Dati macro, eventi, notizie per giovedì 15 novembre (1 Viewer)

anonimus08

Forumer storico
DATI MACRO PREVISTI PER LA SEDUTA CORRENTE
Francia
Ore 07.30
Pil dato preliminare del terzo trimestre. Attesa: -0.1% m/m, 1.7% a/a

Germania
Ore 08.00
Pil dato preliminare del terzo trimestre. Attesa: 0.2% t/t, 0.8% a/a

Italia
Ore 10.00
Pil dato preliminare del terzo trimestre. Attesa: -0.5% t/t, -2.8% a/a

Europa
Ore 10.00
Pil dato preliminare del terzo trimestre. Attesa: -0.2% t/t,
Ore 11.00
Inflazione nel mese di ottobre. Attesa: +0.2% m/m; 2.5% a/a
Inflazione core nel mese di ottobre. Attesa: 1.5% a/a

Gran Bretagna
Ore 10.30
Vendita al dettaglio nel mese di ottobre. Attesa: -0.1%, +1.7% a/a

Usa
Ore 14.30
Inflazione nel mese di ottobre. Attesa: +0.1% m/m; 2.1% a/a
Inflazione core (escluso alimentari ed energia) nel mese di ottobre. Attesa: +0.1% m/m; 2.0% a/a
Indice Empire Manufacturing nel mese di novembre. Attesa: -7.2.

Richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione. Attesa: 375mila
Richieste continue di sussidi. Attesa: 3210mila
Ore 16.00
Indice FED di Philadelphia nel mese di novembre. Attesa: 2.0. -


EVENTI
Bce
Ore 10.00
Pubblicazione del bollettino mensile di novembre
Italia
Discorso di Mario Draghi

Francia
Intervento Moscovici e Noyer a conferenza su finanziamenti a economia

Usa
Intervento di Bernanke
Intervento Lacker della Fed di Richmond su previsioni economiche
intervento Williams su previsioni economiche
Intervento Fisher della Fed di Dallas
Atene
Intervento di Dallara IIF


EVENTI SOCIETARI
Italia
Aumento di capitale
d'Amico: 7 nuove azioni ogni 5 azioni esistenti al prezzo di 0.31 euro. Aumento sino all'11/12 e diritti negoziati sino al 4/12.
Cda
Cdc, Iren
Conference Call
Astaldi, Trevi

EUROPA
Trimestrali
Zurich

USA
Trimestrali
Applied Materials, Dell, Wall-Mart


COLLOCAMENTI
Francia
Collocamento di Btp per un importo di 6.5 - 7.5 miliardi per scadenza 2014, 2015, 2017.

:ciao:
 

anonimus08

Forumer storico
O Marchino, xkè queste c . gate nn le posti sul tuo 3D senza insozzare quello degli altri?

Saluti e b. giornata a tutti

grazie, già l'altro giorno erano stati postati dei segnali sui titoli e non ho detto niente, ho aperto questa pagina quotidiana per informare sui dati eventi e notizie per cui chi trova in rete notizie che possono interessare può postarli per il resto il Forum è libero a tutti per postare segnali o quant'altro non siano notizie economiche, politiche o finanziarie.

Buon lavoro a tutti. :)
 

anonimus08

Forumer storico
Italia
Ore 10.00
Pil dato preliminare del terzo trimestre. Attesa: -0.5% t/t, -2.8% a/a

uscito dato prelim. Pil Italia a -0.2% congiunturale e 2.4% tendenziale leggermente migliore delle attese.
 

anonimus08

Forumer storico
Coene (Bce) possibile nuova svalutazione del debito greco

Probabile nuova svalutazione del debito greco. Il Paese ellenico necessita di un aglio di parte del proprio debito per riuscire a far fronte ai propri impegni. L'esponente della Bce si affianca all'FMI che continua a sostenere questa tesi in aperto contrasto con la Germania che, al contrario, continua a sostenere una politica completamente differente.

Fonte: Greek Debt Writedown Probable: ECB's Coene
 

anonimus08

Forumer storico
Tobin Tax

Sono attesi in giornata modifiche alla tassazione prevista sulle operazioni finanziarie a partire da gennaio 2013.

L'IFMA
Italian Financial Market Advisor
Associazione di Trader e Consulenti sui Mercati Finanziari
Link: Italian Financial Markets Advisor

ha presentato al Governo una proposta di variazione della tassazione a gettito invariato per non compromettere il settore e la fuga di capitali.


