come fermare il ribasso (1 Viewer)

mirella

Forumer storico
ciao a tutti,
e' un po' che non scrivo di mio..

come al solito, parole in liberta':

che speranze hanno i mercati?
siamo proprio in un bel guaio, c'e' in corso un avvitamento che
in 20 di borsa non ho mai vissuto.Nessuno dei ribassi, neanche quello dell'86 e' stato cosi'.
allora a cosa rifarsi, al 29?????
Dio santo, non ci voglio neanche pensare.
il problema qui e' che se il mercato continua a non andare, riuscira'
a tirarsi dietro, in particolare negli USA ma anche in Europa, l'economia
reale.
Ma, come puo' il mercato andare se in un coro di massa tutti gli
analisti consigliano di non entrare, e in tutto il mondo si continua a vendere?

bhe' io nel 29 non c'ero ovviamente,ma da quello che ricordo sui miei
studi della storia dei mercati, poco purtroppo,ad un certo punto, il presidente degli stati uniti, col governatore della Fderal Reserve chiama-
rono i piu' grossi investitori dell'epoca, istituzionali, trader e privati pregandoli, in nome del bene comune, do comprare il mercato!
e cosi' fini'................

chi sa' se quesa storia Bush e Greespan la ricordano, anche perche' non sara' 1/4 di punto sui tassi a risolvere il problema.....anzi!

speriamo abiano un asso nella manica.
Speriamolo per tutto il mondo, perche' se non si crea ricchezza da noi,soffriremo noi,e anche tutti quei popoli che, comunque,anche se tra mille errori e contraddizioni, cerchiamo di aiutare.
ciao a tutti buon weekend.

mirella
 

percefal

Utente Old Style
Ciao Mirella,

Giuste riflessioni, e giuste paure, le tue, condivise da molti.
Purtroppo però non si può conoscere, se non col senno di poi, cosa succederà ai mercati, e come intenderanno intervenire le Banche Centrali per arginare quello che più che un problema finanziario si sta trasformando di giorno in giorno sempre più in un problema di fiducia.

E sotto questo punto di vista, purtroppo da un lato, fortunatamente dall'altro, non ci sono termini di paragoni.

Troppo differente la Borsa di oggi con quella del passato, in termini di volumi, ma anche in termini di strumenti finanziari; troppo differente la tipologia dell'investitore di oggi con quella del passato, sicuramente non evoluto come oggi, quando esiste una discreta cultura finanziaria, da intendersi in senso molto largo.

Strumenti finanziari.
Volendo paragonare oggi con il Ventinove, non so fino a che punto possa essere un confronto equo e ragionevole.
Allora il problema era il sistema economico, sicuramente non evoluto come quello odierno, e comunque caratterizzato da un dopoguerra che, negli anni successivi, ha provocato effetti di non poco conto.
Oggi guerre non ce ne sono, non in termini "mondiali" almeno, e non di intensità paragonabile a quelle dell'epoca.
Pensa un pò a cos'era la borsa a quei tempi: una piazza in cui poche persone si scambiavano azioni di carta.
Oggi?
Un sistema informatico in cui milioni di persone si scambiano azioni "virtuali".
Ma non solo: all'epoca chi mai pensava che era possibile comprare o vendere cose senza averle o senza avere soldi a sufficienza?
Oggi si può, tant'é che esistono le vendite allo scoperto, e gli strumenti derivati con effetto leva non indifferente.

E cosa provoca ciò?
Sicuramente un'intensificarsi di una tendenza, quant'anche la tendenza si protragga da tanto, forse troppo, tempo, e quant'anche la tendenza non sia giustificata più di tanto.

E' la bolla del 2000, forse, ma lo sapremo solo col senno di poi, è la bolla del 2002/2003, ma di segno opposto.


