Charles M. Cottle (1 Viewer)

tucciotrader

Trader Calabrese
Charles Cottle

Stavo seguendo in religioso silenzio la discussione sui calendar spread nel thread « overfitting » ed ho notato che molti citano Charles M. Cottle di cui non ho mai letto niente.

Ho letto solo due libri (in inglese) sulle opzioni: Sheldon Natenberg e Nassim Taleb. Mi mancherebbe da leggere Hull ma credo non faccia al caso mio.

(Ogni tanto seguo il gruppo di PlayOptions ed ho letto il libricino di Cagalli prima di comprare i due libri in inglese degli autori sopra menzionati)

Ho trovato questo libro gratis in versione PDF di Cottle: "Coulda Woulda Shoulda".

http://www.forexetoprosto.net/wp-content/uploads/2010/12/Coulda-Woulda-Shoulda-Cottle-Charles-M..pdf

Ho trovato altri due libri del suddetto autore:

[ame="http://www.amazon.com/Options-Perception-Deception-Dissection-Strategies/dp/1557389071"]Amazon.com: Options: Perception and Deception : Position Dissection, Risk Analysis, and Defensive Trading Strategies (9781557389077): Charles M. Cottle: Books[/ame]

[ame="http://www.amazon.com/Options-Trading-Perception-Deception-expanded/dp/0977869172"]Amazon.com: Options Trading: The Hidden Reality ("Options: Perception and Deception" & "Coulda Woulda Shoulda" revised & expanded, Printed in Color) ("Options: Perception and Deception" & "Coulda Woulda Shoulda" revised & expanded, Printed in Color) [/ame]


Volevo sapere quale consigliate oppure se già il libro in versione PDF può andare bene.

Mi sembra di capire che il libro tratta le opzioni ad un livello superiore rispetto ad altri autori. Le recensioni su Amazon sono ottime :eek:

Grazie :up:
 
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tucciotrader

Trader Calabrese
Pasta e fagioli riscaldata e senza sale.

Sarà che Natenburg è stato il mio primo libro sulle opzioni (in Inglese), quindi ci sono affezionato, non riesco a definirlo pasta e fagioli. Anche se mi rendo conto che riesco appena a intravedere la punta dell'iceberg in materia di opzioni. Forse tra qualche anno la penserò come te.

Poi c'è Taleb. In quel caso ho fatto il percorso inverso! Sono partito da « Robustezza e fragilità », « Il Cigno Nero », « Giocati dal Caso » per finire con « Dynamic Hedging », in Inglese (solo la parte che tratta le vanilla). Mi ricordo che molti mi sconsigliarono di spendere soldi per quest'ultimo libro in quanto ritenuto non attuale e superato. A me invece sembra ancora attuale. Inoltre, l'autore mi è sempre stato simpatico (anche per il suo modo di essere un pò snob). Ogni tanto leggo dei paper che rilascia attraverso la sua pagina di Faceboom anch'essi molti interessanti.

Ma forse mi sono perso il big dei bigs! Cottle. Il suo primo libro su Amazon costa 230$ mentre ha un paper pdf free e un terzo libro « Options Trading: The Hidden Reality » alla modica cifra di 90$ e quello che i vari commenti evidenziano è che sia bravo a insegnare.

Non che abbia bisogno di consigli per gli acquisti, ma solo una vostra opinione al riguardo anche considerando che ho difficoltà a leggere pdf sullo schermo e che per me un libro deve essere cartaceo.

Oppure anche Cottle è pasta e fagioli riscaldata e senza sale?!

Grazie :up:
 

cammello

Forumer storico
Per me il Cottle è un MUST senza sé e senza ma.
quoto e aggiungo che una delle cose su cui mette molto rilievo sono le equivalenze, che imho sono importanti per avere una sintesi di posizioni (anche complesse).
Come scriveva Imar non copre in profondità tutte le complessità della vita opzionistica.
Per me, dà linee guida ed esempi che aiutano a mettere in relazione la teoria matamatica (essenziale, no supercazzole) con i fatti del marcato (che si trascura spesso ricordare essere l'unico che sa/da i numeri giusti).

