Arena (ARE) Dopo un anno di ritardo eccoci! (1 Viewer)

smeraldo

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Per quanti ci hanno creduto per quanti ci hanno lasciato e per quanti ci verranno a trovare...................dopo un anno di ritardo finalmente siamo in dirittura d'arrivo, abbiamo sofferto stiamo soffrendo, ma quei pochi rimasti dietro la balaustra e il selciato, presto avranno la compagnia del sole......quel sole che riderà ai pazzi quei pazzi che stanno beccando ancora gli insulti di quelli che pensano di essere più furbi degli altri perchè nel frattempo hanno raccattato qualche bruscolino altrove. Come non dargli torto, ma perchè quelli rimasti hanno dovuto subire solo angherie da quelli che pensono di essere stati più furbi in questi mesi???chi lo sa? forse solo per la voglia di sfottere??o per altro?ma in fondo ognuno non è padrone dei suoi soldi?
Sono in arrivo finalmente notizie finalizzate allo sviluppo dell'azienda, comunicazioni attese per mesi, ritardate, posticipate, e ancora ritardate dapprima per i roncadin che sull'orlo del matrimonio hanno abbandonato l'altare e poi per rispettare tutte quelle norme , articoli del benedetto diritto societario in vigore dal 1°gennaio 2004..............adesso non parlo più fino al botto!!........... :rolleyes: :love:
 

Pako

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Non mi sembra che il titolo si sia mosso oggi...20200 pezzi scambiati per un controvalore di 8500 euro....mah
Saluti
Pako
 

shiller

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smeraldo ha scritto:
Per quanti ci hanno creduto per quanti ci hanno lasciato e per quanti ci verranno a trovare...................dopo un anno di ritardo finalmente siamo in dirittura d'arrivo, abbiamo sofferto stiamo soffrendo, ma quei pochi rimasti dietro la balaustra e il selciato, presto avranno la compagnia del sole......quel sole che riderà ai pazzi quei pazzi che stanno beccando ancora gli insulti di quelli che pensano di essere più furbi degli altri perchè nel frattempo hanno raccattato qualche bruscolino altrove. Come non dargli torto, ma perchè quelli rimasti hanno dovuto subire solo angherie da quelli che pensono di essere stati più furbi in questi mesi???chi lo sa? forse solo per la voglia di sfottere??o per altro?ma in fondo ognuno non è padrone dei suoi soldi?
Sono in arrivo finalmente notizie finalizzate allo sviluppo dell'azienda, comunicazioni attese per mesi, ritardate, posticipate, e ancora ritardate dapprima per i roncadin che sull'orlo del matrimonio hanno abbandonato l'altare e poi per rispettare tutte quelle norme , articoli del benedetto diritto societario in vigore dal 1°gennaio 2004..............adesso non parlo più fino al botto!!........... :rolleyes: :love:

Ti sembrerà strano ma concordo con te:

credo che nei prossimi mesi ci sarà una rivalutazione speculativa del titolo, come sostengo su finanzaonline

Chiederti di evitare termini come botto o urli isterici comprendo che è inutile.

Ripeto che comunque, ritenendo il tuo modo di comunicare un fattore danneggiante per il mio investimento, ti marcherò ancora più stretto in questo periodo che si preannuncia positivo.

Lavoriamo a fianco, senza eccedere con i toni.

Il mio è un armistizio in nome di un interesse comune:


Cosa ne pensi???

Buon anno a tutti

Shiller
 

shiller

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Riporto questo vecchio articolo per ricostruire la storia che ha portato a questi giorni


IL MONDO
Numero 238, pag. 12 del 02-12-2003
di Mariarosaria Marchesano
Risparmi di costi ed economie di scala per raggiungere nel 2008 un fatturato di 1,4 miliardi di euro.