Oggi ci sono i fondi comuni, legati al benchmark.
Grande invenzione il benchmark, così come grande invenzione quella del promotore finanziario spesso paragonabile al venditore ambulante di pentole...
Sicuramente un buon termine di paragone tra una miriade di prodotti, ma anche motivo di accelerazione di tendenze...
Quanti sono i fondi attivi?
Pochi.
Perché?
Perché se si discostano troppo dal benchmark rischiano di essere denunciati per aver assunto un rischio troppo alto.

E allora?
Allora quando la borsa scende, capita che gli investitori, poco acculturati in materia, riscattino gli investimenti, costringendo i gestori in un circolo virtuoso per cui il fondo non può far altro che vendere, alimentando quidni una spirale negativa, rafforzata dalle vendite allo scoperto e dalle posizioni ribassiste sui mercati.
Viceversa quando il mercato sale.

Ma come ogni spirale, prima o poi si arriva ad un termine.
Ed il termine sarà tanto più violento, quanto più "ripida" sarà la spirale.


Morale: non credo che le Banche Centrali o i Governi possano fare più di tanto.
L'unica speranza, a mio avviso, per una ripresa ci sarà solo nel momento in cui molta gente si farà prendere dal panico, e disinvestirà: solo a quel punto si troverà un equilibrio, che poco ha a che fare con motivaizoni macro o tecniche, per far ripartire i mercati, fino a quando non si rialimenterà, tra qualche anno, la spirale che già abbiamo visto nel 1999/2000...

Nella perversità dell'investimento azionario, ancora una volta a perdere saranno i piccoli investitori.

Purtroppo.


Scusate la mia divagazione, forse poco attinente e poco interessante.

p.
 

Luc

Nuovo forumer
no invece, sempre interessante.
Questo lo conoscete, no ?


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fibo76

Forumer attivo
Interessante la riflessione di Mirella che può essere confermata da chiunque abbia dimestischezza con analisi statistiche dei corsi borsistici.

Qualcuno si ostina a dire che la borsa non è l'economia reale, cosa vera solitamente, sempre meno vera oggi.

Secondo me è necessario fare un passo indietro e rivivere i cambiamenti che ci sono stati nella nostra vita da quando siamo nati (parlo per quelli dai 35 in su).

Con vari stop momentanei, mai però così forti come quello attuale, l'economia ha sempre progredito. Nelle nostre case sono entrati tanti di quegli aggeggi che ormai ne siamo quasi oberati e paradossalmente secondo me il problema è proprio questo.

L'industria ha aumentato a dismisura la propria capacità produttiva e la produttività, si trova ora (forse veramente per la prima volta nella storia dell'uomo) ad avere una potenzialità di offerta decisamente superiore al potenziale assorbimento di un mercato ormai quasi saturo.

Guardatevi intorno nelle vostre case e mettete in una tabella l'anno di acquisto dei vari elettrodomestici e poi provate a fare una proiezione di quando ne acquisterete di nuovi o sostituirete quelli che avete già. Ne verrà fuori molto probabilmente che avete comprato molto negli scorsi anni e che comprerete poco nei prossimi e come voi e me la maggior parte delle famiglie è in una condizione del genere.

Con questo voglio semplicemente dire che il boom del dopoguerra è stato dovuto sostanzialmente ai primi acquisti di tutte le famiglie occidentali che si è protratto fino alla fine del secolo scorso, grazie a continue e allettanti novità.

Senza scendere troppo nei dettagli fate solo una semplice considerazione sulle automobili. Nell'84 quando presi felicemente la mia patente, conoscevo pochissimi miei coetanei che avessero un'auto tutta loro e dove abitavo erano poche le famiglie che avevano due auto.

