ELMETTI BIANCHI veri bufalari e false flag in Siria (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico

GUERRA IN SIRIA/ Attenti a quel patto tra Usa, Ong e Francia per falsare la realtà

Secondo MARCELLO FOA, la manipolazione mediatica usata nella guerra in Siria vuole legittimare le posizioni occidentali contro Assad. E l'involuzione degli Usa è pericolosissima18 APRILE 2018 INT. MARCELLO FOA

siria_guerra_13_bombe_feriti_lapresse_2018_thumb660x453.jpg
In Siria (LaPresse)

"La Siria è l'esempio più lampante e tragico di quell'elemento oggi fondamentale nelle cosiddette guerre asimmetriche che è l'informazione". Fondamentale ma profondamente distorto e manipolatorio: così dice a ilsussidiario.net Marcello Foa, giornalista di lungo corso nel campo internazionale e cofondatore dell'Osservatorio europeo di giornalismo (Ejo) presso l'Università della svizzera italiana (Usi) di Lugano. Argomento sviscerato a fondo nel suo ultimo e recente libro Gli stregoni della notizia atto secondo. Tale uso dell'informazione è quello che ha portato all'attacco franco-americano-inglese in Siria, "prima che si potesse accedere a qualunque prova, come ammesso dallo stesso segretario alla Difesa americana".

Foa, l'importanza politica di "prove" esibite come l'uso di armi chimiche, fossi comuni e altro in Siria è il ritornello che ha segnato e segna questa guerra. Perché la comunicazione è così importante? Quale opinione pubblica c'è in gioco?

Attraverso l'uso dell'informazione si possono ottenere scopi talvolta militari, ad esempio la legittimazione di una guerra. Certo, questa è una cosa risaputa da sempre, e cioè che la prima vittima della guerra è la verità.

Invece oggi cosa accade di diverso?

Viviamo in democrazie dove i governi sono vincolati a rispettare una informazione istituzionale il più possibile corretta, mentre si fa sempre di più un uso strumentale e manipolatorio dell'informazione pubblicizzando falsità e diffondendole con i media. Questi, a loro volta, attaccano in modo aggressivo chi denuncia possibili manipolazioni con l'accusa di essere complottisti. La Siria è un esempio chiaro di tutto questo. Purtroppo nessuno ha imparato la lezione dell'Iraq.

Le famose armi di distruzione di massa dimostratesi inesistenti?

Sappiamo benissimo che quella guerra fu lanciata su prove totalmente falsificate. I giornalisti dovrebbero mostrare maggiore serietà quando arrivano gli annunci di governi che una volta giudicavamo attendibili e invece si bevono un sacco di frottole.

Si bevono o accettano volentieri di bersele. Ieri Gentiloni, mentre l'ispezione dei commissari dell'Opac era ancora in corso a Douma, ha dichiarato in parlamento che "non c'è nessun dubbio, è stato usato il gas da parte di Assad". Come si fa a dire queste cose senza ancora avere delle prove certe?

E' gravissimo. Il segretario della Difesa americana John Mattis, notizia passata nel silenzio totale, il giorno prima dell'attacco alleato, durante un'audizione al Congresso americano aveva detto che non c'era alcuna prova dell'uso di armi chimiche, ma che si disponeva solo di indizi derivati dai social media. 24 ore dopo è scattato l'attacco. La sua è una ammissione sconvolgente. Gli Stati Uniti volevano bombardare comunque e le prove che a posteriori ha portato Macron sono solo un cumulo di sospetti riportate da Ong che non sono neutrali e che rientrano in uno schema molto sofisticato. Lei sa cosa sono le "Ong quango"?

Sinceramente no.

Infatti non lo sa quasi nessuno. Sono Ong "quasi" autonome che hanno l'apparenza della neutralità ma in realtà sono finanziate dai governi che collaborano con Ong internazionali o locali. Attraverso questo sistema di schermatura piramidale le Ong vengono indotte ad adottare atteggiamenti che sembrano frutto di attivisti molto idealisti ma che in realtà possono, non tutte certamente, essere manovrate. Quando Macron cita una fantomatica associazione di medici americani che opera in Siria, un giornalista dovrebbe andare a capire di chi si parla.

