Conte sta preparando il tradimento dei 5Stelle? (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Adesso Conte lo ammette che stava tramando contro il governo Salvini-DiMaio.
Bene , anzi male !!!
Ma il prode Salvini mi pare che se ne era accorto e da tempo o no ???

E tu prode salvini che fai ?
sfiduci subito il governo così faciliti l'emersione incontrastata di questo accordo.
E' ovvio che questa sia una ricostruzione sconcertante dal punto di vista logico,e non dico altro tanto per non usare parolacce.
Io ritengo che una persona dotata di un minimo di intelligenza,accortosi dell trama segreta, che fa ? di certo non li facilita sfiduciando il suo governo e quindi accelerando la sua fuoriuscita.

è Emerso anche che Conte è appoggiato dai poteri forti quali i Gesuiti; lo stesso potere che sosteneva Andreotti
Più ANCIEN REGIME di questo non si può!

Conte ha i modi affettati dei gesuiti e lo mette là dove fa male a tutti quelli che non servono ai loro interessi; in caso contrario ti usa come un utile idiota
 

tontolina

Forumer storico
Esclusivo: Conte e Merkel a Davos - Tutta la conversazione.

Ora Conte è definitivamente riuscito a trasferire il M5S nella casa del PD
con quale risultato?
che ora il governo BisConte è totalmente in balia del nuovo partito fondato da Renzi

solo i grillini non hanno capito bene... ma tra poco sarà tutto molto chiaro anche per loro,quando Renzi farà ridimensionare, umiando i grillini, il reddito di cittadinanza
 

tontolina

Forumer storico
Ora Conte è definitivamente riuscito a trasferire il M5S nella casa del PD
con quale risultato?
che ora il governo BisConte è totalmente in balia del nuovo partito fondato da Renzi

solo i grillini non hanno capito bene... ma tra poco sarà tutto molto chiaro anche per loro,quando Renzi farà ridimensionare, umiando i grillini, il reddito di cittadinanza

I dirigenti del Movimento 5 Stelle sono veramente dei “ personaggetti” come molto acutamente li appellava, qualche tempo fa, il presidente della Regione Campania On. Vincenzo De Luca.

Personaggetti con un vuoto pneumatico in testa, in balia di una sorta di pifferaio magico, cioè l’auto proclamatosi avvocato del popolo, avv. Giuseppe Conte, che li ha gettati nell’abbraccio mortale con il PD, con la C.E. e con Mario Monti.

Un vero e proprio suicidio politico, pur di restare aggrappati come cozze alle poltrone, alle auto blu ed ai lauti stipendi.

Ed ora, oltre a dover governare con il PD di Zingaretti, dovranno anche condividere le decisioni con Matteo Renzi, capo del nuovo partito “ Italia Viva”.


da “C’eravamo tanto amati per un anno e forse più: la grande illusione.” di R. SALOMONE-MEGNA
 

tontolina

Forumer storico
Ecco perché Renzi ha fatto il suo partito

perchè ha capito che le elezioni si avvicinano e lui si è creato il suo partito "Forza Italia Viva"
e in questo modo tiene per le "palle" il gov. BisConte che adesso dovrà fare l'avv. di se stesso in modo dichiarato
 

tontolina

Forumer storico
UNO che si fida del PD c'è! è talmente ovvio...
sta di Articolo 1: "Renzi? Sorpreso dai tempi. Ma il governo è sostenibile". E risponde a Di Battista: "Del Pd mi fido"
Arriva alla festa di Leu, Giuseppe Conte, e trova in prima fila Massimo D'Alema oltre al ministro della Salute Roberto Speranza. Con l'ex premier una stretta di ...
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Conte: 'Porti chiusi formula riduttiva, mai accettata.
"Quando ho parlato di immigrazione non ho mai accettato la formula riduttiva di "porti aperti e porti chiusi" e ho sempre ragionato di rispetto dei diritti ...
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Conte alla ricerca del suo esercito
Articolo1, Fratelli d'Italia, Cgil e poi Assolombarda. La road map del generale senza truppe per consolidare la sua posizione e resistere alle intemperie di Renzi ...
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Festa Mdp-Articolo 1, D'Alema: "Io mi fido di Conte. Renzi? Di lui non parlo"
video_youtube

