Discesa del mercato immobiliare? (1 Viewer)

peleg3

Nuovo forumer
Qui a Roma i prezzi sono in effetti molto alti. Però sia Bankitalia che la BCE dicono che non ci sia il pericolo di una bolla.
Io prendo per buono il payoff di uno di voi (non mi ricordo di chi) che recita "tutto ciò che sale prima o poi scende"...anche il prezzo delle case dovrà scendere. Perlomeno spero...
Un fenomeno da tenere in considerazione è l'altissima % di proprietari, per cui in futuro non so se sarà così facile trovare chi pagherà un affitto.
Personalmente sono sicuro che i prezzi scenderanno però non sono così sicuro che avverrà in primavera nè che a breve ci sarà un aumento dei tassi, con l'economia che va così non mi pare ci siano i presupposti.
Secondo me siccome la massa dei risparmiatori sono pecore, dopo essersi messi paura per le perdite del 2000 sono tutti scappati dalla borsa e sono andati alle case dove ora si sentono sicuri. Prima o poi la mazzata arriva, ricordo che i prezzi sono in crescita, almeno qui a Roma, dal 1998. ..

Peleg :p
 

equilibrium

Forumer attivo
ci sara' sempre qualcuno che paghera' l'affitto per il semplice motivo che non siamo tutti ricchi(io povero :-D )e ripeto ditemi una volta nella storia che l'immobile sia sceso.
Qui' in uk una casa che vale 100 in italia vale dai 250 ai 300 ...io non credo che scenderanno e gl'affitti saliranno sempre perche' piu' sale l'immobile piu' la gente non riesce a comprare ...+ salgono i tassi e piu' la gente non risce a comprare
 

Fernando'S

Forumer storico
equilibrium ha scritto:
ci sara' sempre qualcuno che paghera' l'affitto per il semplice motivo che non siamo tutti ricchi(io povero :-D )e ripeto ditemi una volta nella storia che l'immobile sia sceso.
Qui' in uk una casa che vale 100 in italia vale dai 250 ai 300 ...io non credo che scenderanno e gl'affitti saliranno sempre perche' piu' sale l'immobile piu' la gente non riesce a comprare ...+ salgono i tassi e piu' la gente non risce a comprare

.....quindi pensi che l'italia si adeguerà a uk oppure che uk si adeguerà all'italia?
 

roma1965

Nuovo forumer
anch'io fino a poco tempo fa credevo si stesse creando una bolla nell'immobiliare. Proviamo a ragionare sul sentiment. Nella parte finale delle bolle si arriva ad avere prezzi non alti,......... ma assurdi e tutti son convinti che i prezzi continueranno a salire quasi senza limite e che gli storni sono occasioni per entrare . Non mi sembra che nella fase attuale si abbiano queste caratteristiche (molti parlano di bolla immobiliare e i rendimenti degli affitti immobiliari sono più alti dei titoli di stato ed infine sarebbe forse la prima bolla speculativa riconosciuta da tanti).
 

equilibrium

Forumer attivo
in uk l'immobile non valeva niente prima invece adesso qualcosa vale ma un 10% all'anno minimo rendono e quindi saliranno anche per la conversione della moneta in euro

ripeto non ho mai sentito che un immobile scendesse ammenoche' non ci siano ribassmenti in certe zone per omicidi o furti

l'immobile salira' sempre la bolla e' solo per petrolio e azioni
 

Fernando'S

Forumer storico
ringraziando Riccardo, copio ed incollo:

Anche nel 2004, seppure in maniera minore rispetto agli anni precedenti il mercato immobiliare italiano continua a crescere con percentuali di incremento superiori all'inflazione, tanto da far temere che si sia ormai creata una bolla in procinto di scoppiare.
Ma la bolla c'è davvero? E quando potrebbe scoppiare? In che modo?

