CIASCUNO DI NOI E' PORTATORE DI PUNTI DI VISTA. NON DI VERITA' (1 Viewer)

DANY1969

Forumer storico
Buona settimana a tutti. :)
A quanta libertà dobbiamo ancora rinunciare per tornare, a loro dire, ad essere liberi:tristezza:
Rimaniamo in Pakistan ;)

Gruppo Chogolisa
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Passo Gongogoro
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Laila Peak dal Passo Gongogoro
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Val

Torniamo alla LIRA
Dato che soprattutto in Italia, per contrastare un virus a bassa letalità,
stiamo adottando il concetto di massima precauzione oltre ogni misura,

credo sia utile analizzare in una pillola i due elementi, strettamente correlati,
che in un mondo normale servono a calibrare le misure da adottare sul piano della sicurezza: il pericolo e il rischio.

Due elementi che, soprattutto in questa eterna emergenza sanitaria,
continuano ad essere colpevolmente confusi proprio da coloro, governanti e scienziati, che avrebbero invece il dovere di fare chiarezza.


In estrema sintesi, così come nitidamente specificato nel decreto legislativo 81 del 2008,

per pericolo si intendela proprietà o la qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni.

Mentre il rischio non è altro chela probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego
o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione
.

In parole povere, ciò significa che in ogni campo in cui si interviene per tutelare la sicurezza delle persone,
le misure adottate debbono sempre tener conto del rapporto tra pericolo potenziale e rischio reale.

Quindi, mentre il pericolo rappresenta un fattore potenziale che non cambia, il rischio dipende da molte variabili.

Variabili che nel caso del Covid-19 sono costituite dall’età,

dalla presenza o meno di gravi patologie e, in merito ai citati provvedimenti restrittivi,

dalla effettiva probabilità di contrarre il virus in determinate condizioni,

ad esempio mentre si sta da soli all’aperto o addirittura in auto.


In questi ultimi casi mi verrebbe da dire che le probabilità di infettarsi sono senz’altro minori
rispetto a quelle di morire a causa di un meteorite proveniente dallo spazio.


Cosa effettivamente accaduta ad un autista di pullman, ucciso nel febbraio del 2016 a Vellore (India) proprio da un meteorite.

Secondo gli studiosi che hanno esaminato il caso, il primo documentato con esito mortale, la probabilità che ciò accadesse era infinitesimale.

Tant’è che né in India e né altrove è stato imposto l’uso obbligatorio del casco quando si esce di casa,
visto che il pericolo potenziale esiste ma il rischio reale di esserne esposti è prossimo allo zero.

Eppure non solo con l’obbligo delle mascherine all’aperto,

ma anche con altri assurdi divieti,

tra cui quello di non allontanarsi da casa per una passeggiata quando si sta nelle famigerate zone rosse,

si raggiunge una idiozia paragonabile al citato casco anti-meteorite.



In definitiva, dopo oltre un anno di esperienza, con cui prendere le giuste misure per controllare un virus a bassa letalità
– misure essenzialmente finalizzate a proteggere i fragili e a liberare i sani –
soprattutto in Italia si continua con la stessa impostazione della prima ora,
con la quale si tende a generalizzare il pericolo potenziale del Covid-19,
il quale in realtà riguarda una frazione marginale della popolazione,
estendendolo anche a chi corre pochi o quasi inesistenti rischi.


Se, al contrario, si tornasse a ragionare negli stessi termini previsti dal citato decreto legislativo,

valutando gli effettivi rischi di prendersi un caffè al bar

o mangiando al ristorante con qualche precauzione in più,

forse potremmo ridare qualche speranza di sopravvivenza ad interi settori economici morenti,

massacrati dall’insensata ricerca di quel chimerico rischio zero

che neppure nei riguardi dei meteoriti potrà mai esistere.
 

Val

Torniamo alla LIRA

“E’ giusto che la Comunità europea indichi ai cittadini di segnalare e di emarginare le affermazioni e i dubbi

per cui alcune misure sanitarie adottate in questo anno di pandemia sarebbero utilizzate per controllare la società?”


Se un anno fa ci fossimo posti questa domanda, molto probabilmente non avremmo saputo darci una risposta!

E’ innegabile che tutti abbiamo vissuto un anno di grandi cambiamenti dal punto di vista sociologico, sanitario e politico:
abbiamo imparato come studenti a scuola, un nuovo modo di parlare, di porsi nei social media
(che al tempo stesso hanno imposto nuove regole sulla libertà di espressione nel campo del lecito)
e un nuovo modo di pensare accettando passivamente tutto ciò che la scienza ci ha detto in questi mesi.

