CREDERE NON E' FiDARSI. AMARE NON E' SOPPORTARE. ACCONTENTARSI NON E' VIVERE. (1 Viewer)

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Reagire velocemente



La maggior parte delle persone sarà troppo confusa per fare qualsiasi cosa durante un attacco terroristico. John Leach, dopo aver condotto diversi studi in tutto il mondo, ha stabilito che in una situazione di questo tipo solo il 15 per cento delle persone coinvolte risponderà nel modo giusto. Il 75 per cento invece sarà troppo sorpresà per fare qualsiasi cosa. L’altro 10 per cento reagirà in un modo che ridurrà le possibilità di sopravvivenza, sia per sé sia per gli altri.
Prendere l’iniziativa sarebbe importante, ma fa parte della natura umana aspettare che gli altri agiscano per primi. In un tipico esperimento, gli psicologi chiudono delle persone in una stanza e la riempiono di fumo: chi si trova da solo agirà prima di chi si trova in gruppo.
 

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Diventare un bersaglio più piccolo



“Dove non si è visti, non si è colpiti dagli spari”, dichiara l’ex soldato britannico Ian Reed, anche lui intervistato dalla Bbc. La prima strategia utile è cercare di scappare e diventare un bersaglio più piccolo. Per esempio, buttarsi per terra ma anche farsi scudo con qualche oggetto. Mettersi dietro un muro di cemento è la cosa migliore.
In uno spazio ristretto, un singolo proiettile può colpire più persone. Stare fuori dalla visuale riduce il rischio di essere colpiti di proposito o casualmente.
Molti superstiti di Parigi si sono protetti istintivamente, girando i tavoli dei ristoranti per usarli come scudo o nascondendosi dietro gli altoparlanti del concerto al Bataclan. Una coppia irlandese si è salvata fingendo di essere morta. Un’altra sopravvissuta, Theresa Cede, ha dichiarato alla Bbc: “Un ragazzo era ferito e si lamentava. Noi cercavamo di dirgli: ‘Stai zitto e non muoverti’, perché ogni volta che c’era un movimento ricominciavano gli spari”.
Alcune persone al Bataclan sono scappate dalle uscite quando i terroristi si sono fermati per ricaricare le armi. Può essere rischioso, ma in alcuni casi può funzionare.
 

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Contrattaccare



Aggredire un terrorista ha funzionato in alcune situazioni. Ad agosto l’attentato sul treno dalla Thalys è stato sventato dopo che quattro passeggeri hanno disarmato l’aggressore. Due di loro però erano soldati statunitensi e sono riusciti a fermarlo anche perché la pistola del terrorista si era inceppata.
Ian Reed dichiara che non è una buona idea affrontare un terrorista senza addestramento. “Significa solo rischiare la propria vita”, commenta. È importante ricordare che i terroristi di solito agiscono in gruppo e alcuni di loro possono avere addosso degli esplosivi. Il libanese Adel Termos ha salvato decine di vite nell’attentato avvenuto a Beirut la settimana scorsa dopo che ha bloccato un aggressore da dietro. Ma la cintura esplosiva si è attivata e sia Termos sia il kamikaze sono morti.
Secondo altri esperti bisogna essere pronti al combattimento. I jihadisti dello Stato islamico non hanno interesse a prendere ostaggi, dichiara lo psicologo James Alvarez. “Non hanno nessuno con cui trattare. A loro interessa che gli ostaggi muoiano. Se so che mi spareranno, voglio essere sicuro che non me andrò senza lottare”, commenta
 

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Dopo la fuga



Dopo che qualcuno è riuscito a scappare è importante restare lucidi. “Andate più lontano possibile e rivolgetevi alle autorità”, dichiara Ian Reed. Può essere pericoloso unirsi a grandi gruppi di persone e prendere i mezzi pubblici. “Potrebbe esserci una seconda bomba pronta a esplodere”, aggiunge Reed.

Aiutarsi a vicenda



Per una persona comune le possibilità di essere coinvolti un attacco terroristico sono basse. Ma se succede, collaborare con gli altri può aumentare le possibilità di sopravvivere, dichiara Chris Cocking, esperto di comportamento delle masse.
Dopo gli attentati del 7 luglio 2005 a Londra, Cocking ha condotto decine di interviste a persone coinvolte negli attacchi e ha concluso che il modo più veloce ed efficiente è quello di aiutarsi a vicenda. Secondo Cocking, nonostante i luoghi comuni, le persone sono portate ad aiutare gli altri anche nelle situazioni più estreme.
 

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Indipendentemente da quanto sopra citato, è buona norma di sicurezza sedersi in un posto con le spalle coperte dal muro ed avere la miglior vista possibile della sala. Ristorante, bar o pizzeria che sia.
 

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Buonanotte e ....tanti sogni.:D:D
 

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Un cartello ghiacciato sul monte Adams, il secondo più alto del New Hampshire, Stati Uniti. (Robert F. Bukaty, Ap/Ansa)
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Il cartello è una figata:up: I post sotto una ...... da psicotici (intendo chi li ha scritti) credo di avere, ad occhio, nei prossimi 10 anni, circa 20 milioni di possibilità in più di essere ammalato di tumore o altro che morire a causa di un attacco terroristico :( mamma mia dove ci stanno portando, siamo pecore :sad:
 

rotolo

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Cmq è vero i depositi bancari aumentano. La vita in Italia è la vita di un paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni":) Allora io sono un ******** :( sono rimasto fuori :sad:
 

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Sognato bene questa notte ? :D:D

Circa 200 lavoratori della Roberto Cavalli, molti dei quali con accessori “animalier”, la cifra della griffe, hanno partecipato al corteo nel pieno centro di Firenze, in via Tornabuoni, una delle strade del lusso. I dipendenti Cavalli sono entrati in sciopero per protestare contro la decisione del Fondo Clessidra, che controlla l’azienda, di aprire la procedura di mobilità per 66 addetti. Il corteo è partito dal negozio Cavalli di via Tornabuoni. L’azienda, che ha sede a Sesto Fiorentino, occupa 300 dipendenti. Nelle prossime ore è previsto un incontro in Regione Toscana sulla vertenza.
 

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Quasi un’intera famiglia di rom, due sorelle, di 35 e 27 anni, e il figlio diciottenne della prima, sono stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Firenze, nel corso di un’operazione condotta congiuntamente dai carabinieri di San Miniato (Pisa) ed Empoli (Firenze). Una quarta persona colpita dalla stessa misura è invece sfuggita all’arresto ed è tuttora latitante. I rom sono accusati di avere commesso numerosi furti su auto e ricettazione, compiuti nello scorso agosto tra Gambassi Terme (Firenze), Montaione (Firenze) e San Miniato (Pisa). Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la banda aveva scelto di agire sempre nei parcheggi dei ristoranti dove erano in corso ricevimenti nuziali o eventi simili, cosa che avveniva frequentemente durante i fine settimana estivi.
 

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