Claire: sai niente? (2 lettori)

great gatsby

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claire sarà contenta

non erano le patatine con testimonial rocco siffredi ?
 

tontolina

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San Polo: in arrivo anche un elettrodotto ad altissima tensione
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San Polo: in arrivo anche un elettrodotto ad altissima tensione

A San Polo, il quartiere di Brescia dove l'ASL ha riscontrato un aumento dei tumori del 40%, presto sorgerà anche un nuovo elettrodotto ad alta e altissima tensione della società elettrica «Terna»

di redazione 04/05/2012
San Polo: in arrivo anche un elettrodotto ad altissima tensione
A Brescia non c'è pace per il quartiere avvelenato di San Polo: alle tante fonti di inquinamento ora si aggiungerà anche un nuovo elettrodotto da 380 kV che interesserà anche i comuni confinanti di Rezzato e Castenedolo: si tratta di un progetto presentato nel marzo del 2011 dalla società «Terna Rete Italia», che gestisce la rete elettrica nazionale.

Il piano, pensato per le grandi utenze industriali, prevede la costruzione di due nuove stazioni elettriche ad altissima tensione, la stazione "Brescia Sud-Est", nel territorio di Rezzato; e la stazione "Alfa Acciai", all'interno dell'omonima acciaieria.

Saranno costruiti inoltre due raccordi aerei con cavi di alta (132 kV) e altissima (380 kV) tensione e una linea con cavi interrati, sempre di altissima tensione, che scorrerà sotto tutta via San Polo.

- Sud Est Brescia: la mappa delle nocività. Cave, fumi e Cesio 137

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San Polo: in arrivo anche un elettrodotto ad altissima tensione

Grazie alla «dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza» del Ministero dello Sviluppo Economico la società elettrica potrà procedere con gli espropri delle proprietà private e pubbliche; il progetto non sarà nemmeno sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), perché il tratto con i cavi dell'alta tensione a cielo aperto non supera i 3 km (è infatti di 2,95 Km).

elettrodotto-2.png


La stazione "Alfa Acciai" verrà costruita vicino a un deposito di materiale radioattivo privo dei requisiti previsti dalla legge. Il dott. Morando Soffritti, direttore
dell'Istituto Ramazzini di Bologna, ha precisato che i cavi di altissima tensione (oltre i 350 kV), anche se interrati, sono pericolosi per la salute, e ha chiesto un'attenta analisi del progetto da parte delle istituzioni. Il termine per le osservazioni però scadrà il prossimo 20 maggio.“

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San Polo: in arrivo anche un elettrodotto ad altissima tensione

(Si ringrazia Andrea Tornago, Radio Popolare e il notiziario Metroregione)“

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popov

Coito, ergo cum.
l'ho sentito al tg. solo il titolo. non ho il coraggio di approfondire in alcun modo la notizia. penso alle mie due figlie e a quanta nera disperazione ci voglia per agire a quel modo.
 

Claire

ἰοίην
sono morti tutti e tre

Lo so, sì che sono morti tutti e tre.
Poteva ammazzarsi solo lui, lo *******, invece che prendersela con i suoi figli. Pensate alla mamma, adesso. Che vita ha davanti?


l'ho sentito al tg. solo il titolo. non ho il coraggio di approfondire in alcun modo la notizia. penso alle mie due figlie e a quanta nera disperazione ci voglia per agire a quel modo.

Il fatto si è svolto a due passi, proprio due di numero dallo studio della pediatra dei miei figli.
 

tontolina

Forumer storico
Brescia: uomo tenta di darsi fuoco al Palagiustizia
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L'episodio è avvenuto questa mattina. E' stato un avvocato ad accorgersi dell'odore di benzina nel palazzo. Chiamati i carabinieri, l'uomo è stato bloccato prima che il gesto si tramutasse intragedia

di Redazione 25/05/2012
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Claire

ἰοίην
Non solo l'Ilva di Taranto. Anzi. Nel cuore di Brescia si sta molto peggio. Mille volte peggio per l'esattezza. La denuncia choc arriva dallo studio comparato redatto dallo storico ambientalista Marino Ruzzenenti, che ha confrontato i dati Arpa sulle concentrazioni di diossine e pcb presenti nell'area della più grande acciaieria d'Italia a quelle rintracciate all'interno dell'azienda Caffaro di Brescia, che tra il 1929 e il 1984 ha prodotto 150mila tonnellate di policlorobifenili.

La situazione è inquietante, come riporta il Corriere di Brescia. Se il picco massimo di diossine all'interno dell'Ilva arriva a 351 nanogrammi per ogni chilo di terra, sotto la Caffaro le diossine arrivano a 325 mila nanogrammi. E ancora: a Taranto (quartiere di Statte) le diossine arrivano a poco più di 10 nanogrammi; nell'area inquinata del sito Caffaro (200 ettari a sud ovest di via Milano) le concentrazioni di diossine sono trecento volte superiori.

Gli abitanti stanno subendo le conseguenze di tanto inquinamento. I cittadini che vivono dentro il sito Caffaro ***8212; secondo uno studio Asl del 2008 ***8212; hanno in corpo concentrazioni di diossine quasi dieci volte superiori a quelli che vivono nei pressi dell'Ilva. In termini assoluti (gas serra, metalli pesanti, Idrocarburi policiclici aromatici) l'inquinamento dell'Ilva è enormemente superiore a quello emesso dai camini di Brescia, ma in pianura Padana manca la brezza di Taranto e i veleni restano sospesi più a lungo nell'aria.
 

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