Relativamente alla "profondità scientifica" del libro, la non pretesa di esserlo è esplicitata in molti passi.
"More scientific approaches can be found in other options books that emphasize the mathematical equations"
...
"Many veteran traders believe that delta represents the probability that the underlying will move sufficiently to bring the option in-themoney at expiration and that a .50 delta means that there is a 50% chance that the option will be in-the-money even if it is by only one tick.
However, I am told that that is incorrect, mathematically speaking.
"
...
"It is common to find traders with sound mathematical backgrounds becoming so immersed in the formulas that they do not actually use the derivatives objectively"
quindi se cerchi un trattato accademico quest non è il libro; se ti interessa capire le opzioni lo è.

Però ricorda che il mio giudizio è influenzato dal fatto che io limito la mia ambizione a pagare il fitto di casa mese per mese. Affidati a chi ne sa più di me, prima di perdere 10/20 ore a leggerlo.


C
 

Imar

Forumer attivo
Sarà che Natenburg è stato il mio primo libro sulle opzioni (in Inglese), quindi ci sono affezionato, non riesco a definirlo pasta e fagioli. Anche se mi rendo conto che riesco appena a intravedere la punta dell'iceberg in materia di opzioni. Forse tra qualche anno la penserò come te.

Poi c'è Taleb. In quel caso ho fatto il percorso inverso! Sono partito da « Robustezza e fragilità », « Il Cigno Nero », « Giocati dal Caso » per finire con « Dynamic Hedging », in Inglese (solo la parte che tratta le vanilla). Mi ricordo che molti mi sconsigliarono di spendere soldi per quest'ultimo libro in quanto ritenuto non attuale e superato. A me invece sembra ancora attuale. Inoltre, l'autore mi è sempre stato simpatico (anche per il suo modo di essere un pò snob). Ogni tanto leggo dei paper che rilascia attraverso la sua pagina di Faceboom anch'essi molti interessanti.

Ma forse mi sono perso il big dei bigs! Cottle. Il suo primo libro su Amazon costa 230$ mentre ha un paper pdf free e un terzo libro « Options Trading: The Hidden Reality » alla modica cifra di 90$ e quello che i vari commenti evidenziano è che sia bravo a insegnare.

Non che abbia bisogno di consigli per gli acquisti, ma solo una vostra opinione al riguardo anche considerando che ho difficoltà a leggere pdf sullo schermo e che per me un libro deve essere cartaceo.

Oppure anche Cottle è pasta e fagioli riscaldata e senza sale?!

Grazie :up:


Mi ero astenuto, perchè qualcuno troverà spiacevole quanto sto per dire (come dice il cantante... lo so divento antipatico, ma è molto meglio che ipocrita...), ma se si insiste: No no tranquillo se le cose stanno come dici tu, il "big dei big" l'hai già letto.... semmai è preoccupante che tu non te ne sia accorto.... :D:D:

1) Mi ripeto: l'unica cosa realmente indispensabile sulle opzioni sono le prime 270 pagine di "Dynamic Hedging".
Tu dici di averle lette.... ma leggerle non basta .... bisogna approfondirle sul serio... meditarle.... ri-leggerle..... e non lo fa quasi nessuno... mi riservo di approfondire, se interessa.


2) IMHO, se hai letto Natenberg, Cottle aggiunge poco/nulla. (ciò non vuol dire che tu non possa leggerlo ugualmente, anche solo per il piacere del confronto).

BTW, io non "amo" particolarmente nè Natenberg, nè Cottle per motivi diversi:

- Cottle è un venditore "sfrenato". Se vai sul suo sito, da qualunque parte incominci a navigare finisci sempre su una pagina che ti offre un corso.... (sul sito di Taleb questo non capita... come mai???... :D).
Infine, sono capitato sulla quella barzelletta che è "dianometric" che udite udite.... :D:D ... rullo di tamburi..... si pone l'obiettivo di.... :lol::lol: " determine profit opportunities based on the forecasting of probabile trading ranges at particular option expiration dates"..... sovrapponendo sul grafico di un asset dei rombi molto carini, verdi e rosa (vedi allegato).
Una persona che è sul mercato da 30 anni (Cottle a inizio anni '90 era già l'istruttore capo dell'ITI, "International Trading Intitute" che faceva coaching sulle opzioni a Chicago) è che ha bisogno di venderti l'ennesima sfera di cristallo.... c'è bisogno che aggiunga altro ????

