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It's time to play the game
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(Reuters) - In tutta l'Unione europea, i politici hanno iniziato a preparare l'opinione pubblica a possibili condizioni d'assedio il prossimo inverno nel caso in cui le forniture di gas dalla Russia dovessero essere completamente interrotte, nel tentativo di dimostrarsi diplomaticamente determinati e nel contempo evitare il panico nei prossimi mesi.
Nelle ultime settimane, funzionari della Germania e di altri Stati Ue hanno iniziato a parlare apertamente e con urgenza della necessità di ridurre immediatamente i consumi prima del picco con l'avvio del riscaldamento invernale.
Hanno anche iniziato a fare piani pubblici di distribuzione dell'energia, di razionamento e classifica delle esigenze del'industria, nonché piani di reciproco aiuto tra i Paesi Ue in caso di gas insufficiente.
Il primo motivo è accelerare gli stoccaggi durante il resto dell'estate, per garantire che i Paesi europei entrino in inverno con quante più scorte possibili.
In realtà, le scorte stanno aumentando in modo relativamente rapido e sono già al di sopra della media stagionale di lungo periodo nella maggior parte degli Stati membri e nell'intera regione.
Il 24 luglio le scorte nell'Ue e nel Regno Unito (UE28) erano pari a 751 TWh rispetto a una media stagionale decennale di 698 TWh.
Le scorte dell'UE28 sono aumentate al ritmo di 5,11 TWh al giorno la scorsa settimana, rispetto a una media stagionale decennale di 4,61 TWh.
In Germania, che detiene la maggior parte delle riserve, le scorte di 161 TWh sono state superiori alla media di lungo periodo di 145 TWh e sono aumentate di 0,6 TWh al giorno, rispetto alla media di lungo periodo di 0,72 TWh al giorno.
In base alle tendenze attuali, è probabile che l'Unione europea nel suo complesso, e la Germania in particolare, entrino nell'inverno con livelli di gas in stoccaggio superiori alla media.
Il problema è che non sarà sufficiente se le forniture dei gasdotti dalla Russia dovessero essere completamente interrotte.
Lo stoccaggio dell'Ue è stato progettato per far fronte alle oscillazioni stagionali dei consumi, non per resistere a un blocco strategico di natura bellica.
I siti di stoccaggio dell'Ue sono attualmente al 67% della loro capacità massima, con la Germania 67%, l'Italia il 71% e la Francia il 76%.
Ma lo stoccaggio attuale equivale ad appena il 18% del consumo annuale dell'Unione europea nel suo complesso, il 16% in Germania, il 18% in Italia e il 21% in Francia.
Anche se i siti di stoccaggio possono essere riempiti al 90% o più della loro capacità massima, le scorte non possono resistere a condizioni di semi-blocco per più di qualche mese senza scendere a livelli critici o esaurirsi completamente.
E se le scorte durassero per tutto l'inverno 2022/23, dovrebbero essere ricostruite prima dell'inverno 2023/24, il che sarebbe estremamente difficile in caso proseguisse lo scontro.
Pertanto, la ragione non dichiarata dei recenti discorsi sulla riduzione dei consumi e sul possibile razionamento è che una riduzione della domanda su larga scala e di lungo periodo è l'unico modo per resistere a un'eventuale stretta sul gas.
La pianificazione pubblica della distribuzione dell'energia e di una riduzione dei consumi ha lo scopo di dare un segnale di determinazione e dissuadere la Russia dal tentare una simile stretta.
Nel caso in cui queste condizioni si verifichino comunque, si intende preparare l'opinione pubblica alle privazioni che si prospettano, tra cui un certo disagio fisico, bollette significativamente più alte e una forte contrazione economica.
 

CarloConti

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A me i risultati che stanno uscendo fanno incavolare perché mi viene naturale pensare che, senza tutto quello che sta succedendo, il rimbalzo post-covid avrebbe potuto proseguire con forza per anni, altro che recessione e razionamenti...
buongiorno, io invece penso che si faccia anche molta informazione terroristica che amplifica quasi esclusivamente il negativo e pochissimo il positivo. La fiducia, che è uno dei fattori fondamentali per far andare bene l'economia, è molto influenzata dall'informazione e da come viene raccontata la realtà. Che non dico che sia rose e fiori, anzi è evidente che esistono molte questioni complesse e problematiche, ma forse non è così negativa come a modi martello e terrore tutti i media quotidianamente descrivono e sottolineano. Forse raccontando anche qualcosa di buono la fiducia potrebbe migliorare e con se sostenere meglio l'economia. Ma questo è stato sempre un mio cruccio, come l'informazione cavalchi il negativo e tralasci sempre il positivo.
 

CarloConti

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collegandomi solo ora non ho potuto valutare l'acquisto del DE000HV4EV43 in mattinata. Ora quota a circa 115, può essere considerato ancora un buon prezzo? Del resto ha una ottima probabilità di pagare 120 a dicembre con un +4,3% circa.
 

Joe Silver

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collegandomi solo ora non ho potuto valutare l'acquisto del DE000HV4EV43 in mattinata. Ora quota a circa 115, può essere considerato ancora un buon prezzo? Del resto ha una ottima probabilità di pagare 120 a dicembre con un +4,3% circa.
Direi che ti sei risposto da solo :up:

PS: è un altra scoperta di Trip :bow:
 

Joe Silver

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Ogni tanto giro qualche pezzo di IT0005212516 (conto deposito Akros) su CH1163997054 (conto deposito reverse Saipem) visto che l'ask resta su 1095
 

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