Tat - nel bene o nel male - la Torino Lione è una infrastruttura che crea lavoro
ed un domani diminuirà i costi di trasporto, inserendosi in un contesto internazionale che potrebbe favorire le esportazioni abbassando i costi indiretti.
Il problema reale sono i costi di funzionamento di certe strutture.
Il servizio protezione civile dovrebbe essere a base volontaria.
I 42.0000.000 - che in sè e per sè sono una fesseria se raffrontati allo stanziamento annuo - a chi vengono dati ?
Ripeto, da circa 30 anni esiste una Legge Treu - LEGGE - che stabilisce che i lavoratori in cassa integrazione possano essere utilizzati per lavori socialmente utili, con l'Inps che rimborsa 800 euro a lavoratore.
E cosa c'è di più socialmente utile che utilizzare questi lavoratori che noi tutti paghiamo, non le aziende, per lavori di pulizia fiumi, torrenti, strade, parchi, giardini ?
lo sai benissimo anche tu che la Torino lione non crea lavoro proprio per nulla, a parte il fatto che sia inutile. Un po come la brebemi che è stato solo un ticket elettorale con qualcuno della LOMBARDIA.
basterebbe che lo stato e le regioni facessero partire opere di consolidamento territorio . i 30 (che poi diventeranno 50 mld) ai voglia a mettere a posto il dissesto idrogeologico . Oltretutto alla fine , oltre a salvare vite umane, il costo delle opere tampone è sempre maggiore di quello che si sarebbe potuto spendere preventivamente.
Analogo discorso vale per il rischio terremoti.
Non si previene e poi si spende male per tappare i buchi.
In Italia una politica serie dellla salvaguardia del territorio , finchè ci saranno questi interessi di connivenza politica e mafiosa sugli appalti, non ci sarà mai.
C'è anche un discorso etico.
Se poi uno vuol piangere puoi sempre guardare allo scempio della Expo del 2015.
Promessa di posti di lavoro? il 70% sarà dato a volontari non pagati.
Questa è l'Itaglia.
No al lavoro volontario all’Expo!
| 9 ottobre 2014 | LETTO: 581 VOLTE | 3 COMMENTI | Autore:
Elisa Marras |
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Sergio Bologna ha scritto un appello rivolto soprattutto ai giovani: il lavoro volontario per l’Expò di Milano non fa curriculum e non è dignitoso.
Ecco il testo dell’appello:
Mi chiamo Sergio. E’ un appello quello che vi sto per leggere. L’ho scritto io. E’ rivolto ai cittadini milanesi, a tutti gli italiani ma soprattutto ai giovani. Parla del lavoro gratuito per l’Expo di Milano. Un vero schifo, una vergogna, in un Paese con più del 40% di disoccupazione giovanile e con almeno 4 milioni di precari che vivono in mezzo a mille difficoltà.
Ci promettono per questo evento migliaia di nuovi posti di lavoro ma il 70% è lavoro gratuito. Un lavoro a gratis non è un lavoro, ma non è nemmeno volontariato. I volontari sono persone che sacrificano la loro vita individuale per il bene altrui, per soccorrere persone e paesi in difficoltà, i volontari sono presenti dove ci sono guerre, epidemie, carestie. Fare il volontario all’Expo significa solo prestare la propria persona gratis a una grande operazione di speculazione immobiliare, a un progetto che continua a fare di Milano una città vetrina del nulla, città non più di uomini ma di manichini. Non più di intelligenze innovatrici, capaci di creare qualcosa per sé, per il Paese, ma di gente che non immagina altro destino se non aspettare i turisti, che lasciano pochi soldi e molti rifiuti.
L’Expo, come sapete, è un’asta, un concorso. Concorrono tante città metropolitane, chi offre di più vince. Questo qua ce lo hanno regalato Prodi e la Moratti, e nei requisiti per candidarsi, in concorrenza con altre città, hanno messo sul piatto le migliaia di volontari. La giunta Pisapia s’è trovata l’Expo tra i piedi, tirarsi indietro era impossibile. Ma gestire meglio la questione dei volontari era possibile. Come mai si cercano volontari per accogliere i turisti dell’Expo e invece per risanare quartieri, territori, per le mille emergenze di una grande città, non si fa lo stesso? Sarebbe più logico, si tratta di beni comuni. Sono forse meno importanti dell’Expo?
Nella condizione in cui versa l’occupazione giovanile oggi, creare occasioni di lavoro gratuito è una nefandezza. Addirittura si permette ai reclutatori di andare nelle scuole. Presidi, insegnanti: buttateli fuori! Cercano gente qualificata, che sa le lingue, molti ci cascano e non si rendono conto di portare via il lavoro a chi di mestiere fa questo per campare, interpreti, accompagnatori, guide turistiche.
Ragazzi, voi che state per cascarci o ci siete già cascati. Lavorare gratis non fa curriculum! Lavorare gratis significa accettare un’umiliazione. Vi dicono che conoscerete milioni di persone, che farete amicizia con il mondo, ma…fatemi capire..dovrete accogliere i visitatori o dovrete distribuire i vostri biglietti da visita e i vostri indirizzi mail per farvi contattare? Rischiate di prendervi qualche calcio negli stinchi. Pensateci bene, siete ancora in tempo.
E se invece volete provare questa esperienza, almeno cercate di salvare la vostra dignità. Come? Il primo giorno, il giorno d’apertura, piazzategli uno sciopero, tutti assieme incrociate le braccia! Vi assicuro: vi divertirete da pazzi solo a vedere la faccia di quelli che vi hanno reclutato.