Arena-Roncadin, il nuovo piano
Il gruppo alimentare che nascerà dalla fusione tra le due società entrerà nella ristorazione attraverso la catena Tipico Iniziative anche nel settore catering Il progetto di Bain&c. punto per punto
Un fatturato di 1,4 miliardi di euro nel 2008 con un’ebitda pari al 10%. Il gruppo che nascerà dalla fusione tra Arena e Roncadin (prenderà il nome di Arena Alimentari e sarà quotato a piazza Affari dalla primavera del 2004) è disegnato nei dettagli in un progetto industriale messo a punto dall’advisor Bain&C. e che MF è in grado di anticipare sulla base di alcune indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari. A questo piano, incentrato soprattutto sulla razionalizzazione dei costi e sullo sviluppo delle sinergie industriali derivanti dalla fusione tra le due società, si vanno a sommare nuovi progetti che il management di Arena ha messo in cantiere nelle ultime settimane e che sono destinati a sviluppare, a regime, un fatturato aggiuntivo di alcune centinaia di milioni di euro. Si tratta dell’ingresso nel settore della ristorazione, attraverso la creazione di una catena di locali con il marchio Tipico, e in quello del catering, grazie anche ad alcune alleanze con partner specializzati del settore. «Abbiamo rilevato il marchio Tipico due mesi fa insieme con i 23 punti vendita e ora puntiamo a farne una catena di ristoranti-caffetteria di fascia medio-alta», spiega a MF Giovanni Barberis, amministratore delegato di Arena holding, già confermato nello stesso ruolo nella futura Arena alimentari, «Tipico non sarà più solo un take away ma un locale dove consumare dalla colazione alla cena, compresi gli aperitivi. A regime contiamo di creare una rete di una novantina di punti vendita». Quest’iniziativa, nei piani del management, genererà un fatturato complessivo di almeno 100 milioni di euro ai quali va aggiunta un’altra fetta di ricavi nel caso in cui Arena decidesse di entrare nel business del cosiddetto catering al food service. «Stiamo valutando un progetto per fornire a ristoranti e operatori della cucina cibo e semilavorati di ogni genere, dalla pasta alla pasticceria», continua Barberis. Non è escluso che in questo segmento Arena finisca per allearsi con società già operative. Se, come sembra, il piano industriale di Bain sarà integrato con queste due nuove iniziative, il giro d’affari di Arena alimentari nel 2008 supererebbe di gran lunga 1,5 miliardi di euro. Un risultato, che farebbe della holding molisana della famiglia Di Dario uno dei principali player alimentari europei. Per raggiungere questo traguardo il gruppo sta già lavorando a tutto spiano. A fine 2003 Arena chiuderà il bilancio con un fatturato, che consolida i primi dieci mesi di Roncadin, pari a 800 milioni di euro e un’ebitda di 45 milioni. Di questi 600 milioni sono di provenienza Arena, insieme con un ebitda di 25 milioni e la restante parte è rappresentata dal valore della produzione e dai margini generati da Roncadin. Una volta a regime, secondo quanto risulta a MF da indiscrezioni finanziarie, sui risultati che saranno raggiunti tra cinque anni incideranno per il 15% le sinergie derivanti dall’integrazione delle attività industriali delle due società, per il 20% il business di Roncadin, forte soprattutto nei gelati, e per il 65% sarà rappresentato dall’apporto della società di Boiano.

Ma come farà Arena, a raddoppiare il suo giro d’affari in soli cinque anni? Il segreto si chiama economie di scala ed è il motivo che ha spinto lo scorso anno il presidente Dante Di Dario a mettere gli occhi sull’azienda di Pordenone. Barberis conferma che il progetto di Bain&C., un malloppo di 300 pagine, è basato essenzialmente su otto punti, ai quali si aggiungono le due nuove iniziative Tipico e catering. Si comincia proprio con le sinergie industriali (soprattutto per pizza e piatti pronti) sia sul fronte dei costi sia delle vendite, per proseguire con una vera rivoluzione delle strutture logistiche che porterà alla creazione di 21 filiali, una per ogni regione. Ciascuna filiale presiederà la rete distributiva che avrà canali unificati. Il terzo e il quarto punto del piano Bain riguardano la crescita del settore gelati, sia in Italia sia in Europa, attraverso lo sfruttamento delle potenzialità delle reciproche reti vendita.