Proposta emendamento contro Tobin Tax


IFMA (Italian Financial Markets Advisors)

Tobin Tax - Una proposta alternativa

Siamo in presenza di una tassa che danneggia il sistema economico con una flessione del PIL e che, con ragionevole certezza, genererà un calo delle entrate per lo Stato, producendo solo disoccupazione e inflazione.
Come se tutto ciò non bastasse, la tassazione prevista esclude gli speculatori internazionali, mentre va a colpire in modo indiscriminato i risparmiatori italiani.


1. Fuga dei capitali
Il governo ha ammesso, nella relazione tecnica di accompagnamento al disegno di legge sulla stabilità, un calo degli scambi sui mercati italiani pari a 7.000 miliardi di euro.
Ci domandiamo: può il sistema economico italiano permettersi il lusso di perdere una concentrazione di risorse di queste dimensioni?
A tale riguardo, non è difficile immaginare che i flussi di denaro in uscita dai nostri mercati (azionario ed obbligazionario) saranno intercettati in primo luogo da Gran Bretagna, Stati Uniti e Svizzera. Per altri aspetti, direttamente connessi allo spread con i nostri titoli di stati, favorita in questo processo appare anche la Germania.
Infatti, dal momento che, nell'impostazione italiana della legge vengono esclusi i titoli di stato, è facile pensare che importanti flussi di capitale si dirigeranno verso il Bund, con incalcolabili ripercussioni sullo spread fra lo stesso e i titoli governativi italiani.
Proseguendo nella lista dei paesi che contribuiremo ad arricchire va menzionata anche l'Olanda.
L'Italia (in attesa dell'approvazione del testo promosso da 10 paesi dell'Unione Europea) sarà pertanto l'unico paese al mondo ad avere una c.d Tobin Tax di stampo così penalizzante per il Sistema Paese. Infatti, il testo approvato in Francia, ad agosto, non coinvolge i derivati, esclude i titoli più piccoli per capitalizzazione e le operazioni aperte e chiuse in giornata.
E' poi noto a tutti gli osservatori e tecnici della materia che la tassa sulle transazioni finanziarie non ci sarà sicuramente in quasi due terzi dei paesi Ue.
I paesi contrari sono: Olanda, Svezia, Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Irlanda, Cipro, Gran Bretagna, Malta, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Lituania, Lettonia, Romania e Bulgaria.
Fra questi vanno ricordati il caso della Svezia e della Gran Bretagna. La prima l'ha già sperimentata negli anni 80 (assieme alla Francia), con effetti talmente devastanti da costringere il legislatore a fare marcia indietro. In gran Bretagna è stata introdotta un'imposta analoga chiamata Stamp Duty (aliquota 0,50%) ma che non è pagata sulle transazione effettuate dai membri della borsa. Gli investitori inglesi, poi, evitano il pagamento della stessa prendendo posizioni sui titoli azionari tramite strumenti denominati cfd.

2. Aumento dei costi di finanziamento delle imprese e inflazione per i consumatori
La già difficile situazione economica del nostro paese non potrebbe che riflettere e amplificare la carenza di liquidità sui listini domestici, causa contrazione degli scambi (come del resto previsto nella relazione accompagnatoria del Governo al disegno di legge); a quel punto la prevedibile discesa delle quotazioni sul nostro mercato azionario, comporterà sicuramente la crescita, per correlazione, dei rendimenti dei titoli corporate (le obbligazioni), peggiorando le condizioni di accesso al credito delle imprese quotate.
Sempre sul fronte dell'accesso al credito le cose si complicano anche in fase di emissione. Un mercato secondario poco efficiente, quale è quello dei titoli già emessi, peggiora le condizioni degli strumenti in collocamento (il primario); di conseguenza avremo I.P.O. a prezzi più bassi e collocamenti di bond a prezzi più contenuti, e rendimenti naturalmente più alti.
Il rientro dagli investimenti diventerà più complicato per chi non vuole portare a scadenza gli strumenti finanziari. Il problema è cosi concreto che il Tesoro è stato lungimirante: auto promulgando una legislazione di favore, ha escluso dalla base imponibile i titoli di stato!
I maggiori oneri finanziari, in un periodo di margini erosi per le aziende, imporrà la necessità di ribaltare i costi sui consumatori.
Cosi' come i costi sostenuti dalle banche per le coperture del rischio tasso sui mutui, e gli oneri delle imprese esportatrici per coprire i rischi sul cambio, saranno ugualmente ribaltati sui consumatori.
Infine, l'introduzione della tassa andrà inevitabilmente ad erodere le performance dei Fondi Pensione

