Dati macro, eventi, cda, notizie per venerdì 15 febbraio (1 Viewer)

anonimus08

Forumer storico
DATI MACRO PER LA SEDUTA CORRENTE

Mercato azionario cinese chiuso per festività

Giappone
Ore 5.30
Produzione industriale (mensile). Attesa: 2.5% Prec. 2.5%

Spagna
Ore 09.00
Inflazione armonizzata, dato definitivo di gennaio. Attesa: -1,4% m/m Prec. 0.1% m/m

Italia
Ore 10.00
Bilancia commerciale (dicembre). Attesa: 2,22mld Prec. 2.36mld

Gran Bretagna
Ore 10.30
Vendite al dettaglio, dato di gennaio. Attesa: +0,5% m/m, +1,6% a/a Prec. -0.1% m/m 0.3% a/a

Europa
Ore 11.00
Bilancia commerciale, dato di dicembre. Attesa: 10,7 mld Prec. 11.0 mld

Usa
Ore 14.30
Indice Empire State Manufacturing (febbraio). Attesa: -2 Prec. -7.8
Ore 15.00
Acquisti netti attivita' finanziarie (dicembre). Attesa: 28,8 mld $
Ore 15.15
Produzione industriale (gennaio). Attesa: +0,2% Prec. 0.3%
Utilizzo impianti (gennaio). Attesa: 78,9% Prec. 78.8%
Ore 15.55
Indice fiducia consumatori Michigan, dato preliminare di febbraio. Attesa: 74,8 p Prec. 73.8 p


EVENTI

Inizia il G20

Europa
Ore 09.00
Discorso di Van Rompuy Al Parlamento Europeo
Ore 10.15
Conferenza stampa di Draghi

Italia
Ore 10.30
Banca d'Italia pubblica il bollettino statistico

Bce
Ore 12.00
Annuncia ammontare rimborso LTRO


EVENTI SOCIETARI

Italia
Opvs
Offerta di Hera su Acegas
Aumento di capitale
Molmed: 6 azioni nuove ogni 103 vecchie al prezzo di 0.4071. Diritti quotati sino all'8 febbraio. Termine operazione 15/02.
Cape Live: 19 azioni nuove ogni 5 possedute al prezzi di0.0933. Diritti quotati sino al 15 febbraio. Termine operazione 22/02
Cda
Conference Call
Eni

EUROPA
Trimestrali
Commerzbank

USA
Trimestrali
Campbell Soup Co, Kraft Foods Group Inc, America Electric Power

:ciao:
 

anonimus08

Forumer storico
Lunedì 18 Febbraio 2013 - WASHINGTON'S BIRTHDAY, PRESIDENT'S DAY:

Mercato CME Globex - Futures su Indici: chiusura anticipata alle ore 17:30
Mercato CME FX - Futures su valute: chiusura anticipata alle ore 19:00
Mercato CME Nymex, Comex, CBOT: chiusura anticipata alle 19:15
Mercato azionario USA: chiuso
 

anonimus08

Forumer storico
MERCATO USA

Wall Street chiude poco mossa, Dow Jones -0,07%, Nasdaq +0,06%
Chiusura poco mossa a Wall Street. Il Dow Jones evidenzia un ribasso dello 0,07% mentre il Nasdaq Composite avanza dello 0,06%. Le incertezze sulla crescita economica hanno oscurato il buon dato sul fronte occupazionale.

Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 9 febbraio si sono attestate a 341 mila unità, al di sotto delle attese degli analisti (pari a 360 mila unità) ma anche rispetto a quanto rilevato la settimana precedente (368 mila unità, rivisto da 366 mila). Il numero totale di persone che richiede l'indennità di disoccupazione si attesta a 3,114 milioni, inferiore ai 3,200 milioni attesi. E' stato tuttavia rivisto al rialzo il dato precedente, a 3,244 milioni di unità da 3,224 milioni.

Lettera su Cisco Systems (-0,71%). Il gruppo tecnologico ha annunciato di aver chiuso il secondo trimestre con ricavi pari a 12,1 miliardi di dollari, in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo di un anno prima, e con un utile netto di 3,1 miliardi (+44%). A livello adjusted l'Eps è pari a 0,51 dollari. Il dato è superiore alle attese. Per il trimestre in corso il gruppo prevede un utile adjusted compreso tra 0,48 e 0,5 dollari.