Il quinto capitolo è dedicato allo sviluppo delle carni rosse, dove Arena è di recente entrata attraverso l’acquisizione della Grandi orizzonti, società leader nel segmento dei prodotti elaborati pronti a base di carne rossa a marchio. L’unificazione dei brand rappresenta un altro passaggio strategico. I prodotti avranno tutti una sola griffe, Arena, con specifiche denominazioni a seconda della tipologia (per esempio Arena, mare pronto oppure Arena, Grandi orizzonti). Si tratta di una mossa volta a evitare confusione nelle scelte dei consumatori. La creazione di una centrale acquisti unica, allo scopo di abbattere i costi, il lancio sul mercato di un nuovo prodotto a base di carne rossa e bianca e il consolidamento del processo di internazionalizzazione rappresentano le ultime tre mosse previste dall’attuale piano Bain. Tipico e il catering sono, al momento, una sorta di fuori sacco, ma potrebbero alla fine rivelarsi la coppia d’assi dell’intero piano. (riproduzione riservata)




Shiller
 

shiller

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Vecchio post di G.PI, valido analista che si propone su Finanzaonline

opa a 0,8€ ?
Per comprendere quello che stà succedendo attorno alla Roncadin è fondamentale far riferimento alla comunicazione Consob n.23651 del 28.3.2000 che nel pronunciarsi in merito all’esenzione dall’obbligo dell’opa ha imposto le seguenti 2 condizioni per il verificarsi della fusione societaria :

1)che l’operazione persegua delle sinergie industriali o esigenze di razionalizzazione e che, pertanto, l’acquisto della partecipazione rilevante sia non l’obiettivo ma l’effetto indiretto e automatico dell’operazione di fusione;

