Cam-Fin (CMF) è lite con i Malacalza (1 Viewer)

tontolina

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Netto rialzo per Camfin (+6,9%): Repubblica scrive che Tronchetti Provera avrebbe contattato vari soggetti al fine di creare una compagine di investitori capaci di lanciare un'opa sulla holding.

ECONOMIA


Casi e casini di Borsa/ Per Mediobanca il matrimonio Pirelli-Brembo s'ha da fare, ma non ora


Giovedì, 21 febbraio 2013 - 15:51:00
http://affaritaliani.libero.it/economia/mediobanca-pirelli-brembo2122013.html




tronchetti-bombassei.jpg

Un matrimonio tra uno dei maggiori produttori di pneumatici al mondo, Pirelli e Brembo, leader mondiale nella tecnologia degli impianti frenanti a disco, può avere senso? Sì, secondo gli uomini di Mediobanca Securities, ma al momento appare improbabile.
Secondo gli esperti di Piazzetta Cuiccia, infatti, Alberto Bombassei, presidente e principale azionista di Brembo, "potrebbe pensare alla sua successione, soprattutto ora che è sceso in politica", mentreMarco Tronchetti Provera, numero uno di Pirelli & C., "ha problemi con Malacalza, un importante azionista in Camfin, che controlla Pirelli, e sta cercando nuovi azionisti con cui rimpiazzarlo o ridurne il peso".
Dopo la fusione, Camfin e Bombassei avrebbero il controllo di Pirelli & C., governando un gruppo che fin d'ora condivide sia gli stessi clienti sia il posizionamento di mercato (prodotti di alto di gamma) e che potrebbe sfruttare sinergie in termini di materiali, ricerca e sviluppo, struttura dei costi, distribuzione e "after market" (nel caso di fusioni nel settore auto, ricordano gli analisti, le sinergie sui costi oscillano attorno al 3%-4%, ma in questo caso sarebbero più basse visto la diversità dei prodotti delle due aziende). Nel caso si arrivasse a una fusione "pura", senza alcun premio di maggioranza, la struttura dell'azionariato post-fusione vedrebbe Camfin al 22,5% e Bombassei all'8% della "nuova" Pirelli & C.
"Chiaramente - mettono le mani avanti gli analisti - non sappiamo se Bombassei vuole passare da una quota del 56% in una società più piccola ad una dell'8% come secondo azionista" in un gruppo di dimensioni di molto superiori. In alternativa Bombassei potrebbe chiedere un premio di maggioranza per la cessione dei suoi titoli o vendere solo se Pirelli effettuasse un'acquisizione in contanti (ma in questo caso secondo gli uomini di Mediobanca Tronchetti Provera potrebbe decidere di non procedere con l'operazione).
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tontolina

Forumer storico
BALLETTO PIRELLI - ATTESA DELL’ACCORDO TRONCHETTI-BANCHE PER SILURARE MALACALZA (60 MILIONI DI PLUSVALENZA)

I nuovi soci finanziari che spalleggeranno Tronchetti nel controllo di Pirelli stanno limando l’accordo per silurare Malacalza senza ulteriori strascichi legali - Malacalza era entrato nel 2010 spendendo 88 milioni, che oggi varrebbero 150. Il messaggio di Tronchetti è: “stacce”… - -

1 - CAMFIN: NEGATIVA IN BORSA (-0,4%), PIRELLI MAGLIA NERA (-2%)
(ANSA) - Camfin, dopo una partenza in rialzo, a metà seduta azzera i guadagni (-0,41% a 0,85 euro). Il mercato resta in attesa dell'accordo per il divorzio tra Tronchetti Provera e i Malacalza e, dell'Opa.
In mattinata Mtp, Clessidra, Intesa SanPaolo e Clessidra hanno indicato in nota che sono in corso di definizione gli accordi.

