L' AGGUATO NELLA CAPITALE
Assalto all' alba ai gioiellieri Ucciso ex della Magliana
Feriti 2 rapinatori. Caccia alla talpa che ha segnalato il colpo Lo scontro politico La solidarietà ai commercianti di Alemanno. Il Pd: «A Roma è ormai far west»
ROMA - Sapevano che i gioiellieri sarebbero andati a quella mostra a Monaco di Baviera. Conoscevano l' orario del volo e di conseguenza quando i fratelli Andrea e Luca Polimadei, 36 e 31 anni, sarebbero usciti di casa per andare all' aeroporto. Erano al corrente di troppe cose i tre rapinatori che all' alba di ieri a Casal Brunori, quartiere residenziale all' estrema periferia sud della Capitale, hanno tentato di strappare ai due commercianti dell' Eur la valigetta con il campionario di gioielli da 75 mila euro. Le informazioni raccolte dalla vecchia mala romana erano, come sempre, attendibili. Ma Angelo Angelotti, 61 anni, ex della banda della Magliana, e i suoi complici Stefano Pompili (52) e Giulio Valente (44), non si aspettavano la reazione immediata delle vittime. Soprattutto di Andrea, ex paracadutista: quando il furgone Citroen rubato dei banditi ha speronato la sua Toyota appena uscita dal garage, il gioielliere ha visto le pistole in mano ai rapinatori e ha aperto il fuoco d' istinto. Angelotti è stramazzato a terra, morto sul colpo con tre proiettili in petto, Pompili - al volante del furgone - è riuscito a fuggire nonostante le ferite al torace, mentre Valente è rimasto lì, sull' asfalto, dove è stato soccorso con un' ambulanza. Ora è piantonato in prognosi riservata al Cto insieme con lo stesso Pompili, rintracciato più tardi dalla Squadra mobile vicino all' ospedale. Gli investigatori della polizia, guidati dai funzionari Luca Armeni e Andrea Di Giannantonio - che ora danno la caccia all' insospettabile talpa - hanno interrogato i Polimadei (Luca, che ha trovato riparo dietro un' auto in sosta, è rimasto lievemente ferito a una mano) che finora non sono indagati. Il pm Stefano Fava potrebbe ascoltarli nei prossimi giorni e intanto ha chiesto al gip la convalida degli arresti di Pompili e Valente per concorso in tentato omicidio e in tentata rapina, ricettazione, porto abusivo d' arma da fuoco. Una telecamera di sorveglianza del parcheggio davanti all' abitazione dei gioiellieri ha ripreso tutta la scena della sparatoria. «All' inizio credevo che si trattasse di un incidente - ha raccontato Andrea alla polizia -, poi ho visto il bandito al volante, incappucciato e con la pistola, ho avuto paura e ho sparato». Angelotti e Valente (il primo, di Tor Marancia, ex sommozzatore, antiquario a Campo de' Fiori, più volte arrestato per droga e usura, e in passato arrestato per concorso nell' omicidio di Renatino De Pedis e per l' uccisione di Roberto Abbatino, fratello di Maurizio, capo storico della Magliana), si erano nascosti nel cassone del furgone e sono scesi non appena sentiti i primi colpi. Polimadei ne avrebbe esplosi almeno cinque, ma non è chiaro se i rapinatori abbiano risposto al fuoco. Il revolver del gioielliere, regolarmente detenuto, è stato sequestrato con le armi dei banditi, tutte con il proiettile in canna. Pompili, di Bellegra (Roma), era stato condannato per l' omicidio del gioielliere fiorentino Carlo Barducci nel ' 92, ma poi era stato scarcerato mentre Valente, dell' Appio, viene ritenuto dalla polizia un rapinatore autore di colpi soprattutto al Nord. «Ai gioiellieri la mia solidarietà - dice il sindaco Gianni Alemanno -, li voglio incontrare in Campidoglio». Critico invece il Pd che ribadisce: «A Roma è ormai far west». RIPRODUZIONE RISERVATA Lo speronamento Il furgone con i banditi sperona l' auto di Andrea e Luca Polimadei in viaggio con una valigetta di gioielli Gli spari Quando il gioielliere Andrea Polimadei vede che alla guida dell' altro mezzo c' è un uomo incappucciato apre il fuoco La tragedia Polimadei esce dall' auto e continua a sparare. Angelotti muore sul colpo, feriti i due complici
Frignani Rinaldo
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(29 aprile 2012) - Corriere della Sera