Una scienza che si sta dimostrando sempre più “chiusa”, che non dà la possibilità di porre dubbi e perplessità
perché il cittadino medio deve essere indottrinato, accompagnato ad accettare silenziosamente ciò che la politica e la scienza
( specialmente nel campo medico) vogliono…il tutto per il massimo bene che è la salute!

Il cittadino si ritrova sempre più a non avere più diritto a pensare non avendo un bagaglio culturale dettato da chi ha fatto studi universitari.



Eppure, dopo il caso del vaccino Astrazeneca ritirato e poi rimesso sul mercato da diversi paesi della UE,
molti cittadini hanno iniziato ad esprimere forti dubbi e perplessità.

Ma cosa spinge l’uomo a porsi domande e dubbi?


Il dissenso, il dubbio, la discussione sono un istinto primario, fanno parte del nostro essere uomini, una parte fondamentale delle nostre capacità cognitivo-linguistico .


Ma il dubbio non è semplice negazione ( la negazione ha sempre bisogno di una realtà esterna da controbattere).

Il dubbio parte dai propri conflitti, appare inizialmente a un astensionismo
ma dà la possibilità all’essere di sottrarsi all’ opposizione tra affermazione e negazione.


Per questo motivo il dubbio appare come una condizione della mente libera.


In questo particolare periodo storico, che a mio parere, si può definire come un “medioevo moderno”,
caratterizzato da una profonda incertezza, molti si sentono soli e per questo ci si pone sempre più spesso domande e dubbi.


Il porsi dei dubbi fa parte di chi ha una mente libera, in cerca di risposte alla situazione di stallo che tutti viviamo:
dai bambini, ai lavoratori, a chi ha un’impresa, perché non si ha più la percezione di tutela.



Questo sentimento di profondo sconforto, è conseguenza di un sistema Paese
che non considera più il pensiero dei cittadini, i loro sentimenti, i loro dubbi…

Un Paese in cui ci siamo abituati a vivere le regole dettate di settimana in settimana, senza avere risposte certe sul nostro futuro.


Ora più che mai è necessario, quanto fondamentale, che tutti prendano coscienza,
consapevolezza e responsabilità sociale del rispetto dei ruoli
, dai politici, ai medici,
agli insegnanti…delle funzioni e soprattutto dei doveri che ognuno riveste nei confronti della società.


Per questo cambiamento, non sono necessari compromessi o favoritismi,
che sono figlie di una “politica malata e corrotta” (che per anni ha influenzato il nostro Paese)
ma la semplice strada dell’ascolto, dell’analisi seria della situazione rele
riacquistando consapevolezza delle vere problematiche negli interventi e nelle decisioni da prendere.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Quando la scienza, che è discussione , si incontra con la politica nasce “Lascienza”,
quella praticata molto spesso in Italia, soprattutto al ministero della Sanità
e nei vari Comitati Tecnici Scientifici, che prevede che invece vi sia un credo assoluto e massimo,
sempre perfetto, che viene quindi a portare a norme cogenti ed indiscutibili.



Peccato che però poi Lascienza sia spesso in contrasto con se stessa.

Perchè se la Scienza cerca di trovare delle leggi universali,

Lascienza ha limiti a seconda della latitudine e della longitudine.


Facciamo un esempio: il Comitato consultivo nazionale canadese sull’immunizzazione (NACI)

raccomanda alle province di quel paese di sospendere l’uso del vaccino AstraZeneca-Oxford COVID-19

su soggetti di età inferiore ai 55 anni a causa di problemi di sicurezza.



Linee guida che la maggior parte delle province ha affermato oggi che seguiranno.


Ma come ??????

In Italia la stessa vaccinazione Astra Zeneca

era prima consigliata solo alle persone sotto i 55 anni d’età,

e poi è rimasta consigliata agli ultra 55 , ma solo se “In buona salute”
.


Che succede, i giovani canadesi sono meno robusti di quelli italiani ?
Oppure sono più deboli i nostri anziani ?
Oppure nel Manitoba il vaccino agisce diversamente rispetto al Veneto ?


Come vedete Lascienza lavora diversamente dalla Scienza:

la prima agisce per atti compiuti e assoluti, senza discussione,

la scienza farebbe partire una discussione e una revisione fra chi ha dati e informazioni sulla materia.


Lascienza è quella che, in modo assoluto e perentorio, impone norme senza discussione.

