E QUANDO PENSAVI DI AVER COMPLETATO L'ALBUM DEI CASI UMANI, ECCO CHE ESCONO LE FIGURINE SPECIALI (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Questa però la riporto :


9. Decessi di età inferiore ai 50 anni


All’11 giugno sono 366 dei 32.938 (1,1%) pazienti deceduti SARS-CoV-2
positivi di età inferiore ai 50 anni.

In particolare, 83 di questi avevano meno di 40 anni

(53 uomini e 30 donne con età compresa tra i 0 e i 39 anni.

Di 7 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche;

degli altri pazienti,

62 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità)

e

14 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.
 

Val

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Il fatto che il trading in oro sia di grande interesse è indicato anche dal successo degli ETF nel metallo prezioso.

A maggio gli ETF basati sull’oro, quindi con corrispettivo fisico certo, hanno raggiunto i massimi storici,
il tutto grazie ad un afflusso soprattutto in dollari.


Secondo gli ultimi dati sino a maggio 154 tonnellate d’oro si sono aggiunte a quelle già presenti nelle casseforti dei vari fondi.

Negli scorsi 12 mesi i valori conservati negli ETF in oro sono quasi raddoppiati.


etf-oro.jpg



In termini di valore monetario basato sui dollati i fondi hanno visto un afflusso di 33,7 miliardi di dollari.

In totale il valore , sempre in dollari, gestito dagli ETF è pari, a maggio 2020, a 195 miliardi di dollari,
cifra spinta anche dal crescente valore dell’oro. Se dividiamo regionalmente abbiamo:



  • Nord America, in questa regione i fondi hanno incrementato i propri possessi di 102 tonnellate;
  • Europa con un afflusso di 45 tonnellate, di cui il 65% nel Regno Unito;
  • Asia, con in testa la Cina, con 4,8 tonnellate.

Vedete che la FED , con la propria politica espansiva, ha favorito notevolmente l’accumulo in fondi
che dovrebbero garantire i valori, oltre a permettere la speculazione.

Però questi soldi sono, letteralmente, inutili dal punto di vista dell’economia reale.

Praticamente è come se la FED non avesse stampato questi dollari…
 

Val

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Conte vive nel suo fantastico mondo: come esiste “Il fantastico Mondo di Amelié”, eccovi “Il fantastico mondo di Contì”,
un mondo fantastico, bellissimo, dove tutto può accadere, ma che purtroppo non è la realtà, anzi ne è lontanissima.

il problema è che Conte non ha idea dei numeri, delle loro dimensioni e di come, quindi quello che dice non può diventare una realtà dei fatti.

Prendiamo ad esempio tutto al manovra per mettere liquidità in mano alle famiglie:
la “Potenza di fuoco“, anzi, per corretta pronuncia, la “Bodenza di fuoco” sarebbe pari a 400 miliardi,
ma questo significa che, dall’oggi al domani, solo per la “Moral Suasion” del governo,
le banche dovrebbero aumentare di un terzo i propri affidi ed il proprio attivo,
quando da anni questa cifra non solo non aumentava, ma proprio diminuiva!

Invece così, per illuminazione divina, dovremmo invertire tutta la tendenza ed aumentare gli affidi di un terzo.


Allo stesso modo dei quattro “Pilastri Europei” che salverebbero l’Italia uno è tutto da definire,
il “Recovery Fund”, SURE e BEI non hanno fondi e non ne avranno sino a che non riceveranno risorse dagli stati membri.

Solo il MES è operativo, quello che, a parole, Conte non vuole utilizzare…

Anche tutte le altre misure , le spese previste etc, non si attivano così , per miracolo,
ma ci sono procedure sa seguire, regolamenti da scrivere, (ricordiamo i 94 regolamenti applicativi da scrivere per il decreto rilancio…..)
modalità operative della P.A. da attivare.

Però Conte vive nel suo magnifico mondo , quello di Villa Pamphili, delle scenografie colorate, ma un giorno verrà anche per lui il risveglio…
 

Val

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Dovrebbe essere evidente anche i sassi che l’attuale maggioranza,
già in profonda crisi di contenuti ben prima dell’arrivo del coronavirus,
ha tutto l’interesse a mantenere in piedi il surreale clima di terrore
che ha accompagnato questo disgraziato Paese negli ultimi 4 mesi.