- il libro di Natenberg contiene alcune "gemme" quali ad esempio i capitoli 5 e 18 (ancora più sorprendenti, se si pensa che il libro è del 1994).
Capitolo 5 è la più chiara spiegazione DISCORSIVA (cioè non in linguaggio matematico)che abbia mai trovato di B&S.
Però ha anche altre parti che sono misleading
Esempio (ma ve ne sono altre): p.282 e seguenti--> Volatility revisited - a practical approach in cui da la sensazione che esistano collegamenti precisi tra IV (implied volatility) e HV (historical volatility), e che basti un piccolo esame grafico delle stesse per trarre previsioni sulla loro relazione futura.
Il buon Cren ha letto Natenberg più di un anno fà... e non si è ancora ripreso :D:D... tant'è che ogni tanto vaga per i forum lamentando che non riesce a capire perchè la HV ha fatto ZIG.... mentre la IV ha fatto ZAG... :D:D

Però, non prendete troppo sul serio quello che dico.
Uno dei miei vizi è che compro sempre più libri di quanto riesca a leggere, e dunque in alcuni casi mi limito a sfogliarli.... :D:D


PS .. le equivalenze discendono tutte dalla put-call parity.
Per me, se hai veramente capito come funziona la put-call parity, non hai bisogno che te la facciano tanto lunga sulle equivalenze. Opinione personale, ovviamente.
 

Allegati

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Cren

Forumer storico
Però ha anche altre parti che sono misleading
Esempio (ma ve ne sono altre): p.282 e seguenti--> Volatility revisited - a practical approach in cui da la sensazione che esistano collegamenti precisi tra IV (implied volatility) e HV (historical volatility), e che basti un piccolo esame grafico delle stesse per trarre fare previsioni sulla loro relazione futura.
Il buon Cren ha letto Natenberg più di un anno fà... e non si è ancora ripreso :D:D... tant'è che ogni tanto vaga per i forum lamentando che non riesce a capire perchè la HV ha fatto ZIG.... mentre la IV ha fatto ZAG... :D:D
Sei antipatico e saccente, ma anche maledettamente veritiero :D

Un po' mi sono disintossicato, tant'è che saranno quasi tre mesi che ormai la HV non la guardo più... Non per partito preso, ma se riesco a farne a meno è meglio: una grandezza in meno da stimare sul passato è un vantaggio in più per predire il futuro :lol:

(Non prendere alla lettera quest'ultima frase, l'ho scritta perchè mi suonava dannatamente bene!).

Comunque, ora che mi ci fai pensare, c'è ancora un punto in sospeso che si è spesso accennato ma mai chiarito fino in fondo: stiamo tutti qui a ripeterci che HV e IV sono due cose completamente diverse, trascurando il fatto che esiste un legame "economico", sovente suffragato dalla statistica, per cui l'una dall'altra, in termini di livelli (non di variazioni!), non possono discostarsi più di tanto: il Delta hedging.

Tradotto terra terra: se uno si trova IV al 50% e HV al 20%, vende duro e, mentre aspetta lo scorrere del tempo, copre... Domanda & offerta di IV sono in relazione costante con la HV, perchè sono in una perenne relazione circolare in cui si cercano opportunità di aprire posizioni in opzioni e fare Delta hedging, movimentando contemporaneamente la HV e la IV.

Non si spiega altrimenti perchè le due grandezze siano sempre così allineate se viste "da lontano" [hai presente, vero, quanto è ben specificata una retta di regressione tra i livelli logaritmici di una generica IV ATM e la corrispondente (per orizzonte temporale) stima della HV mediante soliti modelli?] e sempre così disallineate se viste "da vicino".
 
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tucciotrader

Trader Calabrese
il libro di Natenberg contiene alcune "gemme" [...] Però ha anche altre parti che sono misleading

Immagino che solo la propria lunga esperienza sul campo, nell'arena, porti in seguito a riconsiderare alcune parti del libro di Natenberg come misleading. Così come il vero piacere a ri-leggere e meditare questi libri è dopo essere stati in prima persona sui mercati per tanti anni.