3. Borsa Valori e Sistema Economico
Esiste una relazione diretta fra dimensioni del prodotto interno lordo e efficienza e qualità del sistema finanziario.
Il PIL italiano è il nono al mondo. La ricchezza reale del paese non sarebbe allineata e compatibile con una Borsa Valori "azzoppata" di oltre il 40-45% della sua liquidità. Ricordiamo che attualmente abbiamo una capitalizzazione di Borsa ai minimi storici: 20% del nostro PIL (per fare un paragone, la capitalizzazione attuale delle Borse Usa è al 105% del Pil Usa).
Non è fuori luogo riconoscere che Piazza Affari con i suoi 200 anni di storia è a rischio "chiusura". L'allineamento del PIL alle evoluzioni della Borsa post imposta ci trascinerebbero ben al di sotto di molti paesi del "terzo mondo".

4. Aumento della volatilità e della speculazione. Rischio manipolazione
Il forte calo della liquidità dovuto all'introduzione dell'imposta, aumenterà la volatilità facendo muovere i prezzi dei titoli a strappi. E' chiaro che è ben diversa la liquidità dei mercati se ci sono 100 venditori e 100 compratori, rispetto alla eventualità che ve ne siano invece decine di migliaia. Gli operatori stranieri che non pagano l'imposta potranno spadroneggiare sul nostro mercato mettendo a rischio pezzi del sistema economico italiano e singole aziende con importi più limitati.
I fondi speculativi americani, solo per citare un esempio, potranno scambiarsi illimitati quantitativi di titoli senza essere assoggettati all'imposta.

L'andamento del mercato azionario italiano in un'economia globale, per buona parte, è correlato a quello delle altre piazza finanziarie internazionali. L'andamento dei mercati azionari, poi, segue il ciclo economico ed è solo un indicatore importante dello stato di salute dell'economia.
Se le aspettative per l'economia del nostro paese dovessero peggiorare, la discesa del mercato potrebbe diventare assai significativa senza il paracadute della liquidità. L'andamento dell'indice, verosimilmente, accentuerà i movimenti degli altri benchmark internazionali con gravi ripercussioni in fase di discesa dei listini.
L'imposta sembra poi penalizzare le operazioni di breve periodo che puntano a guadagni limitati per favorire operazioni di lungo periodo. Gli investimenti con orizzonte temporale più lungo, per essere giustificati, necessitano di guadagni consistenti.
La dimostrazione che tale imposta non va a colpire la speculazione è data proprio dall'esclusione dei titoli di Stato, che potrebbero essere nuovamente attaccati dai grandi fondi esteri. La storia recente lo ha ampiamente dimostrato.
Le transazioni in parte migreranno all'estero dove non si paga l'imposta e in parte non avranno più convenienza economica. Gli stessi tecnici del governo italiano ammettono un calo degli scambi fino all'80%. Il gettito previsto per l'Italia, la terza economia continentale, è solo di 1 miliardo di euro circa; nella migliore delle ipotesi, gli altri paesi favorevoli contribuiranno fino a 5 miliardi.
Dove sono gli altri 49 promessi a livello europeo ?
I numeri indicati nel disegno di legge sulla stabilità sono eccessivamente ottimistici: sarà sufficiente un calo delle quotazioni e delle negoziazioni per metterlo in discussione.
Il governo non ha poi calcolato il mancato gettito connesso all'Irpef (piu' di 20 mila addetti perderanno il lavoro), all'Iva del settore legata a convegnistica, le plusvalenze da negoziazione e capital gain, il bollo sui depositi titoli e sui conti correnti.


Proposta di Emendamento al Disegno di Legge di Stabilità.
Alla luce di quanto sopra scritto, l'IFMA ritiene che la strada più corretta sarebbe quella di una sospensione della normativa in attesa di un testo condiviso in sede Europea. Se invece si intendesse comunque assicurare un gettito all'erario, il suggerimento tecnico sarebbe di riscrivere i commi 18 e 19 dell'articolo 12 del Disegno di Legge sulla Stabilità 2013 come di seguito.