Se l’obiettivo di chi sostiene il Governo, in particolare i miracolati del Movimento 5 Stelle,
è quello di giungere alla fine della legislatura, si cercherà in ogni modo di aggrapparsi
a qualunque argomento per mantenere viva la paura degli italiani,
costringendoli a vivere in un sistema di protocolli paranoici,
laddove persino un moto ondoso eccessivamente agitato potrebbe far chiudere qualche spiaggia,
paventando il solito rischio del contagio.


Nel frattempo i ricoveri e le terapie intensive si stanno desertificando
– mentre scrivo queste ultime sono occupate da 177 persone - ed i soliti “guastafeste” dei clinici,
come Alberto Zangrillo e Matteo Bassetti ospiti domenica scorsa del salotto televisivo di Massimo Giletti,
ci dicono che in questo momento i morti attribuiti al Covid-19 sarebbero sovrastimati.

In particolare, Zangrillo ha spiegato con grande chiarezza che la maggior parte degli attuali decessi,
oramai ridotti a poche decine al giorno, avvengono per patologie estranee al virus,
sebbene incidentalmente si riscontri una leggera positività al tampone.

In sostanza, gli stessi clinici hanno ribadito, senza alcuna pubblica smentita,
che allo stato attuale il Covid-19 non risulta più letale come agente patogeno.



Eppure i Savonarola al potere, che continuano ad avere in pugno un Paese completamente disorientato, non molleranno facilmente la presa.

Troppo solida appare la convergenza di interessi tra una maggioranza parlamentare
che prima del virus veniva data per agonizzante e una schiera di pseudo scienziati
che stanno guadagnando onori e gloria, più qualche pecunia che mai olet, da codesta incredibile vicenda sanitaria.


Tant’è che, al contrario di ciò che sta avvenendo ai nostri confini, dove la vita sembra aver oramai ripreso le caratteristiche di prima,
da noi si predica come un mantra minaccioso il mantenimento di un regime precauzionale che non appare più giustificato da alcuna ragione concreta.

In tal senso la famigerata mascherina, oramai interiorizzata da molti poveri analfabeti funzionali
come una sorta di feticcio protettivo, costituisce un formidabile simbolo di oppressione democratica,
un vero e proprio bavaglio con cui chiudere la bocca a qualunque ragionevole dissenso
nei confronti della dittatura di una maggioranza manipolata dalla strategia del terrore.



Da questo punto di vista anche io sono convinto che dopo il coronavirus le cose non saranno più le stesse in Italia;
ma non certamente a causa di un nemico invisibile che si sta rapidamente adattando al suo ospite.

In realtà, dopo la lunga e drammatica sospensione delle nostre libertà democratiche,
che in parte è ancora in atto in molti aspetti della nostra esistenza, in alcuni cittadini più sensibili e avvertiti,
particolarmente dal lato delle garanzie costituzionali, si è avvertita la forte percezione di un Paese
che si è irrimediabilmente allontanato dal consesso delle democrazie liberali.

Un modello politico di riferimento che il dilagare dei vari populismi, con in testa quello una volta scalmanato dei grillini,
aveva già da tempo messo in grande crisi.


Il regime della paura scientemente utilizzato dall’attuale maggioranza per sopravvivere,
è riuscito a tenerci carcerati in casa con un semplice atto amministrativo, e
pare aver inferto il colpo di grazia alla nostra traballante Repubblica.


Una Repubblica che, nata sulle macerie di una guerra catastrofica, oggi si è fatta letteralmente annichilire
da chi non di è fatto alcuno scrupolo di usare il terrore e la paura sparsi a piene mani come odiosi strumenti di una linea liberticida.
 

Val

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Questo è quello che pensa un tizio che ha scoperto un virus. HiV


Cosa dovremmo aspettarci riguardo il nuovo coronavirus per questa estate?

Non lo so. È una bella domanda. Peraltro molto frequente oggi. Credo che nessuno lo sappia con certezza.
Spero, e credo, che quest’estate sarà serena, ma è difficile da prevedere.
Nessuno può dirlo con sicurezza. Speriamo che quest’estate sia serena.


