1) secondo me il principio è alla base di tutto sia per il presente ma SOPRATTUTTO per il futuro, che credo sia quello che più spaventa. Per me le decisioni dolorose (credo lo capiscono tutti che sono dolorose, immagino anche uno con la terza elementare come Draghi e gli altri scolaretti) sono proprio per ostacolare al massimo qualsiasi altra futura velleità di checchessia di agire con la forza immaginando che gli "altri" tutto sommato si fanno i fatti loro. E' l'esempio sull'educazione dei figli.
2) sempre secondo me tutti quelli che immaginano che per fare la pace tutto sommato basta dare a Putin qualche pezzetto di terra e una dichiarazione di neutralità, si illudono o, comunque, sottostimano moltissimo ciò che ha in mente il megalomane, cose che temo invece per qualche motivo (intelligence, rapporti indiretti, spie, talpe....) sappiano i principali capi di stato che si stanno muovendo. Per me il problema ora è che Putin non vuole la pace come lo ha ripetuto Draghi, Macron e altri leader e, scusatemi, è troppo qualunquistico pensare che questi siano proprio degli sprovveduti o che non sanno fare due elementarissimi conti per comprendere gli effetti di quello che fanno, suvvia.... Credo che con Putin oggi nessuno può parlarci e lui non ha alcuna intenzione di fermarsi e che molto probabilmente è anche offuscato da una qualche sindrome persecutoria e paranoica con la quale averci a che fare è difficilissimo. Ipotizzate anche la possibilità che Putin non sia così tanto razionale come volete credere, a quel punto cambia tutta la prospettiva.