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Eni, tre buoni motivi per cui ci sono margini di rialzo15/02/2010Mentre il prezzo del petrolio è stabile a 74,15 dollari al barile, con i mercati Usa chiusi per la festa del Presidente, Eni a piazza Affari sale dello 0,36% a 16,71 euro, ma in mattinata ha raggiunto un top a 16,87 euro, spinta ancora dai giudizi positivi arrivati dai broker dopo i conti 2009 oltre le attese.
Barclays, ad esempio, ha confermato il rating overweight e il prezzo obiettivo a 26 euro, in attesa dell'aggiornamento delle strategie del gruppo in programma per il prossimo 12 marzo. Invece Bank of America-Merrill Lynch, pur rivedendo leggermente al rialzo le stime per riflettere i conti del quarto trimestre che hanno evidenziato un utile migliore delle attese, ha mantenuto il rating neutral.
Gli analisti continuano infatti a vedere Eni come una delle major europee meno attraenti a causa dell'assenza di catalizzatori, di una limitata crescita nell'upstream e di un crescente rischio M&A poichè l'azienda deve "rigenerare" il suo portafoglio di attivitá upstream.
Infine Intermonte, a seguito dei risultati del quarto trimestre 2009 e della guidance su produzione E&P 2010 flat, ha rivisto al ribasso le stime 2010 e anni seguenti (Eps 2010 -7%, 2011 -13%, 2012 -6%). Il dividendo 2010 è stato abbassato a 1 euro per azione da 1,10 e il target price portato a 20 da 21 euro.
In ogni caso la sim mantiene il rating positivo outperform sul titolo per l'allettante rendimento del dividendo: 6% dividend yield, la buona tenuta dei margini G&P, l'upside legato alla dismissione degli asset non core. Parlando di Snam Rete Gas (+0,22% a 3,46 euro), l'Ad di Eni ha dichiarato al Financial Times che ''non ha una posizione dogmatica'' circa il mantenimento della quota per sempre. La sua cessione, ha aggiunto, potrebbe avvenire ''forse tra 12 o 18 mesi, ma non ho fretta, sono molto rilassato su questo tema''.Francesca Gerosa
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la cosa + importante è recuperare
la bollM:cool:

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da/from borse.it

Eni: programma investimenti per 52,8 miliardi di euro nel quadriennio 2010-2013
Si rafforza il piano di investimenti del gruppo Eni. Il nuovo piano strategico del gruppo guidato da Paolo Scaroni prevede un programma investimenti per 52,8 miliardi di euro nel quadriennio 2010-2013, con un incremento dell’8% rispetto al piano 2009-2012. L'incremento di produzione sarà interamente destinato al settore E&P per lo sviluppo di nuovi progetti, in particolare in Iraq e in Venezuela, che contribuiranno alla crescita produttiva nel quadriennio e negli anni successivi. Sul fronte dell'efficienza, Eni ha un target di riduzione dei costi a 2,4 miliardi di euro al 2013, incrementando del 20% i risparmi previsti nel piano precedente. Infine, per quanto concerne il piano di remunerazione degli azionisti, Eni promette un dividendo in crescita in linea con l’inflazione Ocse dal 2011 e con uno scenario di quotazioni del petrolio a 65 dollari al barile.
 

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ENI: SCARONI, TERZA OIL COMPANY AL MONDO PER REDDITIVITA'
(TLB-ASCA) - San Donato Milanese (Mi), 12 mar - Nei 5 anni di gestione targata Paolo Scaroni, Eni e' diventata una delle compagnie energetiche pia' redditizie per i propri azionisti, piazzandosi al terzo posto della classifica mondiale per reddittivita' dopo i colossi Total e Chevron. A rivendicarlo, con un pizzico di orgoglio, e' stato lo stesso ad dell'Eni, che ha introdotto la conferenza stampa di presentazione del piano industriale tracciando un bilancio dei suoi anni ai vertici del gruppo di San Donato Milanese. ''Da quando sono in Eni - ha detto Scaroni - in termini di reddittivita' siamo il terzo gruppo al mondo, dopo Total e Chevron ma piazzandoci meglio di Exxon, Shell, Repsol e Conoco''. Merito soprattutto, ha spiegato Scaroni, della strategia aziendale seguita nell'ultimo quinquennio: ''Quando sono arrivato in Eni nel 2005, confesso che del core business di Eni non ne sapevo nulla. Erano in molti a sollecitarmi di ristrutturare Eni, cedere alcuni asset come Snam Rete Gas e Saipem per rendere Eni una piccola Exxon. In genere accetto volentieri i consigli degli analisti e di chi conosceva questo business meglio di me, ma una volta raccolte le idee ho fatto esattamente l'opposto''. Scelte che, numeri alla mano, alla fine ''sono state felici: il ritorno dall'investimento per gli azionisti e' stato del 65% su Snam Rete Gas e addirittura del 210% su Saipem''. Tutto cio', ha detto Scaroni tirando le somme, dimostra che ''Eni e' diversa, e' differente. Eni non vuole essere una piccola Shell o una piccola Exxon e siamo felici di essere diversi. Ed e' proprio su questa nostra diversita' - ha concluso Scaroni - che garantiamo ai nostri azionisti performace migliori del nostro gruppo di riferimento''. fcz/mcc/rob
 

devil67

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trmestruale

quando rivedremo il 2 come prima cifra........(partendo da sx):D
 

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