15 anni dopo un neopatentato su due ha una sua macchina personale e le famiglie che hanno meno di due macchine sono un'esigua minoranza. Quindi il mercato delle auto sta diventando un mercato di sostituzione ed è destinato negli anni ad assumere una propria stabilità, nel caso di congiuntura favorevole, in caso di congiuntura economica negativa sarà uno dei settori che subirà ulteriori forti cali di vendite, perchè fino a prova contraria si può ancora vivere senza auto o con un auto sola in famiglia.
 

andreag

Forumer storico
Dopo la notte c'è il giorno. :cool:

Dopo un ribasso c'è un rialzo. :)

Dopo una crisi economica c'è un economia in espanzione. :p

E fino ad ora gli anni di espanzione sono stati di gran lunga più estesi nel tempo di quelli di recessione!!!!!! :-D :-D :p :p :p :p :p :p :ops:
 

VOLANTE 1

Forumer attivo
andreag ha scritto:
Dopo la notte c'è il giorno. :cool:

Ma al circolo polare hai voglia di aspettare il giorno ...


andreag ha scritto:
Dopo un ribasso c'è un rialzo. :)

Ma dopo una certa età, si sa ....

andreag ha scritto:
Dopo una crisi economica c'è un economia in espanzione. :p

E fino ad ora gli anni di espanzione sono stati di gran lunga più estesi nel tempo di quelli di recessione!!!!!! :-D :-D :p :p :p :p :p :p :ops:


Re Cessione è più in forma che mai ... :sad:
 

mirella

Forumer storico
X percefal, hai descritto quello che io io avevo sintetizzato
in "avvitamento" considerando appunto che la globbalizzazione
e i nuovi strumenti finanziari lo stanno aplificando.


Xfib076

esatto,
ottime considerazioni, ma quale scenario ci attende???
Probabilmente il mercato e l'economia erano gia' pronti per
questo declino ma si e' inserito il fenomeno "internet".

la nuova tecnologia, comunque ha portato nelle nostre case
pc, linee telefoniche di vario tipo, ecc.ecc.
accendendo l'economia per una nuva necessita'.

e adesso, che a questa necessita' abbiamo tutti provveduto?
e' vero non ci sara' grande crescita, ma se non ci impoveriamo troppo
forse, un televisore ogni tanto si potrebbe cambiarlo....
ossia si potrebbe trovare un equilibrio.

ma di questo passo.....
sono molto preoccupata
i guru istituzionali hanno rovinato un sacco di gente con la maledetta bolla del 2000 e adesso stanno massacrando i mercati.

non ci sono soldi
la gente non investe e' spaventata
la borsa ha anche un ruolo nelle economie capitalistiche:
"e' fonte di liquidita' per le imprese"
ma qui non gira una lira..
d'altra parte i guru con i loro bei grafici alla mano non fanno che
ripetere lontani dal mercato, non cercare di cogliere i minimi ecc. ecc.
e quindi ad un investitore gia' scoragiato gli passa proprio la voglia,
se addirittura non vende ora!

una spirale gestita da "imbecilli"!
e questa che mi preoccupa....
potrebbe avere delle conseguenze gravissime sull'econimia reale:
come ha scritto qualcunaltro recessione.
ma in questo caso indotta, e' questo e' proprio un peccato!
come ne usciaomo?

ciao


ciao
 

fibo76

Forumer attivo
Mirella spero di essere troppo pessimista, però io la vedo come crisi strutturale questa che stiamo attraversando...

perchè se provo a pensare a cosa potrebbe scatenare un rapido incremento dei consumi faccio veramente fatica... bisognerà ripensare un po' tutto, forse arriveremo al consumo "forzato" non per accontentare il berlusconi di turno, ma per far si che la nostra economia abbia un senso... condannati a consumare per mantenere il proprio standard di vita perchè tutti siamo legati agli altri e se non funziona l'industria non può funzionare tutto il resto...

paradossalmente penso che l'invito di Berlusconi a consumare è una delle poche cose giuste che gli ho sentito dire, perchè un ulteriore abbassamento dei consumi sarebbe l'ultima spinta verso il baratro... e ci andremmo dentro tutti nessuno escluso...

ripeto spero di essere troppo pessimista, sai con l'età che avanza, comincio a fare come quei vecchietti che vedono sempre tutto nero... :D
 

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