2)che dall’esame complessivo dell’operazione non emergano degli elementi che facciano desumere che la fusione sia posta in essere ,invece che per realizzare gli obiettivi propri di tale operazione ,prevalentemente al fine di acquisire il controllo della società quotata in elusione della disciplina dell’opa obbligatoria.
Ebbene il punto è proprio questo.
Dante Di Dario vuole fortemente la fusione tra la Roncadin e il gruppo Arena in modo da potere definitivamente accaparrarsi una società non solo risanata ma che presenterà già quest’anno un utile importante. La fusione non sarebbe tuttavia premiante per gli azionisti della Roncadin che per motivi più che ovvi sarebbero penalizzati nel concambio azionario.
Per potere arrivare a questo obiettivo Di Dario ai sensi dell’art.2501 deve presentare alla Consob uno studio che illustri le sinergie possibili tra le due Società e questo spiega l’incarico dato alla società di consulenza Bain&Co di definire al più presto un piano industriale. Appena ultimato Di Dario si presenterà quindi in Consob a chiedere l’autorizzazione per procedere alla fusione tra le due società giustificandola proprio sulla base delle notevoli sinergie che ovviamente non mancheranno di emergere dalla relazione.
Ma sarà un viaggio a vuoto in quanto Di Dario o chi per lui ha commesso un errore clamoroso che deriva proprio dalla stipula del contratto call/put con i Roncadin. Qui non si tratta di idee personali ma della delibera della Consob n.42498 dell’1/6/2000 che nella fattispecie si è già espressa in un caso simile . In sintesi la stipula di un tale contratto secondo la Consob è considerata come uno degli elementi collaterali che fanno desumere che tutta l’operazione è finalizzata all’acquisizione di una partecipazione rilevante, e quindi il superamento della soglia del 30% non costituisce l’effetto della fusione ma avviene attraverso uno strumento che è dato dal contratto call/put che comporta l’obbligo dell’opa. Certo in Italia quasi tutto è possibile ma a meno di smentire se stessa la Consob non può che rigettare la richiesta della fusione e quindi imporre l’Opa.
Due le soluzioni percorribili in tal caso per il gruppo Arena, una lo stand by cioè congelare la situazione attuale oppure appunto effettuare l’opa. La Società prima o dopo deve quotarsi anche perché nel 2006 và a scadenza un’obbligazione di 250 miliardi di lire che sicuramente non può essere ripagata con gli utili attuali e futuri e quindi la strada è obbligata . Di Dario deve prendere una decisione a breve termine proprio a causa del rapido risanamento della Roncadin per non pagare nel futuro multipli molto più alti di quelli che pagherebbe adesso.
A che prezzo ragionevole la Roncadin potrebbe essere opata ? La Marr, un’azienda nel settore alimentare appartenente alla Cremonini è stata in parte ceduta pochi mesi fà a un prezzo corrispondente a 0,5 volte il fatturato e 8 volte l'ebitda. La Roncadin ha fatturato nel 2002 208 milioni la cui metà divisa per 130 milioni di azioni dà 0.8 euro. L’ebitda del 2003 dovrebbe attestarsi sui 20 milioni e pertanto 0,8 € corrisponde a una valutazione di 5 volte l’ebitda quindi a sconto rispetto ai valori di mercato. A questo prezzo anche per Di Dario l’opa risulterebbe vantaggiosa .
L’opa totalitaria sul titolo costerebbe 75 milioni ma gli permetterebbe di controllare totalmente un gruppo di 800 milioni di fatturato. Valutando il gruppo Arena sempre 0,5 volte il fatturato quotandosi Arena potrebbe valere circa 400 milioni e con la cessione di poco meno la metà delle azioni incamerare 200 milioni con cui pagare l’opa e l’obbligazione. Se poi volesse con la liquidità attualmente in cassa potrebbe pagare i debiti della Roncadin e quindi il gruppo dopo la quotazione si troverebbe con la maggioranza assoluta del 51% in mano a Di Dario e nella invidiabile situazione di non avere un euro di debito con un utile netto che potrebbe raggiungere i 20 milioni.
Per vedere se il prezzo desunto corrisponde alle aspettative del mercato basta osservare i movimenti del titolo nel prossimo futuro. Se esso salirà fino a 0,6 euro per poi attestarsi sul quel valore allora significa che 0,8 € potrebbe essere il prezzo giusto dato che di solito il premio che viene dato in caso di opa è del 30% rispetto all’ultimo prezzo segnato. Se non dovesse raggiungere 0,6 € oppure superare di slancio tale valore allora semplicemente ciò significa che il mercato fà delle valutazioni diverse rispetto a quanto riportato.
Basta aspettare.
 

