Italia a grave rischio ??????????
Green pass obbligatorio, dai portuali ai camionisti, tutti i numeri dei no vax categoria per categoria
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Alla vigilia dell’entrata in vigore del green pass obbigatorio, è possibile prevedere in quali settori si potrebbero manifestare
più difficoltà il giorno del debutto. Sono diversi i settori per i quali categorie e sindacati temono particolari difficoltà fino al rischio di uno stop: dai controlli ai test per chi non è vaccinato fino alle problematiche che potrebbero emergere nei casi in cui i dipendenti, non essendo muniti del certificato, non si presenteranno al lavoro.
© Fornito da Il Sole 24 Ore
Di certo, la percentuale di non vaccinati nei singoli comparti, anche se individuate sulla base di stime perlopiù di fonte sindacale, fornisce qualche indizio. Da questo punto di vista, a correre più rischi potrebbero essere i portuali (40% non vaccinato), ma anche gli autotrasportatori (il 30% non sarebbe vaccinato, stando alla stima fornita da Conftrasporto-Confcommercio).
Il portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer ha spiegato che il 40% dei portuali non risulta infatti vaccinato. Le navi di bandiera italiana hanno equipaggi multinazionali, molti provenienti da Paesi che hanno vaccinato persone con sieri riconosciuti dall’Oms, ma non dall’Ema e quindi non in condizioni di generare il Green pass. Molti portuali sono stranieri e in molti casi, come al
Porto di Trieste, un’alta percentuale, il 40%, non ha il Green Pass.
La prima incognita in vista del 15 ottobre riguarda le forze dell'ordine e, più in generale, il comparto sicurezza. «Secondo le nostre stime, che sono approssimative - ha spiegato Antonio Nicolosi, segretario generale del sindacato dei carabinieri Unarma - circa 15mila carabinieri non sono vaccinati. La cifra è analoga in polizia mentre aumenta molto per la penitenziaria: mi chiedo chi controllerà i detenuti? Se poi ci aggiungiamo la polizia locale, i militari che pattugliano le città, i vigili del fuoco, saranno almeno 60mila gli operatori della sicurezza senza vaccino». Nella sola polizia, i dati dei sindacati di polizia relativi ai reparti mobili - quelli impegnati nei servizi di ordine pubblico e dunque in prima linea nelle manifestazioni - rivelano che la percentuale è in alcuni casi molto consistente e superiore alla media dei non immunizzati del Corpo, di poco superiore al 20%. A Torino a non essersi vaccinato è un agente su tre, a Firenze quasi quattro su dieci. A Roma e Milano, invece, va leggermente meglio, anche se in ognuno dei reparti delle due città ci sono un centinaio di poliziotti che non hanno fatto neanche la prima dose.
Video: Green Pass, a rischio anche i camion (Mediaset)
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In questo settore sono impiegati numerosi lavoratori stranieri non vaccinati oppure immunizzati con vaccini “non riconosciuti”, la cui assenza - anche solo temporanea - potrebbe interrompere intere filiere. E resta aperta la questione dei lavoratori stranieri - in particolare dell’Est - vaccinati con Sputnik, un siero non riconosciuto dall’Ema. Per superare l’empasse ci sono più ipotesi allo studio, una di queste è di effettuare una ulteriore dose addizionale con un siero a mRna in chi è vaccinato con sieri non riconosciuti dall’Ema. Circa un terzo dei 390mila addetti del comparto, ha messo in evidenza il direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino, potrebbero non essere utilizzabili, e questo potrebbe creare dei problemi. Senza dimenticare il nodo storico della mancanza di regolarizzazione dei lavoratori, che hanno il permesso scaduto, e sono restii a vaccinarsi, e quindi non possono ottenere il Green pass.
Secondo le stime che risalgono a qualche settimana fa, tra le mura domestiche delle famiglie italiane, potrebbero essere impiegati almeno 600mila lavoratori domestici senza green pass.
È la stima che emerge dalle valutazioni dell'associazione datoriale Domina. Ma secondo Assindatcolf il numero dei lavoratori non vaccinati potrebbe arrivare a un milione (il 50% della platea). In questo settore sono impiegati diversi lavoratori stranieri, molti dell’est Europa immunizzati con Sputnik.
In questo settore la percentuale di non vaccinati va dal 10% al 20%. L’assenza di tanti autisti potrebbe creare serie difficoltà alla copertura del servizio e al traffico, in particolare nelle grandi città. Inoltre il servizio dei trasporti richiede uan organizzazione da effettuare in anticipo in virtù delle turnazioni. Per questo, ad esempio, l’azienda di trasporto pubblico a Roma, Atac, attiverà un monitoraggio delle assenze anomale dal 15 ottobre mentre i sindacati lanciano l’allarme di una ripercussione sul servizio della metro. Rischio disagi al trasporto pubblico in Alto Adige. A Torino l’azienda di trasporto pubblico ha previsto una fast line per tamponi più rapidi ai dipendenti, l’Atm a Milano si sta attrezzando e ipotizza di chiedere con largo anticipo il green pass ai diepndenti.
Il 90% delle merci in Italia viaggia su gomma e diversi autisti potrebbero essere sprovvisti di certificato verde. Inoltre molti di loro sono stranieri e magari immunizzati con vaccini non riconosciuti. Il rischio paventato dai sindacati del settore è che eventuali problemi determinati dalla mancanza del Green pass (e quindi l’assenza dei lavoratori) possa avere un notevole un impatto sulle imprese di trasporto e logistica e conseguenti ricadute sul commercio stesso. «Nell'autotrasporto - ha spiegato il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè - il 30% degli operatori non è vaccinato. Sono in gran parte lavoratori stranieri, ma ci sono anche diversi italiani».
Chi è privo di pass non potendo quindi accedere ai cantieri potrebbe bloccare l’andamento di attività programmate nel campo edile.
Per le imprese con meno di quindici dipendenti è prevista la possibilità, dopo che un lavoratore non presenta il Green Pass per cinque giorni, di sostituire il dipendente con un altro, sospendendolo per la durata del contratto in quanto assente ingiustificato. Questa sospensione può essere della durata massima di dieci giorni, rinnovabile una volta sola e comunque non può superare il 31 dicembre 2021. In questi casi risulterà difficile trovare un sostituto, ancora di più se è solo per venti giorni.