Art. 12, comma 18
La compravendita di azioni, e di altri strumenti finanziari partecipativi emessi da società residenti nel territorio dello Stato è soggetta ad imposta di bollo. La tariffa è pari a 1 euro per le compravendite effettuate nell'ambito dei mercati regolamentati di
cui all'articolo 61 del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 e nei sistemi di negoziazione diversi dai mercati regolamenti di cui agli articoli 61, 77 bis, 78 e 79. La tariffa è pari allo 0,05% del valore della transazione per le compravendita effettuate nei mercati non regolamentati.
L'imposta è dovuta anche se la compravendita avviene al di fuori del territorio dello Stato.
Sono escluse dall'imposta le operazioni di emissione e di annullamento dei titoli azionari e dei predetti strumenti finanziari.
Gli ordini cancellati e modificati inoltrati nei mercati regolamentati di cui all'articolo 61 del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 e nei sistemi di negoziazione diversi dai mercati regolamenti di cui agli articoli 61, 77 bis, 78 e 79 sono assoggettati ad un'imposta di bollo fissa di 0,10 euro a transazione laddove il risultato del rapporto fra il numero di ordini eseguiti e la somma del numero di ordini cancellati e modificati, in un'unica seduta di contrattazione, sia inferiore a 0,02.

Art. 12, comma 19
Le operazioni su strumenti finanziari derivati di cui all'art. 1, comma 3 del decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998, effettuate nell'ambito dei mercati regolamentati di cui all'articolo 61 del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 e diverse da quelle sui titoli di stato di paesi appartenenti all'Unione Europea e aderenti all'accordo sullo Spazio economico europeo che consentono un adeguato scambio di informazioni, sono assoggettate ad un'imposta fissa di 1 euro per singolo lotto negoziato.
I derivati di cui all'articolo 1 comma 2 lettera i) del Decreto Legislativo n. 58/1998 sono assoggettati ad un'imposta di bollo pari allo 0,002% del valore del nozionale movimentato con la transazione. Le operazioni su strumenti finanziari derivati di cui all'art. 1, comma 3 del decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 perfezionate su mercati non regolamentati e diverse da quelle sui titoli di stato di paesi appartenenti all'Unione Europea e aderenti all'accordo sullo Spazio economico europeo che consentono un adeguato scambio di informazioni sono soggette, al momento della loro conclusione, ad imposta di bollo con l'aliquota dello 0,05% sul valore nozionale di riferimento del contratto.
Gli ordini cancellati e modificati inoltrati nei mercati regolamentati di cui all'articolo 61 del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 e nei sistemi di negoziazione diversi dai mercati regolamenti di cui all' articolo 61 sono assoggettati ad un'imposta di bollo fissa di 0,10 euro a transazione laddove il risultato del rapporto fra il numero di ordini eseguiti e la somma del numero di ordini cancellati e modificati, in un'unica seduta di contrattazione, sia inferiore a 0,02.


Tabella sintesi proposta emendamenti

TARIFFA BASE IMPONIBILE

1 Euro Eseguiti su mercati azionari regolamentati di cui all'Art.61 del decreto legislativo n.58 del 24 febbraio 1998
1 Euro Eseguiti su mercati azionari diversi da quelli regolamentati di cui all'Art.61, 77 bis, 78 e 79 del decreto legislativo n.58 del 24 febbraio 1998
0.05% Compravendite di azioni nei mercati non regolamentati sul valore della transazione
0.10 Eur Ordini Cancellati e Modificati sui mercati regolamentati per derivati e azioni quando superiori a 50 per ogni eseguito
1 Eur Derivati sui mercati regolamentati di cui all'art. 61 del D.Lgsl 58/98per lotto negoziato
0.002% Derivati di cui all'art. 1 comma 2 lettera i del d. lgsl. 58/98 (noti come cfd)
0.05% Compravendite di derivati nei mercati non regolamentati ad eccezione di quelli su Titoli di Stato Ue con base imponibile sul nozionale


Tabella Gettito Fiscale ipotizzata dal Governo

Stima Governo (in Euro)
GETTITO AZIONI 233.171.500
GETTITO DERIVATI 854.560.000
TOTALE GETTITO TOBIN TAX 1.087.731.500


Tabella Gettito Fiscale ipotizzata dall'IFMA con approvazione dell'emendamento proposto