Governo, Conte: “Scissione di Renzi? Era nell’aria. Mi hanno sorpreso i tempi”

Della scissione di Renzi “mi hanno sorpreso i tempi, e l'ho detto francamente a Renzi. Nel momento in cui un presidente incaricato in riserva deve scioglierla è ...
 

tontolina

Forumer storico
L’incredibile commedia di Conte e Casalino, vittime del loro stesso spin
Il premier e il suo portavoce hanno costruito la narrazione del «nuovo Prodi», ma l’amico diventato rivale Di Maio ha scoperto il loro gioco. Zingaretti invece c’è cascato in pieno
L’incredibile commedia di Conte e Casalino, vittime del loro stesso spin - Linkiesta.it


Chi non ricorda le scorribande del Marchese del Grillo interpretato Alberto Sordi e coadiuvato dal fedele servitore Ricciotto?

Le già incredibili vicende di Palazzo devono attingere a una delle commedie del cinema italiano per descrivere il delirio di onnipotenza che si respira nelle stanze di Palazzo Chigi. Ma, attenzione, qui siamo lontani dalla grandezza di Sordi, il quale riusciva a essere, e in parte era davvero, tutto e il contrario di tutto: la scena che qui possiamo raccontare non descrive alcuna grandezza ma un’allucinata realtà. Così allucinata che pure uno come Luigi Di Maio, che di recite se ne intende, ha avuto un momento di lucida resipiscenza: «Ma questo vero fà?».

La reazione è presto spiegata. E anticipa quello che tutti nel Palazzo notavano anche prima della grande sconfitta umbra: la vorace ambizione del duo Giuseppe Conte e Rocco Casalino, premier e portavoce del premier.

Poche ore prima dello sfogo di Di Maio, siamo alla metà della scorsa settimana,
Conte alias Marchese del Grillo di ritorno dall’incontro con Donald Trump è su di giri.
Mentre il fido Ricciotto, alias Rocco Casalino, strappava la sua photo opportunity con il presidente americano, dopo un breve colloquio con il Capo dello Stato,

Conte si convinceva che la sua leadership fosse baciata dal Fato.
Il presidente Sergio Mattarella infatti aveva chiaramente fatto intendere che non avrebbe concesso una terza opportunità a questo Parlamento: dopo questo governo ci sono solo le elezioni.

I conti nella mente dell'inquilino di Palazzo Chigi sono presto fatti: nessuno al momento vuole le urne. E così Conte matura il convincimento di essere davvero baciato dalla fortuna e dalle congiunzioni astrali
I conti nella mente dell'inquilino di Palazzo Chigi sono presto fatti: nessuno al momento vuole le urne.
E così Conte matura il convincimento di essere davvero baciato dalla fortuna e dalle congiunzioni astrali.
E siccome dopo il pensiero arriva l’azione, ecco scendere nell'arena il prode Rocco Casalino nei panni che più gli si addicono, quelli del cantore.
Il primo a cadere nella rete dello schema del novello marchese del Grillo è Nicola Zingaretti, il quale abbocca subito all’amo e avverte l’eterogenea coalizione con un «se andiamo alle urne il nostro candidato è Conte». Poi tocca ai media: due telefonate di Casalino sull’asse Roma-Milano. Una a Marco Travaglio, l’altra a Massimo Franco, il notista politico di via Solferino.

Ma sono le parole scandite in faccia allo stato maggiore di Luigi Di Maio a rendere buffa farsa e allucinata realtà la convinzione di Conte.
Dice Casalino
: «Dobbiamo essere chiari, il professore è il leader di un nuovo progetto politico: come Romano Prodi, anzi meglio di Prodi. Intorno a lui ci sono grandi consensi perché va oltre questa maggioranza. È un uomo di Stato: salva tutti ma non si dimentica dei torti. Appoggiarlo è un dovere. E quando sarà il momento, sarà lui l’uomo giusto per il Quirinale».