Come il famoso Osservatorio per i diritti umani in Sira che opera a Londra?

Esattamente. Vi è impegnata una sola persona, finanziata dal governo inglese, che da dieci anni diffonde notizie false. I giornalisti dovrebbero avere anticorpi sviluppati per cogliere queste incongruenze e avvertire l'opinione pubblica, ma non accade quasi mai.

Si dice che Trump abbia partecipato all'attacco per assecondare i due nuovi falchi del suo staff, Bolton e Pompeo, che ne pensa?

Temo sia così, ma la cosa più preoccupante è la metamorfosi di Trump. Nel 2013 lanciava tweet furiosi contro Obama quando questi voleva bombardare la Siria sulla base di prove false anche quella volta. Se leggiamo il discorso di insediamento di Trump o le dichiarazioni in campagna elettorale, emergeva la volontà di iniziare un nuovo corso della politica estera americana, non più invasivo ma più attento alla politica interna.

Invece?

Trump si è "normalizzato". Usa logiche e proclami sempre più neoconservatori, con lo stesso spirito di Bush, di Obama in parte, lo spirito che infuocava Hillary Clinton nell'aver voluto la guerra contro Gheddafi. John Bolton è un personaggio pericolosissimo, rappresentante dell'America più neoconservatrice, quella che ha fatto danni gravissimi in Iraq e Afghanistan. E' una svolta preoccupante.

Anche Macron è stato protagonista di una svolta militarista che in pochi si aspettavano, che ne pensa?

Il mio pensiero personale su Macron, ma è un giudizio personalissimo, è che di questo uomo non si sappia nulla, nessuno ad esempio ne ha fatto un profilo psicologico. Ho il sospetto che non sia così equilibrato come si pensi. In ogni caso è un membro dell'establishment internazionale, e sta vivendo un momento difficilissimo, la Francia è paralizzata da scioperi e contestazioni. In questi casi si insegna che se puoi creare un forte diversivo con il quale puoi unire il paese, lo usi. E la Siria è un ottimo diversivo.

Infine Putin: accusa Usa, Regno Unito e Francia di aver violato la legalità internazionale, ma lui in Crimea non ha fatto di meglio. Quale la sua politica in Siria, i suoi punti di forza e di debolezza?

La Crimea è stata una risposta alla finta rivoluzione a Kiev e non la chiamerei invasione. Il fatto è che l'America vuole farlo fuori, vogliono un leader compiacente come era Eltsin o lo stesso Putin ai suoi inizi. L'America crea pressioni nei suoi confronti affinché Putin cada diventando impopolare. Come dire ai russi: se vi liberate di lui la Russia torna amica. Ma alzando così il tiro su di lui c'è un rischio molto alto che la situazione degeneri.

La Siria dividerà gli italiani?

Il M5s è in fase di evoluzione o involuzione a seconda delle opinioni, Di Maio desidera così tanto il potere da prendere qualunque posizione favorevole all'establishment. Gli unici a rimanere coerenti sono Salvini e la Meloni. Se vogliamo, la spaccatura è questa, chi sta su posizioni filo-establishment appiattiti sugli Usa, e le parole di Gentiloni lo dimostrano, e chi no.

In conclusione?

Io mi chiedo perché mai una persona uccisa da raffiche di mitra sia meno importante di un morto per armi chimiche. E' come dire che le guerre convenzionali e i massacri si possono tranquillamente fare. E' una operazione di manipolazione mediatica valoriale. Io ho compassione per le decine di migliaia di morti di questa guerra e sono addolorato. Ci si scandalizza solo perché si ipotizza l'uso di armi chimiche, salvo scoprire come nel 2013 che le usarono i ribelli. Questo mi sembra assurdo e profondamente destabilizzante.