Iniziamo con l'individuare le cause del boom del mercato immobiliare in questi ultimi anni.
1) Scoppio della bolla azionaria cosiddetta della new economy nel 2000-2001 e conseguente fuga dall'azionario.
Da notare anche come parte dei capitali fuggiti dall'azionario e riversatisi in massa sull'obbligazionario sono stati nuovamente e duramente colpiti dai casi di default Argentina, Cirio, Parmalat con conseguente ulteriore sfiducia dei risparmiatori verso i mercati finanziari.
2) Discesa dei tassi di sconto e conseguente minore costo dei mutui. La discesa dei tassi ha provocato anche un'ulteriore perdita di appeal del mercato del reddito fisso che offre ormai rendimenti netti inferiori al 2% annuo.
3) Rientro dei capitali dall'estero grazie alla sanatoria delle finanziarie 2002-2003 che, visto anche il particolare periodo nero delle borse, si sono riversati per la maggior parte sull'azionario.
4) Il trasferimento di ricchezza avvenuto dopo il change-over dell'euro: una consistente parte della ricchezza dei lavoratori dipendenti pubblici e privati si è trasferita nelle tasche di commercianti, esercenti, liberi professionisti ecc..., in genere tutti quelli in grado di aumentare a piacimento i loro prezzi/tariffe per adeguarsi al caro-vita reale, non certo a quello ufficiale, ben inferiore.
Questo, come vedremo, ha provocato un ristagno dell'economia ed una feroce crisi dei consumi.
5) Il condono edilizio promosso dalla finanziaria 2004 che ha provocato ulteriore interesse ed euforia sul mercato immobiliare.
6) La crescita di interesse per l'immobiliare da parte dei grandi capitali della speculazione internazionale attratti come in tutti i mercati da possibili bolle speculative.
7) Incertezza sulla situazione macro-economica globale e sugli effetti del terrorismo internazionale: questo come sempre provoca una fuga di capitali verso investimenti considerati più "sicuri". E il mattone lo è per eccellenza Premettendo che il grosso del mercato immobiliare è fatto dai grandi capitali e quindi da una certa componente speculativa, chi e perchè compra casa?
Vediamo il residenziale.
Ovviamente c'è chi la compra per abitarci. Visto il caro-affitto conseguente alla fine dell'equo canone e dei contratti cosiddetti "calmierati", oltre alla dismissione di un'imponente fetta di immobili degli enti pubblici, è diventato sempre più difficile trovare una casa in locazione a prezzi congrui al proprio salario.
Cosicchè, complici i bassissimi tassi dei mutui, conviene indebitarsi anche a 25-30 anni e comprare l'abitazione in cui vivere.
E già qui si capisce che qualcosa non va e non è tanto "sicura" come si crede: la maggior parte dei mutui sono a tasso variabile.
Questo rappresenta un rischio non sempre correttamente valutato, vista anche la perdita del potere d'acquisto di molti lavoratori.
Si compra una casa per investimento: disponendo di una forte somma in contanti, sembra che l'unica soluzione di investimento "sicura" sia acquistare un immobile per affittarlo.
Ma anche qui non si valuta correttamente il rischio e soprattutto il rapporto rischio/rendimento.
Gli immobili nel lungo periodo si rivalutano sempre, questo è vero, la casa è un bene primario, tuttavia la rivalutazione va sempre depurata del tasso di inflazione. In termini reali si scopre così che non sempre si riesce a guadagnare qualcosa o solo a recuperare l'inflazione.
Vediamo quali sono i costi e i rischi legati ad un immobile uso "investimento".
1) Spese di manutenzione straordinaria e in caso di immobile sfitto anche ordinaria.
2) Tasse: ICI e Irpef sia sulla rendita che sull'eventuale capital gain
3) Rischio insolvenza locatario (l'inquilino non paga l'affitto)
4) Rischio lunghissima attesa per eventuale sfratto: si continuano a pagare le spese ma non si percepisce un utile adeguato (canone bloccato obtorto collo)
5) Spese legali per eventuale sfratto
6) Rischio dequalificazione quartiere/via/stabile per fattori esogeni

