Denunciamo l'italia per istigazione al suicidio (3 lettori)

DNGMRZ

ordine 11.110
VI CHIEDO AIUTO. Luigi Di Maio.

Non vi ho mai chiesto nulla con questa pagina facebook. L'ho sempre usata solo per informare e farvi partecipare alle mie opinioni e iniziative quotidiane.
Ma Eddy era uno di noi. Era del Movimento. Era un commerciante di Pomigliano d'Arco che si è suicidato qualche giorno fa per una multa di 2000 euro, fattagli dall'ispettorato del lavoro: la moglie lo stava aiutando nel panificio che gestiva (si è beccato per questo 2000 euro da pagare entro 12 ore + altri 9000 euro). Una tragedia. VIDEO Rabbia ai funerali del panettiere suicida: "Ci prendono in giro la sera in tv e la gente muore"

Eddy si è tolto la vita lasciando la moglie e tre bambini. Lo avevo conosciuto qualche anno fa. Venne a proporre al Movimento 5 Stelle del mio comune un progetto sul latte e pane a "km 0". Mi disse: "lanciatelo voi, io lavoro come un somaro". Davanti all'umiliazione di quella multa non ha retto e si è tolto la vita. Eddy era uno tosto. Se non ha retto lui, c'è da preoccuparsi...

LA SUA FAMIGLIA HA LANCIATO UN IBAN (attraverso l'associazione di commercianti di cui Eddy era socio). Devono pagare le multe e le spese. Il panificio di Eddy deve andare avanti. E' l'unico sostentamento della sua splendida famiglia.

EDDY ERA UNO DI NOI. E NOI siamo una COMUNITÀ.
Io come tutti i parlamentari M5S, contribuisco ogni mese al fondo per gli imprenditori in difficoltà da un anno, versando metà del mio stipendio. Ma questa volta contribuirò anche al fondo del panificio di Eddy.

Chiedo anche a voi di partecipare. Basta anche qualche centinaio di euro. Aiutiamoli. Questo post girerà sulla mia pagina tutta la giornata.

***coordinate bancarie in foto***
******massima diffusione*****
 

Allegati

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Disoccupato denuncia lo Stato - Cronaca - il Mattino di Padova

la lettera
Disoccupato denuncia lo Stato

Ravazzolo: «Comportamenti vessatori e istigazione al suicidio»

Una lettera disperata, una denuncia nero su bianco ai carabinieri di Ponte San Nicolò contro «tutte le istituzioni politiche, pubbliche e private, aventi funzioni pubbliche, locali e nazionali, nelle persone dei loro dirigenti e funzionari con poteri strategico decisionali» per “comportamenti vessatori, incostituzionali e istigazione al suicidio”. A scrivere è Loris Ravazzolo, 60 anni, padovano e disoccupato dopo 40 anni di lavoro.
«Solo la ragione, fino ad oggi, ha contenuto la disperazione di vedermi incapace a reperire quel lavoro che mi consenta un reddito sufficiente a rendermi una vita dignitosa e a essere presente e puntuale nell’onorare i miei impegni sociali; oppresso da una burocrazia arrogante, ossessiva, ignorante e una ingiusta ed insostenibile tassazione, il tutto fuori dai dettami della nostra Costituzione», accusa l’uomo, che dalla vita si aspettava un futuro di serenità e che invece si ritrova a trascorrere «interminabili, lunghe e travagliate notti insonni».
Una denuncia che si conclude con parole durissime. Se nessuno interverrà «è possibile possa accadere che altri sorrisi vengano a spegnersi, ma non sarà l’ennesimo suicidio, ma un vero e proprio omicidio di Stato».
«Una lettera che ha poco di istituzionale, ma molto di umano. Leggendola si percepisce la frustrazione quotidiana di questi lavoratori, incapaci di sopravvivere nella quotidianità, chiamati a proteggersi da quello Stato che dovrebbe essere schierato in prima linea per difenderli», dice Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti. (a.f.)
 

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