Dati macro, eventi, cda, emiss. obblig., notizie per mercoledì 20 febbraio (1 Viewer)

anonimus08

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DATI MACRO PER LA SEDUTA

JPY
Ore 00.50
Bilancia commerciale. Attesa -0.59T Prec. -0.80T

Germania
08.00
Inflazione, (gennaio). Attesa: -0,5% +1,7% a/a
Indice prezzi produzione industriale, (gennaio). Attesa: +0,3% +1,2% a/a Prec. +1.5% a/a

Francia
Ore 08.45
Indice fiducia imprese, (febbraio). Attesa: 87
Inflazione, (gennaio). Attesa: -0.2%; +1.7% a/a

Italia
Ore10.00
Fatturato industriale, (dicembre). Attesa: ---- Prec. -0.20%
Ordini all'industria, dato di dicembre. Attesa: 0.4% Prec. -0.5%

Gran Bretagna
Ore 10.30
Tasso di disoccupazione, (dicembre). Attesa: 7.7%
Richieste sussidi disoccupazione, (gennaio). Attesa: -5mila Prec. -12.1 mila

USA
Ore 13.00
Indice settimanale richieste mutui. Attesa ----
Ore 14.30
Avvio cantieri nuove, (gennaio). Attesa: +922mila unita' Prec. 954mila
Licenze edilizie, (gennaio). Attesa: 920mila
Prezzi produzione industriale, (gennaio). Attesa: +0,3% m/m
Prezzi produzione industriale core, (gennaio). Attesa: +0,2% m/m
Ore 14.55
Indice Redbook seconda settimana febbraio

Europa
Ore 16.00
Indice fiducia consumatori, dato preliminare di febbraio. Attesa: -23,1 p Prec. -23.9 p


EVENTI

Gran Bretagna
Ore 10.30
Pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione della BoE

Usa
Ore 20.00
Pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione del FOMC


EVENTI SOCIETARI

Italia
Opvs
Offerta di Hera su Acegas
Aumento di capitale
Cape Live: 19 azioni nuove ogni 5 possedute al prezzi di0.0933. Diritti quotati sino al 15 febbraio. Termine operazione 22/02
Cda
Fiat, Italmobiliare, Vittorai

EUROPA
Trimestrali
Credit Agricole, France Telecom


Collocamenti

Germania
Ore 11.15
Asta Bund a 10 anni. Prec. 1.560%

USA
Ore 17.30
Asta Buoni Tesoro a 4 settimane. Prec. 0.080%

:ciao:
 

anonimus08

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MERCATO USA

Borsa Usa: Dow Jones e Nasdaq chiudono in rialzo, Google sopra quota 800 dollari
Chiusura positiva Wall Street. Il Dow Jones evidenzia un progresso dello 0,39%, il Nasdaq Composite dello 0,68%. Sui mercati a stelle e strisce ha prevalso l'ottimismo dopo il dato sulla fiducia degli investitori tedeschi, salito ai massimi degli ultimi 3 anni.

Sul fronte societario vola OfficeMax (+20,93%). Secondo indiscrezioni la catena di negozi dei prodotti da ufficio sarebbe in trattative avanzate per fondersi con la rivale Office Depot (+9,37%). Deciso rialzo anche per il numero uno del settore Staples (+13,13%).

Poco mossa Dell (-0,04%) in attesa della pubblicazione dei risultati del quarto trimestre. Il consensus stima un utile per azione di 0,39 dollari, in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ben com prata Best Buy (+2,73%) dopo la promozione di Barclays. Il broker ha alzato il rating sul gruppo dei negozi di articoli elettronici a overweight da equal weight.

Positiva Google (+1,76%). Il titolo del motore di ricerca ha superato per la prima volta quota 800 dollari per azione.

In rialzo Microsoft (+0,96%) nel giorno del lancio ufficiale del servizio mail outlook.com.

In progresso General Mills (+1,88%). Il produttore di cereali ha annunciato un outlook superiore alle attese.


MERCATI ASIATICI

Il Nikkei preme sulle resistenze
Il Nikkei ha chiuso le contrattazioni odierne a quota 11468,28 facendo registrare un rialzo dello 0,84%. Dopo la seduta di consolidamento di ieri i prezzi sono dunque tornati a salire, mettendo pressione alla resistenza di area 11500, livello gia' testato in pre cedenza lo scorso 6 febbraio. Il superamento di tale ostacolo scongiurerebbe il rischio che i corsi possano disegnare un pericoloso (per il trend rialzista di fondo) doppio massimo su tali livelli, aprendo la strada alla realizzazione di un ulteriore allungo verso il target dei 12270 punti.