Pirelli che aveva già invertito la rotta a metà mattinata, perde il 2,12% ed è la peggiore del listino principale. Il Ftse Mib sale dello 0,82% a 17.195 punti.
tronchetti malacalza

2 - CAMFIN: MTP E CLESSIDRA, IN CORSO DEFINIZIONE ACCORDI
(ANSA) - Marco Tronchetti Provera S.p.A., Lauro Cinquantaquattro S.p.A. (interamente controllata da Clessidra SGR per conto del Fondo Clessidra Capital Partners II), Intesa Sanpaolo e UniCredit comunicano che "sono in corso di completamento le attività per la definizione degli accordi" sull'operazione in Camfin. Lo si legge in una nota.




VITTORIO MALACALZA E MARCO TRONCHETTI PROVERA IN TRIBUNA ALLO STADIO MEAZZA

Si lavora su due tavoli contemporaneamente: da una parte gli advisor legali e finanziari cercano di chiudere l'accordo per lo scioglimento di Gpi e dall'altra Clessidra, il fondo guidato da Claudio Sposito lavora all'operazione di riassetto e alla costituzione della newco che accoglierà la nuova compagine azionaria di Camfin.
CLAUDIO SPOSITO


Le trattative in corso, spiega una nota sono volte " al riassetto della relativa struttura proprietaria, anche a seguito della ipotizzata cessazione della partnership tra le società Marco Tronchetti Provera & C. S.p.A., Marco Tronchetti Provera S.p.A. e Gruppo Partecipazioni Industriali S.p.A., da una parte, e Malacalza Investimenti S.r.l., dall'altra parte".

3 - IL GRANDE RIASSETTO TRONCHETTI-MALACALZA
Fabrizio Massaro per "Il Corriere della Sera"

Non è bastata l'intera giornata di ieri per chiudere la complessa trattativa tra Marco Tronchetti Provera e Vittorio Malacalza per separare i destini delle due famiglie di imprenditori nella catena di controllo che porta al gruppo della Bicocca.

ENRICO CUCCHIANI GIOVANNI BAZOLI

Nonostante una sospensione dei titoli Camfin e Pirelli fin dalla mattina di ieri, l'annuncio della soluzione della disputa in tarda serata non c'era ancora. Ancora ieri sera i legali delle due parti erano riuniti per limare i dettagli di un'operazione molto articolata che dovrebbe portare alla fine alla separazione piena dei destini di Tronchetti e Malacalza.


Dal luglio 2010, dopo un avvicinamento partito un anno prima, Tronchetti e Malacalza sono soci nella holding Gpi, rispettivamente con il 57% e il 30,9%.

Gpi a sua volta controlla il 41,7% della quotata Camfin, in cui Malacalza è anche socio diretto con il 12,3%.

Da Camfin si arriva alla Pirelli, di cui la scatola controlla il 25% circa.



Ora questo modello dovrebbe scomparire.


Dalla scissione di Gpi Malacalza otterrà il 13% di Camfin, che sommato alle azioni direttamente in mano porterà Malacalza Investimenti srl al 25% nella holding quotata, diventandone così secondo azionista dopo Tronchetti (al 29,5%).



Secondo le indiscrezioni circolate ieri sera, l'imprenditore genovese potrebbe anche lasciare quel pacchetto di Camfin, aderendo all'opa che Tronchetti lancerà insieme con i soci di Camfin Carlo Acutis (8,6%) e Massimo Moratti (2,5%) e il supporto dei partner finanziari Clessidra, Intesa Sanpaolo e Unicredit.


MASSIMO MORATTI

A questo scopo sarà creata una newco in cui saranno conferite le azioni Camfin dei tre imprenditori, che tutti insieme saliranno al 40% circa, oltre la soglia del 30% che fa scattare l'opa obbligatoria su Camfin. Nei giorni scorsi era circolata anche l'ipotesi che Malacalza, più che a una monetizzazione di Camfin, puntasse piuttosto a uno scambio con il 7% circa di Pirelli, ma non ci sono state conferme in merito. Bocche cucite fino alla fine, dunque. Anche perché non è indifferente per l'ammontare complessivo dell'operazione che Malacalza resti o meno dentro Camfin.
Ieri la società è stata sospesa dalle contrattazioni a inizio mattina quando valeva 8,5 euro (+1,3%) pari a una capitalizzazione di 654 milioni, ovvero il 207% in più in un anno grazie alla spinta delle ipotesi di un riassetto della catena Camfin-Pirelli e allo scontro lungo un anno tra Tronchetti e Malacalza.

