Sissa
Forumer storico
Antonio Masoni
Nuovo collaboratore di talento · 11 min
Ho conosciuto personalmente uomini e donne che hanno fatto degli errori, hanno rubato, sparato e anche ucciso.
Nessuno di loro sarà mai un eroe, né potrà essere redento col tempo.
Ciò che hai fatto, ti viene restituito con la pena, la galera, la condanna della società e un futuro post- espiazione non facile.
Ora, posto che Lama ha sbagliato e, pur avendo un lavoro dignitoso, faceva rapine per risolvere altre sue necessità finanziarie, mi si dica perché oggi debba diventare un eroe per questa ghenga di stolti che sono dentro al mondo migliore.
No, perché qualcosa a 62 anni mi dev'essere sfuggito, oppure ho smarrito la mia sensibilità che ogni giorno mi induce ad essere di aiuto ai veri eroi, i bisognosi, i deboli, i fragili, gli indifesi, i senza lavoro, non ad ex rapinatori, assassini, ladri, delinquenti.
Con questo non mi ergo a paladino della giustizia, non sono né mai sarò giustizialista.
Però, cazzo, che si debba anche santificare uno che aveva uno stipendio da poliziotto, e che poi ha rapinato, mi sembra di vivere in un mondo senza regole, dove anche le leggi sono barzellette, e gli eroi sono questi sciocchi esaltati che vogliono scoprire cosa c'è oltre l'orizzonte.
Non esiste una linea di demarcazione così netta tra l'errore e il perdono, tutti sbagliamo, e tutti meriteremmo una seconda opportunità. Qui, però, si esalta un delinquente, e così facendo si sdogana il crimine.
Ma va bé, in questo delirio universale del progetto, crimine più, crimine meno.....
Tutto si può perdonare volendo, il Lama dovrà pagare il suo debito per esserlo agli occhi della giustizia e avrà la più grossa fatica da fare per perdonare se stesso per quello che ha causato ad altri comprese le persone che ama ma non è questo il punto. Mi si dovrebbe chiarire la differenza fra il suo reato e quello che ogni giorno, tutti i pietosi clemmini, attribuiscono ai politici ladri. Sia a loro che al Lama erano stati affidati gli strumenti per assicurarci una vita dignitosa, protetta e sicura, all'altezza del mondo di cui si sentono i paladini. Il perdono a uno impone il perdono anche agli altri.