de castitate una fava (3 lettori)

Ignatius

sfumature di grigio
Gimme five, come diceva Jovanotti quando non era un profeta ma un sempliciotto.
 

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Ignatius

sfumature di grigio
Machemminghia, c'è un black-out di 5 anni? :-? :-? :-?

Eccheppalle, wiwa l'omosessualità, dunque, intrinsecamente meno ciclica. :up:
 

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doncraudio

intellettuale stronzissimo
Per le donne insoddisfatte a letto corre in aiuto il "viagra rosa". Si tratta di uno spray nasale che garantisce l'orgasmo. Basta inalarlo e si è in grado di godere durante il rapporto sessuale. Oltre il 30% delle donne soffre di anorgasmia, l'incapacità o l'impossibilità, di raggiungere l'orgasmo durante il sesso. Il farmaco è basato sul testosterone che aumenta il desiderio nel cervello e pompa sangue nell'organo sessuale. Il trattamento, che si chiama Tefina, ha bisogno di essere somministrato in gocce nebulizzate nelle radici due ore prima di fare sesso e dovrebbe essere attivo per sei ore. I ricercatori sono convinti dell'insesistenza di effetti collaterali come acne o una crescita anormali di peluria o altro, tipo abbassamento del tono della voce. Secondo loro non ci dovrebbero essere neanche effetti se una donna non fa l'amore dopo aver inalato lo spray. La Tefina è stata sviluppata da una compagnia farmaceutica canadese, la Trimel Pharmaceuticals.
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
Venustrafobia:
Paura delle belle donne.


Definizione ampliata:
È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata delle belle donne. E' conosciuta anche come caliginefobia.