Da qui la reazione di Di Maio, di pancia, in slang campano, «ma questo vero fà?». Traduzione: «Ma davvero Casalino pensa questo?». La ricostruzione non piacerà a Casalino, il quale già un mese fa ha smentito con cortesia un articolo de Linkiesta che segnalava qualche frizione di troppo tra lui e il capo politico dei Cinque stelle. Registriamo doverosamente la sua versione, ma a noi continua a risultarcene un'altra.

In questa commedia in cui nessuno vuole fare il lavoro richiesto dal ruolo che ricopre, in questa recita in cui tutti aspirano al salto di grado dobbiamo fissare un paletto, quella della realtà: «Se non ci fosse Salvini, Conte sarebbe ritornato al suo ruolo di modesto professore universitario». Così la raccontano quelli del Pd che ad agosto stavano già preparando i santini elettorali. L'ambizione di Conte racconta anche una prospettiva di declino per l'intero Movimento Cinque stelle. Di Maio è sulla graticola da tempo, ma Conte e la sua corte non possono permettersi fughe in avanti, non possono fare una scissione.
La domanda quindi è: fin dove è disposto a spingersi, Conte, per mantenere il suo status?

Quanti accordi, quante lacerazioni, quanti sì e quali no dovrà dire per mantenere in piedi quest'accordo labile, strano, frammentato eppure forte e teso che lo ha fatto diventare l'unicum della Repubblica: un presidente del Consigli che rimane tale con due maggioranze di segno opposto?

Proviamo a contarli. Fino a quando c'è Matteo Salvini, Conte è al sicuro. Se la destra virasse al centro il suo peso specifico verrebbe meno.

Fino a quando Di Maio non troverà il modo di evitare che Conte gli scippi il consenso dei gruppi parlamentari del Movimento è altrettanto al sicuro.

Una cosa deve fare: evitare di nuocere agli affari di Casaleggio. Quello che non può permettersi è che il rapporto tra Casaleggio e Di Maio gli si rivolti contro
Una cosa deve fare: evitare di nuocere agli affari di Casaleggio. Quello che non può permettersi è che il rapporto tra Casaleggio e Di Maio gli si rivolti contro.

In fondo, dicono fonti nell'inner circle del Ministro degli Esteri, «alle elezioni possiamo anche perdere la metà dei voti, ma con il 15 per cento essere comunque l’ago della bilancia. A destra come a sinistra».

A erodere il piedistallo di illusioni sul quale Conte si è issato, concorrono però molti fattori, di cui la scoppola umbra non è altro che un fattore di accelerazione e non certo la causa prima:
la questione delle nomine governative e una serie di segnali provenienti da Bruxelles dove non hanno dimenticato nulla del Conte 1.
Come nessuno ha dimenticato il sondaggio commissionato sulla popolarità di Conte e la stima di un suo partito che potrebbe arrivare al 20 per cento.

Di Maio lo ha trascinato nel pantano umbro apposta.
«Super partes un cazzo, se ha queste mire ci metta anche lui la faccia a spiegare le sconfitte», avrebbe detto Di Maio secondo quanto riferito a Linkiesta. E così dalla Farnesina è partito l'attacco per togliere a Conte l'aura di "uomo di sintesi", grande tessitore, quello che non perde mai. Condito con una stilettata al fido Ricciotto, il quale «farà meglio a trovarsi una tramissione tv».

E poi c'è la variabile Renzi. Un altro che come Conte mira molto in alto e il cui rapporto con Di Maio è ripreso come ai vecchi tempi, quando il senatore fiorentino era a Palazzo Chigi. Oggi come allora, Renzi vuole scegliersi i competitor, i quali sono rimasti gli stessi: Di Maio e Salvini. Almeno fino a oggi.
Anche i renziani, dopo il ko umbro, hanno messo la coppia Conte-Casalino nel mirino: «A Palazzo Chigi governano guardando i sondaggi e pensano che indice di fiducia equivalga a voti. Perugia ha spiegato a Casalino che non è così. Il tocco magico di Conte, quello che le veline sussurravano ai giornali, non c’è». Piena sintonia quindi tra Di Maio e Renzi, brutto segnale per chi già si vedeva gran ciambellano al Quirinale.
 

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