€/CHF operatività senza AT (2 lettori)

mariougo

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sta girando vediamo quando c'è l'ingresso a mio parere fino a fine mese eviterei di shortare potrebbero esserci delle girate a sorpresa piuttosto violente, ha caricato sia il mensile che il settimanale adesso stà caricando anche il giornaliero, appena dà l'ingresso il mercato va in vendita questo vuol dire che tira su il prezzo perchè la maggior parte ha fatto accumulo e non ci vuole perdere quindi tolto qualche rintraccio di pochi pips il trend diventa long di medio lungo periodo. stiamo a vedere !
 

mariougo

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La debolezza della valuta dovrebbe proseguire anche nel nuovo anno. Nel frattempo prevediamo nelle prossime settimane ancora un'ultima impennata dell'USD rispetto all'EUR. Dei «vincitori nascosti» nel 2017 fa parte la GBP. L'indebolimento del franco dovrebbe proseguire nei prossimi mesi . Dalla distensione della situazione politica nell'Eurozona, il franco viene meno richiesto come «bene rifugio». Se le elezioni parlamentari italiane nel prossimo anno andranno come atteso (quindi senza partecipazione al governo del «Movimento 5 Stelle») l'interesse verso la valuta dovrebbe diminuire ulteriormente. Inoltre Thomas Jordan, il Presidente della BNS, ha definito ripetutamente il franco come sopravvalutato. Per noi questo è un indizio che i banchieri centrali sono ancora ben lontani dal rialzo dei tassi di riferimento, che avrebbe portato ad un rafforzamento del franco.
 

mariougo

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La tempistica della BCE ha anche un grande effetto sulla politica monetaria svizzera. Infatti la BNS intende mantenere la differenza dei tassi rispetto all'Eurozona per rendere meno attraenti gli investimenti in franchi svizzeri e non far tornare la pressione sul franco. Il Direttorio della BNS ritiene il franco sempre sopravvalutato, nonostante la svalutazione rispetto all'euro nel corso di quest'anno. E un'inversione di tendenza del tasso di cambio potrebbe mettere a rischio la ripresa congiunturale. Prevediamo quindi che la prossima settimana la BNS manterrà invariata la sua politica monetaria. Continuiamo a prevedere una modifica dei tassi negativi solo dopo l'inizio della normalizzazione dei tassi della BCE. Un primo aumento dei tassi già nel 2018 da parte della BNS a nostro avviso è possibile, tuttavia, a condizione che i tassi a lungo termine nell'Eurozona si sgancino nettamente e l'EUR/CHF si avvicini al livello di 1.25 o addirittura lo superi. Nel nostro scenario di base, però, non è previsto.
 

mariougo

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Alla fine dell'anno, l'ambiente di crescita globale continua a rimanere positivo. Insieme a effetti positivi ritardati della svalutazione del franco, la dinamica delle esportazioni svizzere dovrebbe continuare ad avere un andamento solido. I piani occupazionali delle aziende stanno nuovamente registrando una crescita, il che segnala anche un miglioramento continuo nella domanda interna per il prossimo anno. Nel complesso prevediamo quindi un aumento della crescita del PIL dall'1.1% di quest'anno all'1.9% nel 2018
 

mariougo

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Di conseguenza, neanche dalla recente valutazione della situazione della BNS vi sono cambiamenti da riportare. La BNS considera ancora il franco sopravvalutato e continua a ritenere la politica dei tassi negativi necessaria al fine di mantenere la differenza dei tassi rispetto all'Eurozona e di evitare una nuova rivalutazione. Nella seduta di dicembre non c'è stato alcun segnale di un possibile aumento anticipato dei tassi della BNS prima della BCE. L'EUR/CHF si è mostrato quindi stabile. Prima di Natale, la settimana prossima ci saranno ancora alcune pubblicazioni di dati, come la decisione sui tassi della Banca centrale giapponese o il barometro congiunturale KOF. Da questi dati non ci si attende tuttavia grandi impulsi per i mercati finanziari per cui il tranquillo periodo natalizio può iniziare.
 