Non ragiona e confronta i dati del Lockdown, lo impone .

Non valuta i vantaggi scientifici delle mascherine, le impone.

Nessuna discussione.


Esattamente come per i vaccini, ma se qualcuno fa qualcosa di diverso, con migliori risultati?
 

Val

Torniamo alla LIRA
La nuova direttrice del CDC, il centro per il controllo delle malattie USA,
ha avuto uno scoppio durante la conferenza stampa di COVID-19 Response di questa mattina.

La responsabile, Rochelle Walensky è andato “fuori sceneggiatura”
(anche se, se uno guarda qui gli occhi, sembra che stia seguendo un copione)
per avvertire il pubblico del “destino imminente” si avvicina….



CDC Director Dr. Rochelle Walensky goes off script with an emotional plea to the public about an “impending doom” following rise in COVID cases:
“Right now, I’m scared.” pic.twitter.com/UKjrRhr7He
— The Recount (@therecount) March 29, 2021




Cos'è successo di così grave da far pensare alla fine del mondo o all’estinzione della razza umana, dai toni della Walensky?

C’è stato un aumento del 10% nei ricoveri negli ospedali.

Per questo raccomanda, con le lacrime agli occhi, di tenera la mascherina, il distanziamento , etc.


Un messaggio veramente terrorizzante, scritto per costruire paura.

Però quali dati la stanno terrorizzando, o meglio la spingono a questi atteggiamenti ?



Vi è stato effettivamente un aumento nei ricoveri, concentrati soprattutto in alcuni stati come il Michigan,
che ha avuto un aumento dei 50% dei ricoveri fino a 379.

Per dare un’idea di quello che sta mandando fuori di testa la direttrice del CDC
guardate l’ultima parte del seguente grafico che indica i morti ed i ricoveri:



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Tutto qui, direte ?

Però c’è qualcosa di ancora più significativo.

La direttrice del CDC si raccomanda di portare le mascherine, come se ne dipendesse della vostra vita.

Bene, sapete che succede nello stato che ha cancellato tutti gli obblighi di indossare le mascherine , cioè il texas?




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Il numero di ospedalizzazioni sono al minimo di ottobre ed i positivi sono al minimo sul numero dei test fatti, il 5,27%.


Serve proprio così tanto la mascherina, o non è meglio vivere all’aperto ?????
 

Val

Torniamo alla LIRA
Lo abbiamo sperimentato tutti:

un secondo stai guardando la recensione di un prodotto su YouTube
e quello dopo vedi un annuncio per esattamente quel prodotto nel tuo feed Instagram o di Facebook.


Anche se sembra ancora che una sorta di magia oscura sia al lavoro lì,
ci siamo praticamente abituati a questo tipo di cose ormai,
anche se ci sono casi in cui sembra ancora un po ‘inquietante,
specialmente quando sei certo di aver parlato di un prodotto solo in una email o una chat personale.


La verità è che, come osserva Felix Richter di Statista,
le app e i siti web che stiamo utilizzando raccolgono enormi quantità di dati su di noi
e, in molti casi, questi dati vengono persino trasmessi a terzi.

Questo, ovviamente, non dovrebbe accadere senza autorizzazione,
motivo per cui di solito dobbiamo accettare un lungo elenco di termini e condizioni prima di utilizzare un’app
.
(E onestamente, quando è stata l’ultima volta che li hai letti prima di fare clic su Sì?)


Eccovi la classifica:


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Quindi Instagram, che appartiene a Facebook, è il social media più pronto a cedere i vostri dati sul web

ed a farvi trovare poi una gran quantità di pubblicità mirata durante le vostre visite.

Comunque anche TikTok, dedicato ai giovanissimi, è in ottima posizione.



L’anno scorso, Apple ha reso un po ‘più facile per i consumatori capire che tipo di app di dati raccolgono e come tali dati vengono utilizzati.

L’azienda ha introdotto le etichette sulla privacy nelle app nel suo App Store,
classificando i dati personali in 14 categorie che vanno dalla posizione dell’utente agli acquisti,
alla cronologia di ricerca e navigazione e alle informazioni di contatto.


Al contrario Minds non cede nessun dato.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Dopo quanto successo a Non è L’Arena, il giovane vaccinato Andrea Scanzi,
giornalista de Il Fatto e commentatore Rai e LA7, il tutto solo per meriti di anti-salvinismo militante,
inizia a sentire gli effetti delle sue azioni, non sicuramente corrette.