Male General Motors (-3,21%). La casa automobilistica ha chiuso il quarto trimestre 2012 con ricavi pari a 39,3 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 38 miliardi dello stesso periodo di un anno prima, e con un utile netto di 0,9 miliardi (0,5 miliardi nel 4Q 2011). A livello adjusted l'Eps è pari a 0,48 dollari. Il consensus si attendeva un giro d'affari di 39,15 miliardi e un utile per azione di 0,51 dollari. L'esercizio 2012 si è chiuso con ricavi per 152,3 miliardi di dollari e con profitti di 4,9 milia rdi.

Vola Heinz (+19,87%). Berkshire Hathaway, holding del miliardario Warren Buffett, e 3G Capital, fondo di private equity, hanno raggiunto un accordo per acquistare il gruppo produttore di ketchup, per 23 miliardi di dollari (28 miliardi considerando il debito).

Denaro su Barrick Gold (+2,6%). Il produttore di oro ha chiuso il quarto trimestre con una perdita di 3,06 miliardi di dollari dopo svalutazioni per 4,2 miliardi. L'Eps adjusted è pari a 1,11 dollari, 4 cent in più rispetto alle attese. In rialzo Nvidia (+2,91%). Il produttore di schede grafiche ha chiuso il quarto trimestre con un utile di 174 milioni di dollari in crescita del 50% rispetto allo stesso periodo di un anno prima.

L'Eps adjusted è pari a 0,35 dollari, 11 cent in più rispetto alle attese. Delude invece l'outlook. Il gruppo prevede per il trimestre in corso ricavi per circa 940 milioni di dollari. Il consensus si attendeva 1,0 7 miliardi.


MERCATI ASIATICI

Il Nikkei chiude la settimana con un ribasso
Chiusura di ottava in territorio negativo per il Nikkei che questa mattina ha fatto registrare un ribasso dell'1,18% scendendo a 11173,83 punti. I prezzi si sono avvicinati alla linea di tendenza che sale dai bottom di novembre, importante riferimento nel breve termine posto a quota 11000 circa.

La violazione di tale livello confermata al di sotto di area 10950 rappresenterebbe un primo segnale di rottura di detta tendenza, preludio all'ampliamento della correzione verso i 10400 punti. La permanenza al di sopra di quota 11000 manterrebbe invece inalterata l'attuale quadro tecnico che vede l'indice proiettato verso il target dei 12270 punti, ipotesi che troverebbe ulteriori conferme al superamento di area 11500.

Tra i motivi del ribasso odierno il fatto che i leader riuniti per il G-20 possano decidere di fare pressioni sul Giappone per evitare il deprezzamento dello yen, circostanza che il mercato azionario non vedrebbe di buon occhio.

Sul fronte macroeconomico da segnalare che il Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria giapponese ha reso noto il dato finale sulla Produzione Industriale di dicembre. L'indice è cresciuto del 2,4% ad un tasso lievemente inferiore sia rispetto a quello rilevato nella lettura preliminare che alle attese degli economisti., entrambe pari al +2,5%. Su base annuale il dato ha fatto segnare una contrazione del 7,9%, mentre la capacità di utilizzazione degli impianti è aumentata del 2,9% a fronte di un calo pari allo 0,2% rilevato in novembre.

Poco mosse le borse di Hong Kong e Seul mentre Shanghai guadagna mezzo punto percentuale circa.


MERCATI EUROPEI

Borse europee: apertura in ribasso, sugli scudi Ppr e Renault.
Avvio di seduta negativo per le principali Borse europee. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,4%, il Cac40 di Parigi lo 0,04%, il Ftse100 di Londra lo 0,19%, l'Ibex35 di Madrid lo 0,69% e l'Aex di Amsterdam lo 0,26%.

Sugli scudi Ppr (+4%). Il gruppo del lusso ha chiuso il 2012 con un utile netto consolidato in aumento del 6,3% a 1,05 miliardi di euro. In crescita del 20,8% a 9,74 miliardi il giro d’affari.

In calo Peugeot (-0,25%). Standard & Poor's ha tagliato il rating del gruppo automobilistico a BB- da BB. Outlook negativo.

Poco mossa Air France-Klm (+0,02%). La compagnia aerea ha annunciato l'intenzione di sottoscrivere il finanziamento soci convertibile approvato dal Consiglio di amministrazione di Alitalia. L'operazione ha un valore massimo di 150 milioni di euro di cui 37,5 milioni a carico del gruppo francese.

Ben comprata Technip (+2,3%). Il gruppo dei servizi per l'industria energetica ha annunciato di aver siglato un importante contratto con Shell in Malaysia.

