Erdogan "invade" un altro giacimento Eni. Delmastro: "Il governo era stato avvertito, ma tace" - Secolo d'Italia
mercoledì 29 gennaio 13:51 - di Luciana Delli Colli
Non c’è più solo la violazione del “blocco 7”.
Da una decina di giorni la Turchia ha compiuto un nuovo passo nella sua “guerra di conquista” energetica. Ha inviato la nave Yavuz, la stessa del precedente blitz, a trivellare anche nel blocco 8.
Una nuova sfida all’Italia, all’Europa e ai “legittimi interessi dell’Eni” e, a caduta, sono anche i nostri. Il tutto mentre il governo giallorosso tace, sebbene già quasi 4 mesi fa fosse stato avvertito e sollecitato su quanto stava accadendo.
Era il 9 ottobre quando il deputato di FdI Andrea Delmastro presentò un’interrogazione al ministro degli Esteri Luigi Di Maio sull’arroganza di Ankara, che aveva mandato la Yavuz, con tanto di scorta militare, a trivellare dove non poteva. Il blocco 7, infatti, è di pertinenza di Malta e in concessione all’italiana Eni.
Nessun passo per arginare la “voracità del sultano”
Delmastro oggi torna sulla questione, denunciando che quell’interrogazione su tema tanto strategico è “rimasta inevasa”. Senza che nel frattempo governo e ministero degli Esteri abbiano ritenuto di compiere alcun passo per arginare “la voracità del sultano”. “L’Italia non ha richiesto sanzioni”, sottolinea Delmastro, ricordando che “la Turchia nel frattempo è prepotentemente entrata anche nello scacchiere libico“. Anche perché, commenta, di fronte a “mire che non hanno fine”, Erdogan resta con le mani libere.