Andrea Scanzi ha detto un bel po’ di bugie su come sia riuscito ad avere l’agognata vaccinazione “Astra-Zeneca”:
  • si è presentato come Caregiver dei genitori, che, letteralmente, da traduzione banalissima di Google Translate,
  • significa “Badante””, salvo poi andarsene in trentino in un centro benessere. PS I genitori non sono vaccinati;

  • sarebbe entrato nella lista dei riservisti, peccato che questa lista sia stata creata molto dopo la sua iscrizione;

  • il responsabile del servizio dell’Ospedale di Arezzo ha tranquillamente affermato che il prode giornalista
  • poteva aspettare “Un mese o un anno” prima di farsi vaccinare;

  • le dosi Astra-Zenaca , non vengono “gettate via” a fine giornata, ma durano almeno 48 ore in un normale frigorifero.
  • Lui non ha usufruito di dosi da buttare perchè sarebbero state iniettabili a qualcun altro il giorno dopo.

Dopo quello che è stato reso noto in TV La7 ha deciso di sospendere la collaborazione con lui:
per dare delle notizie attendibili a terzi bisogna anche essere personalmente autorevoli,
per cui un giornalista colto con le mani nel sacco è meno credibile della media.

Non ci stupiamo che la RAI lo tenga a libro paga:
del resto da Bianca Berlinguer ha avuto il piacere di quelle che si chiamano “Interviste in ginocchio”, mentre ci sarebbe stato ben altro da chiedere.


Cosa dovrebbe fare Scanzi? Andare in TV e pubblicamente chiedere scusa, alla giapponese.

Un bell’inchino, confessare di avere paura di un virus che uccide meno dell’1% dei contagiati ,
e se hanno quasi il doppio dei suoi anni, invitare a non fare come lui.


Un atto coraggioso, quindi, da buon giornalista protetto di sinistra, non lo farà mai.
 

vetro

valgo zero ma non sono scemo
se volete fare un bel viaggio alle Canarie, non c’è problema. Scegliete quando partire, fate un bel test rapido a 72 ore dal volo, e potrete raggiungere lista (limitata, attenzione, ma lunga) di mete, rigorosamente all’estero, si badi.
E’ quanto si evince da una recente nota del Viminale, che specifica quanto riportato nel decreto Covid del 3 marzo firmato da Mario Draghi: “Sono giustificati gli spostamenti finalizzati a raggiungere il luogo di partenza di questo tipo di viaggi che, in quanto generalmente consentiti, non possono subire compressioni o limitazioni al proprio svolgimento“.

"il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un'ordinanza che dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell'Unione europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Eu".
come spiegato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio al Tg2Post, "quello che noi abbiamo chiesto è rimanere a casa e non spostarsi, chi va all'estero e rientra deve fare un tampone all'andata e al ritorno, rientra nelle regole della mobilità europea.

Il passaporto vaccinale europeo per il covid è in arrivo tra un paio di mesi. Chi ha ricevuto il vaccino contro il coronavirus potrebbe usare il documento per salire in aereo, viaggiare con maggiore facilità, partecipare ad un evento 'di massa' e riprendere più agevolmente una vita 'normale'. Nell'Ue il 'passport' potrebbe diventare realtà dal 15 giugno e garantire maggiore libertà di movimento. Il "certificato" a livello europeo sarà sia in formato cartaceo, sia digitale, ha spiegato Breton. Dotato di "codice QR", indicherà "il tipo di vaccino ricevuto", "se sei stato portatore della malattia" e "se si hanno gli anticorpi".

Una beffa clamorosa per gli alberghi italiani che terranno chiuse le reception probabilmente per gran parte della primavera. E c’è di più, perché mete come la Spagna non solo sono appetibili per una vacanza, ma anche per le minori restrizioni anti-Covid vigenti in quei luoghi: un particolare molto invitante per i giovani italiani che invece in patria sono alle prese con il costante coprifuoco incombente.
Danno e anche beffa per tutto il settore turistico e culinario insomma. Sentite come ha commentato ai nostri microfoni il Vicepresidente di Federalberghi Giuseppe Roscioli.


Direi che è alquanto bizzarra questa situazione, io non capisco come possano averla anche solo pensata una cosa del genere, che un milanese possa andare e tornare con un test rapido dall’estero, poi con un test rapido non può andare a Lodi. Veramente mi chiedo con quale criterio di buon senso stiamo ragionando?
A maggior ragione quando abbiamo delle economie disastrate in Italia, permettiamo di spendere i soldi all’estero e non in Italia? Qual è la ratio di tutto ciò?
Se il tampone rapido secondo il governo italiano è valido per poter atterrare a Tenerife, non capisco perché non sia valido per atterrare a Palermo.

