Enel (ENEL) Enel+Enel Green Power..si fondono (1 Viewer)

tontolina

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Enel G.P.: col 78,6% di EO entra nel mercato tedesco ROMA (MF-DJ)--Enel G.P. (EGP) ha acquisito una partecipazione pari al 78,6% del capitale sociale di Erdwarme Oberland GmbH (EO) da Erdwarme Bayern GmbH & Co. (EB), societa' specializzata nello sviluppo di progetti geotermici in Baviera. L'acquisizione e' stata effettuata attraverso l'emissione di nuove azioni in EO per un corrispettivo totale di 22 mln di euro che coprira' gli investimenti iniziali richiesti dal progetto.
Con questa operazione, informa una nota, EGP, la societa' del gruppo Enel dedicata alle rinnovabili entra nel mercato tedesco portando con se' la piu' avanzata tecnologia e l'esperienza centenaria nel campo della geotermia.
"Questa acquisizione e' molto importante in quanto apre ad Enel G.P. le porte di un mercato delle rinnovabili importante e stabile come quello tedesco - ha dichiarato Francesco Venturini, a.d. di EGP - e dimostra la capacita' del Gruppo di stare al passo con i trend di mercato ed entrare rapidamente in nuovi Paesi, facendo leva sulla sua presenza ed esperienza globale per cogliere nuove opportunita' di mercato. Abbiamo intenzione di costruire una solida piattaforma per future opportunita' d'investimento nel Paese, sia nel settore geotermico che in altri, contribuendo al raggiungimento dell'obiettivo sulla quota di rinnovabili nel portafoglio energetico europeo".
EO ha recentemente sviluppato un progetto per la realizzazione di un impianto geotermico, di capacita' massima attesa pari a circa 26 MW. Il progetto, sito vicino a Weihleim, circa 50 km a sud-ovest di Monaco di Baviera, sara' sviluppato, in consultazione con le comunita' locali, a partire da una concessione di esplorazione mineraria, concessa dal Ministero Bavarese per gli Affari Economici, Media, Energia e Tecnologia, valida per 3 anni a partire dal mese di dicembre 2015. EO iniziera' le attività di esplorazione geologica nel corso del 2016.
gug
(END) Dow Jones Newswires
January 13, 2016 05:17 ET (10:17 GMT)
 

tontolina

Forumer storico
qualcuno che ha fiducia nella società C'è!

mentre tutti fuggono dalle obbligazioni bancarie....
la CINA finanzia ENEL


Enel, da Bank of China linea di credito da 1 miliardo di dollari

Bank of China metterà a disposizione di Enel una linea di credito fino a 1 miliardo di dollari garantita da Sinosure (la China Export & Credit Insurance Corporation). L'accordo avrà validità cinque anni. Lo scopo è promuovere lo sviluppo da parte delle società del gruppo italiano, in particolare di Egp, di progetti su scala mondiale con la partecipazione di società cinesi
 

hans_castorp

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(ANSA) - ROMA, 22 MAR - L'Enel chiude il 2015 con un risultato netto in forte crescita a 2.196 milioni di euro (+324% rispetto ai 517 milioni del 2014, quando il bilancio fu fortemente appesantito dalle svalutazioni) e un utile netto ordinario in calo del 3,6% a 2.887 milioni. Lo annuncia la società in una nota. Il cda propone all'assemblea, come previsto, un dividendo di 16 centesimi per azione. I ricavi sono stabili (-0,2%) a 75,6 miliardi, mentre l'ebitda si attesta a 15.297 milioni (-2,9%).
 

hans_castorp

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ne ho un pacchetto comprate 2 anni fa a 1,50. In questi casi cosa conviene fare, hai per caso un consiglio da darmi?
 

tontolina

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L’Italia aumenta gli aiuti al petrolio
Di Massimo J. De Carlo , il 25 marzo 2016 17 Comment