Quanto tempo ci vorrà per il vaccino?

Dipende tutto da ciò che si intende per vaccino.
Se si intende un vaccino che funzioni per tutto il mondo, bisogna prima dimostrare che sia sicuro,
dimostrare che funzioni, che sia facile da produrre e che non sia troppo costoso.
Questo non dovrebbe essere complicato: tutti stanno lavorando perché funzioni.
Il vaccino a base di proteina Spike è un vaccino semplice da produrre grazie alle moderne tecnologie.
Prima che si sappia con certezza saranno necessari un paio di anni.
Esiste un vaccino sperimentale: esiste ed è stato testato, ma non è ancora ufficialmente un vaccino.
Non c’è una gara in corso per la produzione del vaccino.
In Cina hanno già iniziato la produzione da qualche mese.
Non sappiamo con certezza se questo vaccino funzionerà.
La speranza, però, è che funzioni, a prescindere da dove venga prodotto.


Perché ha nominato il vaccino per la poliomielite?

Ho menzionato il vaccino per la poliomielite perché ha un approccio differente,
ma in ogni caso funziona attraverso una sorta di simulazione di una risposta di emergenza da parte delle difese immunitarie.
Secondo me, potrebbe funzionare.
Tutto si basa sulla risposta delle difese immunitarie, anche se il coinvolgimento del sistema immunitario è soltanto indiretto o secondario.
In ogni caso, l’organismo impara a produrre una risposta emergenziale, attivando le difese immunitarie.
Il sistema immunitario non è direttamente coinvolto dal vaccino contro la poliomielite, ma viene attivato e agisce.
In Italia non si è parlato del vaccino per la poliomielite perché non si è registrata attenzione al riguardo.


Perché ha paura che l’immunità duri per poco tempo?

Solitamente questo tipo di virus è stagionale.

Ci sono studi recenti che hanno dimostrato che anticorpi contro virus stagionali simili al coronavirus non durano molto.
Forse per 4 o 5 mesi.
È quindi ipotizzabile che anche gli anticorpi indotti dal vaccino possano durare poco tempo.
Non sto dicendo che lo so con certezza, ma è possibile.


Quali sono le responsabilità dell’Oms?

Dare informazioni riguardanti l’epidemia, riguardo la diffusione della epidemia.
Non credo necessariamente che debbano informarci riguardo al vaccino.


Cosa ne pensa riguardo la teoria delle origini del nuovo coronavirus?

Dipende cosa si intende per ‘’creati in laboratorio’’: se si intende una fuga del coronavirus da un laboratorio, è un’affermazione impossibile da confutare. Potrebbe essere scappato.
Ma non ci sono prove che sia stato creato dall’uomo.
Penso sia impossibile dimostrare qualsiasi ipotesi.
Potrebbe essere stata una fuga, come potrebbe non esserlo.
Potrebbe avere origini naturali, come molti coronavirus: è facile essere infettati dai pipistrelli.
Potrebbe essere passato dal pipistrello all’uomo, da un pipistrello ad un’altra specie animale, forse al mercato.
Non si hanno notizie sicure.
Potrebbe essere scappato da qualche laboratorio, ma non è stato creato appositamente dall’uomo.
Qualsiasi affermazione categorica sarebbe stupida.


Dovremmo avere paura degli altri virus?

La paura non è come il panico.

Non sono d’accordo quando si dice che non dimenticheremo la paura di questo periodo.

Ci sono stati moltissimi virus nell’ultimo secolo, negli ultimi cinquanta anni (SARS, HIV eccetera).
Più o meno ogni trentanni abbiamo avuto un virus di questo tipo.


Probabilmente lo ricorderemo e avremo paura per i prossimi dieci anni.

Tra venticinque ce ne saremo dimenticati.

Ce ne saranno sicuramente altri.
 

Val

Torniamo alla LIRA
L'Italia continua ad ammalarsi di leggi fantasma che hanno bisogno di ulteriori tasselli prima di diventare effettivamente operativi.

A far scattare l'allarme è stato uno studio della Fondazione Openpolis,
che ha messo sotto la lente di ingrandimento l'attività legislativa del governo giallorosso dopo l'inizio dell'emergenza Coronavirus.

