COMUNQUE IL PRIMO ANNO DI ISOLAMENTO E' IL PIU' DIFFICILE POI CI SI ABITUA (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Molti parlano di Oro, ma cosa possiamo dire dell’argento?

Ricordiamo che l’argento ha diversi importanti usi industriali, dall’attività dentistica, al quella nucleare, alle batterie, semiconduttori, e così via.

Però il grosso del mercato dell’argento da investimento è costituito dalle monete,
molte delle quali storiche ed in circolazione, spesso, anche da un secolo.

Tradizionalmente l’argento è stato usato nella monetazione dalla nacita della moneta stessa:
le monete della Lidia, le prime, erano d’argento, così la Dracma ateniese, o il sesterzio romano, la “Libra” carolingia, i grossi dei comuni italiani.

Più recentemente i quarti di dollaro, il dollaro sono stati coniati in argento.

Bene, vediamo che cosa sta succedendo nei due mercati, quello dell’argento “Future”, legato all’uso industriale,
e quello del metallo “Moneta”, dedicato al risparmio ed all’utilizzo dell’argento come “Bene rifugio”.

aug-1.jpg



Si assiste ad una netta dicotomia fra il prezzo dei future e quello delle monete, come potete vedere nel grafico inferiore.

Questo è legato al fatto che l’argento future è legato all’uso industriale, che viene visto in calo,
mentre l’argento monetato, bene rifugio per chi vuole salvare i propri risparmi , è in crescita.

Da questo nasce il “Premio”.

Perchè si comprano le monete d’argento? Come bene rifugio per difendersi nel caso di due eventi:

  • inflazione galoppante che si teme possa colpire alcuni mercati;
  • imposizione patrimoniali, perchè l’argento è facilmente celabile e commerciabile.
In quali occasione si verificano forti separazioni fra i prezzi dell’argento monetato e quello future, industriale?

Ovviamente nei momenti di forte crisi:

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Fallimento Lehamn, quindi quando Bernanke deluse il mercato non volendo spingere oltre certi limiti il QE della FED, quindi ora.

Se la crisi attuale rispeterà le attese e quindi sarà doppia rispetto a quella Lehman dobbiamo aspettarci che questa differenza venga a crescere ulteriormente.

Ed il rapporto fra oro ed argento ?

Storicamente il rapporto argento / oro è stato 14/1 nell’antica Grecia, 12/1 nella Roma di Cesare,.

In Gappone, prima del XVII secolo era 8/1, ma questo causò un disastro economico.

Nel XIX secolo si aggirava attorno al 15/1.

Recentemente siamo stati fra 80/1 a 90/1.

Un rapporto molto elevato, considerando che, comunque, l’argento ha più usi industriali rispetto all’oro.

Con la crisi è successo questo:

aug-3.jpg


Ora cosa possiamo aspettarci:

  • un aumento della differenza fra argento monetato e future, al crescere della crisi, ma poi questo rapporto calerà;
  • Il rapporto argento / oro calerà solo quando si vedrà l’uscita dalla crisi…
 

eusebio

Forumer storico
Il blocco dei voli causato dall’epidemia di coronavirus ha messo letteralmente in ginocchio il settore dell’aviazione civile.

Tanto da costringere i governi ad intervenire massicciamente per evitare il collasso dei propri vettori.

A meno che non ti chiami Alitalia.


Alitalia ripartirà a giugno.

Sia con i voli – oggi ridotti al lumicino – sia come compagine societaria.

Come già previsto da un comma inserito nel decreto “cura Italia” di marzo, la società sarà (di nuovo) nazionalizzata.

500 milioni l’impegno iniziale del governo, somma che dovrebbe però lievitare
– almeno come dotazione di capitale, fino a 3 miliardi di euro.

Obiettivo dare alla compagnia “un vero piano di rilancio sul mercato del trasporto aereo”
secondo le linee guida già tratteggiate a fine aprile: una flotta ridotta, ma pensata per puntare alle rotte di lungo raggio
e riconquistare così quei segmenti di mercato ancora redditizi.

Gli aiuti in Europa
Mentre Londra ancora valuta l’ipotesi nazionalizzazione (ma British Airways è parte, insieme ad Iberia, del gruppo anglo-ispanico Iag),
questa è ormai data per fatta in Germania.

Berlino entrerà infatti in Lufthansa
, a quasi un quarto di secolo dalla privatizzazione, con il 25% del capitale.

L’acquisizione della quota di maggioranza relativa costerà alle casse pubbliche all’incirca 10 miliardi.

Pochi meno – 7 miliardi – l’intervento annunciato dalla Francia
in aiuto di Air France-Klm, tra prestiti diretti e garanzie.

Vista la situazione di difficoltà globale legata all’epidemia, la Commissione Ue ha deciso di allentare i vincoli sugli aiuti di Stato,
considerati troppo rigidi per far fronte all’attuale situazione.

Via libera dunque alla concessioni di prestiti assistiti da garanzia pubblica, ma anche – laddove necessario – a ricapitalizzazioni dirette.

E’ sulla base di questo rinnovato (temporalmente) quadro normativo che Bruxelles ha già dato il suo assenso alle manovre su Air France,
mentre per Lufthansa si aspettano le decisioni dell’esecutivo federale prima di fornire la (scontata) bollinatura.

Il “no” della Commissione ad Alitalia

Se all’interno dell’Unione esistono figli e figliastri, anche in questo caso la disparità di trattamento è evidente.

A Parigi e Berlino tutto (o quasi) è concesso, per Roma invece si trova sempre il cavillo.

E’ così che, stando a fonti comunitarie, la Commissione non sarebbe orientata a consentire la ricapitalizzazione di Alitalia.

“La Commissione – ha spiegato un funzionario all’agenzia AdnKronos – è pronta a discutere qualsiasi misura per affrontare la situazione in Alitalia.
Ma questo strumento (la ricapitalizzazione, ndr) è limitato alle società che non erano in difficoltà alla fine del 2019.
Questo non vuol dire che non ci siano altri strumenti disponibili, ma se la compagnia non era in salute prima di questa crisi,
è un altro problema e questo non è lo strumento adatto”.

Detta rivisitando Orwell: gli aiuti di Stato sono tutti uguali, ma alcuni sono più uguali di altri.

su Alitalia però la storia è un po' articolata...
entrare nelle società nazionali con quote in un momento di enorme crisi ci sta, ma Alitalia ad oggi ha bruciato 12 miliardi di soldi pubblici gli ultimi sono il miliardo di un anno e mezzo fa, i 400 di pochi mesi fa e i 600 dell'altro mese.
Insomma per me Alitalia può chiudere già domani mattina e ripartire con una compagnia più snella, competitiva e con costi minori ( spero solo che la cassa integrazione che danno oggi ai piloti non sia la stessa di qualche anno fa da 10k al mese ) quando per tutti gli altri è uguale.
 

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