Enel (ENEL) dal 1 Aprile le bollette dell'energia +4,1% (1 Viewer)

tontolina

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da http://www.milanofinanza.it/news/de... dividendi finanziati da aumenti di capitale?

Enel, perché distribuire dividendi finanziati da aumenti di capitale?


02/03/2009
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Venerdì Enel ha annunciato che l'ipotesi di un aumento di capitale (si ipotizzano 7 miliardi di euro) è una delle possibili opzioni attualmente allo studio, finalizzate al sostegno della crescita internazionale realizzata con l’acquisizione di Endesa (il recente acquisto del 25% della società spagnola comporterà un incremento del debito di 11,7 miliardi di euro).

Sempre secondo quanto comunicato dalla società, sulle varie opzioni il consiglio di amministrazione di Enel non ha avuto ancora modo di esprimersi. La prossima riunione del Cda è programmata per l'11 di marzo, mentre il 12 si terrà la presentazione del nuovo piano strategico della società.

L’aumento di capitale servirebbe a migliorare i ratio patrimoniali della società, finanziare la crescita nei prossimi anni, garantire fino al 2012 il mantenimento del dividendo e rimborsare parte del debito. Tutto questo potrebbe essere realizzato senza mettere a rischio il rating singola A da parte di S&P’s.

L’aumento di capitale consentirebbe alla società di ridurre il suo indebitamento (attualmente circa 62 miliardi). Più in dettaglio, i ratio patrimoniali beneficerebbero dell’iniezione di liquidità da parte degli azionisti. E’ altresì vero che, secondo le stime di Banca Akros (basate sulle seguenti ipotesi: 6 miliardi di aumento di capitale a 3,8 euro per azione), un aumento di capitale comporterebbe una diluizione dell’utile per azione di circa il 20%.

Secondo quanto annunciato da Enel nel suo piano industriale (2008- 2012), la società investirà 37 miliardi sull’orizzonte temporale indicato (di cui circa 6,5/7 miliardi nel 2008). Tali investimenti sono principalmente volti a sostenere la crescita internazionale della società.

Secondo le stime di Banca Akros (buy e fair value a 7,70 euro confermati su Enel), Enel potrebbe ridurre tale piano di investimenti di circa 6 miliardi, mantenendo inalterati i target annunciati per il 2012. Oltre agli investimenti, Enel ha anche annunciato che manterrà invariato il dividendo a 0,49 euro per azione azione fino al 2012. Il che si traduce in un esborso di cassa di ulteriori 3 miliardi all’anno.

Nel suo piano industriale Enel ha annunciato flussi di cassa per 63 miliardi sul periodo 2008-2012, volti a coprire tutte le esigenze di cassa (investimenti, dividendi e oneri finanziari). Il rapido deterioramento del contesto macroeconomico, tuttavia, potrebbe ridurre sensibilmente tali attese.

Più in dettaglio, i flussi di cassa di Enel nei prossimi anni potrebbero riflettere: la contrazione dei consumi elettrici (domanda di energia elettrica -8% a gennaio 2009 rispetto a gennaio 2008); il crollo del prezzo del petrolio; le proposte recentemente effettuate dal governo per modificare i meccanismi operativi del mercato elettrico nazionale.

Al fine di ridurre l'indebitamento, Enel ha programmato cessioni di attività per circa 5 miliardi. Le attività oggetto di cessione sono: la rete elettrica di alta tensione, la rete di distribuzione del gas, una partecipazione di minoranza in Enel Green Power (la società controllata da Enel attiva nelle fonti rinnovabili).

La rete elettrica è già stata ceduta a Terna per 1,152 milioni di euro (la chiusura dell’operazione è attesa per maggio). Il processo di cessione della rete gas è al momento in atto, sono già state presentate delle offerte e la valutazione si dovrebbe aggirare intorno a 1,4/1,5 miliardi (per la cessione del 70/80%). Resta invece incerta la cessione di una partecipazione di minoranza in Enel Green Power (o la sua quotazione).

"Secondo una nostra stima, la valutazione di tale società è circa 10 miliardi di euro nelle attuali condizioni di mercato. La cessione del 30% frutterebbe a Enel 3 miliardi", valutano ancora a Banca Akros. L’acquisizione anticipata del 25% di Endesa (originariamente prevista per marzo 2010) potrebbe richiedere la cessione di ulteriori attività per rientrare del debito, ma le attuali condizioni di mercato, rendono tali cessioni meno profittevoli e meno appetibili, di conseguenza, tale ipotesi potrebbe non trovare riscontro nella realtà.

Enel deve ri-finanziare circa 14 miliardi nel 2010 (senza considerare le scadenza di Endesa di cui ricordiamo Enel ha circa il 92%). Le attuali condizioni del mercato del credito rendono tale esigenza ancor più onerosa per Enel, che corre il rischio di doversi accollare tassi di ri-finanziamento ben superiori all’attuale costo medio pari a 5,4%.

Infatti, se osserviamo la dinamica dei CDS di Enel, anche in termini relativi rispetto ai suoi più diretti concorrenti europei, possiamo notare come il costo per garantirsi una protezione nei confronti di un mancato rimborso da parte di Enel sia di gran lunga il più elevato (circa 450bps a 5 anni). Ricordiamo inoltre che una potenziale emissione dovrebbe garantire oltre all’Euroswap e al CDS, anche il premio liquidità.

L'aumento del debito legato all’operazione Endesa potrebbe quindi comportare un peggioramento del rating di Enel. Per evitare tale declassamento, ed i conseguenti maggiori oneri legati alle nuove emissioni, Enel si trova a realizzare un piano di riduzione del debito che potrebbe avere ad oggetto la cessione di ulteriori attività, un aumento di capitale, la riduzione del piano di investimenti e/o la riduzione del dividendo.

E’ importante sottolineare come il merito di credito possa evolvere in funzione delle condizioni dell’economia e dei mercati finanziari. Questo potrebbe essere all’origine di pressioni da parte dello Stato a procedere a un rafforzamento patrimoniale che il management fino ad oggi non ha preso in considerazione.

"L’aspetto anomalo della questione è piuttosto l'utilizzo della stampa per promuovere l’ipotesi di ricapitalizzazione, utilizzo che inoltre non ha protetto il titolo dalle vendite allo scoperto", osservano a Banca Akros. Il divieto di vendita allo scoperto, ora rinnovato fino a fine maggio, vale unicamente per gli emittenti che hanno già tenuto un Cda per la proposta dell’aumento di capitale, nel caso di Enel questo dovrebbe eventualmente tenersi solo l’11 marzo.

L'altra data importante, e più fausta per gli azionisti, è quella del 22 Giugno quando il conguaglio di dividendo (pari a 0,29 euro per azione) sarà distribuito con un rendimento del 7% più o meno quanto il titolo ha perso questo venerdì. E oggi si relica con l'azione Enel in calo del 4,18% a 3,78 euro. Un mistero da risolvere entro queste date: perché distribuire ingenti dividendi se questi saranno temporaneamente finanziati da aumenti di capitale?


Francesca Gerosa
 

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