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翠鸟科
Bolla immobiliare: siamo a rischio

Campanello d'allarme dell'UBS: in aumento gli squilibri nel mercato residenziale
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ZURIGO - Il pericolo di una bolla immobiliare si fa sempre più concreto in Svizzera: il relativo indice calcolato dagli economisti di UBS nel terzo trimestre ha varcato la zona di rischio. Si tratta della prima volta che ciò avviene dalla dura crisi che interessò il settore negli anni Novanta. In sostanza l'UBS Swiss Real Estate Bubble Index si è attestato a 1,02 punti, con una progressione di 0,20 punti rispetto ai tre mesi precedenti: incremento "significativo" che riflette un ulteriore aumento degli squilibri che caratterizzano il mercato immobiliare residenziale. Come previsto, d'altra parte, la leggera correzione del secondo trimestre non ha determinato un'inversione di tendenza: sebbene l'indice abbia superato di misura la soglia di rischio (1 punto), eventuali ulteriori aumenti di prezzo degli immobili andrebbero considerati come una sopravvalutazione. Un indice a 2 punti avrebbe poi il significato di una bolla ormai esistente. In altra parole, la situazione del mercato è fuori equilibrio.
Il mattone continua però a tirare, sostenuto dalla crescita demografica, ma non solo: in misura sempre maggiore la domanda è generata da chi punta sugli immobili quali oggetti d'investimento e dal basso livello dei tassi di interesse. Pertanto il sempre più frequente fenomeno dell'indebitamento ipotecario per l'acquisto stabili non accenna a diminuire: una tendenza che gli specialisti di UBS considerano "piuttosto pericolosa", in quanto le condizioni potrebbero rapidamente invertirsi, provocando di conseguenza una correzione dei prezzi.


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翠鸟科
Due svizzeri su tre con lo smartphone

Lo dice un sondaggio, anche se le connessioni internet sono considerate scadenti


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LOSANNA - È il risultato di un'indagine di soddisfazione condotta dal portale di comparazione bonus.ch su un campione di più di 5000 utilizzatori: gli utenti svizzeri non si fanno mancare lo «smartphone» - il telefono cellulare di ultima generazione - malgrado ritengano che la qualità della connessione proposta dall'operatore per la navigazione web lasci a desiderare.



Quasi la metà del campione dichiara di avere uno smartphone di ultima generazione, come ad esempio l'iPhone 5 o 4s, il Samsung SIII o SII, il Nokia Lumia, o altri. La percentuale sale ancora per la fascia d'età sotto i quarant'anni.

...

Per le prestazioni di telefonia mobile, tra i partecipanti al sondaggio tre quarti hanno scelto un abbonamento, e pagano in media CHF 78.- al proprio operatore. La percentuale restante, costituita per la maggior parte da persone di età più avanzata e che non usano uno smartphone, preferisce offerte prepagate. Questi utenti indicano quale spesa mensile un importo medio di CHF 15.-.
Soltanto un terzo degli utenti di cellulari «standard» dichiara di navigare su Internet con il proprio apparecchio; il tasso sale invece al 93% per gli utilizzatori di smartphone.
 

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翠鸟科
Le tracce in Valposchiavo non erano di M13 - L'animale è sempre in letargo
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POSCHIAVO - Quelle orme non erano di M13, l’orso che divide la Valposchiavo e non solo, ma di un cane San Bernardo. Lo confermano le verifiche effettuate in questi giorni dopo le segnalazioni ricevute. Alcuni pensavano che l’aumento delle temperature lo avesse risvegliato dal torpore del letargo. Il plantigrado sta invece ancora riposando. Lo ha comunicato l’Ufficio per la caccia e la pesca del Cantone Grigioni al Comune di Poschiavo. A su volta quest’ultimo ha deciso di informare la popolazione. L’orso si sta riposando in una nicchia situata sulla sponda sinistra della Valposchiavo, ai piedi del Sassalbo. I suoi movimenti sono monitorati. In quella zona non ci sono tracce di movimenti anomali e di un risveglio prematuro dell’animale.
 

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翠鸟科
Berlusconi da Santoro: si cita il CdT

L'intervista al nostro giornale dell'ex premier fa discutere: ve la riproponiamo
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ROMA - Silvio Berlusconi, come noto, è stato ospite giovedì sera di Servizio Pubblico su La7, il programma di Michele Santoro: una trasmissione molto attesa, che ha superato il 30% di share in Italia, quasi 10 milioni di persone. Nella prima ora di tramissione si è parlato della "congiura" che secondo l'ex Premier l'avrebbe obbligato a rassegnare le proprie dimissioni nel dicembre 2011. Marco Travaglio, giornalista e vice-direttore de "Il Fatto Quotidiano", ha però presentato in diretta una rassegna stampa in cui Berlusconi mai aveva ventilato l'ipotesi di un "golpe" nei suoi confronti.



Tra le testate citate anche il nostro giornale, il Corriere del Ticino, che nel febbraio 2012 lo aveva intervistato in esclusiva. In quel caso, il Direttore di Timedia Marcello Foa aveva rivolto al presidente del PdL una domanda molto precisa.

"Alcuni scrivono che sono stati i "poteri forti non italiani" a farla dimettere, con la complicità decisiva di Merkel e Sarkozy. Si sente vittima di un golpe?".

Berlusconi rispose: "Sono stato io a dimettermi e a fare un passo indietro per senso di responsabilità e per senso dello Stato. Ho fatto questa scelta pur avendo ancora la maggioranza nei due rami del Parlamento, senza che il mio Governo fosse mai stato sfiduciato. Solo con un governo tecnico si può trovare l’accordo tra maggioranza e opposizione, tra centrodestra e sinistra, per approvare quelle riforme che prima ho ricordato e che sono indispensabili per superare la crisi economica e rendere governabile l’Italia".