(Paolo Vites)
 
Ultima modifica:

tontolina

Forumer storico

Siria, Russia: “A Douma laboratorio chimico dei ribelli”/ Indagine ispettori Opac, tensione ...



siria_guerra_ghouta_militare_donna_lapresse_2015_thumb660x453.jpg
Siria, Opac accusa Russia e Assad (LaPresse)

Situazione tesissima in Siria, superpotenze mondiali divise su Bashar al Assad e la vicenda di Douma. Ma non solo. Come sottolinea l’Huffington Post, è alta la tensione tra Israele e Iran. La tv di Stato siriana ha parlato nel corso della notte di una azione della contraerea contro una nuova “aggressione”, nel corso della quale sarebbero stati abbattuti missili sulla regione di Homs. Successivamente però fonti militari hanno smentito che si sia trattato di un attacco. I media vicini agli Hezbollah, dal canto loro, hanno riferito di altri missili intercettati nei pressi di Damasco ed Aleppo, senza alcun riscontro. Il regime siriano, attraverso la sua propaganda, sta puntando il dito contro Israele, che con il suo esercito ha inviato rinforzi lungo il confine con Siria e Libano in vista di possibili attacchi iraniani in risposta al raid dei caccia alla base siriana T4 (est di Homs). (Agg. Massimo Balsamo)

PUTIN A MACRON: "BASTA INTERFERIRE"
L’esercito russo ha annunciato alla tv Rossiya-24 di avere trovato nelle ricerche e nei rilievi in corso d’opera nella Ghouta est un laboratorio dei ribelli anti-Assad con all’interno delle presunte armi chimiche: «un laboratorio chimico e un deposito di sostanze chimiche sono stati trovati durante un'ispezione a Duma. Durante l'ispezione, gli specialisti hanno scoperto sostanze chimiche bandite. Inoltre hanno trovato un contenitore di cloro simile a quello usato dai miliziani per mettere in scena il falso attacco chimico», spiega Alexander Rodionov, un portavoce delle truppe radiologiche, chimiche e biologiche in Siria. Non solo, durante l’ispezione delle truppe russe gli specialisti del Cremlino hanno « trovato un contenitore di cloro simile a quello usato dai miliziani per mettere in scena il falso attacco chimico». Secondo Rodionov si può concludere che il laboratorio ritrovato «è stato usato dai gruppi armati illegali per creare agenti tossici». La Francia intanto attacca sia con alcune dichiarazioni del Presidente Macron e sia con i rappresentanti del governo di Parigi: il motivo è lo stesso da 48 ore a questa parte, «l’indagine Opac a Duma è partita ma hanno già ripulito le prove», Immediata la replica di Mosca, «Chiediamo ai paesi occidentali responsabili dell'attacco illegale in Siria di smettere di manipolare l'opinione pubblica e interferire nel lavoro delle organizzazioni internazionali», spiega la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, replicando alle accuse arrivate da Macron.

"FOSSA COMUNE CON 30 CADAVERI"
Tra polemiche, ritardi, accuse reciproche (da entrambe le parti) di voler sabotare la missione e problemi logistici, finalmente la task force approntata dall’Opac (l’agenzia internazionale che si occupa di sorvegliare contro la proliferazione delle armi chimiche) è finalmente entrata nella città siriana di Duma, per accertare se l’oramai noto episodio degli attacchi col gas nervino sia davvero andato in scena o meno. E, nelle ultime ore, proprio la tv di stato siriana e l’agenzia governativa di stampa “Sana” ha dato la notizia che gli ispettori sono al lavoro, dopo che nei giorni scorsi il loro arrivo era stato rinviato: tuttavia, a destare scalpore è una news data dalla stessa emittente che parla di una fossa comune rinvenuta proprio oggi a Duma e nella quale erano stati abbandonati 30 cadaveri. Ad ogni modo, data anche la scarsità di informazioni, non è ben chiaro se questo ritrovamento sia direttamente collegabile al presunto attacco con le armi chimiche che sarebbe stato sferrato negli scorsi giorni sulla cittadina a est di Damasco. (agg. R. G. Flore)