Questa fobia è patita da uomini ...Questi possono soffrire brividi, tachicardia momentanea, tremore nelle gambe, sudorazione delle mani e perfino balbuzie trovandosi in presenza di una bella donna.
Queste nuovo male di molti uomini venne alla luce dopo che uno dei protagonisti di un reality show nella televisione cilena confessò di fronte alle telecamere che ne pativa. Prima dii questo momento a molti uomini costava assumere il loro timore di invitare una ragazza a uscire per paura di essere respinti e che le donne li innervosiscono.
I psicologi sono d’accordo con il fatto che coloro che patiscono di questa fobia probabilmente hanno avuto una esperienza traumatica, come per esempio essere stati respinti, aggrediti o vessati da una bella donna. Questo provoca una sensazione di malessere generale, poiché il fobico associa l’eperienza passata con tutto ciò che rinvia al ricordo di quella situazione. Questo ricordo può non essere consciente, cioè, ch l’uomo non capisca il perché della sua venustrafobia, ma lo obbliga a mantenersi lontano delle belle donne. È una situazione abbastanza strana ma che non è possibile evitare pur rendendosi conto che i loro timori sono irrazionali e infondati.
Come pera altre fobie, il trattamiento consiste nel fare fronte allo stimolo in forma progressiva, con l’appoggio di un psicoterapeuta e in alcuni casi con l’uso di medicamenti e altri che si usano per trattare l’ansietà.
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
La violenza non è solo verso le donne, troppo spesso sono proprio fidanzate e mogli a umiliare i malcapitati compagni. Uno studio pubblicato sulla Rivista di vittimologia e criminologia di Bologna e presentato il 13 novembre a Roma, dimostra che in Italia più di 5 milioni di uomini sono vittima di violenza da parte delle donne e 3, 8 milioni hanno subito uno stupro. Il gruppo di studiosi capitanato dal professor Pasquale Giuseppe Marcrì dell'Università di Arezzo, e composta dal dottor Fabio Nestola, curatore centri Studi Fenbi ed Ecpat, dalla Dottoressa Yasmin Abo Loha, coordinatore Ecpat Italia e dalla Psicologa Sara Pezzuolo, ha individuato un campione di 1056 uomini, di età compresa tra i 18 e i 70 anni, e ha posto loro domande a proposito del rapporto con le donne. È emerso che molti uomini sono vittime di atti persecutori e violenza proprio da parte delle compagne.
“Purtroppo non si vuole parlare di questi temi, e quando si parla di violenza si tende a pensare solo a quella sulle donne , in qualche caso sui bambini” dice la Dottoressa Yasmin Abo Loha, coordinatrice Ecpat Italia ed esperta di abusi e pedofilia, “il nostro intento era quello di colmare un vuoto scientifico”. L’indagine, che ha avuto il riconoscimento del CNR, ha portato a risultati sorprendenti: il 77% degli intervistati ha dichiarato di aver subito almeno una volta violenza psicologica da parte di una donna e il 63%, rispondendo alle domande degli studiosi, ha ammesso di aver subito violenza fisica proprio da parte di un’esponente del gentil sesso.
Proiettando i dati su scala nazionale lo studio ha individuato che in Italia ci sono cinque milioni di uomini vittime di violenza fisica, 6 milioni vittima di violenza psicologica, oltre 3,8 milioni di violenza sessuale e 2,5 milioni di atti persecutori da parte delle donne . Lo stereotipo del maschio aggressore non esiste e le donne, quindi, sarebbero violente tanto quanto i compagni maschi. “I dati sono perfettamente sovrapponibili a quelli della violenza sulle donne” continua Yasmin Abo Loha, “eppure l’Italia è l’unico Paese in cui non si indaga e non si parla di violenza sugli uomini sia maggiorenni che minorenni. Troppo a lungo la violenza è stata considerata come un fenomeno di genere e non indagato nella totalità”.
Dati preoccupanti, tanto più che in Italia non esistono centri specializzati, né luoghi d’ascolto e nemmeno un numero verde cui gli uomini umiliati dalle loro partner possano far riferimento.
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
Il comportamento sessuale delle zanzare è caratterizzato dall'esistenza di meccanismi che regolano l'incontro tra i due sessi, a quelli che ottimizzano l'atto riproduttivo in funzione della maturità sessuale delle femmine, a quelli che regolano la fecondità delle femmine nell'arco della loro vita.
I maschi possono riunirsi in sciami danzanti, al tramonto, talvolta in grande numero. Questi sciami svolgerebbero un effetto attrattivo sulle femmine, subordinato tuttavia alla percezione di stimoli olfattivi associata alla maturazione sessuale. Nelle zanzare si riscontra spesso anche il fenomeno della stenogamia, ovvero la possibilità di accoppiarsi in spazi ristretti, attraverso meccanismi di sincronizzazione temporale e spaziale dei voli variabili di specie in specie. Questo fenomeno si riscontra in particolare in aree tropicali.
L'attrazione dei maschi da parte delle femmine è invece basata su stimoli acustici: l'organo di Johnston dei maschi è infatti principalmente deputato alla percezione del ronzio emesso dalle ali della femmina in volo. Un aspetto interessante è la differente frequenza del ronzio, che diminuisce passando dai maschi alle femmine mature e a quelle immature. I maschi sarebbero in grado di percepire solo la frequenza del ronzio prodotto dalle femmine mature, evitando perciò le interferenze reciproche fra maschi e, nel contempo, l'interferenza con l'attività delle femmine immature.
L'accoppiamento si svolge in volo e dura in genere pochi secondi. Una sola femmina può accoppiarsi con più maschi, ma solo il primo accoppiamento è fertile, in quanto il secreto genitale prodotto dal maschio nel primo accoppiamento inibisce la fecondazione da parte del seme introdotto da altri maschi in accoppiamenti successivi. In genere la quantità di seme acquisita dalla femmina nel primo accoppiamento è sufficiente a garantire la sua fertilità per tutto l'arco di vita, anche per diversi mesi.
Dopo l'accoppiamento le femmine ematofaghe devono completare la maturazione delle uova assumendo un pasto di sangue. In generale si effettua un pasto in corrispondenza di ogni ovatura, assumendo una quantità di sangue che può superare anche i 5 mg per una sola puntura[5].
 

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