Stima IFMA

GETTITO AZIONI 89.000.000
GETTITO DERIVATI 871.393.600
TOTALE GETTITO TOBIN TAX 960.393.600


Ulteriori considerazioni
Secondo l'IFMA, le stime del governo appaiono ottimistiche in quanto il gettito derivante dall'applicazione della tassa sul mercato azionario è stato calcolato non tenendo conto, per quanto concerne la base imponibile, dell'incidenza degli operatori che non pagheranno l'imposta secondo il disegno di legge di stabilità.
Parimenti, secondo l'Associazione, il gettito del mercato dei derivati è sovrastimato e non tiene conto degli effetti che, l'enormità della percentuale scelta (0.05%) avrà sul calo dei volumi (come successivamente spiegato in dettaglio).
Una ulteriore perdita si avra' sul gettito da azioni sui mercati regolamentati proprio per l'incidenza dell'aliquota (0.05%)
Infine Non si tiene conto del mancato gettito prodotto da Ires , Irpef, Iva e Capital Gain ogni anno versati da operatori Istituzionali, Persone Fisiche e Aziende di Intermediazione.


Tabella Gettito Fiscale con e senza Sovrastime Governo

STIME GOVERNO (Eur) SOVRASTIME GOVERNO (Eur) SENZA SOVRASTIME (Eur)

GETTITO AZIONI 233.171.500 - 33.000.000 * 200.171.500
GETTITO DERIVATI 854.560.000 - 40.000.000 ** 814.560.000
TOT GETTITO TOBIN TAX 1.087.731.500 - 73.000.000 1.014.731.500

GETTITO FISCALE SETTORE FINANZIARIO INVARIATO -100.000.000 *** - 100.000.000

TOTALE GETTITO CON APPLICAZIONE TOBIN TAX 1.087.731.500 -173.000.000 914.731.500


* Con tassazione dello 0.05% il gettito da azioni sui mercati regolamentati dovrebbe ridursi almeno di ulteriori 30 milioni di Euro.
** Con tassazione dello 0.05% il gettito da derivati regolamentati e da derivati Otc dovrebbe subire una ulteriore contrazione del 10% (non 80% ma 90%) .
*** Perdita del gettito IRES,IRPEF , IVA, E CAPITAL GAIN.


Tabella riassuntiva e confronto con proposta IFMA

SENZA SOVRASTIME (Eur) IFMA (Eur)
GETTITO AZIONI 200.171.500 89.000.000
GETTITO DERIVATI 814.560.000 871.393.600
TOTALE 1.014.731.500 960.393.600

GETTITO FISCALE SETTORE FINANZIARIO -100.000.000 INVARIATO

TOTALE GETTITO CON APPLICAZIONE TOBIN TAX 914.731.500 960.393.600
DIFFERENZA + 45.662.100

Considerazioni finali
L'IFMA, Italian Financial Markets Advisors, con spirito assolutamente costruttivo, ha ritenuto di dare il proprio contributo all'applicazione di una Tobin tax che non vada a danneggiare irrimediabilmente il mercato finanziario italiano, assumendosi la responsabilità di affidare all'amministrazione dei numeri che risultino quanto piu' vicini alla realtà.
Il tutto attraverso il contributo dei molteplici esperti del settore che si sono dedicati, con assoluto senso di responsabilità civile, alla ricerca di una soluzione che tenga conto della necessità di condividere sacrifici in un momento tanto delicato ma che, al contempo, non vada a distruggere un patrimonio tanto importante dell'economia italiana.

IFMA
 

anonimus08

Forumer storico
MERCATO USA
Wall Street chiude in netto calo

A New York i principali indici statunitensi hanno terminato la seduta in netto ribasso. Il Dow Jones lascia sul terreno l'1,45%, il Nasdaq Composite l'1,29%. Dai verbali del Fomc, il braccio operativo della Fed, è emerso che alcuni funzionari della banca centrale ritengono che dovrebbe essere incrementato l'acquisto di asset nel 2013 dopo che sarà terminata la cosiddetta Operation Twist. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto di essere pronto a trovare un accordo con i repubblicani per evitare il fiscal cliff.
Nel primo pomeriggio il Dipartimento del Commercio ha reso noto che le vendite al dettaglio hanno evidenziato nel mese di ottobre una flessione dello 0,3% m/m, superiore rispetto alla flessione attesa dagli analisti pari allo 0,2%.
Crescono a settembre dello 0,7% su mese le scorte all'ingrosso con tro un incremento di +0,5% atteso dagli economisti. Nel mese di agosto le scorte erano aumentate dello 0,6% su base mensile

Sul fronte societario forti acquisti su Cisco Systems (+4,81%). Il primo trimestre dell'esercizio 2012/2013 si e' chiuso con ricavi pari a 11,88 miliardi di dollari (attesi 11,78), in crescita 5,5% rispetto sugli 11,26 miliardi raggiunti nello stesso periodo dell'esercizio precedente. Il trimestre e' terminato con un utile netto pari a 2,09 miliardi di dollari, la crescita e' stata del 17,7% sul primo trimestre del 2011/2012. L'eps passa da 0,33 a 0,39 dollari (0,48 escludendo le voci straordinarie, atteso 0,46 dollari).

