baleng
Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
E' notizia di oggi che la ministra Bellanova abbia minacciato 
di dare le dimissioni se non passerà la sua proposta di sanatoria sugli immigrati. A quanto si legge sui giornali la ministra ha messo in coda alle sue dichiarazioni una frase sorprendente, un vero infortunio: "Non sono qui a fare tappezzeria". Migranti, regolarizzazione del lavoro nero, contrari M5s. Ma la ministra Bellanova: "Non sono qui a fare tappezzeria"
Ora, dati i suoi rilevanti volumi, certo nessuno immaginava che la ministra potesse ritrovarsi un giorno appesa al muro risultando al tempo stesso perferttamente bidimensionale e pressoché invisibile, assimilata a carta da parati. In questo la frase è ampiamente pleonastica. Nulla è più lontano che il ministro B. dall'idea e funzione, dal concetto, infine, di tappezzeria.
Resta da dire che a chi legga questa frase non può non ritornare alla vista la storica immagine della ministra al giuramento, con abiti che sembravano messi su, se non da rotoli di tappezzeria, quantomeno usando copripoltrone, di quelli in svendita al mercatino del sabato. Ecco quindi che la frase appare per quello che veramente è: una menzogna insostenibile
Bellanova e tappezzeria sono due realtà inconciliabili. 
Per i copripoltrone, invece, si può ragionare.
Ma io, comunque, sostengo la ministra (metaforicamente, eh!
): la virtù ecologica del riciclaggio (tessuti, in questo caso, ma, chissà, anche biancheria osè o cibo spazzatura) viene da lei incarnata (molto incarnata) in un modo che si può definire esemplare. Mostrando infatti come la virtù si tramuti, se esageratamente applicata, nel suo contrario, ci insegna che riciclare è sì opportuno, ma non sempre e comunque, e soprattutto occorre farlo in modica, o almeno decente, quantità..
Est modus in rebus (trad: ci sarà ben un modo di risolvere 'sto rebus) 
di dare le dimissioni se non passerà la sua proposta di sanatoria sugli immigrati. A quanto si legge sui giornali la ministra ha messo in coda alle sue dichiarazioni una frase sorprendente, un vero infortunio: "Non sono qui a fare tappezzeria". Migranti, regolarizzazione del lavoro nero, contrari M5s. Ma la ministra Bellanova: "Non sono qui a fare tappezzeria"Ora, dati i suoi rilevanti volumi, certo nessuno immaginava che la ministra potesse ritrovarsi un giorno appesa al muro risultando al tempo stesso perferttamente bidimensionale e pressoché invisibile, assimilata a carta da parati. In questo la frase è ampiamente pleonastica. Nulla è più lontano che il ministro B. dall'idea e funzione, dal concetto, infine, di tappezzeria.
Resta da dire che a chi legga questa frase non può non ritornare alla vista la storica immagine della ministra al giuramento, con abiti che sembravano messi su, se non da rotoli di tappezzeria, quantomeno usando copripoltrone, di quelli in svendita al mercatino del sabato. Ecco quindi che la frase appare per quello che veramente è: una menzogna insostenibile
Bellanova e tappezzeria sono due realtà inconciliabili. Per i copripoltrone, invece, si può ragionare.Ma io, comunque, sostengo la ministra (metaforicamente, eh!
): la virtù ecologica del riciclaggio (tessuti, in questo caso, ma, chissà, anche biancheria osè o cibo spazzatura) viene da lei incarnata (molto incarnata) in un modo che si può definire esemplare. Mostrando infatti come la virtù si tramuti, se esageratamente applicata, nel suo contrario, ci insegna che riciclare è sì opportuno, ma non sempre e comunque, e soprattutto occorre farlo in modica, o almeno decente, quantità.. Est modus in rebus (trad: ci sarà ben un modo di risolvere 'sto rebus)
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