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翠鸟科
L’attacco al pesto italiano
Basilico, pinoli e sale: troppo sale. Uno studio condotto dal Consensus Action on Salt & Health (Cash), un gruppo di 25 esperti che analizzano la quantità di sale presenti negli alimenti puntando a una notevole riduzione di sale presente nei cibi processati, ha definito il condimento ligure dannoso per la salute a causa della quantità di sodio contenuta, che in alcuni casi è aumentata nel tempo, nonostante la campagna lanciata da Londra per ridurla. Sulla vicenda è intervenuto anche il britannico Guardian, che per la seconda volta (dopo il caso del prosecco) ha bocciato un prodotto simbolo dell’Italia.
 

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翠鸟科
Libia, gaffe di Boris Johnson: "Se rimuove i cadaveri può diventare una nuova Dubai"
Il ministro degli Esteri inglese al congresso del partito conservatore: "La Libia? Se riesce a rimuovere i cadaveri, ha un futuro turistico: può diventare la nuova Dubai"



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sempre attento alle cose che dice, specie se è un ministro. Ne sa qualcosa Boris Johnson, responsabile della diplomazia britannica

Durante il congresso del partito conservatore, a Manchester, l'eccentrico ministro è scivolato su una frase imbarazzante: "La Libia? Se riesce a rimuovere i cadaveri, ha un futuro turistico, può diventare la nuova Dubai". Qualcuno ha riso, altri invece non l'hanno presa bene, chiedendo al primo ministro Theresa May di cacciarlo dal governo.

Vediamo la frase nella sua completezza. La Johnson ha detto che "nella brillante visione degli investitori inglesi" la città di Sirte potrebbe essere l'erede della lussuosa città mediorientale, se "prima sgomberasse i cadaveri" dalle spiagge.

Dal rovesciamento del regime di Muammar Gheddafi, nel 2011, la Libia è sprofondata nel caos. Le reazioni e l'indignazione non si sono fatti attendere, dentro e fuori il suo schieramento politico, e lo stesso Johnson ha poi tentato di rimediare alla figuraccia. Sia dalle file Tory, sia da quelle Labour, sono arrivate le richieste alla May di rimuovere Johnson dall'incarico.

Tra i conservatori, la prima a chiederlo è stata la deputata Heidi Allen, che ha definito "al 100% inaccettabile che qualcuno, lasciamo perdere il ministro degli Esteri", affermi qualcosa del genere. "Boris dovrebbe essere licenziato per questo, non rappresenta il mio partito", ha aggiunto. Dall'opposizione hanno chiesto 'la sua testa' tra gli altri la ministra ombra degli Esteri laburista, Emily Thornberry, e la vice leader dei liberaldemocratici, Jo Swinson, parlando di "commenti incredibilmente grossolani e indelicati su una questione di tale importanza, che provano la sua inadeguatezza all'incarico".
 

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翠鸟科
capelli gialli e sassanach
works OR everyone, perfetto





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La conferenza dei Tory a Manchester è stata una fiera delle vanità, in cui ognuno ha voluto lavorare per se stesso. Non s'è parlato che di Boris Johnson, ministro degli Esteri ribelle e chiacchierone, che dovrebbe essere cacciato in malomodo – così chiedono molti conservatori alla premier – e che invece è sulla bocca di tutti. Il suo discorso non era fatto per ferire la May, ma non c'è nessuno convinto che Johnson possa pensare a qualcuno che non sia se stesso: ha fatto una gaffe enorme sulla Libia che gli è costata un'altra serie di richieste di dimissioni, ma neppure questo ha scalfito la chiacchiera su di lui. In assenza di una leadership forte al governo, ogni alternativa resta papabile – che sia Johnson, o il cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond in lotta contro “i comunisti” del Labour, o il ministro dell'Interno Amber Rudd che ha anche – scrive il Times – assunto il guru elettorale Lindon Crosby per vedere se c'è spazio per una premiership.

All'ultimo giorno, in chiusura dei lavori, è arrivata Theresa May, un pochino più scollata del solito e ammalata: alla fine del discorso, durato un'oretta, era senza voce. Ha cercato di rilanciare unità e retorica dei “dimenticati”, ha introdotto il “British dream” come opportunità per tutti – non moriremo di Brexit – ma nulla resterà di questo discorso, se non il raffreddore, la tosse, due altri ricordi, e un pochino di tenerezza. La scritta dietro al palco, Building a country that works for everyone, ha iniziato a crollare. Letteralmente. Prima è venuta giù la “f”, dopo i giornalisti inglesi hanno iniziato a registrare il collasso: la scritta alla fine era irriconoscibile.

Mentre May parlava poi un signore si è avvicinato dal pubblico e le ha passato un foglio, dicendole: “E' da parte di Boris Johnson”. Si trattava di un formulario P45, una lettera di licenziamento per la May.
 

Ignatius

sfumature di grigio
Ma che gli Svizzeri hanno bocciato la "Riforma delle Pensioni" (aumento delle pensioni, innalzamento dell'età di un anno e aumento dell'IVA per coprire le maggiori spese) è già stato detto?

La riforma prevedeva molte misure, tra le quali tre principali: innalzamento dell'età di pensionamento delle donne, da 64 a 65 anni (come per gli uomini); un aumento di 70 franchi al mese per le nuove pensioni del primo pilastro (l'AVS); un aumento appunto dell'IVA come finanziamento supplementare del sistema. Il progetto Previdenza 2020 era sostenuto da buona parte delle forze politiche di centro e di sinistra: partito democristiano, partito borghese democratico, verdi liberali, partito ecologista, socialisti.

Alla riforma si sono però opposti da un lato gruppi di sinistra e sindacati minori, contrari all'aumento dell'età di pensionamento per le donne, e dall'altro una parte dei partiti di centro e di destra (liberali, destra nazionalista Udc), all'interno dei quali è stato indicato come inadeguato il progetto complessivo e come sbagliato l'aumento di 70 franchi per il primo pilastro. Attaccata sia da sinistra che da destra, per ragioni diverse, la riforma alla fine è stata bocciata in votazione popolare.
Svizzera, i cittadini bocciano la riforma delle pensioni
 

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