Solo negli ultimi sei mesi il titolo è salito del 62%.

A seconda di come andrà l'opa, Camfin potrebbe alla fine anche essere delistata.

La newco che lancerà l'opa dovrebbe poi essere fusa con la stessa società acquisita, accorciando così la catena che porta a Pirelli.

Lo scontro tra l'imprenditore milanese e la famiglia di ex industriali siderurgici va avanti da oltre un anno, tra accuse reciproche, ricorsi al tribunale e code anche giudiziarie, per orientamenti differenti sulla conduzione finanziaria del gruppo e in particolare del debito da 400 milioni di Camfin. Clamorosa fu lo scorso agosto la pubblicazione sul sito Indymedia di un duro scambio di lettere tra i due imprenditori.


Malacalza era entrato in Gpi nel 2010 al posto di Carlo Puri Negri, con un investimento complessivo di circa 88 milioni che - come ha detto lo scorso 14 maggio Tronchetti all'assemblea Camfin (il cui bilancio è stato bocciato dai Malacalza) - ora «varrebbe circa 150 milioni. Si tratta di uno dei rendimenti migliori sui mercati negli ultimi anni».
 

tontolina

Forumer storico
Camfin, l'Opa verrà lanciata a 0,8 euro
Malacalza vende Camfin a Tronchetti


Chiusa la trattativa. A Tronchetti Provera rimane il controllo di Camfin, attraverso una Newco (Lauro 61) e a cascata quello su Pirelli, grazie all'accordo con la famiglia Acutis, titolare di Vittoria assicurazioni, i Moratti e i Rovati. I genovesi vendono a Tronchetti il loro pacchetto pari complessivamente al 25,5%, incassano 160 milioni e acquistano il 6,98% di Pirelli da Allianz e FonSai. Intesa e Unicredit investiranno fino a 115 milioni a testa , Clessidra fino a 150 milioni per delistare la società

di WALTER GALBIATI
MILANO - Il divorzio è avvenuto con la promessa di deporre le armi. Tra Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza è stato raggiunto l'accordo per sciogliere la Gpi e togliere dal mercato la Camfin, le due società che garantiscono il controllo della Pirelli. La vittoria di Tronchetti Provera è stata garantita dall'appoggio della famiglia Acutis, dei Moratti e dei Rovati. Ai genovesi non è restato altro che aderire all'offerta. Un'operazione svoltasi in quattro mosse.

1) Con la scissione della Gpi, Tronchetti Provera si è trovato ad avere in mano il 29,5% di Camfin, mentre ai Malacalza è stato attribuito un 13,19% al quale si aggiunge un altro 12,37% posseduto direttamente per un totale del 25,56%.

2) La quota di Tronchetti Provera (il 29,5% di Camfin) viene conferita in una nuova società (Nuove partecipazioni) e lo stesso faranno altri due soci storici della holding: la famiglia Acutis che apporta il 4% custodito in Vittoria Assicurazione (ne possiede un altro 4% in società offshore) e la famiglia Rovati (2%). La Nuove partecipazioni avrà così in pancia il 35,5% di Camfin.

3) Contestualmente è stata creata una nuova scatola societaria, una Newco, chiamata Lauro 61, nata con il conferimento da parte di Nuove partecipazioni dei suoi titoli Camfin e con i soldi delle banche. Intesa e Unicredit, le due principali banche del Paese verseranno 41 milioni di euro a testa per avere una quota del 10,7%, mentre il fondo Clessidra di Claudio Sposito ne verserà altri 91 per una quota del 23,8%. Nuove partecipazioni avrà il 54,8% di Lauro 61.

4) I soldi apportati dalle banche e da Clessidra serviranno per lanciare l'offerta pubblica di acquisto sul mercato di Camfin a 0,8 euro per azione. Il prezzo è stato stabilito in base al prezzo più elevato pagato nel contesto dell'operazione complessiva. Qualora tutti aderissero all'offerta, le banche sborseranno 115 milioni a testa e il fondo circa 150 milioni.

