E SE UNA PERSONA NON Ti CERCA PIU'... VUOL DIRE CHE (2 lettori)

tatteo

Forumer storico
ROMA - Tfr in busta paga: non ci perdi fino a 15mila euro.

Fino a 29mila solo 50 euro.



Conviene o non conviene aderire all’opportunità di trasferire, per un periodo di tre anni, il pezzo di liquidazione maturata direttamente in busta paga?

Leggendo bene la bozza che illustra la legge di Stabilità e con l’aiuto della Fondazione Consulenti Lavoro (leggi qui la tabella degli aumenti secondo gli scaglioni di reddito), si può affermare che fino a 15mila euro non ci si rimette.

Dal momento che la scelta è su base volontaria, fino a 15mila euro di reddito, vedersi accreditato un pezzo di liquidazione è a costo zero.

Perché l’aliquota applicata sarà uguale a quella che si applica alla fine del rapporto di lavoro: 23%.


Le cose cambiano per i redditi di importo superiore.

Per dire, da 20mila euro a 28650 euro annui il Fisco si mangia all’anno 50 euro


Su una busta paga a 13 mensilità, sono 3.85 euro al mese........meno di un pacchetto di sigarette, meno di un aperitivo........

ma ci rimetti comunque la tua futura pensione.

la cgia ha calcolato che , anticipando il tfr , mediamente la futura pensione si riduce di un 10%.
Visto che con il contributivo si era già a meno del 50%, si arriva al 40%.

Tutti morti di fame.
Altrochè salvaguardia dell'unico ammortizzatore rimasto.
Per me sono e restano criminali solo per il fatto di averlo pensato
 

Val

Torniamo alla LIRA
Adesso, sostiene Claudio Burlando, sarà necessario rivedere la ripartizione dei fondi europei e assegnarne un po’ di più alla manutenzione del territorio e alla prevenzione.
Adesso mi prenderò io la responsabilità di far proseguire i lavori per mettere in sicurezza il torrente Bisagno anche in presenza dei ricorsi delle imprese escluse dall’appalto.

Perché adesso?

Perché non prima visto che la sentenza del Tar non imponeva alcuna sospensione?
Si doveva piangere un altro morto, il settimo dopo le sei povere vittime dell’alluvione del 2011, perché il presidente della Regione si decidesse a fare quello per cui lo paghiamo e a rischiare un minimo del suo per non far rischiare la vita ai cittadini che rappresenta e che dovrebbe servire?
Ma diamo pure per buono che chi il coraggio non ce l’ha non se lo possa dare, non sarebbe stato il caso di criticare pubblicamente e magari far pressione affinchè venisse modificato un bando di gara fatto con i piedi e che gli stessi componenti della commissione che doveva assegnare i lavori avevano giudicato ambiguo e fonte di sicuri ricorsi?
E cioè: siamo sicuri che i ricorsi siano la malvagia ritorsione di imprese uscite perdenti dalle gare di appalto e non trovino invece giustificazione nella crescente incompetenza e approssimazione con la quale vengono scritti i bandi?

O ancora: l’Arpal, l’agenzia regionale che monitora le condizioni climatiche, è all’altezza del compito, può contare su personale sufficiente e selezionato in base alle capacità?

O, domanda delle domande, i gruppi dirigenti che guidano la Regione Liguria e la città di Genova da almeno dieci anni hanno davvero avuto come priorità la tutela del territorio e la prevenzione delle calamità naturali?

E se così fosse, come è possibile che non siano bastati tre anni per redigere i piani specifici di emergenza per le zone alluvionate nel 2011 e a più alto rischio?
E non è che per caso nei bilanci regionali si sia preferito dirottare risorse verso altri capitoli, meno urgenti?
E che, per finire davvero, invece di concentrare i fondi europei su opere necessarie come la messa in sicurezza definitiva di Fereggiano e Bisagno, si sia deciso di disperderli su centinaia e centinaia di progetti spesso insignificanti, scelta improvvida sul lungo periodo ma assai redditizia in termini di consenso elettorale e, diciamolo chiaro, di clientele?

Le elezioni regionali incombono
 

Val

Torniamo alla LIRA
ma ci rimetti comunque la tua futura pensione.

la cgia ha calcolato che , anticipando il tfr , mediamente la futura pensione si riduce di un 10%.
Visto che con il contributivo si era già a meno del 50%, si arriva al 40%.

