E' UNO STRANO DOLORE... MORIRE Di NOSTALGIA PER QUALCOSA CHE NON VIVRAI MAI... (1 Viewer)

Giannigas

Forumer storico
Buon giorno :)

Telecom Italia (TIT.MI): secondo indiscrezioni del Messaggero, il gruppo cinese Hutschinson Whampoa, che in Italia controlla l'operatore di tlc 3Italia, mira ad acquisire una quota di Telecom Italia del 29,9% e sarebbe pronto a pagare le azioni fino a 1,2 euro l'una, rispetto a un prezzo di chiusura di ieri di 0,574 euro. :eek:
La seguo :up:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Sil, ti perdi ancora con gli articoli di repubblica ?
Dopo aver letto il titolone, leggi bene : tutti i partiti hanno chiesto i fondi.

Se poi continui sulla faccenda 5 stelle, ma perchè non dici che dai 2500 euro mensili sono passati ad almeno 6000 netti ?
 
Ultima modifica:

Val

Torniamo alla LIRA
Sembra una scatola cinese. Riusciremo mai a venirne fuori ?



I giornali italiani vi stanno rifilando una grossa, gigantesca PALLA.

Vi stanno raccontando una palla perche’ vi raccontano che i 40 miliardi appena stanziati con un atto inutile per un processo di ordinaria amministrazione andranno alle aziende.

Se infatti leggeste bene la legge, scoprireste che:
Quei soldi finiranno in un fondo gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti, cioe’ una entita’ che – ma andro’ dopo nei dettagli – e’ partecipata dalle principali banche italiane.
Adesso voi direte che quei soldi dopo andranno alle aziende, ma le cose non stanno cosi’: perche’ le imprese possano ricevere i soldi occorre che le amministrazioni locali inizino un complicato processo di compartecipazione alla CDP , che innanzitutto non e’ obbligatorio, e in secondo luogo le indebita inibendo l’arrivo di nuovi fondi.
Poiche’ le amministrazioni dovrebbero farlo usando il nuovo sistema informatico costruito ad hoc per fare questo, e solo 2000 amministrazioni si sono iscritte su 22.000, alla fine il processo di distribuzione dei soldi iniziera’, forse, verso settembre.


Il problema e’ che per iniziare questa compartecipazione le amministrazioni locali DEVONO avere i soldi in cassa, e i soldi in cassa disponibili sono 14 miliardi in due anni.


Questa e’ la cifra REALE che potrete vedere: 7 miliardi l’anno.

Lo sblocco sara’ esecutivo il 15 maggio, poi i comuni dovranno iniziare le procedure – ma non sono obbligati – e se gli va di buttare soldi nella CDP potranno comparteciparvi, avendo cosi’ i soldi in cassa per pagare – senza sforare i patto di stabilita’.
Su 100 miliardi di debiti alle imprese, ne erano stati ottenuti 40 che dovranno essere presi dal mercato, facendo altro debito.

Di questi 40, pero’, nei prossimi due anni non ne arriveranno – realisticamente – piu’ di 14.
Che fine faranno i rimanenti 26? E dico 26, ma in realta’ saranno probabilmente di piu? Ufficialmente , rimarranno in un fondo gestito dalla CDP, cioe’ dalla cassa depositi e prestiti.

Allora direte : ma allora rimangono allo stato? No, perche’ la CDP, attraverso alcuni giochi di scatole cinesi, e’ compartecipata da tutte le banche italiane, sia “direttamente” che attraverso le rispettive fondazioni.
 

Caront€

Succube a prescindere!
MPS rossa pure oggi dopo una discreta partenza...
è vero che è comunusta ma sto rosso ha rotto un poco le palle :D:D:D:D:D
 