Sale Aegon (+3,2%). Il gruppo assicurativo ha chiuso il quarto trimestre con un utile netto di 422 milioni di euro, in netta crescita rispetto agli 81 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Prevista la cancellazione delle azioni privilegiate.

Deciso rialzo per Renault (+4%). Jp Morgan ha alzato il rating sulla casa francese a overweight da neutral.


APERTURA MERCATO ITALIANO

Piazza Affari in verde. Sale Eni, lettera su Finmeccanica
Il Ftse Mib segna +0,4%, il Ftse Italia All-Share +0,6%, il Ftse Italia Mid Cap +0,1%, il Ftse Italia Star +0,1%.
Borse europee in lieve calo. Ieri sera l'S&P 500 ha chiuso a +0,07%, il Nasdaq a +0,06%. Attualmente i future sui principali indici USA sono in leggera flessione. A Tokyo il Nikkei 225 ha terminato a -1,18%, a Hong Kong l'Hang Seng ha fatto segnare +0,13%. Acquisti su Eni (+3,1%) che guadagna terreno dopo i dati 2012: nel quarto trimestre l'EBIT adjusted è salito del 17% e il dividendo è stato portato a 1,08 euro per azione dagli 1,04 del 2011.

Ottimo avvio di seduta per Brembo (+2,7%) che approfitta della decisione degli analisti di Mediobanca che hanno portato la raccomandazione sul titolo a "outperform" (farà meglio del mercato/settore) da "neutral", il prezzo obiettivo sale a 12,5 euro da 9, contro i 10,5 circa attuali.

Scende ancora Finmeccanica (-1,9%): UBS ha peggiorato la raccomandazione sul titolo da "buy" (acquistare) a "neutral", con target ridotto da 6 a 4,5 euro, contro i 4,1 circa attuali.

Deboli i bancari in scia al ritorno dello spread Btp/Bund sopra quota 280 bp. In evidenza Banco Popolare (-1,6%), BP Emilia Romagna (-1,1%).

In rosso Telecom Italia (-1%): Il Sole 24 Ore scrive che nel cda di lunedì potrebbero essere trattati non soltanto la questione della vendita di Telecom Italia Media (o di parte dei suoi asset) e il tema del bond ibrido, ma anche quella della svalutazione degli avviamenti che potrebbe portare a rettifiche tra i 2 e i 4 miliardi di euro e persino azzerare l’utile 2012.


TITOLI DEL GIORNO

Nel corso dell’ultima ottava Ansaldo Sts ha messo sotto assedio il supporto offerto a circa 7,00 euro dalla trend line disegnata dai minimi di luglio, senza tuttavia disturbare solidità della struttura rialzista. Solo la violazione di questo riferimento strategico metterebbe in discussione il segnale rialzista scattato all’inizio dell’anno con il superamento dei top di ottobre 2011, in area 7,20. Il potenziale rialzista che deriva dall’ampio doppio minimo con base a 4,70 (minimi allineati di settembre 2011 e giugno 2012) sarà dunque proporzionale all’ampiezza della figura stessa e proietta obiettivi in area 9,65, sui record del 2010. Prima di raggiungere questo ambizioso obiettivo il titolo dovrà affrontare ostacoli in area 7,80 e 8,40 euro, che rappresentano i prossimi target. Sotto 7,00 euro, via libera invece verso 6,37, per la chiusura del gap del 29 novembre scorso.
Per ch i volesse acquistare il titolo: intervenire oltre 7,55 per i target a 7,80 e 8,40 euro con stop sotto 7,00 euro.
Per chi detiene attualmente il titolo: mantenere aperta la posizione sopra 7,00 per obiettivi a 7,80 e 8,40 euro.

Seduta non facile giovedi' per Exor, sceso dell'1,64%. Le ultime due candele giornaliere, quella rialzista di mercoledi' e quella ribassista di giovedi', se considerate congiuntamente danno luogo ad una configurazione "dark cloud cover" dalle implicazioni potenzialmente ribassiste. La figura troverebbe conferma sotto i 22 euro. Rischio in quel caso di avvio di una correzione estesa di tutta la salita dai minimi di dicembre. Ulteriori segnali in questo senso sotto 21,50, top del 5 ottobre scorso. In quel caso possibili movimenti fino a 19,09, base del gap rialzista del 2 gennaio ed area di transito della media mobile a 200 giorni e della linea disegnata dai minimi di novembre 2011. La rottura di 22,77, massimo del 14 febbraio, porterebbe i nvece al test di 23,70, lato alto del canale che contiene l'andamento dei prezzi dalla fine del 2011.
Per chi volesse comprare il titolo intervenire alla rottura di 22,80 per il test di 23,70. Stop sotto 22,60.
Per chi gia' detiene il titolo mantenere uno stop subito al di sotto dei 22 euro. Incrementare oltre 22,80 per il test di 23,70.