Il dubbio per i Malacalza era se aderire all'operazione oppure no. E alla fine hanno deciso di vendere entrambe le loro partecipazioni in Camfin. Il 13,2% è stato ceduto a Nuove Partecipazioni, mentre il 12,3% alla newco Lauro 61. Con i 160 milioni incassati, la famiglia genovese ha comprato il 6,98% di Pirelli a un prezzo unitario di 7,8 euro. A vendere sono state Allianz e FonSai, con l'autorizzazione del patto dal quale hanno svincolato le loro quote rispettivamente del 4,41% e del 2,57% del capitale. Con le due ulteriori cessioni da parte dei Malacalza, Lauro si è trovata ad avere complessivamente il 61% del veicolo che controlla la Bicocca.

Del resto Tronchetti Provera con l'appoggio, mai venuto meno, dei Moratti (titolari di un 2,5% di Camfin) e dell'ulteriore 4% in mano agli Acutis aveva di fatto blindato il 40% della scatola che controlla la Pirelli. Gli bastava un altro 10% per mettere fuori gioco i rivali, superando il 51% del capitale e rendendo così innocua qualsiasi risposta di mercato (una contro opa) da parte dei genovesi. A questo punto, ai Malacalza non è restato altro che vendere, piuttosto che trovarsi azionisti di minoranza in una società non quotata.

Con la chiusura della trattativa, la Pirelli resta in mano a Tronchetti Provera che, attraverso patti e contropatti con i nuovi soci, si è assicurato il controllo dell'azienda per i prossimi quattro anni. Al termine dei quali, si ritornerà daccapo per discutere nuovamente di scissioni e di vendite di titoli tra soci. (05 giugno 2013)
 

tontolina

Forumer storico
effettivamente con prelios mi ha tirato una bella inculata lo scorso ano :wall::wall:
Ciao, hai letto?

io eserciterei tutti i diritti e imporrei un nuovo CDA


16/08/2013 Prelios: a Susquehanna tutto inoptato, con 5mila euro diritti a salire oltre 30%

Possibile ipotesi speculativa Milano, 16 ago - Sorpresa sull'aumento di capitale di Prelios. In avvio delle contrattazioni sono stati acquistati tutti i residui 46 milioni di diritti inoptati della ricapitalizzazione che danno diritto a sottoscrivere oltre 100 milioni di azioni al prezzo di 0,5953 euro. Ad acquistare, secondo quanto risulta a Radiocor, e' stato il broker Usa Susquehanna International, dalla sede di Dublino, con una spesa minima: considerando che il prezzo del diritto e' 0,0001 euro, il costo complessivo e' stato di meno di cinquemila euro. Se Susquehanna International decidesse davvero di sottoscrivere l'aumento di capitale dovrebbe aggiungere circa altri 60 milioni di euro che ne farebbero il primo azionista di Prelios con una quota superiore al 30%. L'ipotesi che Susquehanna possa diventare socio di riferimento di Prelios e', tuttavia, considerata remota e, al momento, e' piu' probabile che il broker abbia deciso una mossa speculativa per fare una plusvalenza, magari sfruttando il differenziale fra il prezzo del titolo in questi giorni (0,5965) e quello dell'aumento di capitale (0,5953). Susquehanna, d'altra parte, non e' nuovo a questo tipo di operazioni e, ad esempio, proprio grazie all'aumento di capitale era entrato con il 2,1% in Unipol. Per capire qualcosa in piu' delle intenzioni del broker occorrera' attendere il 20 agosto, ultimo giorno utile per esercitare i diritti dell'aumento di capitale di Prelios. mau 16-08-13 18:51:47 (0278)NEWS,IMM,STRILLO 5
 

tontolina

Forumer storico
ormai io sono fuori
Aumento capitale Prelios: sottoscrizioni sotto al 40%

Il consorzio di garanzia coprirà l'inoptato






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PER APPROFONDIRE: Aumento capitale Prelios