C’è da fare domani mattina questo Green Pass e agevolare gli spostamenti per chi è vaccinato, e aggiungerei anche chi ha avuto il Covid e ora ha gli anticorpi. Lo potremmo fare da domani a costo zero, è un’altra delle proposte che stiamo facendo, vediamo se sarà accettata, ma credo che col numero di vaccini che stiamo facendo adesso, questa storia finirà l’anno prossimo.




E’ nell’ultimo decreto che è stata fatta questa cosa, per quello io continuo a non capirlo. Ci eravamo offerti anche noi addirittura come sede per fare i vaccini. Anziché costruire le piramidi del Cairo in tutta Italia si potevano usare degli alberghi che ora sono mezzi vuoti. Non solo i vaccini, ma anche i test.
Test gratuiti? Sì, ma solo se questo potesse essere una via per poter cambiare la legge che prevede che oggi i ristoranti siano chiusi. Altrimenti è inutile.
Noi abbiamo chiesto che il test che è valido per Tenerife sia valido anche per Palermo, ma anche qui non c’è stata risposta. Quindi mi chiedo: ma che stiamo facendo? Io sono un po’ preoccupato, anche perché i nostri alberghi a Pasqua sono chiusi.

Questa di Pasqua spero sia una grossa svista e non una cosa voluta, perché in un momento così tragico per la nostra economia permettiamo di spendere soldi altrove?
“.

non fa una piega yhkqar8ykd-i6l08_c.jpg
 

Val

Torniamo alla LIRA
Quando è stato il momento di annunciare l’ennesima stretta,
con gli italiani chiusi ancora una volta in casa per la manifesta incapacità del governo
di affrontare l’emergenza sanitaria e soprattutto economica, qualcuno ha provato a mettere le mani avanti.

“Per ora è così, se i dati migliorano vediamo…”.

Altri esponenti dell’esecutivo nemmeno se la sono sentita di raccontare l’ennesima balla, consapevoli della direzione intrapresa.

Con il ministro della Salute Roberto Speranza che ancora, in queste ore, ha chiarito:
nessuna zona gialla fino alla fine di aprile, anche se dovessero arrivare numeri incoraggianti dai monitoraggi.

Di allentare la presa, insomma, non se ne parla nemmeno.


“Con la zona gialla – è la tesi di Speranza – non saremmo in grado di sostenere la riapertura delle scuole.
Evitiamo di illudere la gente”.

Parole con le quali il titolare della Salute ha gelato alcuni colleghi del governo Draghi,
che si erano mostrati più possibilisti circa un eventuale passo indietro in caso di trend di contagi in calo.

Ribadendo ancora una volta, nonostante il pressing di alcune Regioni,
che fino a maggio l’Italia sarà tutta in arancione e rosso.

Una linea già benedetta dal premier, convinto a sua volta della bontà delle scelte fatte.


In videoconferenza, il premier ha ascoltato in queste ore i governatori, cercando di intercettare i loro malumori.

Compreso quello, per esempio, di Stefano Bonaccini:

“Con questa norma che prevede la zona rossa per i territori con 250 contagi ogni 100 mila abitanti, l’Emilia-Romagna non si lascerà mai dietro il lockdown”.

I presidenti di Regione hanno chiesto, compatti, un segnale per dare un po’ di speranza ai cittadini.

Speranza, quello con la s maiuscola, e Draghi sono però stati irremovibili: l’Italia resta paralizzata, indietro non si torna.


Poco importa, alle orecchie degli esponenti di punta del governo,
se molti governatori hanno segnalato i rischi di questo “pugno di ferro”:

i cittadini, in qualche modo, si organizzano lo stesso per poter svolgere almeno attività essenziali, in barba alle restrizioni.

E così, per esempio, con i parrucchieri chiusi si chiama qualcuno che venga a tagliare i capelli a domicilio, con rischi di contagio molto più alti.

Perché costringere gli imprenditori a spendere per mettere a norma i locali, se poi devono rimanere chiusi?

Non si correrebbero meno rischi lasciando riprendere alcune attività in negozi ormai sanificati?


Domande alle quali Speranza e Draghi hanno preferito non rispondere.


Limitandosi a ribadire il concetto: l’Italia deve rimanere chiusa.
 

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