Lo scenario rialzista appare per il momento il piu' plausibile. Solo il perentorio ritorno al di sotto di quota 10950 (primi segnali di cedimento alla violazione di area 11000) potrebbe infatti mutare dette aspettative, introducendo una correzione di tutto il recupero degli ultimi mesi che potrebbe estendersi fino ai 10400 punti almeno, dove oltre ai minimi del 9 gennaio e’ posizionato anche il 38,2% di ritracciamento dello stesso rialzo.


MERCATI EUROPEI

Borse europee contrastate in avvio
Apertura contrastata per le principali Borse europee. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,06%, l’Aex di Amsterdam lo 0,3%, il Ftse100 di Londra lo 0,17%. Sopra la parità il Cac40 di Parigi (+0,06%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,4%).

Sale France Telecom (+2%). Il gruppo tlc francese ha chiuso il 2012 con ricavi pari a 43,5 miliardi di euro, in calo del 3,9% rispetto al 2011 e con un utile netto di 820 milioni di euro (3,9 miliardi nel 2011). Sul risultato hanno pensato una serie di svalutazioni. Escludendo le poste straordinarie i profitti ammontano a 3,39 miliardi di euro.

Poco mossa Credit Agricole (-0,18%). ha chiuso l’esercizio 2012 con una perdita di 6,47 miliardi di euro a causa di cessioni e svalutazioni. Nel solo quarto trimestre il rosso è ; stato pari a 4 miliardi di euro, superiore rispetto alla perdita di 3,1 miliardi attesa dagli analisti. Non prevista la distribuzione del dividendo.

Vendite su Lufthansa (-3%). La compagnia aerea tedesca ha annunciato di aver chiuso l’esercizio 2012 con un utile netto di 990 milioni di euro contro la perdita di 13 milioni del 2011. Non prevista la distribuzione del dividendo.
In leggero rialzo Deutsche Boerse (+0,14%). L’operatore della Borsa tedesca ha chiuso il 2012 con ricavi e utili in calo a causa delle difficili condizioni di mercato. Il giro d’affari è sceso del 9% a 1,93 miliardi di euro mentre i profitti hanno accusato una flessione del 25% a 645 milioni di euro.

Negativa Bollorè (-0,5%). Il gruppo francese ha chiuso il 2012 con ricavi pari a 10,2 miliardi di euro, in crescita del 20% rispetto al 2011.

Lettera su Havas (-2%). Il gruppo pubblicitario francese ha annunciato d i aver chiuso il 2012 con un fatturato di 1,778 miliardi di euro, in crescita dell’8% rispetto al 2011. A livello organico l’incremento del giro d’affari è del 2,1%. La società si è detta fiduciosa per il 2013.


APERTURA MERCATO ITALIANO

Piazza Affari stabile dopo le prime battute. A2A e TI Media in rialzo, debole Telecom

Il Ftse Mib segna -0,1%, il Ftse Italia All-Share -0,1%, il Ftse Italia Mid Cap -0,1%, il Ftse Italia Star +0,2%.
Borse europee poco mosse in avvio. Ieri sera l'S&P 500 ha chiuso a +0,73%, il Nasdaq Composite a +0,68%. Attualmente i future sui principali indici USA sono sulla parità. A Tokyo il Nikkei 225 ha terminato a +0,84%, a Hong Kong l'Hang Seng ha fatto segnare +0,71%.

Debole Telecom Italia (-1%) dopo che ieri pomeriggio la controllante Telco ha svalutato la partecipazione da 1,5 a 1,2 euro per azione. Il Sole 24 Ore scrive stamattina che l'emissione del bond ibrido a 60 anni da massimi 3 miliardi di euro oggetto di un roadshow la settimana scorsa è stata rinviata a causa dello scarso entusiasmo emerso tra gli investitori e della eccessiva volatilità del mercato dei capitali in vista delle elezioni. L'operazione è stata quindi rimandata a tempi migliori.

Balza in avanti A2A (+3,4%) nonostante la debolezza del settore utility con i ribassi di Enel (-0,4%) e Hera (-0,7%).

Ancora acquisti sui titoli del settore Lusso con Tod's (+0,6%) e Ferragamo (+1,1%) in evidenza. Quest'ultima tocca il nuovo record storico e si dirige verso 22,9 euro circa, obiettivo ideale del triangolo formatosi tra aprile 2012 e gennaio 2013.