Tutti morti di fame.
Altrochè salvaguardia dell'unico ammortizzatore rimasto.
Per me sono e restano criminali solo per il fatto di averlo pensato

Tat, perchè la pensione si riduce ? Non capisco. Non c'è nesso, anzi.
Se il tfr va soggetto anche ai contributi previdenziali, la "futura" pensione aumenterà perchè è pagata sul contributivo.
e se non andrà soggetta, non cambia nulla.

Ma non è che i soloni stanno a parlare della "previdenza integrativa" ?
Dei "fondi pensione" ? Perchè gli unici a perdere sono loro ...e la cosa non mi dispiace. :D

Ma lo sai che l'unico a garantirti il capitale investito - tfr - è l'Inps ?
Con un rendimento a tassi Bot.

Personalmente ho consigliato ai miei figli di prendere il 50% del tfr subito. Perchè - lo ripeto - il tfr è una retribuzione differita ed esiste solo in Italia.
I soldi me li gestisco io. Fintanto che rimanevano in azienda poteva anche andarmi bene, ma se me li danno....lo preferisco.:D
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ci sono aziende che non "investono" nulla della cifra che rimane nelle loro casse dal tfr.
Un'azienda previdente dovrebbe prendere questi soldi ed investirli, anche solo in Bot.

Invece i soldi rimangono nelle casse sociali, l'azienda fallisce e sai chi paga......l'INPS.
E poi l'Inps va in deficit (non solo per questo, anzi) per molto altro.
Prima di tutto per l'accollo del debito Inpdap. Che è una palla al piede di deficit miliardario.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Quando comprate un capo di abbigliamento, pensate a cosa c'è dietro.
Al costo effettivo di quel capo ed a quanto ve lo vendono......

MADE IN ITALY, sempre e in tutti i campi.

Che molti marchi low cost, da Zara a Gap passando per Primark e, appunto, H&M, siano al centro di polemiche per via delle condizioni disumane in cui lavorano gli operai nei laboratori tessili non è una novità. Tuttavia, quello che più di tutto lascia senza parole è la sfacciata omertà in merito alla questione.
Uno scenario drammatico che non viene scalfito nemmeno dal lavoro dei tre blogger norvegesi che hanno realizzato “Sweat Shop” cui è stato “chiesto” (per non dire imposto) di non svelare tutto ciò a cui hanno assistito durante quel mese nel laboratori tessili in Cambogia.
Ma la giovane Anniken non aveva dubbi: le condizioni disumane al limite della schiavitù dovevano essere raccontate a tutto il mondo ed ha così deciso di rivelare la verità, imbarcandosi da sola in una campagna di sensibilizzazione per far sapere al mondo delle reali condizioni dei lavoratori tessili cambogiani.
Così la blogger ha cominciato a snocciolare sul proprio blog nomi e fatti. Tutto ciò a cui aveva assistito e provato in quei terribili giorni in Cambogia, una realtà accuratamente censurata dallo stesso Afterposten. Per mesi, nonostante le obiezioni dei tre blogger, il quotidiano sarebbe infatti riuscito a mantenere il silenzio. Il momento esatto in cui Anniken ha deciso di parlare è stato quando si è resa conto di essere sola: nessuno, stampa norvegese compresa, sarebbe stato disposto ad ascoltare e raccontare al mondo la sua verità:
È incredibilmente frustrante che una grande catena di abbigliamento abbia così tanto potere da spaventare e condizionare il più importante quotidiano della Norvegia. Non c’è da meravigliarsi: il mondo è così. Ho sempre pensato che nel mio paese ci fosse libertà di espressione. Mi sbagliavo
Così Anniken ha sfruttato tutte le sue poche armi: il blog, i video e i tam tam del web. E la sua storia ha cominciato a diffondersi prima in Norvegia, poi in Europa e in tutto il mondo, diventando virale insieme alla sua iniziativa di boicottare H&M e i suoi abiti.
 

olly®

DIO E'DONNA!!!
:D
 

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Lapis

Forumer storico

ottimo
si vede che la buriana è passata
TU devi postare fi.ga FI.GA e questo non ce lo deve togliere nessuno
sarebbe altrimenti un po' come sentire la Zanzara su radio24 senza parolacce
l'editore non si deve intromettere sennò apriamo un bordello, smettiamo di tradare e sputtaniAmo tutti i soldi lì
Che tanto lì o nella bisca poco cambia.
No anzi nel bordello ci si diverte di più :D:D:D
 

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