Riporto alcuni stralci dell’articolo su ‘la Repubblica’ online che dimostra la scarsa lungimiranza del governo attuale riguarda alla programmazione energetica nazionale, miope e pericolosa.
Mentre il governo s’impegna a tagliare le emissioni serra, crescono gli incentivi per i combustibili fossili…. Nelle sedi internazionali da anni l’Italia si impegna a tagliare le emissioni di gas serra prodotte in larghissima parte bruciando combustibili fossili. Ma nel frattempo il governo aumenta i contributi ai combustibili fossili: siamo passati dai 12,8 miliardi del 2013 ai 13,2 miliardi di dollari del 2014 …. “Facendo addirittura peggio dei suoi predecessori, Renzi è riuscito a ostacolare le energie rinnovabili su tutti i fronti: cambiando in corsa accordi già sottoscritti con lo Spalma incentivi, modificando la tariffa elettrica per frenare il risparmio energetico e finendo per causare un aumento delle nostre bollette, bloccando i piccoli impianti domestici, specialmente quelli fotovoltaici”… Oltre la metà della nuova potenza elettrica installata nel 2015 su scala globale viene da fonti rinnovabili e in Germania gli incentivi all’energia dolce superano i 23 miliardi di euro mentre in Italia si fermano sotto gli 11 miliardi.

Per l’articolo completo cliccare qui.
 

tontolina

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Dati Bilancio Italia
Strumenti Utili
Enel: ricavi scendono più del previsto nel primo trimestre, bene Ebitda e utile netto
Oggi, 18:58

di Luca Fiore

"I risultati del primo trimestre del 2016 registrano progressi molto buoni rispetto al nostro piano strategico. Flessibilità ed aumento delle efficienze operative ci hanno consentito di migliorare ulteriormente il nostro grado di competitività e questo a fronte dello scenario macroeconomico che rimane sfidante”. Così Francesco Starace, Amministratore delegato e Direttore generale di Enel, ha commentato i conti dei primi tre mesi.

Tra gennaio e marzo il fatturato del colosso dell’energia si è attestato a 17.872 milioni di euro, il 10,5% in meno rispetto a un anno prima. Il calo riconducibile alla riduzione dei ricavi da vendite di energia elettrica nei mercati maturi, alle minori attività di trading e all’effetto cambi.

Stabile invece l’Ebitda (-0,1% a 4.017 milioni) per effetto, riporta la nota della società, "del complessivo andamento negativo dei tassi di cambio e del minore margine di generazione e trading rilevato in Italia e nella Penisola Iberica e nella Divisione Energie Rinnovabili” e "della riduzione dei prezzi”. Si tratta di effetti compensati "dalle efficienze operative, dal contributo della nuova capacità rinnovabile, dal miglioramento dei margini sui mercati finali maturi e dal margine di generazione in Cile”.

L’Ebitda ordinario si è attestato a 3.871 milioni (4.023 milioni nel primo trimestre 2015, -3,8%) e, al netto delle partite non ricorrenti, aumenta del 2% su base comparabile. Gli analisti avevano stimato un giro d’affari di 18,75-18,95 miliardi e un Ebitda di 3,75-3,85 miliardi di euro.

L’Ebit ha messo a segno un +1,7% salendo a 2.670 milioni mentre il risultato netto del Gruppo è passato da 810 a 939 milioni. Il dato, che segna una crescita del 15,9%, è legato al miglioramento del risultato operativo e al minor carico fiscale. L’utile netto ordinario del Gruppo è risultato pari a 795 milioni (810 milioni di euro nel primo trimestre 2015, -1,9%), al di sopra dei 750-790 milioni del consenso.

In calo l’indebitamento finanziario netto che dai 37.545 milioni di fine 2015 è sceso a 36.644 milioni "per il miglioramento dei flussi di cassa della gestione operativa e per l’effetto positivo della variazione dei tassi di cambio in cui è espressa parte dell’indebitamento”.

borse.it
 

tontolina

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Banda larga, Enel muove su Metroweb: offerta da 806 mln

L'ex monopolista elettrico risponde alla proposta già avanzata da Telecom, la quale aveva messo sul piatto una cifra leggermente superiore (820 milioni) tutta in contanti. La proposta di Enel è parte cash e parte regolata con uno scambio azionario

di LUCA PAGNI
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Francesco Starace, numero uno dell'Enel

MILANO - Entra nel vivo il duello sulla banda larga. Dopo Telecom, anche Enel muove su Metroweb, la società della fibra ottica già presente nelle aree metropolitane di Milano, Torino, Genova e Bologna. L'ex monopolista elettrico, secondo quanto si apprende, ha avanzato una proposta che - come quella di Telecom - non ha natura vincolante, ma che mira a prendere il controllo della società della rete. Per rispondere a Telecom, che ha messo sul piatto 816 milioni per il 100% delle azioni, Enel ha dovuto alzare una sua precedente valutazione: da 780 milioni, la nuova offerta valorizza Metroweb fino a 806 milioni.