DONALD TRUMP CHIEDE IMPEGNO DEGLI ALLEATI
Acclarato che il presunto attacco missilistico a Homs, in Siria, non è stato altro che un falso allarme, resta comunque sullo sfondo la tensione dopo il raid della coalizione Usa-Francia-Gran Bretagna in risposta all'utilizzo di armi chimiche da parte di Bashar al Assad che il dittatore, spalleggiato dalla Russia, continua a negare. Quel che è certo è che Donald Trump non ha intenzione di spostare di un millimetro la sua strategia in fatto di politica estera. Per questo motivo sbaglia chi pensa che il bombardamento di pochi giorni fa rappresenti il preludio ad un maggiore impegno sul campo delle forze armate statunitensi. Lo ha spiegato in una dichiarazione anche la sua portavoce Sarah Sanders della Casa Bianca, secondo cui il presidente Usa si aspetta che i partner regionali e gli alleati degli Stati Uniti "si assumano una maggiore responsabilità sia militare che finanziaria, per mettere in sicurezza la regione". Come riferisce Rai News, la Sanders ha ribadito:"La missione Usa in Siria non è cambiata e il presidente è stato chiaro: vuole un ritorno a casa delle truppe Usa il più presto possibile. Gli Stati Uniti sono determinati ad annientare l'Isis e a creare le condizioni per impedire un suo ritorno". (agg. di Dario D'Angelo)

BOMBARDAMENTO SU HOMS?
Nella notte il governo siriano, su fonti della Tv di Stato di Damasco, ha annunciato un nuovo attacco missilistico subito in aree sensibili del regime nella regione di Homs: si tratterebbe del secondo in pochi giorni, dopo quello del 14 aprile scorso. Questa volta però Usa, Francia e Regno Unito smentiscono su tutta la linea e nel giro di poche ore quella che era stata subito bollata come «una nuova aggressione» in realtà si è rivelato essere un falso allarme. Le fonti dell’agenzia di stampa tedesca Dpa tendono a smentire l’intero attacco e il governo di Assad non ha replicato, dunque ormai è probabile si sia davvero rilevato un falso raid. Nel frattempo, la guerra diplomatica continua a livello internazionale in attesa che gli ispettori Opac arrivino a Duma nella zona del presunto attacco chimico: la Russia ieri aveva posto mercoledì come giorno probabile, ma in realtà già oggi dovrebbero giungere nella Ghouta per iniziare le rilevazioni ufficiali. Secondo quanto scrive il Guardian, oggi Assad e Putin potrebbero convergere nel concedere l’accesso alle zone pericolose di Duma per poter far raccogliere agli uomini dell’organizzazione anti-armi chimiche alcuni campioni biologici e testimonianze per stabilire la verità su quanto accaduto.

MOSCA, “NON ABBIAMO TROVATO LE PROVE”
La “denuncia” dell'Opac ha sortito gli effetti sperati: l'Organizzazione Proibizione Armi Chimiche in un report ha fatto sapere che non riescono ad accedere a Douma, dove devono indagare sul presunto attacco chimico. Per gli Usa il blocco degli osservatori, che Mosca ha motivato con «problemi di sicurezza», sarebbe servito alla Russia per inquinare le prove sul terreno. Poi la svolta: il ministero della Difesa russo, stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa Tass, ha annunciato che gli ispettori dell'Opac raggiungeranno mercoledì Douma, teatro del presunto attacco chimico attribuito alle forze del regime siriano. Intanto Aleksandr Shulgin, rappresentante permanente della Russia presso l'Opac, ha spiegato che la Russia non ha trovato segni dell'uso di armi chimiche nella città di Duma, ma ha trovato i «partecipanti alle riprese della messa in scena dell'attacco», ha detto ad una riunione del consiglio esecutivo dell'organizzazione all'Aia, come riportato da Sputnik. (agg. di Silvana Palazzo)