Il rischio principale è comunque l'inquilino: se moroso diventa lungo,difficile e costoso recuperare il dovuto. E per sfrattarlo ancora di più.
Senza tralasciare il fatto che le tasse allo Stato le devi pagare comunque, a meno che non si voglia correre il rischio di affittare in nero, esponendosi però ad eventuali ripicche dell'inquilino e/o ad eventuali controlli della G.d.F.
Alla fine si potrebbe scoprire che il rendimento di un immobile per uso investimento, nel lungo periodo, potrebbe non essere quello che ci si aspetta e che remunera adeguatamente il rischio corso.
Inoltre nel lungo periodo, malgrado quel che si crede comunemente, azioni e soprattutto titoli di Stato hanno SEMPRE battuto il mercato immobiliare nel lungo-lunghissimo periodo. E non il contrario.
Passiamo ora agli effetti nel presente della bolla immobiliare.
Chiaramente i consumi delle famiglie si sono contratti, non solo perchè grossa parte del reddito mensile viene destinato al pagamento della rata del mutuo, ma anche a causa dell'inflazione reale superiore a quella ufficiale.
Si sta assistendo ad una americanizzazione della posizione finanziaria delle famiglie: sempre più gente è costretta a ricorrere al credito al consumo e all'indebitamento in generale.
La rata del mutuo incide in percentuale elevata in rapporto al reddito, e questo comprime ovviamente i consumi, che infatti sono in calo.
Il calo appare più pronunciato tenendo conto che il PIL dovrebbe crescere IN TERMINI REALI, e quindi depurato del tasso di inflazione.
Il problema delle famiglie è comunque il tipo di mutuo stipulato: oltre l'80% è a tasso variabile.
I tassi nei prossimi anni sono previsti in crescita: è lecito attendersi un raddoppio del tasso di sconto entro il 2005.
Questo provocherà un aumento dell'importo delle rate dei mutui a tasso variabile. Da notare che una variazione del 2% in più non corrisponde ad un incremento del 2%, bensì ad un incremento del 20-30% a seconda dei casi.
Ma anche senza questo aumento dei tassi, sempre più famiglie avranno in futuro problemi a pagare la rata del mutuo.
Questo provocherà una serie di vendite all'asta o comunque una vendita per passare a case più economiche.
Inoltre gli acquisti di prima casa, ai tassi attuali, diventerà sempre più inaccessibile ad una sempre più ampia classe sociale.
Mentre da una parte si assiste all'incremento di persone che hanno disponibilità di 2°,3° e 4° case, d'altra parte si assiste al fenomeno inverso, sempre più persone non riescono a comprare neanche la prima, di casa.
Inoltre l'Italia ha oltre l'80% di famiglie proprietarie di almeno un'abitazione: una percentuale esorbitante rispetto alla media europea.
Quindi sempre più proprietari, sempre meno inquilini.
In conclusione: l'offerta è abbondante, la domanda va sempre più calando.
A questo punto torniamo ai grandi capitali della speculazione internazionale: il loro interesse è mettere i capitali dove rendono di più, a parità di rischio.
In questi anni l'immobiliare è stato un ottimo parcheggio, ma ormai la bolla è all'apice e potrebbe sgonfiarsi in pochi mesi.
Non a caso si assiste ad un mpoltiplicarsi di offerte di fondi immobiliari negli ultimi mesi: si cerca di scaricare sul solito parco-buoi il rischio.
Quando il rendimento dell'immobiliare sarà inferiore, in termini reali e in potenza, a quelli del reddito fisso, e avverrà a breve grazie all'aumento dei tassi, la speculazione internazionale non esiterà a dirottare altrove i propri capitali.
Questo, insieme a ciò che abbiamo descritto prima, provocherà lo sgonfiamento della bolla immobiliare.
Sgonfiamento che potrà avvenire in maniera graduale, attraverso dieci anni di prezzi nominali fermi, ma in calo in termin reali, oppure attraverso un forte ridimensionamento nell'ordine del 20-30%, che colpirà in primis gli immobili meno pregiati e in zone più svantaggiate.
Da notare che il crollo e la sua intensità sarà deciso al solito non certo dal parco-buoi, ma dai padroni del vapore.
Inoltre vorrei far notare come nessun mercato può crescere all'infinito, l'illusione della new economy pare essersi trasferito sull'immobiliare.
Non esistono pasti gratis in nessun tipo di mercato.
Il rapporto rischio/rendimento spesso non viene valutato correttamente da chi investe sull'immobiliare: c'è sempre l'illusione ottica di un incremento di valore che nella realtà dei fatti non c'è.
In conclusione: il mercato immobiliare potrà rimanere agli attuali livelli per un altro periodo, forse anche 1-2 anni, tuttavia il rapporto rischio/rendimento è attualmente sfavorevole per chi vuole investire nel settore
 

peleg3

Nuovo forumer
" i prezzi delle case non scendono mai...". Guardando le statistiche non sembra così. Vi allego un file preso dal sito di Scenari Immobiliari con l'andamento dei prezzi dove si vede che i prezzi sono scesi in realtà in termini reali.
Io invece di fare tutti questi ragionamenti mi sento di essere un pò più semplice: sono 7 anni che i prezzi salgono...ma quanto può durare? Se la vostra azione sono 7 anni che cresce che fate, continuate a comprare?

[file:1be3039533]http://www.investireoggi.it/phpBB2/allegati/1107189887andamentoprezzi.xls[/file:1be3039533][/img]
 

equilibrium

Forumer attivo
si ferma il prezzo si ma che l'immobile scende non ci credo..
e poi tutti questi grafici o quello che dicono per me vale come l'inflazione dell'istat ,niente :p :) senza avere il salame negl'occhi io non ho mai visto o mai sentito dire che una casa o terreno scendesse
 

tzr

Nuovo forumer
equilibrium ha scritto:
io non ho mai visto o mai sentito dire che una casa o terreno scendesse
Con rispetto, eh... ma dove eri qualche anno fa...???
Nel 1998 ti avrei offerto volentieri un appartamento... :D

Non e' passato tanto tempo: dal 1993, anno della crisi nera, ISI (Imposta straordinaria sugli immobili?), introduzione dell'ICI, crisi economica (si parlava di consolidare il debito), al 1998 c'e' stata una discesa, come e peggio di un crack di borsa:

Dal 1993 al 1998 ho visto un -20%, nominali
Considerando l'inflazione, quant'e' ? -40% ?
E con gli interessi persi se uno avesse investito in obbligazioni?
E con le tasse e le spese di manutenzione ????? :evil:
Fate voi i conti... :(

D'accordo, quello era il 1993, la storia si ripete, ma mai uguale.

Ma ora mi vedo gente che compra perche' "per male che vada, non perdero' mai come la borsa".
E' il segnale che e' il momento di uscire dall'immobiliare?

Vedo dei bilocali, in riviera, a 400.000 Euro, magari brutti e ristrutturati in economia, tanto per provarci e cavalcare il boom.
Lo stesso appartamento che viene continuamente alzato di prezzo.
Box auto a 80/100.000 Euro.

E' il momento di comprare e sperare che salgano ancora un po'?
Poi quando il valore non sale piu' e le spese di manutenzione (facciate, caldaie, balconi, ecc) cominciano a mordere, si vedra'.

Saluti :)
 

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