Mi prometto di rileggere Taleb subito dopo aver terminate Cottle. Ormai è uno sfizio che mi voglio togliere. Sei la prima persona che sento parlare così bene del primo libro di Taleb, forse in Italia non è troppo di moda tra gli opzionisti?

Allora vada per « Options Trading: The Hidden Reality » :bow:

Grazie!
 

Cren

Forumer storico
Mi prometto di rileggere Taleb subito dopo aver terminate Cottle. Ormai è uno sfizio che mi voglio togliere. Sei la prima persona che sento parlare così bene del primo libro di Taleb, forse in Italia non è troppo di moda tra gli opzionisti?
L'ho letto la prima volta (tutto) alla disperata ricerca di formule, formule, formule: non c'ho capito nulla.

L'ho letto la seconda volta (diverse parti) dopo altri libri scritti in matematichese più rigoroso che mi spiegassero il funzionamento delle opzioni in modo meccanico, quasi come si descrive un sistema fisico semplice semplice: qualcosa in più ho capito, e cioè che in quel libro tutte le basi e anche concetti ben più avanzati sono già dati per scontati.

L'ho letto la terza volta (solo alcune parti) dopo aver fatto pratica su campo e messo mano alle posizioni: spesso ci sono delle piccole "perle" nascoste nelle pagine più improbabili che ti danno delle belle idee o ti fanno capire meglio tante cose.

Sicuramente rileggendolo tra sei mesi spero di capirci qualcosa d'altro in più :D

Imar, ho modificato il messaggio precedente includendo qualche considerazione in più :)
 
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Imar

Forumer attivo
Comunque, ora che mi ci fai pensare, c'è ancora un punto in sospeso che si è spesso accennato ma mai chiarito fino in fondo: stiamo tutti qui a ripeterci che HV e IV sono due cose completamente diverse,


Ma cosa dici!!! chi ha mai detto questo???

Ha ragione PGiulia.... con te sembra sempre di dover ripartire da capo!!!!

Accidenti, mi costringi a rendere pubblico il massaggio del 9/12, con la conseguente serie di fraintendimenti/malintesi che probabilmente seguiranno :D:D

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Citazione:
Originalmente inviato da Cren
Io non concordo sul misurare la correlazione tra le due misure in quel modo, cioè prendendo i log-livelli. Anche "ad occhio" (come piace dire a Francesco) vediamo che ad elevata HV stimata con modelli GARCH corrisponde elevata IV interpolata in qualche maniera. Diverso è invece determinare se ogni esplosione e riassorbimento di HV è legata ad una esplosione e riassorbimento di IV. E qui i miei modestissimi studi in merito mi dicono che non è esattamente così.

Che ne pensi?



Se non ricordo male, Giller usa un semplice Garch(1,1) simmetrico, per cui IMHO la notizia è quanto sia allineato (spesso, non sempre) al VIX, non che vi siano differenze.

Parlando più in generale, posso sbagliare, ma - di base - secondo me tu non hai ancora capito bene la differenza tra prezzo e valore, per questo (IMHO) esprimi spesso confusione (o più semplicemente sono io che non ti capisco :D:D).

La IV è un prezzo.

La HV (o meglio, come ti ho già detto diverse volte, la RV... realized volatility... che la HV è un'altra cosa.... ) è un valore.

Come in tutti i mercati, esiste un collegamento tra prezzo e valore, ma non è stretto come vorresti tu, nè sempre così prevedibile come piacerebbe al Natenberg.

Magari sbaglio di nuovo, ma ho la sensazione che la tua "confusione" nasca infatti dal cap 14, da p. 282 in avanti ("a practical approach"), dove si fanno tante congetture sul rapporto tra HV e IV .... che per me sono fuorvianti (con tutto il rispetto eh... l'esperto è lui).

PS metto in frigo una bottiglia di vino d'annata.
Quando mi porterai una soluzione e non una domanda.... :D:D:D la stapperemo insieme...
 

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