TI Media (+5,6%) rimbalza in un'ottava caratterizzata da altissima volatilità per TI Media.

Ieri pomeriggio Urbano Cairo, presidente del gruppo Cairo Communication, ha espresso soddisfazione per la trattativa in esclusiva per la vendita di La7.


TITOLI DEL GIORNO

Fase di consolidamento per Autogrill che da alcune settimane oscilla in un box compreso tra 9,08 e 9,37 euro. La pausa che il titolo sta completando può infatti essere considerata un aggiustamento correttivo, una fisiologica pausa dopo la lunga corsa culminata sui massimi di inizio mese, a 9,5750, su livelli che non si vedevano da maggio 2011. Fino a quando i prezzi rimarranno al di sopra del supporto a 9,08, valore coincidente con il picco del 4 gennaio, rimarrà comunque intatta la possibilità di prosecuzione dell’uptrend. Conferme in tal senso giungerebbero però solo al di sopra di 9,37, e a maggior ragione oltre 9,5750. Obiettivi del rialzo si collocherebbero in area 10 euro e sui record del 2011, a circa 11 euro. Sotto 9,08 euro saranno invece possibili flessioni fino a 8,80 circa, riferimento significativo nel breve termine in grado di scongiurare una correzione più estesa verso la trend line disegnata dai minimi di luglio, attualmente a 8,00 euro. Per chi volesse acquistare il titolo: intervenire al superamento di 9,37 con stop sotto 9,08, per gli obiettivi a 9,5750 e 10 euro. Per chi detiene attualmente il titolo: ridurre le posizioni sotto 9,08 ed uscire alla violazione di 8,80. Incrementare oltre 9,5750, per obiettivi a 10 e 11 euro.

Seduta positiva martedi' per Fiat Industrial che tuttavia non riesce a superare resistenze di rilievo. Il titolo ha disegnato nel corso delle ultime settimane, dal top del 29 gennaio a 9,80 euro, una fase sostanzialmente laterale che potrebbe anche dimostrarsi a posteriori una zona di distribuzione, ovvero preparatoria ad una discesa. I prezzi potrebbero infatti voler tornare a testare dall'alto la ex resistenza critica, ora supporto, di area 8,65, ostacolo contro il quale si sono infrante a partire dallo scorso aprile a piu' riprese le speranze dei rialzisti. Un "return move" fino in area 8,65 non sarebbe qui ndi da guardare con timore, anzi potrebbe fornire una nuova occasione di ingresso al rialzo a chi per il momento si e' mantenuto ai margini in termini di operativita'. Solo discese sotto area 8,50, dove transita la media mobile a 100 giorni, farebbero temere una flessione piu' accentuata. La tenuta di 8,65 e la rottura di 9,80 rilancerebbero fin da subito l'uptrend in atto dai minimi di ottobre 2011, con target a 11 euro circa. Per chi volesse comprare il titolo intervenire in caso di discese in area 8,60/80 con target a 11 euro e stop subito sotto 8,50.Per chi gia' detiene il titolo mantenere uno stop subito sotto 8,50, incrementare oltre 9,80 per il test di area 11.

Nelle ultime 4/5 settimane il rally che Acea ha intrapreso a partire da novembre ha subito un rallentamento. Il titolo sta ora tentando di ritornare sul top di inizio anno a 4,92 euro, limite oltre il quale assisteremmo a un attacco ai 5,08 toccati a settembre. Una vittoria oltre questo ultimo ostacolo determinerebbe un significativo miglioramento del quadro grafico di medio periodo, con i prezzi in grado a quel punto di ambire ad estensioni verso 5,40 e 6,10/6,20. Chiusure di seduta inferiori a 4,50 decreterebbero invece il completamento del testa e spalle ribassista in formazione da inizio anno, un pattern capace di respingere le quotazioni fino in area 4,05 e quindi compromettere le ambizioni rialziste di Acea: conferme in tal senso sotto 4,40. Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long oltre 4,92 per 5,08, stop sotto 4,78. Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare oltre 5,08 per 5,40 e 6,10, ridurre sotto 4,50 e uscire alla violazione di 4,40.