mariougo

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Il tasso di cambio EUR/CHF prosegue la sua tendenza rialzista, che dovrebbe continuare ulteriormente, soprattutto se alle elezioni italiane i populisti non andranno al governo. Manteniamo quindi il nostro obiettivo di 1.20. Inoltre riteniamo il potenziale limitato. A questo livello, che corrisponde al valore equo in termini di parità di potere d'acquisto, la BNS potrebbe quindi iniziare a ridurre lentamente il proprio bilancio, neutralizzando in parte con ogni probabilità la pressione ribassista. Restiamo perciò in attenta osservazione del momento in cui il capo della BNS Jordan non riterrà più «elevata» la valutazione del franco.
 

mariougo

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L'indebolimento del franco dovrebbe proseguire nei prossimi mesi . Dalla distensione della situazione politica nell'Eurozona, il franco viene meno richiesto come «bene rifugio». Se le elezioni parlamentari italiane nel prossimo anno andranno come atteso (quindi senza partecipazione al governo del «Movimento 5 Stelle») l'interesse verso la valuta dovrebbe diminuire ulteriormente. Inoltre Thomas Jordan, il Presidente della BNS, ha definito ripetutamente il franco come sopravvalutato. Per noi questo è un indizio che i banchieri centrali sono ancora ben lontani dal rialzo dei tassi di riferimento, che avrebbe portato ad un rafforzamento del franco. Europa settentrionale e orientale con potenziale A novembre, l'USD è diminuito sensibilmente e il tasso di cambio EUR/USD si è avvicinato nuovamente al limite di 1.20. Il motivo è stato il calo dei tassi d'interesse dei titoli di stato americani con durate più lunghe. Se la curva dei tassi nell'estremità lunga si appiattisce, ciò è un segnale che gli operatori di mercato cominciano a dubitare delle prospettive congiunturali a lungo termine e vedono gli imminenti aumenti dei tassi di riferimento sempre più come errori politici della Fed – una situazione tendenzialmente sfavorevole per l'USD. Queste preoccupazioni sono tuttavia immotivate secondo noi. L'USD (previsione per il tasso di cambio EUR/USD: 1.15, per USD/CHF: intorno alla parità) dovrebbe riprendersi ancora nei prossimi tre mesi, ma l'EUR dispone a nostro avviso di molto più potenziale nel 2018. Mentre il ciclo di aumento dei tassi negli USA è già relativamente avanzato, la BCE dovrebbe cominciare a irrigidire la sua politica monetaria solo dalla fine del 2018. Prevediamo quindi nei prossimi anni rendimenti in aumento più forte nell'Eurozona. Tra gli altri vincitori oltre all'euro dovrebbero figurare la corona svedese e norvegese nonché le valute dell'Europa orientale. Anche per quanto riguarda la sterlina britannica, che è stata la terza valuta più forte nel 2017 , siamo sempre fiduciosi. La condizione è tuttavia che la Gran Bretagna e l'Unione europea si accordino su una «soft Brexit». Valute dei paesi emergenti a livelli attraenti A nostro avviso, dopo le recenti correzioni dei corsi, le valute dei paesi emergenti sono interessanti per gli investitori. I paesi emergenti si trovano da qualche tempo in fase di miglioramento. Gli indicatori congiunturali anticipatori sono generalmente favorevoli a una duratura ripresa delle economie, il che si esprime per esempio nel calo dei deficit delle partite correnti. Fa eccezione la Cina, dove il calo dei tassi di crescita è però voluto (per l'anno prossimo prevediamo un aumento del 6.5
 

mariougo

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o. A inizio anno l'EUR/CHF è di nuovo salito leggermente a 1.175 per cui la tendenza al rialzo rimane intatta
 

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