shiller

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La loro presentazione


IL GRUPPO ARENA HOLDING
Una realtà in continua crescita
Sedici unità produttive dislocate in tutta Europa, una capillare rete distributiva, 15 diversi marchi, una
crescita media annua che oscilla tra il 20 e il 30% e un marchio conosciuto dal 93% degli italiani (Dati
Nielsen), sono solo alcuni dei numeri di ARENA HOLDING, Gruppo alimentare di primo piano a livello
nazionale ed europeo.
L’ascesa del Gruppo Arena è un vero e proprio “caso” in Italia per rapidità di espansione e capacità di
affermazione sul mercato: dai 55 milioni di euro del 1999 agli attuali 500, dai 500 dipendenti del 1999
ai 3000 attuali.
Una oculata politica di acquisizione tra le migliori realtà del settore alimentare, culminata nel gennaio
2003 con l’acquisizione della maggioranza relativa di Roncadin S.p.A., Gruppo leader tra i produttori
europei di cibi surgelati, gelati, pizza, pane e piatti, proietta Arena in una dimensione internazionale.
Grazie alle forti sinergie commerciali e alla complementarietà industriale con Roncadin nei rispettivi
mercati di riferimento, (Arena è, infatti, presente in tutta Italia mentre il Gruppo Roncadin occupa una
posizione competitiva prevalentemente estera) si profila un futuro industriale che vede Arena tra i big
players dell’industria alimentare internazionale.
Il Gruppo
Arena è una conglomerata agro-industriale integrata ben strutturata: dalla capo Gruppo ARENA
HOLDING S.p.A dipendono due sub-holding che governano altrettante aree strategiche: surgelati e
gelati, prodotti alimentari freschi (avicoli, salumi e lattiero-caseario).
Una struttura che permette di presidiare due aree strategiche del settore alimentare e di stabilire
proficue sinergie che ottimizzano la produttività dei marchi.
Nella nuova sede romana di Palazzo Italia il nuovo management di ARENA HOLDING sta lavorando,
insieme a Bain&Company, al nuovo business plan quinquennale che prevede una notevole crescita
del fatturato e dei margini.
Lo sviluppo del Gruppo mira a beneficiare di economie di scala, di sinergie industriali
(specializzazione degli stabilimenti), a perfezionare la logistica della rete vendita e centralizzare alcuni
servizi.
Dante Di Dario è Presidente di ARENA HOLDING e Giovanni Barberis è Amministratore Delegato.
Nella mission aziendale le ragioni del successo
Alla base del successo di ARENA HOLDING, oltre a un poderoso polo produttivo industriale, una
filiera alimentare completamente integrata e un management motivato e coeso, ci sono i valori chiave
che ispirano le scelte del Gruppo: genuinità e naturalità al servizio del consumatore.
La Holding cresce infatti all’insegna di uno sviluppo inarrestabile ma sostenibile, etico in ognuno dei
suoi settori, dalla finanza alla produzione.
Lo slogan “qualità secondo natura” riassume perfettamente la filosofia aziendale.
È per questo che Arena controlla direttamente l’intera filiera produttiva, dai mangimifici agli incubatoi,
dagli stabilimenti avicoli a quelli alimentari: la qualità è l’espressione semplice ma precisa della
mission aziendale Arena.
ARENA HOLDING è infatti il principale produttore europeo di carni avicole OGM Free e da
allevamento biologico, NATURICCHI ARENA.
Sul fronte ittico, invece, è promotore con MARE PRONTO- fiore all’occhiello nel settore surgelati- della
Pesca Responsabile effettuata nei mari puliti seguendo regole precise che garantiscano la
salvaguardia delle biodiversità.
15 marchi di Qualità secondo Natura
La politica di acquisizione dei marchi perseguita da Arena scegliendo tra le migliori realtà
alimentari italiane, ha come filo conduttore una costante attenzione alla qualità.
Quattro i marchi per la divisione gelati e surgelati che spaziano dai vegetali ai piatti pronti agli snack,
alle pizze e alla carne: MARE PRONTO, ARENA SURGELATI, BRINA, CREMERIA DEL LATTAIO,
DUCA DI SICILIA e la nuova frontiera dei piatti pronti TU IN CUCINA.
La divisione dedicata a salumi e prodotti lattiero-caseari offre una gamma diversificata di prodotti e
conta su marchi quali MARSILLI, NEGRI E MOZZARELLA ROCCAVERDE.
La divisione avicola, core business del Gruppo, con le acquisizioni di GARBINI e dei marchi
CHIRICHI’ e NATURICCHI, del Gruppo Sant’Angelo, sviluppa un giro di affari che raggiunge
attualmente oltre i 300 milioni di euro.
Innovazione e tradizione: ricerca e sviluppo in primo piano
“Il patrimonio della tradizione alimentare e gastronomica italiana è una ricchezza che Arena
valorizza puntando soprattutto sull’innovazione”.
Così il Presidente Dante Di Dario sintetizza le scelte strategiche di ARENA HOLDING, messe a
punto con il preciso intento di dare valore aggiunto ai consumatori che chiedono ai prodotti alimentari
bontà, salute ed alte prestazioni gastronomiche.
Per questo il Gruppo conta su 6 laboratori di ricerca ed opera continui investimenti in tecnologie
finalizzate a potenziare l’affidabilità delle strutture e dei processi produttivi.
Certificazione di Qualità
Tutti certificati ISO 9001, gli stabilimenti di ARENA HOLDING vanno ben oltre i parametri
prestabiliti per il controllo di qualità. Sono a pieno titolo “oasi naturali” dove si valorizzano le
metodologie produttive locali e si opera nel segno della ecocompatibilità e dello sviluppo sostenibile.
Nel corso del 2002 Arena ha effettuato direttamente più di 50.000 controlli: per non parlare poi delle
tematiche riconducibili allo sviluppo sostenibile e all’ecologia che hanno dato vita ad importanti
partnership con LEGAMBIENTE e GOLETTA VERDE.
I numeri di Arena Holding/ Roncadin S.p.A
- 16 stabilimenti
- 800 milioni di euro di fatturato
- 4050 dipendenti diretti
- 200 milioni di litri di latte utilizzati in un anno
- 15 milioni di gelati prodotti al giorno (ogni giorno 15.000.000 di cittadini italiani, francesi e
tedeschi consumano gelati del Gruppo Arena)
- 1.200.000 polli macellati a settimana
- 600.000 tonnellate di prodotti alimentari processati ogni anno
- 400.000 tonnellate di cereali processati ogni anno
- 100 milioni di pizze prodotte ogni anno