HEADLINES

Ghizzoni: pronto nuovo piano riduzione filiali per Unicredit
E' stato approvato ieri dal Cda di Unicredit un nuovo piano di riduzione delle filiali in Italia; 350 chiuderanno entro il 2015, 110 nell'anno corrente mentre 150 sono già state decurtate nel 2012. E' quanto ha dichiarato il Ceo dell'istituto di Piazza Cordusio Federico Ghizzoni. Il manager ha ricordato che dal 2009 Unicredit ha già chiuso circa 800 filiali e che dalla soppressione delle 110 previste per il 2013 si attendono risparmi immobiliari per circa 15 milioni.

Banca Imi alza il target price di Banca Generali
Gli analisti di Banca Imi hanno alzato il target price di Banca Generali a 15,9 euro dal precedente 13,1 euro. Il giudizio sul titolo viene confermato "add".

Exane alza il target price di Indesit
Gli analisti di Exane hanno alzato il target price di Indesit a 5,4 euro ed hanno confermato il giudizio "neutral".

France Telecom-Orange: utile in forte calo nel 2012
Il gruppo France Telecom Orange ha chiuso il 2012 con un calo dell’utile netto del 30,7% a 3,38 miliardi di euro (su base comparabile). Al netto dell’impatto del nuovo accordo per il Part-Time for Seniors (-726 milioni di euro dopo le imposte nel 2012) e della svalutazione dell’avviamento e di asset per 1,841 miliardi di euro nel 2012 e di 991 milioni di euro nel 2011, l’utile netto del gruppo è stato pari a 820 milioni di euro. I ricavi del gruppo sono scesi a quota 43,515 miliardi di euro (-2,7% su base comparabile e -0,6% al netto delle misure regolatorie, in linea con il consensus).

Lufthansa: utile netto di 990 milioni di euro nel 2012, nessun dividendo
La compagnia aerea tedesca Lufthansa ha annunciato di aver chiuso l’esercizio 2012 con un utile netto di 990 milioni di euro contro la perdita di 13 milioni del 2011. Non è prev ista la distribuzione di dividendi.

AkzoNobel: ricavi in crescita, esercizio in perdita, ma eps adjusted sopra le attese
AkzoNobel ha chiuso il 2012 con ricavi da 15,39 miliardi di euro (+5%) e un ebitda da 1,901 miliardi di euro (+4%). L’esercizio segna una perdita di 2,169 miliardi di euro (utile da 477 milioni nel 2011). Da segnalare oneri da svalutazioni per 2,106 miliardi di euro registrati nel terzo trimestre del 2012 collegati alla divisione Decorative Paints che portano a perdite operative da 1,244 miliardi di euro. Al netto di questi oneri da impairment, l’utile operativo sarebbe di 862 milioni di euro. L’eps adjusted per il 2012 si attesta a 3,26 euro (3,10 nel 2011, consensus 2012 a 3,14 euro). AkzoNobel proporrà un dividendo da 1,45 euro per il 2012 invariato rispetto alla cedola precedente.

Fonte ADVFN Newsdesk
 

anonimus08

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Fatturato e ordinativi dell’industria Italia

A dicembre il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, aumenta dello 0,8% rispetto a novembre, con una crescita dello 0,5% sul mercato interno e dell'1,5% su quello estero. Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo registra una flessione del 2,1% rispetto ai tre mesi precedenti.

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 19 contro i 20 di dicembre 2011), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 6,3%, con un calo del 9,2% sul mercato interno e dello 0,5% su quello estero.

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali per i beni strumentali (+3,9%) e per i beni di consumo (+0,1%), mentre sono in diminuzione energia (-0,8%) e beni intermedi (-0,1%).

L'indice grezzo del fatturato scende, in termini tendenziali, del 9,2%: il contributo più ampio a tale diminuzione viene dalla componente interna dei beni intermedi. Nell'intero anno 2012 il fatturato è diminuito del 4,3% rispetto al 2011.

L'incremento tendenziale maggiore del fatturato si registra nel settore della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+25,1%), mentre la diminuzione più marcata riguarda le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-18,7%).

Per quel che riguarda gli ordinativi totali, si registra una riduzione congiunturale dell'1,8%, sintesi di un calo dell'1,3% degli ordinativi interni e del 2,5% di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali diminuiscono del 3,7% rispetto al trimestre precedente.

Nel confronto con il mese di dicembre 2011, l'indice grezzo degli ordinativi segna una variazione negativa del 15,3%. L'aumento più marcato si registra nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+11,4%), mentre il calo più rilevante si osserva nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-26,0%).