Tra i suggeriti, vi ripoponiamo dunque l'intervista integrale all'ex Premier (Berlusconi: non sarò mai più premier") che tanto fa discutere... ancora oggi. Buona lettura.







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翠鸟科
Widmer-Schlumpf: "Minacce vuote"

Rispedite al mittente quelle di Semeta di inserire la Svizzera in una lista nera
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BERNA - La direttrice del Dipartimento federale delle finanze, Eveline Widmer-Schlumpf, rispedisce al mittente gli ultimi attacchi contro la Confederazione del commissario europeo alla fiscalità, Algirdas Semeta. Quest'ultimo, negli scorsi giorni, era tornato a minacciare la Svizzera, dando sei mesi di tempo al nostro Paese per rivedere la propria politica fiscale relativa alle aziende. Se entro il mese di giugno non vi saranno passi concreti in questa direzione - ha rimarcato Semeta - la Confederazione rischierebbe di finire su una lista nera. Widmer-Schlumpf, intervistata, sabato, dal telegiornale romando SRF in margine ai lavori del PBD a Langendorf(vedi suggeriti), non ha risparmiato critiche a Semeta: "Non rappresenta l'Unione europea, né i suoi 27 Paesi. Non può dunque minacciare nessuno. Questo non è il modo di fare con buoni partner come la Svizzera".
 

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Gottardo-bis? Sarà referendum

Grenchen: la svolta energetica è la cartina di tornasole dei Verdi
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GRENCHEN (SO) - L'ampia alleanza politica che si è manifestata per la riforma energetica è il risultato delle iniziative del Partito ecologista. Lo ha dichiarato sabato la copresidente dei Verdi Regula Rytz davanti all'assemblea dei delegati riuniti a Grenchen (SO). Molti temi «verdi» si sono ormai fatti strada nella società, ma non è tempo di riposarsi perché quest'anno ci sono sul tavolo altri temi importanti. La consigliera nazionale bernese ha tra l'altro citato la campagna contro la seconda galleria stradale al San Gottardo e ha annunciato una partecipazione del partito a un eventuale referendum. La copresidente ha poi lodato l'impegno dei Giovani Verdi per il referendum contro l'inasprimento della legge sull'asilo.
 

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翠鸟科
A spasso a 120 metri d'altezza

Una passarella sospesa di 250 metri per unire le sponde della valle di Sementina
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BELLINZONA - Il Bellinzonese si arricchirà di una nuova attrazione: uno dei ponti tibetani più emozionanti della Svizzera. A coloro che avranno il coraggio di affrontarlo permetterà di camminare nel vuoto per 250 metri, sospesi a 120 metri d’altezza. La passerella verrà posata, probabilmente già durante il prossimo autunno, tra le due ripide sponde della valle di Sementina, a metà pendio, a monte delle cascate. L’opera, promossa dalla Fondazione Curzùtt-San Barnard, ristabilirà agli antichi collegamenti pedestri che un tempo univano le due comunità. Ma non solo. La passerella creerà le premesse per realizzare un’altra attrattiva: un percorso pedestre collinare tra il Bellinzonese e il Locarnese. Un collegamento diretto dai Castelli al Lago Maggiore, passando per la Via del vino, alla portata anche degli escursionisti meno preparati. Sempre che riescano a superare la paura del vuoto posando i piedi su un camminamento di assi di larice largo meno di un metro assicurato da quattro cavi d’acciaio
 

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翠鸟科
Muore per dare il rene a chi ha famiglia

Protagonista della commuovente vicenda un pastore della Val d'Ossola
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DOMODOSSOLA - "Lascio il posto a chi ha famiglia". Un intento nobile, che chiunque esterni, non può che mostrare un forte senso dell'altruismo e che, al contempo, non fa altro che evidenziare uno spiccato rispetto umano, figlio di valori autentici e profondi. Walter Bevilacqua non era un uomo conosciuto, o, come si suol dire, di società. Ma un semplice pastore. Con un grande, grandissimo cuore e amore per il prossimo. Viveva tra le montagne dell'Ossola, vallata vicinissima al Locarnese, aveva 68 anni. Era malato da tempo e si trovava in dialisi. Si è spento negli scorsi giorni, per aver rinunciato al trapianto di un rene, cedendolo a chi ne avesse più bisogno di lui, con famiglia.
Sembra lo spezzone di un film sul valore della vita, che con la neve che scende, immaginiamo possa essere anche raccontato come una fiaba senza tempo a qualsiasi bimbo intento a sognare ad occhi aperti prima di addormentarsi. È però, prima ancora, una storia contemporanea, reale e che tocca. Un fatto di cronaca che è accaduto a pochi passi da casa nostra. E quindi, pure per questo, merita di essere raccontato. Forse anche un po', ammettiamolo, per contraccambiare un gesto di generosità d'altri tempi, che sottolineare risponde in un qualche modo, pure a uno scrupolo di coscienza che è giusto assecondare.
La storia di Walter Bevilacqua, che è riportata ieri dai media italiani, incute rispetto e commuove. Al parroco del paese, il pastore aveva recentemente confidato "sono solo, non ho famiglia. Lascio il mio posto a chi ha più bisogno di me. A chi ha figli e ha più diritto di vivere. È giusto che sia così". Gli alpini del paese di Varzo hanno trasportato la sua bara al cimitero in spalla, per dargli l'addio, attorniati dalle due sorelle, con profondo rispetto verso un loro umile e nobile rappresentante.








scusate l'enfasi, che non mi è abituale
ma non so come segnalarvi meglio quest'uomo: un GRANDE uomo

 
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