Certificati di investimento - Cap. 2 (3 lettori)

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giancarlo22

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Il problema di questi certificati è che poi si sgonfiano più o meno delle cedole incassate...e se sono scricchiolanti, rimangono tali.

A proposito di situazione scricchiolante, allego articolo di M:F:

Juncker parla di grande amore con Italia ma anche di ministri bugiardi. E riaccende paura procedura infrazione debito
03/04/2019 10:24 di Laura Naka Antonelli



“Il diktat Ue: manovra a giugno o scatta l’infrazione per debito”: questo il titolo di un articolo del Messaggero, all’indomani dell’incontro tra il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Incontro in cui Juncker ha parlato addirittura di grande amore con l’Italia. Salvo poi accusare alcuni ministri italiani di essere dei bugiardi. I nomi dei due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio non sono stati accostati al termine “bugiardi”. Ma tanti sottolineano come il riferimento fosse scontato.



“Tra Italia e Commissione Ue è grande amore: bisogna dirlo a tutti i ministri italiani”. Allo stesso tempo: “Alcuni ministri italiani sono ‘bugiardi’ perchè non riferiscono dei fondi assegnati all’Italia dall’Unione europea, ossia “130 miliardi”. Questa seconda frase, ovvio, non è stata proferita a Palazzo Chigi, sede dell’incontro con il premier Conte, ma in occasione di un’intervista concessa ieri al network radiofonico Euranet.

Al di fuori degli incontri diplomatici Jean-Claude Juncker si è sfogato.

“Abbiamo dato 130 miliardi all’Italia nel suo complesso, c’è un italiano che lo sa? No, perché un certo numero di ministri italiani non lo dice … sono dei bugiardi! Dei bugiardi!”.


Tutto questo, mentre le beghe interne alla politica italiana si fanno più accese, e il bersaglio è sempre lui: il ministro Giovanni Tria che, nelle ultime ore, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, ha parlato anche di attacchi spazzatura e violazioni privacy contro la sua persona, legati al caso Bugno.

Claudia Bugno è finita nel mirino del Movimento Cinque Stelle e Lega per il suo possibile approdo in StMicroelectronics, azienda partecipata dallo Stato, e perché il figliastro di Tria, Niccolò Ciapetti, è stato assunto lo scorso ottobre dall’azienda del suo compagno Pier Andrea Chevallard, Tinexta.

“L’intimidazione non passa”, ha detto Tria, secondo il Corriere della Sera. “Di sicuro – sottolinea il quotidiano – in queste settimane restano due grossi casi nei quali la posizione del ministro non è in linea con quella delle forze di maggioranza: il rimborso ai truffati delle banche, quelli veri o anche quelli presunti, e gli equilibri all’interno della Cassa depositi e prestiti”.

D’altronde, Tria continua a non firmare il decreto dei risarcimenti per i risparmiatori cosiddetti azzerati, mettendo a dura prova la pazienza sia di Luigi Di Maio che di Matteo Salvini.

Da Libero, che strilla in prima pagina: “OBIETTIVO: SILURARE TRIA”, scrivendo che il M5S vuole addossare al ministro la responsabilità dell’ormai inevitabile aumento dell’Ivae della mancanza di soldi per mantenere le pazze promesse della campagna elettorale”, con “la Bugno che è un ottimo pretesto”, a fronte del vero nodo, che sono i conti pubblici, a La Repubblica, che apre con “Bersaglio Tria”. “Salvini e 5S contro Tria, lite sui rimborsi ai risparmiatori. Ma il Colle: basta attacchi”: è evidente che il ministro sia sotto attacco.

Anche se lui sfodera l’arma “mercati” e al Corriere risponde, all’ipotesi sulle sue dimissioni: “Sciocchezze. Se andassi via dovremmo vedere quale sarebbe la reazione dei mercati”.

Sono i mercati, di fatto, a decidere il destino dell’Italia: e, come si sa, i mercati sono impietosi, e lo sono stati diverse volte nel caso dell’Italia, attraverso lo strumento dello spread e del balzo degli interessi da pagare sul mostruoso debito pubblico del paese. Tra l’altro, proprio ieri Il Sole 24 Ore ha rivelato che “in 10 anni l’Italia ha pagato 242 miliardi di interessi in più della Germania” (con tanto di grafico) .

Chi sono i ministri bugiardi di cui parla Juncker?
Tornando ai rapporti tra la Commissione Ue e l’Italia, e al rischio di una procedura di infrazione nei confronti del paese di cui parla il Messaggero, non c’è da meravigliarsi, visto che Juncker lo è stato piuttosto chiaro, nel suo incontro con il premier Giuseppe Conte:

Non state rispettando i patti. Dovete lavorare molto di più sulla crescita, altrimenti a giugno sarà difficile aiutarvi”. ”

“Jean Claude Juncker ci va giù pesante – scrive il quotidiano romano – Al presidente del Consiglio italiano ricorda gli impegni presi dal governo a dicembre durante le trattative per il tormentato varo della manovra di bilancio. L’impetuosa frenata della crescita, che spinge il pil sotto lo zero, è per Juncker «un’anomalia tutta italiana» che non potrà non pesare sulle valutazioni che a giugno la Commissione sarà chiamata a fare. Sulle conseguenze Juncker non si sbilancia anche se, in assenza di una manovra correttiva, è scontata l’apertura di una procedura per debito eccessivo.

Conte replica difendendo «l’impalcatura» della manovra di dicembre e fa osservare al presidente della Commissione che le due misure principali (Reddito e Quota100), «non sono ancora a regime»”.

E’ d’altronde proprio questa la convinzione del premier Conte e dell’intero governo giallo-verde: le due misure chiave del contratto di governo M5S-Lega, ovvero reddito di cittadinanza e quota 100, devono ancora far sentire i loro effetti sull’economia. Affiancate ad altri interventi, come il decreto crescita e lo sblocca cantieri, tali provvedimenti dovrebbero riuscire a smentire quelle previsioni da incubo per il Pil italiano che sono state snocciolate dall’Ocse e dal Centro Studi di Confindustria, così come dalla Commissione europea stessa.

“Juncker, che ha una lunga esperienza con i governi italiani, apprezza ma si mostra scettico – sottolinea il Messaggero – Conte ribadisce e difende le posizioni, ma Juncker sa che nel governo e nella maggioranza a dare le carte sono i due vicepremier Di Maio e Salvini. A Bruxelles si fa poca differenza tra i due considerati entrambi euroscettici e, per Juncker, tutte e due «bugiardi» perché nascondono quanto l’Europa fa e dà all’Italia”.


Tag: dimissioni Tria, Juncker-Conte, procedura infrazione debito, Salvini-Di Maio
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“Il diktat Ue: manovra a giugno o scatta l’infrazione per debito”: questo il titolo di un articolo del Messaggero, all’indomani dell’incontro tra il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker….
 
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