Fonte Istat.it - Fatturato e ordinativi dell
 

anonimus08

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Verbale della riunione del Comitato di politica monetaria tenutasi il 6 e 7 febbraio

20 feb 2013


Il Governatore ha invitato il Comitato a votare le proposte che:

Tasso ufficiale di sconto deve essere mantenuta a 0,5%;
La Banca d'Inghilterra dovrebbe mantenere lo stock di acquisti di asset finanziati con l'emissione di riserve della banca centrale a £ 375 miliardi.

Per quanto riguarda tasso ufficiale di sconto, la commissione ha votato all'unanimità a favore della proposta.

Per quanto riguarda lo stock di acquisti di asset, sei membri del Comitato (Charles Bean, Paul Tucker, Ben Broadbent, Spencer Dale, Ian McCafferty e Martin Weale) hanno votato a favore della proposizione.

Tre membri del Comitato (il Governatore, Paul Fisher e David Miles) hanno votato contro la proposta, preferendo aumentare le dimensioni del programma di acquisto di asset da un ulteriore £ 25 miliardi di un totale di £ 400 miliardi.


Fonte Minutes | Minutes of the Monetary Policy Committee Meeting held on 6 and 7 February
 

anonimus08

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Il record italiano dell'azzardo

Giocate online per 15 miliardi

Abbiamo il 22 per cento del mercato globale
ma dal comparto il Fisco incassa solo lo 0,6%


ROMA - Non ascoltate le Cassandre che vedono la ripresa sempre più lontana. Non date retta ai menagrami secondo cui la recessione sta strozzando la nostra economia. C'è in Italia un settore che tira, e tira da matti: quello delle bische online . Ovvero, la nuova frontiera del gioco d'azzardo. «Abbiamo meno dell'uno per cento della popolazione mondiale e il 22 per cento del mercato globale dei giochi online», garrisce un comunicato stampa diffuso lunedì da Netmediacom, riportando i risultati di uno studio del portale Netbetcasino.it . Per nulla intimoriti dal rischio che «il gioco può causare dipendenza», né ispirati dal suggerimento di «giocare con moderazione» che accompagna il diluvio di pubblicità televisive, nel 2012 i nostri connazionali hanno speso 15 miliardi e 406 milioni. Una cifra colossale, che fa impallidire perfino la somma pure enorme investita dai francesi: 9 miliardi 408 milioni. E gli inglesi, inventori delle scommesse? Si sono fermati a 3 miliardi appena, a poca distanza dagli spagnoli: 2 miliardi 354 milioni.

«È un settore economico in cui il nostro Paese fa da traino al resto d'Europa», esultano gli autori dello studio, sottolineando come il fatturato del gioco d'azzardo abbia surclassato in un solo anno quello di 12 miliardi dei viaggi online, e proceda spedito nel 2013 verso i 18 miliardi.§

Ma è un record mondiale che fa venire letteralmente i brividi. Perché è difficile non mettere tale primato in relazione con l'impoverimento degli italiani. Fra il 2001 e il 2011 il Prodotto interno lordo pro capite a prezzi costanti, considerando cioè anche l'inflazione, è diminuito in Italia del 3,8%. In valore, 946 euro. Nell'area dell'euro è stato il peggiore risultato in assoluto. Solo in un altro Paese la ricchezza reale prodotta da ciascuno è calata: il Portogallo, dove però è scesa dello 0,9 per cento. La Germania ha messo a segno un +12,3%. La Francia e la Spagna, +4,7. L'Austria, +13,1. Perfino la Grecia, nell'arco di quegli undici anni, ha visto crescere la ricchezza individuale dell'8%.

E dopo l'impoverimento materiale, come non cogliere in quel record dei biscazzieri online anche un segno di impoverimento culturale? Lo dicono chiaramente anche i dati sull'aumento degli abbandoni scolastici e la diminuzione delle iscrizioni all'università, in un'Italia che ha metà dei laureati rispetto alla media europea.

Ancora: quel primato l'ha raggiunto un Paese, dice Eurostat, con la minore propensione in Europa all'uso dell'informatica. Gli italiani fra i 16 e i 74 anni che non hanno mai aperto una pagina Internet sono il 37%. Peggio di noi soltanto Cipro (36), Bulgaria (42), Grecia (42) e Romania (48). Idem per la diffusione dei collegamenti Internet nelle abitazioni: siamo al 63%, contro una media del 76% dell'Unione europea, appena un soffio sopra Portogallo (61), Cipro e Lituania (62). Per non parlare delle carenze oggettive della nostra infrastruttura informatica. Che però non hanno scoraggiato, qui dove ancora le pubbliche amministrazioni hanno difficoltà a dotarsi dello sportello unico per le imprese e ci sono soltanto (fonte Confartigianato) 541 Comuni su 8.092 in grado di far svolgere ai propri cittadini tutte le pratiche via web senza recarsi materialmente in municipio, la concessione di un numero sorprendente di autorizzazioni per le bische elettroniche.