Dopo la correzione vista a fine gennaio Zignago Vetro ha recuperato il terreno perso e ora oscilla poco al di sotto del massimo annuale a 4,9120 euro. L'eventuale superamento di questo ultimo livello anticiperebbe quasi certamente un attacco ai 4,9409 toccati nel marzo scorso, una resistenza molto importante in ottica di medio/lungo periodo. Una chiusura di seduta superiore a questo ultimo riferimento decreterebbe infatti al ripresa del movimento ascendente originato dal minimo di fine 2011 con obiettivi sul top del maggio dello stesso anno a 5,30 circa e quindi sul massimo storico del 2007 a 5,4773, con target intermedio a 5,09. Discese sotto area 4,68, dove transita attualmente la linea discendente tracciata dal picco del marzo 2012 (ex resistenza ora divenuta supporto), favorirebbero invece una correzione verso 4,55, riferimento decisivo per scongiurare un'inversione di tendenza e il conseguente ritorno sui 4,30 di novembre.
Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long oltre 4,9409 per 5,09, stop sotto 4,78.
Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare oltre 4,9409 per 5,30 e 5,47, ridurre sotto 4,68 e uscire alla violazione di 4,55.


HEADLINES

Eni: Utile netto adjusted a €7,13 miliardi (+2,7%) nel 2012; €1,52 miliardi (-3,6%) nel trimestre
Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha esaminato ieri i risultati consolidati del quarto trimestre e del preconsuntivo 2012 (non sottoposti a revisione contabile). Le Continuing operation hanno portato a un Utile operativo adjusted da €19,75 miliardi (+14,6%) nel 2012 e da €4,96 miliardi (+17%) nel trimestre. L'Utile operativo adjusted escluso il contributo Snam è cresciuto del 20,2% nel 2012 e del +29,7% nel trimestre. L'Utile netto adjusted si è attestato a €7,13 miliardi (+2,7%) nel 2012 e a €1,52 miliardi (-3,6%) nel trimestre. L'Utile netto adjusted escluso il contributo Snam è cresciuto del 7,6% nel 2012 e del 9,2% nel trimestre. Ammonta a €12,42 miliardi nel 2012 e a €2,17 miliardi nel trimestre il Cash flow con un leverage passato da 0,46 a 0,25. L'Utile netto s i è attestato a €7,79 miliardi nel 2012 e a €1,46 miliardi nel trimestre. Dividendo proposto: €1,08 per azione di cui €0,54 già distribuiti come acconto. Da segnalare anche il record di risorse scoperte nell’anno a 3,64 miliardi di boe e il record di riserve certe degli ultimi otto anni a 7,17 miliardi di barili con il riferimento Brent a $111/barile. La Produzione di idrocarburi reported è pari a 1,701 milioni di boe/giorno in crescita del 7% nell’anno e del 3,6% nel trimestre.

Finmeccanica: UBS peggiora valutazioni
UBS ha peggiorato la raccomandazione su Finmeccanica da "buy" (acquistare) a "neutral", con target ridotto da 6 a 4,5 euro, contro i 4,1 circa attuali.

Campari America acquista i diritti di distribuzione dei brand di rum Appleton negli Stati Uniti
Davide Campari-Milano, attraverso la società interamente controllata Campari America, annuncia di avere raggiunto oggi un accordo con Kobrand Corporation in virtù del quale i diritti di distribuzione e di marketing del portafoglio di rum Appleton® negli Stati Uniti passeranno da Kobrand a Campari America a partire dal 1 marzo 2013. Il portafoglio di rum che include Appleton e i brand Wray & Nephew® e Coruba® è stato acquisito dal Gruppo Campari in dicembre 2012 come parte dell'acquisizione della società giamaicana Lascelles deMercado & Co. Limited. Attualmente la distribuzione diretta del Gruppo Campari dei brand di Lascelles deMercado & Co. Limited è limitata alla Giamaica e al Regno Unito. In futuro Campari beneficerà in modo significativo dell'integrazione dei brand nelle proprie reti distributive in altri mercati chiave. Campari ha concordato il pagamento di un corrispettivo di USD 20 milioni a Kobrand Corporation per il riacquisto dei diritti di distribuzione del portafoglio dei rum Appleton negli Stati Uniti.