Vola Abercrombie (+34,45%). Il gruppo statunitense di abbigliamento registra ricavi nel terzo trimestre in rialzo del 9% a 1,17 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo del 2011. Salito a 71,5 milioni l'utile netto, corrispondente a 0,87 dollari per azione. Rivista al rialzo la guidance sul 2012.

Vendite su Amd (-7,66%) in scia alle voci su un possibile passaggio di proprietà. In deciso rialzo Facebook (+12,59%) nel giorno in cui scade il lock-up per circa 800 milioni di azioni in possesso dei dipendenti del social network.
Poco mossa Manchester United (-0,08%). Il club inglese ha chiudo il primo trimestre con un utile di 20,5 milioni di sterline da una perdita di 5 mln di un anno prima.


MERCATI ASIATICI
Rimbalzo del Nikkei

Borsa giapponese in contro tendenza questa mattina rispetto alle altre principali piazze azionarie asiatiche. Il Nikkei ha chiuso le contrattazioni in crescita dell'1,9% a quota 8829,72 mentre il Topix e' salito del 2,09% attestandosi a 737,51 punti. In rosso invece Hong Kong (-1,38%), Shanghai (-1,22%) e Seul (-1,23%).
Gli indici gia pponesi sono apparsi tonici dopo i risultati di alcuni sondaggi che darebbero vincenti alle prossime elezioni il partito dell'attuale opposizione; la nuova coalizione potrebbe infatti premere con piu' convinzione sulla BoJ affinche' attui politiche piu' aggressive per rilanciare l'economia e combattere la deflazione.

La flessione dello yen nei confronti delle altre valute ha inoltre agevolato gli acquisti sui titoli delle societa' esportatrici. Tra i migliori del listino spiccano i rialzi superiori agli 8 punti percentuali di Toho Zinc, Minebea, Kansai Elextrix e Sumco Corp, mentre sul fronte opposto c'e' da segnalare il crollo di Sony che ha ceduto l'8,85% dopo la decisione di immettere sul mercato un bond convertibile zero-coupon a 5 anni per l'importo di 150 miliardi di yen.


MERCATI EUROPEI
Borse europee: avvio negativo

Partenza sotto la parità per le principali Borse europee. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,45%, il Cac40 di Parigi lo 0,27%, il Ftse100 di Londra lo 0,50% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,13%.

Sale Merck (+1,1%). Il gruppo tedesco ha alzato le stime sui ricavi per l’intero esercizio 2012. Denaro su Vivendi (+1%). Il miliardario egiziano Sawiris ha confermato di essere interessato all’acquisto di Sfr, operatore telefonico del gruppo francese.

In calo Ahold (-0,66%). Il gruppo della grande distribuzione ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto dimezzato a 139 milioni di euro, ben al di sotto del consensus.

APERTURA MERCATO ITALIANO

Piazza Affari in rosso

Il Ftse Mib segna -0,5%, il Ftse Italia All-Share -0,5%, il Ftse Italia Mid Cap -0,4%, il Ftse Italia Star -0,3%.
Borse europee incerte in avvio. Ieri sera l'S&P 500 ha terminato a -1,39%, il Nasdaq a -1,29%. Attualmente i future sui principali indici USA sono in leggero rialzo. A Tokyo il Nikkei 225 ha chiuso a +1,90%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng ha fatto segnare -1,55%. Inizio di seduta negativo per i mercati azionari europei in scia alla pesante flessione di ieri sera a Wall Street, flessione causata dai timori degli investitori riguardo al problema del "fiscal cliff".

Avvio di seduta difficile per Campari (-2,9%) e Autogrill (-3%). Secondo quanto riportato da Reuters Campari non è stata inserita nell'indice MSCI Global europeo, mentre Autogrill è stata esclusa dallo stesso indice.

In ulteriore calo Mediaset (-1,9%): Goldman Sachs ha confermato il giudizio "sell" sul titolo ed abbassat o il target price a 0,9 euro da 1,05 euro, contro gli 1,21 circa attuali.