Il decreto rappresenta lo strumento che è stato più usato: sono ben 13 i dl varati dall'attuale esecutivo,
che necessitano di 165 decreti attuativi con 17 Ministeri diversi chiamati a emanarli.


E qui arriva il dato preoccupante: sono necessari 165 atti attuativi, ma al momento ne sono stati adottati solamente 31 (ovvero il 18,8%).

Il decreto Liquidità ne richiede 12, ma nessuno ha visto la luce.

La situazione va leggermente meglio per il Cura Italia (16 su 36)
,

ma lo stesso non si può dire per il dl Rilancio (sono solo 9 le disposizioni applicative varate su 103).

Il più grande sovraccarico riguarda il Ministero dell'Economia e delle Finanze, responsabile per 36 decreti attuativi.

Ma anche il dicastero dell'Istruzione e quello dello Sviluppo economico sono coinvolti in un lavoro intenso:
a entrambi è richiesta l'adozione di 13 decreti attuativi.

Nella graduatoria figurano poi Lavoro (12),
Cultura e Agricoltura (11),
Trasporti e Interno (10),
presidenza del Consiglio e Salute (8),
Università e Ricerca (7), Ambiente (3),
Esteri, Giustizia e Pubblica amministazione (2),
Innovazione e Politiche giovanili (1).

BUFFONI ED INCAPACI AL POTERE.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Un governo irritante perché continua a fare l’esatto contrario sia del necessario, sia di quello che promette,
incosciente perché nel senso letterale non ha preso coscienza della vera gravità economica,
pericolosamente inquietante perché viste le due ragioni precedenti alla fine dell’estate potrebbe esserci il far west.


Parliamoci chiaro basterebbe riascoltare tutte le dichiarazioni di Conte e dei ministri, dall’inizio della crisi,
e confrontarle con quelle del giorno dopo, per capire gli aggettivi, ma se questo non fosse sufficiente
si potrebbero leggere i provvedimenti per fugare il dubbio.


Dal rischio minimo che il paese fosse colpito dal virus, all’invito agli aperitivi,
dalla certezza della preparazione ad ogni evenienza, alla malattia che era poco più di un’influenza,
allo stanziamento iniziale di 3 miliardi ritenuti capienti, alla valanga di miliardi a tutti e rapidamente.


Dai prestiti in banca in 24 ore, alla richiesta dell’atto d’amore, dall’affidamento all’Inps delle erogazioni
perché già pronto alle elargizioni, al fallimento del click day, dalla garanzia sulle semplificazioni ,
al groviglio delle autocertificazioni, dalla lotta alla burocrazia, alla scrittura di un dpcm da pazzia,
dal nessuno sarà trascurato, ad un numero imprecisato di settori produttivi dimenticato.


Dagli scontri con le regioni, al balletto sulle riaperture, dall’invito al centrodestra a partecipare alle proposte finite nel cestino,
dai bonus pronti sul tavolino, ai ritardi che ancora oggi sono un teatrino,
dai brindisi sui soldi della Ue come fossero già concessi, all’ammissione che dipenderà da trattative molto lunghe e soprattutto complicate.



In mezzo a questo ben di Dio per non sbagliare c’è stato il circo delle mascherine,
del plexiglass in spiaggia oppure a scuola, delle multe a chi disperato è sceso in piazza civilmente e distanziato,
ad una madre che ha baciato il figlio, ad un barista che ha portato due caffè di fronte.


Parliamo di un governo che senza idee, pensate voi, è ricorso a cervelloni per elaborare un piano che non sarà seguito,
un esecutivo che non ha spostato le scadenze fiscali come se il paese fosse in condizioni normali,
che ha affrontato una crisi all’ennesima potenza sprecando miliardi in assistenza,
che ha proposto migliaia di assunzioni statali, trascurando il problema dei licenziamenti a valanga di tutto il settore produttivo che così non sfanga.


Parliamo di un esecutivo che stima la perdita del Pil dell’otto percento
ed è convinto che i suoi provvedimenti porteranno grandi miglioramenti,
quando tutti gli organismi previsionali indicano numeri ben peggiori
e comunque più vicini al meno 12 percento ammesso che vada bene.