Direte: l'Erario ci fa un sacco di soldi. Fosse anche così, sarebbe già alquanto discutibile che lo Stato incentivasse un'attività per la quale è necessario dare un avvertimento del tipo «drogatevi pure, ma con moderazione». Senza considerare le drammatiche conseguenze sociali del gioco d'azzardo, diventata un'autentica malattia nazionale con la sua catena di usure e suicidi. Ma il fatto è, come ha già avuto modo di ricordare il Corriere un paio di mesi fa, che il Fisco incassa dalle giocate online un miserissimo 0,6%: il che ha fatto precipitare la tassazione effettiva su tutto il gioco d'azzardo «legale» dal 30 al 10%.

E sapete quanti sono oggi i siti Internet operativi? Trecentonovantuno. Intestati a una quantità incredibile di società. Molte sono controllate da soggetti con base a Cipro e Malta. O Gibilterra, come la Bwin sponsor del Milan. Ma anche in Olanda, Gran Bretagna e Austria. E San Marino. Alcuni sono schermati dietro fiduciarie: è il caso della società di Antonio Porsia. Ex assistente, ha documentato un'inchiesta di Sigfrido Ranucci per Report di Milena Gabanelli, degli ex ministri Francesco D'Onofrio e Tiziano Treu, è presidente e azionista della Hbg gaming, la cui maggioranza è custodita nella Fiduciaria Finnat della famiglia Nattino.

Di altri si sono occupati le cronache: per esempio la Atlantis B plus, finita al centro di un'inchiesta che ha coinvolto l'ex presidente della Banca popolare di Milano Massimo Ponzellini rivelando rapporti con politici del centrodestra. Ma la febbre ha contagiato anche i Comuni di Venezia e Sanremo, proprietari dei rispettivi casinò che sono titolari anch'essi di concessioni per il gioco online.

In un mondo nel quale girano tanti soldi, non poteva poi mancare l'ombra delle organizzazioni criminali. Il 16 aprile 2009 i magistrati hanno sequestrato le azioni di una delle tante società concessionarie, poi messa in liquidazione: i suoi proprietari erano accusati di riciclaggio.

E le banche? Come facevano a restare fuori? Ecco allora che la Mpventure, posseduta in maggioranza dal Monte dei Paschi di Siena, controlla il 40% di Neomobile spa, proprietaria di Neomobile gaming (casinoplanet.it). Mentre Intesa Sanpaolo è presente in forma indiretta (insieme con Generali e Palladio finanziaria) nel capitale della Snai.

Un consigliere di amministrazione di Unicredit è invece presidente della Cogetech (maxipoker.it , virginpoker.it, runneropoker.it) e altri sei siti. Risponde al nome di Giovanni Quaglia: ex presidente margheritino della Provincia di Cuneo e vicepresidente della Fondazione Cassa di risparmio di Torino. Non è l'unico personaggio di spicco, in un settore nel quale si sono buttati a pesce colossi come la De Agostini, azionista di Lottomatica, e la Sisal: presieduta, quest'ultima, dall'ex ministro ed ex commissario dell'Alitalia Augusto Fantozzi. Ed è impossibile non ricordare che della partita è anche la Mondadori di Silvio Berlusconi attraverso la Glaming (glaming.it). Ha ottenuto dai monopoli di Stato la concessione quando il Cavaliere era premier e alla presidenza della società sedeva nientemeno che Aldo Ricci, collocato per ben due volte dal governo del patron di Mediaset a capo della Sogei, azienda pubblica che gestisce l'anagrafe tributaria.

Potremo andare avanti chissà quanto, raccontando storie e personaggi. Merita però di essere menzionata la marcia indietro di Poste italiane, che dopo aver chiesto e ottenuto la concessione per i giochi online (le Poste, ci pensate!) si è ravveduta. E ha per fortuna deciso di non renderla operativa. Meglio tenersi alla larga...

Sergio Rizzo

Fonte Corriere della Sera


.....Siamo allla frutta, se la gente pensa di poter migliorare il proprio reddito con il gioco d'azzardo vuol dire che siamo messi proprio male.
:(
 

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