In rosso Saipem (-1,2%): Nomura ha abbassato il target price sul titolo a 38 euro da 39, Ubs lo ha portato a 37 euro da 40. Per entrambi il giudizio è "hold". Saipem oscilla attualmente sui 33 euro. Tra i petroliferi perde terreno anche Saras (-3,3%): Societe Generale ha peggiorato la raccomandazione sul titolo da "hold" a "sell" (vendere).

TITOLI DEL GIORNO
Seduta al rialzo ieri per Atlantia che termina tuttavia ben al di sotto dei massimi di giornata. Il titolo Atlantia si e' spinto ieri nell'intraday fino a 12,87 per poi terminare a 12,73. La candela giornaliera disegnata dai prezzi e' uno "shooting star", appartenente alla famiglia dei "martelli", rappresentativa di una tipologia di giornata che segnala stanchezza dell'uptrend e prossimita' di una resistenza rilevante. Il rialzo visto nelle precedenti giornate, dai minimi del 9 novembre a 12,05, si e' limitato per il momento a testare dal basso la trend line rialzista disegnata dai minimi di luglio, violata al ribasso l'8 novembre ed ora tornata a fungere da resistenza. Il rischio di aver assistito con il recente rimbalzo solo ad un "return move", una temporanea correzione, e' elevato. Sarebbe la rottura di area 12,90 ad allontanare questo rischio ed a prospettare un nuovo test di 13,17, top di inizio mese, praticamente coincidente con i massimi di febbraio. La rottura di area 13,15/20 indicherebbe come probabile la ripresa dell'uptrend verso 13,60. Sotto i minimi di ieri a 12,65 probabile invece il ritorno a 12,05. Supporto successivo a 11,70, base del gap rialzista del 7 settembre.
Per chi volesse comprare il titolo intervenire oltre 12,90 per il test di 13,15, stop loss a 12,80.
Per chi gia' detiene il titolo mantenere uno stop sotto i 12 euro, incrementare oltre 13,20 per 13,60.

Mediolanum sta cercando di reagire alla brusca correzione che la scorsa ottava ha spinto i prezzi fino ad area 3,50 euro, supporto di rilievo corrispondente al primo dei ritracciamenti di Fibonacci calcolato sul rialzo partito a luglio. La tenuta di questo riferimento ed un perentorio recupero di 3,80 euro permetterebbero al titolo di riprendere il cammino del rialzo in direzione di 4,10 e fino ai target più ambiziosi a 4,50 e 4,95 euro. Sotto 3,50 euro discese fino a 3,10/3,15 euro (per il test della media mobile a 200 giorni e del 50 % di ritracciamento calcolato sul rialzo degli ultimi tre mesi) resterebbero comunque compatibili con l’ipotesi di un successivo allungo. Solo la violazione di 2,90 comprometterebbe definitivamente il quadro grafico, preludendo al ritorno sui minimi di luglio, a 2,20.
Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long oltre 3,56 con target a 3,80 e 4,10. Stop sotto 3,45.
Per chi detiene attualmente il titolo: mantenere aperte le posizioni sopra 3,45. Incrementare oltre 4,10 per i target a 4,50 e 4,95 euro.

Pirelli&C ha chiuso la seduta di ieri a ridosso del supporto a 8,20 euro, importante riferimento nel breve termine. La violazione di tale livello introdurrebbe infatti un ulteriore affondo verso quota 7,70 almeno, dove i prezzi hanno lasciato aperto un gap in chiusura del mese di luglio e successivamente il test a 7,35 euro, supporto strategico nel medio lungo termine. Reazioni dai livelli attuali acquisirebbero invece c redibilita' solo in seguito al superamento della linea che scende dai top di fine ottobre, riferimento a 8,80 euro, circostanza che proietterebbe obiettivi inizialmente in area 9,50 e poi sui massimi annuali a quota 9,83.
Per chi volesse acquistare il titolo: intervenire oltre 8,80 per il target a 9,80 euro, stop sotto 8,40.
Per chi detiene attualmente il titolo: mantenere aperte le posizioni sopra 8,20 per il target a 9,80 euro.