Val

Torniamo alla LIRA
A qualcuno potrebbe interessare :
Vediamo ora i dodici punti salienti nei quali abbiamo suddiviso il decreto.
Il primo punto è costituito dall’allentamento del Patto di stabilità che consentirà, nel 2013, i pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili (al 31/12/12) di parte capitale (investimenti già effettuati della PA). Saranno esclusi dal Patto di stabilità interno, per una cifra vicina ai 5 miliardi di euro, gli enti locali, 1,4 miliardi per le regioni, 500 milioni per le amministrazioni centrali e 800 milioni per investimenti cofinanziati da fondi Ue. Riceveranno la priorità le aziende che presentano fatture più vecchie.
Come secondo punto è stata stabilita la creazione di un Fondo, presso il ministero dell’Economia, da 26 miliardi per il pagamento dei debiti esigibili dagli enti locali (2 miliardi nel 2013 e 2 nel 2014), dalle Regioni per debiti diversi da quelli sanitari (3 miliardi nel 2013 e 5 nel 2014) e dalle stesse Regioni per debiti sanitari 5 miliardi nel 2013 e 9 nel 2014).
Per garantire risorse disponibili nell’immediatezza, il terzo punto è rappresentato dal provvedimento che prevede che la Cassa depositi e prestiti diventi l’unico mezzo mediante il quale il Tesoro anticiperà liquidità agli enti locali che non possono far fronte ai pagamenti dei debiti. L’anticipazione di liquidità sarà concessa entro il 15 maggio 2013.
Al quarto punto grazie ad un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate e del territorio sono fissati i termini e le modalità attuative per la riprogrammazione delle restituzioni e dei rimborsi delle imposte, con l’obiettivo di incrementare le erogazioni fino a un massimo di 2.500 milioni di euro per l’anno 2013 e 4 miliardi per l’anno 2014.
Il quinto punto prevede la possibilità già oggi esistente di compensare crediti commerciali certificati con debiti fiscali iscritti a ruolo viene allargata a debiti fiscali conseguenti ad atti di accertamento con adesione. Viene inoltre aumentata da 500mila euro a 700mila euro la soglia di compensazione tra crediti e debiti fiscali come detto sopra il beneficio per le imprese è stimabile, per il 2013, ad almeno 2 miliardi.
Il sesto punto verte sulla legge di stabilità 2014 che seguendo le linee guida delle Autorità europee, nel rispetto dei parametri di sostenibilità e stabilità finanziaria, può assicura l’autorizzazione di un ulteriore aumento delle risorse da rivolgere al pagamento dei debiti, attraverso l’assegnazione di titoli di Stato, in favore di banche o intermediari finanziari.
Il settimo punto prevede che con la legge di stabilità 2014, oltre al pagamento dei 40 miliardi, in linea con le indicazioni delle Autorità europee e nel rispetto dei parametri di sostenibilità e stabilità finanziaria, può essere autorizzato un ulteriore incremento delle risorse da destinare al pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche, non ancora estinti.
L’ottavo punto è quello per cui si punta a garantire il completamento del processo di liquidazione di tutti i debiti commerciali ante 2012 non ancora estinti, tutte le Amministrazioni sono chiamate entro il prossimo 15 settembre alla ricognizione completa dei debiti commerciali scaduti o in scadenza accumulati ancora pendenti e a produrre, senza adempimenti o oneri per le imprese, l’elenco certificato di tutti i debiti ancora da onorare.
Al nono punto troviamo il monitoraggio realizzato dal ministero dell’Economia sull’attuazione delle misure fissate dall’attuale decreto sui pagamenti dei debiti. Qualora ci fossero rischi per il rispetto del tetto del 3% per il rapporto deficit-Pil, il ministro, dopo apposita relazione da inviare al Parlamento o da allegare comunque alla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, può decidere con proprio decreto la rimodulazione per gli anni 2013 e 2014 delle spese autorizzate.
Al decimo punto ci sono le sanzioni che riguarderanno gli enti locali che senza giustificato motivo, non abbiano fatto richiesta delle risorse per pagare le passività o non abbiano proceduto, entro l’esercizio finanziario 2013, ad erogare pagamenti per almeno il 90% degli spazi concessi. Queste infrazioni devono essere rilevate dalle sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti che le deve accertare, su segnalazione del Dipartimento della ragioneria generale dello Stato; le stesse sezioni quindi irrogano una sanzione pecuniaria pari a due mensilità del trattamento retributivo al netto degli oneri fiscali e previdenziali, per i responsabili dei servizi interessati.
Il decreto prevede, all’undicesimo punto, che tutte le Amministrazioni saranno obbligate a entrare nella piattaforma informatica per la certificazione dei debiti con le imprese, costituita presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro 20 giorni dalla sua entrata in vigore.
All’ultimo punto, infine, ci sono gli atti di cessione dei crediti certi, liquidi ed esigibili maturati nei confronti delle pubbliche amministrazioni entro il 31 dicembre 2012 per somministrazioni, forniture ed appalti sono esenti da imposte, tasse e diritti di qualsiasi tipo. La disposizione non si applica all’Iva.
Leggi qui il testo integrale del decreto pubblicato in gazzetta.
 

silpla2000

che bello il yo yo

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