ARENA HOLDING - UFFICIO COMUNICAZIONE
00144 ROMA · P.zza Marconi, 25
tel. +39 06 59 19 341 · fax +39 06 59 19 34 222
[email protected]
Ufficio Stampa - Image Building
Giuliana Paoletti, Cristina Fossati, Sibilla Querci
Tel. +39 02 89 011 300 – fax +39 02 89 011 151
[email protected]; [email protected]
 

shiller

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Articolo pubblicato recentemente


Dopo l’aumento Roncadin pensa anche a un bond

In primavera il gruppo raccoglierà 200 mln per ridurre e rifinanziare il debito E l’ad Barberis lavora a un prestito

Dopo il successo dell’Opa di agosto, Arena viaggia verso l’integrazione con Roncadin. E si prepara a lanciare, nella prossima primavera, un piano in grande stile per ridurre il debito della nuova società. Oltre al previsto aumento di capitale da 100 milioni, il gruppo alimentare starebbe pensando a un prestito obbligazionario (o sindacato) dello stesso importo. In tutto farebbero 200 milioni, che consentirebbero di abbassare e rifinanziare nel lungo periodo le passività consolidate, attualmente a 220-230 milioni. Ottanta milioni rappresentano l’esposizione verso Arena; i restanti 140-150 milioni verso terzi. Saranno proprio i debiti nei confronti di soggetti esterni a essere riscadenzati attraverso l’emissione obbligazionaria, che servirà anche a rimborsare il bond da 135 milioni in scadenza nel giugno 2006. L’aumento di capitale, invece, porterà dal 15 al 45% il flottante del gruppo (di cui, dopo l’Opa, Arena detiene l’84,12%) e ad abbassare il rapporto tra debito e patrimonio netto. Arena, che ha già preso contatto con primarie banche d’investimento milanesi, avrebbe anche fissato una tempistica precisa per le operazioni. A inizio primavera l’aumento di capitale, che sull’onda del successo di Geox, la società spera possa riscuotere successo e, soprattutto, aprire la strada al prestito obbligazionario, che sarà collocato uno-due mesi dopo.
Questo il futuro di Arena. Il presente parla di un’integrazione che procede comunque a rilento rispetto ai piani dell’ad Giovanni Barberis. Lo sbarco in Borsa della nuova società doveva arrivare alla fine del 2004, ma è stato rimandato alla primavera del 2005, quando il titolo sarà liquido e la nuova società avrà acquistato visibilità agli occhi di Piazza Affari. Buone notizie per Barberis, invece, arrivano dalle banche, che avrebbero dato il beneplacito alla vendita degli asset Arena a Roncadin.

Fonte: F&M
 

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