OPAC “SIRIA E RUSSIA RITARDANO MISSIONE DUMA”
Secondo il primo report spedito dall’Opac (Organizzazione Proibizione Armi Chimiche), il governo della Russia e della Siria potrebbero star perdendo tempo non facendo accedere gli emissari dell’organizzazione mondiale. Motivo? «I russi potrebbero aver già visitato il luogo del presunto attacco chimico a Douma, in Siria. Siamo preoccupati che possano averlo alterato, nell'intento di ostacolare i compiti della missione di verifica dei fatti dell'Opac per condurre un'efficace indagine», ha attaccato duramente l’ambasciatore Usa Ken Ward nel corso di un incontro questo pomeriggio a L'Aja. Ricordiamo che l’attacco con raid missilistici compiuto dalla coalizione di Trump, Macron e May nasce proprio come risposta al presunto attacco con armi chimiche lanciato dal Governo di Assad contro i ribelli islamisti nella città di Duma (ad est di Damasco nella regione della Ghouta). Le prove fin da subito sono state il vero snodo della vicenda - come già avvenuto nel recente passato in Siria e come del resto accaduto anche nel 2001 in Iraq e qualche anno più tardi in Libia - e non tutti erano concordi sul ritenere il regime siriano responsabile di quell’attacco. Addirittura oggi, alcune fonte sanitarie nella città di Duma hanno confermato che non vi sono al momento prove sensibili dell’utilizzo di bombe col cloro la scorsa settimana; al netto di questo, le indagini dell’Opac dovrebbero proprio stabilire dove sia la verità su questo tremendo caos internazionale generato tra Usa-Francia-Gb contro Siria-Russia-Iran.

LE ACCUSE DEL PRIMO MINISTRO MAY
La Russia e la Siria hanno fatto sapere che al momento non vi sono le condizioni di sicurezza per l’ingresso degli ispettori dell’Opac: lo ha spiegato sempre oggi il capo dell’Organizzazione, Ahmet Uzumcu, che ha poi aggiunto «gli ispettori sono arrivati in Siria da due giorni ma non sono ancora entrati a Douma». Le autorità siriane inoltre hanno presentato alla squadra inviata dal’Opac una lista di 22 testimoni da sentire in merito al presunto attacco chimico in Duma, dove sono morte 40 persone tra civili e ribelli. Mentre prosegue lo scontro a distanza tra la Casa Bianca e il Cremlino, si inserisce nella contesa il primo ministro inglese che prende l’occasione per attaccare ancora il rivale di Mosca sulla scia del report Opac. «Damasco è sostenuta dai russi nel cercare di nascondere le prove dell’attacco chimico a Duma», spiega Theresa May in un rapporto alla Camera dei Comuni dove giustifica i raid della coalizione appoggiata da Londra (domani invece Gentiloni riferirà alla Camera sulla vicenda siriana, ndr). «Altamente probabile la responsabilità del regime siriano sulla base di una significativa mole di informazioni, provenienti da fonti aperte e d'intelligence», spiega la May citando quella stessa “intelligence” che ieri il ministro degli Esteri russo Lavrov aveva bollato come «colpevole di spargere menzogne pericolose sul conto del governo legittima di Siria».

© Riproduzione Riservata.
FacebookTwitterStampaGoogle+P
 
Ultima modifica:

alingtonsky

Forumer storico
Pubblicato da EDITORMARY il 16/04/2018

COME INSABBIARE I CRIMINI DI GUERRA

Le diffamazioni contro i Caschi Bianchi e i tentativi di negare i crimini di guerra che essi portano alla luce coinvolgono una serie di individui e istituzioni: accademici, politici, blogger, celebrità, think tank e organizzazioni mediche fasulli.

Questi soggetti si sono attivati in modo lampante in occasione dell’attacco chimico con il gas sarin, avvenuto il 4 aprile 2017 su Khan Sheikhoun, che ha ucciso 91 persone.

Non dovrebbe sorprendere che i responsabili dell’attacco abbiano cercato immediatamente di creare confusione online. E ci sono riusciti. In pochi giorni, la discussione online su uno degli attacchi più dolorosi della guerra in Siria è stata dominata da una notizia falsa.
...
Uccidere la Verità 4a parte: Anatomia di una campagna di disinformazione


Lo storytelling sulla Siria — BUTAC - Bufale un tanto al chilo


The story behind Russia's smear campaign against Syria's White Helmets
 
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Alto