Eni (ENI) Eni è il regno Marcegaglia (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
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Analisi tecnica Eni




27-11-2015



Il titolo Eni oggi merita un’analisi particolarmente attenta vista la situazione grafica in cui si trova.

Prima di tutto chiariamo subito che l’analisi tecnica di Eni è stata effettuata su di un grafico a candele giornaliere.

Ho voluto soffermarmi in particolare modo su questo titolo perché il prezzo si sta avvicinando ad una trend-line ribassista molto importante dal punto di vista grafico.
Osserva come in precedenza il prezzo, una volta giunto a contatto con tale trend-line, sia sempre stato respinto verso il basso.

Qual è la prima regola per valutare l’importanza di una trend-line??
Semplice, più volte la trend-line respinge i prezzi più diventa importante!

Ti starai chiedendo perché, ottima domanda.

Il mercato sente particolarmente quel livello di prezzo! Anche perché è così evidente…
Se il prezzo andrà nuovamente a ridosso, cosa che ormai sembra quasi certa, sarà la quarta volta che si verificherà, inoltre guarda come i contatti sono sempre stati abbastanza precisi e puliti, non possiamo non tenere sotto controllo questo setup!


Ci sono altri due fattori che attirano l'attenzione..
1° FATTORE

Guarda come il rialzo delle quotazioni che ci sta portando a ridosso della trend-line in realtà non sia affatto seguito dall’incremento volumetrico, come vedi dove ho segnato il minimo del prezzo (scarcabocchio blu), la media dei volumi (riferita alle ultime 15 candele) è in calo (freccia rossa sui volumi).

I due punti fondamentali riguardanti la lettura dei volumi quali sono??

I volumi accompagnano sempre i prezzi

I volumi risultano sempre anticipatori dei movimenti futuri del prezzo

I volumi in questo caso non stanno accompagnando i prezzi.

2° FATTORE Deve assolutamente essere presa in considerazione la situazione dell’oscillatore stocastico, per ora si trova semplicemente in ipercomprato come nei famosi 3 contatti precedenti del prezzo a ridosso della trend-line.
(ho scritto anche un articolo sul blog riguardo l’oscillatore stocastico lo trovi qui: Oscillatore stocastico, come usarlo correttamente).


Arrivati qui, facciamo il punto della situazione:

Il prezzo si avvicina ad una trend-line ribassista che ha sempre respinto i prezzi verso il basso

Il prezzo sta arrivando nei pressi di tale trend-line in fase di ipercomprato

I volumi non accompagnano la salita dei prezzi



Cosa dobbiamo controllare in definitiva per valutare eventuali entrate sul titolo Eni??


SPUNTI OPERATIVI

Direi che sono due i fattori da tenere in seria considerazione per entrare sul titolo

Per un eventuale entrata a rialzo, controllare la rottura della trend-line verso l’alto che sia fatta con una buona candela e soprattutto che si verifichi un’esplosione dei volumi verso l’alto. Altrimenti vista l’importanza del livello da rompere difficilmente la salita potrà essere sostenuta.

Per un’eventuale entrata a ribasso direi che possiamo tenere sotto stretta osservazione l’oscillatore stocastico. Se dovesse verificarsi una divergenza ribassista, e sul secondo massimo dell'oscillatore la linea K% taglia a ribasso la lnea D%, questo potrebbe essere un buon punto d’ingresso per posizionarsi short. Stop ovviamente da piazzare sopra l’ultimo massimo che farà il prezzo, possibilmente oltre la trend-line.Un ultimo piccolo accorgimento sarebbe quello di avere una buona espansione volumetrica almeno inizialmente nella fase di ribasso, questo perchè essendo in un trend complessivamente ribassista di lungo periodo dovrebbe indicarci che le spinte verso il basso sono accompagnate dalle vendite
 

tontolina

Forumer storico

LIQUIDARE ENI PER SALVARE MPS: GIAVAZZI IL SEME DELLA FOLLIA!

Adesso sedetevi e state calmi, non agitatevi …
sedetevi e state calmi, non agitatevi …

Scritto il 29 febbraio 2016 alle 15:00 da icebergfinanza




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Probabilmente molti di Voi non conoscono Andrew W.Mellon e quello che accadde durante la Grande Depressione del 1929. Mellon segretario al tesoro americano dal 1921 al 1932, banchiere e importante industriale era una delle persone più ricche d’America, terzo contribuente dopo John D. Rockefeller e Henry Ford passò alla storia per avere pronunciato e consigliato all’allora presidente Herbert Hoover le seguenti parole…
“Liquidare il lavoro, liquidare le azioni, liquidare gli agricoltori, liquidare l’immobiliare…eliminare il marcio dall’economia…”
Provate a chiudere gli occhi e immaginare quello che sta accadendo in Italia…
“Liquidare il lavoro… missione compiutta…liquidare le azioni missione stracompiuta… liquidare gli agricoltori…missione in corso, liquidare l’immobiliare…missione già a buon punto, eliminare il marcio dall’economia…obiettivo fallito… eliminare il marcio dalla politica…obiettivo strafallito”
Nel fine settimana sul Corriere de Menona, il solito editoriale del solito liberista demenona Giavazzi suggerisce di liquidare tutti i gioielli della Cassa Depositi e Prestiti per salvare e nazionalizzare il cadavere del Monte dei Paschi di Siena…
Adesso sedetevi e state calmi, non agitatevi …
Tasse, Cassa Depositi, banche
C’è un’opinione diffusa, fuori d’Italia, che le nostre banche abbiano troppo poco capitale e che questo sia uno dei motivi per cui gli investimenti languono e così anche la crescita. È un’opinione che tiene lontani investitori internazionali che invece potrebbero contribuire a rafforzare il capitale delle banche italiane. La realtà è in parte diversa: gli istituti maggiori hanno tutto il capitale necessario, ma i più piccoli no. E poi c’è un’eccezione molto visibile, che spiega quell’opinione diffusa: il Monte dei Paschi di Siena. Per fugare l’ombra che si stende sulle nostre banche bisogna mettere in sicurezza il Monte. Servono circa dieci miliardi di euro. È escluso che vi siano investitori privati disposti a metterceli e sarebbe un delitto indurre le banche maggiori a farlo mettendone a rischio la solidità. Lo Stato sarebbe potuto intervenire quando ancora le regole europee lo consentivano, ma non lo fece. L’unica strada rimasta è usare la Cassa depositi e prestiti, un’istituzione di fatto pubblica (il maggior azionista è il ministero dell’Economia) ma che le regole europee considerano privata perché una quota di minoranza è posseduta dalle fondazioni bancarie.
Per mettere dieci miliardi nel Monte la Cassa deve però vendere una parte delle sue partecipazioni in Eni, Snam, Terna, Fincantieri. Almeno temporaneamente, perché il Monte risanato fra qualche anno potrà essere venduto, come fece il governo di Londra dopo aver nazionalizzato Lloyds e Royal Bank of Scotland.
Non farlo per l’orgoglio di non perdere il controllo delle aziende di cui Cdp è il maggiore azionista sarebbe una decisione poco lungimirante.