Barclays alza target di Terna
Gli analisti di Barclays portanto il target price di Terna a 3,50 da 3,30 euro con rating "overweight".

Islanda: Fitch alza il rating a BBB
L'agenzia Fitch ha alzato il rating dell'Islanda a BBB da BBB-.

Risanamento proroga esclusiva Sgr Idea Fimit su Santa Giulia
Il Cda di Risanamento ha deliberato di prorogare fino al 31 marzo il periodo di esclusiva con Sgr Idea Fimit per l'offerta non vincolante su Milano Santa Giulia, con esclusione del complesso Sky. E' quanto fa sapere la società in una nota, ricordando che l'esclusiva sarebbe scaduta domani. Con riferimento all'offerta non vincolante sul 100% di Sviluppo Comparto 3 da parte del fondo californiano di private equity Global Asset Capital, il Cda ha invece deciso di non concedere proroghe stante la mancata definizione da parte del fondo della struttura finanziaria dell'operazione.


Fonte ADVFN Newsdesk
 

anonimus08

Forumer storico
Trimestrali dei titoli italiani

Venerdi 15 Febbraio
Eni

Giovedi 21 Febbraio
Tenaris

Lunedi 25 Febbraio
Autogrill
Exor
Impregilo

Martedi 26 Febbraio
Mediobanca

Mercoledi 27 Febbraio
Prysmian

Giovedi 28 Febbraio
Luxottica
Snam

Martedi 5 Marzo
banca Intesa

Giovedi 7 Marzo
Azimut
Campari

Venerdi 8 Marzo
Atlantia
Diasorin

Lunedi 11 Marzo
Enel green power
Pirelli

Martedi 12 Marzo
Bca Pop. dell’Emilia Romagna
Enel
Finmeccanica
Lottomatica
Mercoledi 13 Marzo
Tod’s

Giovedi 14 Marzo
A2a
Generali

Venerdi 15 Marzo
Banco Popolare

Mercoledi 20 Marzo
Parmalat

Giovedi 21 Marzo
Mediolanum
Salvatore Ferragamo

Lunedi 25 Marzo
Unicredit

Martedi 26 Marzo
Mediaset

Giovedi 28 Marzo
Buzzi Unicem
Bca Mps
Bca Pop. di Milano
 

anonimus08

Forumer storico
Debito e governo Monti: in un anno +81 miliardi

Molti cittadini italiani - la maggioranza - si sentirà sfruttata. Ma non avrebbe dovuto scendere, viste le manovre di lacrime e sangue?

ROMA (WSI) - Nel mese di dicembre, il debito pubblico dell'Italia è tornato sotto la soglia dei 2.000 miliardi, attestandosi a 1.988,363 mld. E' quanto risulta dal bollettino sulla finanza pubblica della Banca d'Italia. Tuttavia, nell'arco dell'ultimo anno, il debito è salito +81,517 miliardi di euro.

Sempre secondo il bollettino, nell'intero 2012 le entrate tributarie si sono attestate a quota 409,730 miliardi di euro, l’1,7% in più rispetto al 2011, anche se a dicembre si sono attestate a 68,985 miliardi, in calo del 4,44% rispetto ai 72,192 miliardi registrati nello stesso mese del 2011.

I cittadini italiani si sentiranno comunque per l'ennesima volta defraudati dallo stato, in quanto il debito del 2012 è salito nonostante le manovre di lacrime e sangue imposte dal governo Monti: manovre che si sono tradotte in forti tasse, quali l'Imu, che hanno eroso i portafogli e la propensione a spendere degli italiani.

Tra l'altro esiste un rischio concreto che le cose possano peggiorare, visto che il debito è funzione del pil: si parla infatti di rapporto debito/Pil, e non basta essere un matematico per capire che, se il Pil scende, il debito sale. Proprio ieri è stato reso noto il dato sul Pil italiano che, nel quarto trimestre, è scivolato -2,7%, confermando le spinte recessive che gravano sulla congiuntura. Le prospettive sul debito, in questo contesto recessivo, sono dunque decisamente nere: e i sacrifici degli italiani rischiano di non produrre neanche risultati.

Fonte WSItalia.com
 

Users who are viewing this thread

Alto