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Unipol: il gruppo con il nuovo perimetro registra un utile da 146 milioni di euro
Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario ha approvato il resoconto intermedio al 30 settembre 2012 che, a seguito dell’acquisizione effettuata nello scorso luglio, include i risultati consolidati relativi anche al terzo trimestre del Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI. Il Gruppo Unipol stand alone chiude i primi nove mesi del 2012 con un utile consolidato da 181 milioni di euro (72 milioni di euro nell’analogo periodo del 2011, +149%). Il Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI chiude con un risultato negativo, al 30 settembre 2012, di 74 milioni di euro. Il risultato del solo terzo trimestre (di competenza del Gruppo Unipol) è negativo per 81 milioni di euro, ai quali sono state apportate rettifiche di consolidamento positive per 46 milioni di euro. Pertanto, il risultato consolidato del Gruppo Unipol al 30 settembre 2012, comprensivo del Gruppo Premaf in/Fondiaria-SAI, è pari a 146 milioni di euro. “I risultati del Gruppo Unipol al terzo trimestre evidenziano una robusta solidità patrimoniale e una buona redditività”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato Carlo Cimbri.

Diasorin: Morgan Stanley migliora raccomandazione
Morgan Stanley ha migliorato la raccomandazione su Diasorin da "equalweight" a "overweight" (sovrappesare).

Sony: flessione in Borsa dopo annuncio sul nuovo bond
Sony ha annunciato i termini per l'emissione di titoli di debito zero coupon convertibili con scadenza al 2017. Il prezzo di conversione è stato posto a 957 yen con un premio del 10% sulla chiusura precedente. L'ammontare dell'emissione sarà di 150 miliardi di yen (circa 1,9 miliardi di dollari) e una parte degli introiti sarà diretta all'investimento in Olympus. Il titolo ha perso nell'ultima seduta l'8,85% a seguito della notizia.
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SEA: via libera della CONSOB alla pubblicazione del Prospetto Informativo per l'Ipo
Società per Azioni Esercizi Aeroportuali S.E.A., la società che gestisce gli aeroporti di Milano, comunica di aver ottenuto in data odierna da CONSOB l’autorizzazione alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all’Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione finalizzata all’ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario (MTA), delle proprie azioni ordinarie.

Obama: il fiscal cliff è risolvibile
Sono disposto a cercare un compromesso con i repubblicani; il fiscal cliff è un problema risolvibile. E' quanto ha dichiarato il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama durante la prima conferenza stampa da quando è stato rieletto. Se non si raggiungerà un accordo il temuto precipizio fiscale, ovvero l'unione di tagli alla spesa pubblica ed aumenti delle entrate, entrer&agra ve; in vigore automaticamente il prossimo gennaio. Obama ha ribadito che occorre alzare le tasse ai più ricchi, non alla classe media già fortemente penalizzata. "Non farò marcia indietro come due anni fa", ha continuato il Presidente americano, quando aveva promesso che non avrebbe ceduto su un'estensione dei tagli fiscali per i più benestanti e poi si piegò al compromesso. Per Obama la situazione americana nel 2010 era differente; ora non ci si permettere che aumentino di nuovo le tasse, perché per gli Stati Uniti il rischio di recessione è concreto. Sta di fatto però che al di là delle dichiarazioni d'intenti, Casa Bianca e repubblicani non potrebbero essere più lontani.

Camfin: risultato netto consolidato positivo per 54,1 milioni di euro
Il Consiglio di Amministrazione di Camfin ha approvato il resoconto intermedio al 30 settembre 2012. Il gruppo ha chiuso il periodo con un risultato net to consolidato positivo pari a 54,1 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 16,6 milioni di euro del corrispondente periodo 2011. Il risultato beneficia del contributo dei proventi da partecipazioni che al 30 settembre 2012 sono pari a 71,1 milioni di euro, rispetto ai 33,2 milioni di euro nei primi nove mesi dell'anno precedente, principalmente grazie al positivo risultato registrato dalla partecipata Pirelli. A livello patrimoniale le immobilizzazioni finanziarie sono pari a 759,8 milioni di euro, rispetto ai 731,7 milioni di euro del 31 dicembre 2011. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo al 30 settembre 2012 è pari a 380,3 milioni di euro rispetto ai 340,4 milioni di euro di fine 2011, grazie al positivo risultato di periodo. La posizione finanziaria netta è passiva per 377,6 milioni di euro (-417,0 milioni di euro al 30 settembre 2011 e -390,8 milioni al 31 dicembre 2011). Il Gruppo Camfin beneficerà nel corso dell'esercizio 2012 del migli oramento dei risultati di Pirelli. Con riferimento alla capogruppo, si prevede che il conto economico 2012 chiuda in utile in particolare grazie alla crescita del dividendo della principale collegata Pirelli.

Fonte ADVFN Newsdesk
 

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