Prelios ha reso noto che si è concluso l’aumento di capitale, scindibile a pagamento, deliberato dall’Assemblea Straordinaria in data 8 maggio 2013 per l’offerta in opzione agli azionisti della Società di azioni ordinarie Prelios (le “Azioni”) – prive di valore nominale, aventi godimento regolare e caratteristiche identiche a quelle delle azioni già in circolazione – (l’”Aumento di Capitale in Opzione”).
All’esito dell’offerta in Borsa – tenutasi ai sensi dell’art. 2441, terzo comma, del codice civile – dei diritti di opzione rimasti inoptati a seguito del periodo di offerta (i”Diritti”) – nell’ambito della quale sono stati venduti tutti i n. 51.503.830 Diritti validi per la sottoscrizione di n. 118.458.809 Azioni –sono state sottoscritte, nei termini previsti, n. 1.563.011 Azioni (pari al 0,81% del totale delleazioni ordinarie di nuova emissione) per un controvalore complessivo di Euro 930.460,45.
Pertanto, tenuto anche conto delle azioni già sottoscritte in sede di offerta in opzione, risultano complessivamente sottoscritte n. 76.300.085 Azioni, pari al 39,49% del totale delle azioni ordinarie di nuova emissione, per un controvalore complessivo di Euro 45.421.440,60.
Al riguardo, come in precedenza comunicato ed anche indicato nel Prospetto Informativoin adempimento degli impegni di garanzia assunti, i soggetti finanziatori di Prelios S.p.A. (Pirelli & C. S.p.A. e le banche finanziatrici, tra le quali, Intesa Sanpaolo S.p.A. e UniCredit S.p.A.) sottoscriveranno – nei tempi tecnici necessari e tramite conversione pro-quota dei rispettivi crediti vantati verso la Società – n. 116.895.802 Azioni, per un controvalore complessivo di Euro 69.588.070,93.

A seguito di quanto sopra, l’Aumento di Capitale in Opzione risulterà essere, quindi, sottoscritto per il previsto controvalore complessivo di Euro 115.009.511,53.
Si ricorda, infine, che – nell’ambito della più ampia operazione di riequilibrio finanziario e capitalizzazione della Società per complessivi circa Euro 185 milioni, di cui l’Aumento di Capitale in Opzione fa parte – come già reso noto al mercato in data 31 luglio 2013, la società Fenice S.r.l.ha integralmente sottoscritto l’aumento di capitale alla stessa riservato per Euro 70 milioni circa,con conseguente emissione di n. 117.597.496 azioni di categoria B, senza diritto di voto e non destinate alla quotazione.
L’esecuzione dell’operazione straordinaria nel suo complesso assicura pertanto alla Società un aumento di capitale per cassa pari a circa Euro 115 milioni di nuove risorse.
21-08-2013 , ore 09:42
 

tontolina

Forumer storico
il Tronketto dell'infelicità non piace solo a Grillo e a Malacalza

ormai molti hanno capito di che pasta è fatto

e qualcuno parla apertamente delle sue capacità imprenditoriali

De Benedetti a Tronchetti: "Un incapace". Replica: "Pensi ai bilanci Olivetti" De Benedetti a Tronchetti: "Un incapace". Replica: "Pensi ai bilanci Olivetti"

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ultimo aggiornamento: 30 ottobre, ore 08:59
Milano - (Adnkronos) - Botta e risposta tra il presidente del Gruppo 'L'Espresso' e il patron della Pirelli. L'ingegnere: la distruzione della Telecom fu conseguita con grande intensità e incapacità da Tronchetti. Il patron Pirelli: "Pensi ai bilanci di Olivetti, alla bancarotta del Banco Ambrosiano, e alle vicende di Tangentopoli"

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De Benedetti a Tronchetti: "Un incapace". Replica: "Pensi ai bilanci Olivetti"

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ultimo aggiornamento: 30 ottobre, ore 08:59
Milano - (Adnkronos) - Botta e risposta tra il presidente del Gruppo 'L'Espresso' e il patron della Pirelli. L'ingegnere: la distruzione della Telecom fu conseguita con grande intensità e incapacità da Tronchetti. Il patron Pirelli: "Pensi ai bilanci di Olivetti, alla bancarotta del Banco Ambrosiano, e alle vicende di Tangentopoli"