Parliamo infine di un governo che annuncia di voler ristorare le imprese, gli artigiani, i commercianti, le partite iva,
ma non paga i 50 miliardi di debiti pregressi né autorizza l’ampliamento della compensazione,
nè restituisce le accise non dovute come da sentenza della cassazione.


Come se non bastasse il cdm dall’inizio della crisi ha non solo continuato a spendere per il gigante statale,
ma addirittura ne ha ampliato i costi come fossimo in espansione,
eppure chiunque, ribadiamo chiunque, avrebbe immediatamente fatto una draconiana revisione della spesa
per recuperare svariate decine di miliardi ad invarianza di bilancio.


Insomma su una spesa pubblica di valanghe di centinaia di miliardi l’anno,
sia strutturalmente e sia temporaneamente a recuperarne svariate decine vista l’emergenza nazionale
oltreché possibile sarebbe normale non fosse altro che per evitare di andare in Europa alla canna del gas
come stiamo facendo e ancora il peggio non è arrivato, perché tra poco con i costi assurdi che sopportiamo, la ragioneria batterà cassa.


Non ci si rende conto che a settembre tra il calo forte dei consumi, la mancanza di fatturato,
di liquidità a fondo perduto, le scadenze trasferite da onorare, le attività che non potranno continuare,
i licenziamenti conseguenti e i fallimenti, sarà un inferno, altroché fisco da pagare, mutui da recuperare,
leasing da onorare, contributi da saldare, bollette e costi aziendali pregressi da quietanzare, con quali soldi?
Quali aiuti dello stato? Quali ristori adeguati?


Ecco perché ha ragione Bonomi, ha ragione il centrodestra a protestare, le altre associazioni di categoria,
le confederazioni autonome, ha ragione Tremonti, Savona, Ichino, Giavazzi, Bazoli, Draghi, Ricolfi
e una quantità di altri che seppure da diverse angolature concordano sugli sbagli, i ritardi, le omissioni, le confusioni,
i rischi e le impreparazioni nelle azioni del governo.


Ecco perché, absit iniuria verbis e senza nulla di personale, noi scriviamo, irritante, incosciente e pericolosamente inquietante,
chi vivrà vedrà e ne assumerà la responsabilità politica di fronte al paese.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Carlo Bonomi non fa sconti al governo giallorosso.

Il presidente di Confindustria incalzando Giuseppe Conte, affida alle cronache un messaggio chiarissimo:

l’associazione degli industriali non ha intenzione di abbassare i toni, nonostante i segnali di pace lanciati dal premier.

Anzi, al tavolo degli Stati generali in corso di svolgimento a Villa Doria Pamphilj, a Roma,
va in scena un vero e proprio duello tra Conte e Bonomi.

Il presidente di Confindustria non ritiene sufficiente il piano rilancio annunciato dal governo e chiede, attraverso un tweet,

“l’immediato rispetto per la sentenza della magistratura che impone la restituzione di 3,4 miliardi di euro di accise dell’energia,
impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione”.

Poco dopo, Bonomi sgancia un altro siluro, ancora via Twitter:

“L’impegno contro una nuova dolorosa recessione può avere successo solo se non nascondiamo
colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni. Ora si onorino i contratti-debiti verso le imprese”.


E poi la Cassa integrazione e tutta la confusione e l’incertezza nell’erogazione del sostegno
fornito dal governo ai lavoratori e alle imprese e che ha avvelenato i giorni passati:

“La Cassa integrazione è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori quattro settimane.
Gravi ritardi anche per le procedure annunciate a sostegno della liquidità.
Le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle europee."

Poi chiarisce il modello economico di riferimento a cui guarda Viale dell’Astronomia:

“Confindustria – dice – non crede in uno Stato cattivo contrapposto al privato buono.
Ciò che chiediamo è una democrazia moderna con istituzioni efficienti e funzionanti,
cioè con una Pubblica amministrazione “buona”, come già indicato e chiesto dal governatore di Bankitalia”.

Ma il governo evita lo scontro diretto, assicura che sulle accise si troverà una soluzione,
ma, intanto, ribadisce l’obiettivo: quello di volare alto per rilanciare il Paese.
 

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