Con una ulteriore differenza: quella di Telecom è tutta cash, mentre quella di Enel è parte in contanti e parte regolata attraverso uno scambio azionario. A decidere sarà il fondo infrastrutturale F2i, che controlla il 54 per cento di Metroweb, mentre il rimanente 46 per cento è in mano alla Cassa Depositi Prestiti.

Ma per quale motivo, due delle principali società quotata alla Borsa di Milano hanno deciso di sfidarsi per il controllo di una società che ha un fatturato che non va oltre gli 80 milioni (pur quanto con 51 di margine operativo lordo)? Non sono tanto i numeri finanziari che contano, ma la sua strategicità industriale. Metroweb è la società nata 15 anni fa a Milano da una joint venture tra l'allora Aem (ora A2a) ed E.biscom, nello stesso momento in cui le due società davano vita a Fastweb. Metroweb ha fatto dell'area attorno al capoluogo lombardo una delle metropoli più cablate d'Europa, con 7.300 chilometri di cavi e fibre ottiche per 324mila chilometri.

Attorno a Metroweb Enel vorrebbe costitruire il nucleo del suo progetto per portare la banda larga in tutta Italia. Di fatto, un mestiere che non sarebbe proprio il suo: ma approfittando dell'operazione che porterà alla sotituzione dei contatori elettronici in oltre 20 milioni di abitazioni, uffici ed aziende, Enel intende portare le fibre ottiche dagli "armadietti" nelle strade fino all'interno degli immobili privati. Per questo motivo ha costituito un apposito ramo d'azienda, la società Enel Open Fiber, che affitterà la fibra "spenta" agli operatori telefonici e ai fornitori di contenuti multimediali.

Un progetto che ha anche una valenza politica. L'azienda guidata da Francesco Starace è andata incontro agli impegni del governo Renzi con l'Unione europea, visto che l'Italia si è impegnata a portare collegamenti internet che viaggiano a 100 megabit per almeno il 70 per cento della popolazione e i 30 megabit a tutti entro il 2020.

Enel offrirà al fondo F2i di essere pagata con una quota azionaria di Open Fiber, cercando così di coinvolgerla nel progetto di costruzione della rete a banda larga. Di sicuro ne farà parte la Cassa Depositi Prestiti, che tra l'altro è socia dello stesso F2i: con tutta probabilità la Cdp si scontrerà con i soci finanziari del fondo che vorranno monetizzare la plusvalenza con la cessione di Metroweb. Ed è comprensibile, visto che soltanto quattro anni fa quando Cdp ha rilevato la quota di minoranza Metroweb venne valorizzata attorno ai 450 milioni di euro.

Da parte sua, Telecom ha presentato un'offerta perché Metroweb interessa sia dal punto di visto strategico che industriale. Da un lato vorrebbe impedire una posizione di vantaggio a quello che appare come un suo probabile concorrente impedendo che conquisti la società della rete milanese. E dall'altra, attraverso Metroweb, potrebbe espandersi nelle aree economicamente più avanzate del paese.

Nei prossimi giorni, F2i dovrà esprimersi sulle due offerte. Indicando con chi vuole procedere con una trattativa in via esclusiva. Fonti finanziarie hanno fatto sapere che Teelcom comunque non intende rilanciare. Nei giorni scorsi, l'amministratore delegato Flavio Cattaneo aveva spiegato che Telecom è interessata a Metroweb ma solo al prezzo giusto, altrimenti il gruppo ha tutte le potenzialità per proseguire da solo nel suo piano per la banda ultralarga all'84% della popolazione italiana in fibra al 2018.
 

tontolina

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La cricca degli appalti puntava a Enel e ministero dell’Ambiente
Il gruppo cercava contatti anche con Marco Carrai, fedelissimo di Renzi. Nuovi dettagli sul lavoro ad Alfano jr e sugli incarichi dell’ex ad delle Poste
 
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