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Milano, 29 ott. - (Adnkronos) - "Se i capitani coraggiosi sono Colaninno e Tronchetti allora preferisco le partecipazioni statali. Un liberista, in economia, come me si trova a dire viva le partecipazioni statali". Cosi' Carlo De Benedetti a Mix24 di Giovanni Minoli a Radio 24 in occasione di un'intervista sulla storia della Olivetti. "Ho inventato la Omnitel, - continua De Benedetti - unica azienda di computer al mondo che è entrata nella telefonia e non era una cosa ovvia. Quando poi la Omnitel che oggi è Vodafone fu successivamente venduta da Colannino alla Mannesmann che poi fu comprata a sua volta dalla Vodafone, vorrei ricordare che l'Olivetti era l'azienda più liquida in Italia. Tanto che Colaninno si permise di fare, e io lo contestai per iscritto, l'Opa sulla Telecom che firmò la fine della Telecom". L'ingegnere conclude osservando che "strategia industriale zero. Colaninno utilizzò la cassa dell'Olivetti per iniziare la distruzione della Telecom e poi fu conseguita con grande intensità e incapacità da Tronchetti. Viva le partecipazioni statali".


Immediata la replica di Marco Tronchetti Provera, presidente della Pirelli: "Se l'ingegnere vuole contestare qualcosa sono a disposizione per eventuali rettifiche. Mi confronto sui fatti, anche pronto a farlo pubblicamente se l'ingegnere accetta, non sugli insulti". "Se anche io raccontassi la storia delle persone attraverso i luoghi comuni e gli slogan potrei dire che l'ingegner De Benedetti è stato - evidenzia - molto discusso per certi bilanci di Olivetti, per lo scandalo legato alla vendita di apparecchiature alle Poste italiane, che fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che fini' dentro le vicende di Tangentopoli. Invece non lo faccio perché sarebbe sbagliato".

Parole che spingono il presidente del Gruppo Editoriale L'Espresso a controreplicare duramente: ''Tronchetti anziché esercitarsi in esercizi di dozzinale retorica, che contiene anche falsità, con le sue sconsiderate decisioni 'imprenditoriali' ha distrutto miliardi di valore per gli azionisti Pirelli''.

"E' evidente che io e l'ingegner De Benedetti non parliamo la stessa lingua, come e' normale possa succedere tra un cittadino italiano e un cittadino svizzero. Rimango disponibile a un confronto pubblico, ovviamente in territorio neutrale", dice infine il presidente di Pirelli.
 
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tontolina

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Delisting

Camfin: Lauro Sessantuno avvia acquisto restante 4,049% MILANO (MF-DJ)--Lauro Sessantuno ha dato corso alla procedura congiunta di adempimento dell'obbligo di acquisto di 31.741.839 azioni ordinarie ancora in circolazione di Camfin, pari al 4,049% del capitale sociale, dopo l'Opa lanciata sulla societa'.
Il prezzo che Lauro Sessantuno ha depositato per ciascuna azione residua, spiega una nota, e' pari a 0,80 euro/azione. Il controvalore complessivo della Procedura Congiunta e' pertanto pari a 25.393.471,20 euro. Inoltre, il 28 ottobre l'offerente ha depositato su un conto vincolato presso Intesa Sanpaolo l'ulteriore l'importo di 952.255,17 euro, pari alla maggior somma di 0,03 euro/azione moltiplicata per le azioni residue, con istruzioni irrevocabili a Intesa Sanpaolo per utilizzare l'importo esclusivamente per effettuare, in nome e per conto dell'offerente, il pagamento in favore dei titolari delle azioni residue della maggior somma di 0,03 euro per azione. Questo qualora sia adottato un provvedimento di rigetto nel merito del ricorso presentato dall'offerente avverso il provvedimento con il quale la Consob ha disposto l'incremento del corrispettivo dell'offerta da 0,80 a 0,83 euro/azione di Camfin. L'udienza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e' fissata per il giorno 20 novembre prossimo.
Infine Borsa Italiana ha disposto la revoca delle azioni dell'Emittente dalla quotazione sull'Mta a partire da oggi. com/lab
(END) Dow Jones Newswires
October 30, 2013 09:04 ET (13:04 GMT)
 

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