Cina: anche Google accetta la censura (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Anche Skype si sottomette alle censure di Pechino


Una dopo l’altra tutte le più grandi aziende del mondo Internet accettano le limitazioni imposte dalla censura cinese pur di inserirsi nel promettente mercato del Paese del Dragone.

Dopo Yahoo!, Google, Microsoft e Cisco è Skype a capitolare di fronte ai diktat delle autorità politiche cinesi. Secondo il quotidiano di Hong Kong «The Sun», il primo operatore della telefonia via Internet ha deciso di rispettare la consegna di bloccare una lista di parole chiave fornita dal governo cinese per i clienti che vogliono usufruire del servizio. Tra le parole che saranno proibite, il giornale cita Falungong, la setta religiosa messa fuorilegge da Pechino sette anni fa, e Dalai Lama, il leader tibetano che vive in esilio in India. Come in tutti i casi precedenti, infatti, la lista riguarda principalmente parole e soggetti collegati con gruppi, movimenti e istituzioni che lottano per le principali libertà civili, politiche e religiose, spesso duramente represse nell'ex Impero di Mezzo. Le notizie che provengono dalla Cina, inoltre, fanno «innervosire» il Congresso statunitense, che, su imput del presidente Bush, aveva tentato vanamente di coinvolgere le compagnie nella lotta al terrorismo (che avrebbero dovuto fornire informazioni riservate sugli utenti di Internet) e non vede di buon occhio i cedimenti delle aziende alle pressioni del governo di Pechino. Il caso più grave, denunciato dall'organizzazione Reporter Senza Frontiere, è stato quello che ha coinvolto il popolare motore di ricerca Yahoo!: la compagnia ha infatti aiutato la polizia cinese ad identificare l'autore di un messaggio che criticava il governo, il giornalista Shi Tao, che in seguito è stato condannato a dieci anni di prigione

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