CREDERE NON E' FiDARSI. AMARE NON E' SOPPORTARE. ACCONTENTARSI NON E' VIVERE. (3 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Oh, ricordarsi di questo articolo quando succederà qualcosa (speriamo comunque di no)

Non c’erano indizi gravi per i sette indagati”.
Per poi aggiungere: “Un contatto informatico non significa automaticamente aver partecipato ad una associazione terroristica”.

Dunque non basta, per la normativa italiana che punisce con pene severe il terrorismo internazionale, l’aver partecipato alla Jihad attraverso la rete.
Non solo: “Secondo le ultime norme sulla custodia cautelare – aggiunge il procuratore di Trento – gli indizi devono essere attuali e alcuni indagati erano in realtà spariti dall’orizzonte investigativo da tempo”.

Il riferimento è alle modifiche dell’articolo 274 del codice di procedura penale che disciplina la custodia cautelare.
Con la legge 47 del 16 aprile scorso sono stati modificati i presupposti generali necessari per poter richiedere le misure cautelari: il pericolo di fuga o la possibilità di compiere reati gravi deve essere, oltre che concreto, attuale.
Una norma che sta evitando il carcere soprattutto nei casi più complessi dove i tempi per la richiesta cautelare e la relativa decisione del Gip sono spesso lunghissimi.

In questo caso la procura di Trento ha ritenuto, per i sette indagati non inseriti nella nuova richiesta di custodia cautelare, che gli elementi raccolti durante le indagini siano lontani nel tempo (alcune intercettazioni risalgono al 2013) o basati solo sul tracciamento delle attività in rete, non supportate poi da altri riscontri oggettivi.
 

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Però qualcun altro, per molto molto molto meno e non per atti criminosi fatti o da venire, è in custodia cautelare
 

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I giudici impongono al riesame una nuova pronuncia sul senatore Ncd indagato per il crac Divina Provvidenza.

Il presidente del consiglio rivendica il no dell'aula alla custodia cautelare: "Allora dissi: il Parlamento non è il passacarte della procura di Trani".

Alfano chiama il compagno di partito: "Affettuosa vicinanza, evitata ingiusta detenzione"

La Cassazione ha annullato l’ordine di custodia cautelare per il senatore Ncd Antonio Azzollini per il caso del crac della casa di cura Divina Provvidenza, imponendo a Tribunale del Riesame di Bari una nuova pronuncia sul caso.

Il Pd scelse di votare secondo libertà di coscienza.
 

Val

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In realtà il Riesame dovrà pronunciarsi nuovamente sul caso, ma Renzi coglie l’occasione per ribadire i propri paletti sul rapporto fra giustizia e politica: “Il tempo in cui in Italia bastava un avviso di garanzia per condannare qualcuno è finito. Ci vuole più rispetto per la presunzione di innocenza. Il tutto accompagnato da una semplificazione e velocizzazione del processo, da una stretta sulla prescrizione e dalla certezza della pena: finché non ti condannano, sei innocente. Quanto ti condannano, paghi sul serio. Solo così smetteremo di essere succubi del populismo”.
 

DANY1969

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