Quindi su dai vendiamo le nostre galline dalle uova d’oro Eni, Terna e Snam, per salvare un gallina già decotta da tempo, il Monte dello sfascio di Siena!
Se nasco un’altra volta giuro che studio economia alla Bocconi e faccio l’editorialista del Corriere e del Sole 24 Ore gratis, in fondo per scrivere idiozie non serve poi molto solo tanta fantasia e un pizzico di follia.
Non prendetevela con i nostri giovani, con simili insegnanti non hanno alcuna colpa!

LIQUIDARE ENI PER SALVARE MPS: GIAVAZZI IL SEME DELLA FOLLIA! | icebergfinanza

 

tontolina

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Marcegaglia, il socio di Verdini, De Benedetti e le coop rosse. Ecco ...
Tiscali.it - ‎

Baldassarri e Toccafondi sono accusati insieme ad altre 11 persone di associazione a delinquere transnazionale "finalizzata a commettere più delitti di truffa aggravata in danno del patrimonio della Banca Monte dei Paschi di Siena". Intanto, “un ...

la Marcegaglia deve essere proprio una MASSONA importante se è pure presidente di ENI con tutti i debiti che non ha ancora pagato!
vorrà distruggere pure ENI?
 

tontolina

Forumer storico
Tangenti Eni Nigeria, il legale dell'ex manager che ora accusa Scaroni e Descalzi lascia la difesa
Il Fatto Quotidiano - ‎
Tangenti Eni Nigeria, il legale dell’ex manager che ora accusa Scaroni e Descalzi lascia la difesa
Numeri & News
L'avvocato difensore di Vincenzo Armanna, secondo il Corriere, ha rinunciato all'incarico per "dissidi sulla linea difensiva". Il passo indietro potrebbe preludere a un cambio di atteggiamento dell'ex dirigente del Cane a sei zampe nell’area del Sahara, a sua volta indagato, che con le sue dichiarazioni ai pm ha contribuito all'inchiesta sulla presunta corruzione internazionale

di F. Q. | 14 febbraio 2017

Ha lasciato l’incarico per “dissidi sulla linea difensiva” l’avvocato difensore di Vincenzo Armanna, l’ex dirigente Eni diventato il grande accusatore dell’ex numero uno del gruppo Paolo Scaroni e dell’attuale ad Claudio Descalzi, indagati per corruzione internazionale in Nigeria e per i quali i pm di Milano hanno chiesto la settimana scorsa il processo. Ne dà notizia il Corriere della Sera, che definisce “piccolo colpo di scena” la rinuncia di Luca Santa Maria – che aveva accompagnato Armanna in tutti gli interrogatori sostenuti “in un’ottica di dichiarata collaborazione con l’autorità giudiziaria – a pochi giorni dalla richiesta di rinvio a giudizio.

Il quotidiano di via Solferino ipotizza, anche se è presto per dirlo, che il passo indietro possa preludere a un cambio di atteggiamento dell’ex dirigente del Cane a sei zampe nell’area del Sahara, il quale in un eventuale incidente probatorio potrebbe non confermare le proprie dichiarazioni. E’ stato lui a parlare ai magistrati della tranche da 50 milioni della presunta maxi tangente da oltre 1 miliardo per il giacimento Opl 245 destinata a Scaroni. “Casula (Roberto, alto dirigente Eni, anch’egli indagato, ndr), con l’endorsement di Scaroni, e in un caso Scaroni in prima persona, hanno provato a far lievitare artificiosamente il prezzo finale di acquisizione del blocco, per permettere il pagamento della esorbitante ‘parcella’ di Emeka Obi”, ha raccontato tra il resto.

Secondo il Corriere, Armanna ha chiesto ai pm di segretare o coprire con omissis, negli atti dell’indagine, i dati secondo lui irrilevanti per le indagini ma lesivi della sua privacy, come i “documenti sull’organizzazione del matrimonio, conti bancari intestati alla moglie, anagrafe tributaria, immobili e partecipazioni societarie, intercettazioni di telefoni ed email”. La Procura ha però rigettato la richiesta. A quel punto la sua disponibilità nei confronti dei pm potrebbe essersi ridotta.
 

codam

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Evento sentenza tangenti Algeria:
Eni e Saipem al momento sono positive.

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