Cedolare secca sugli affitti al 19% e al 21%... Novità e tabella a pag. 1 (1 Viewer)

ricpast

Sono un tipo serio
Confedilizia: la cedolare secca stenta a decollare



“Il richiamo ai labili confini che delimitano l’attività di impresa rende incerta l’applicabilità della cedolare nei casi di possesso di più unità immobiliari in capo a singole persone fisiche”.
È quanto afferma in una nota Confedilizia, preoccupata per le incertezze normative che gravano sulla cedolare secca sugli affitti, l’imposta facoltativa sulle locazioni introdotta da quest’anno con il decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23.
Secondo quanto denuncia Confedilizia, la cedolare secca rischia di non decollare “per via dell’incertezza nella quale si trovano i proprietari che locano più di un’unità immobiliare, timorosi di essere considerati quali esercenti di attività di impresa e, quindi, esclusi dal nuovo regime”. La normativa prevede infatti la non applicabilità della cedolare secca alle locazioni di unità immobiliari ad uso abitativo effettuate nell’esercizio di una attività d’impresa.
Dalle segnalazioni ricevute dalle sue Associazioni territoriali, Confedilizia è giunta a conoscenza che l’avvio della cedolare sta registrando un vero e proprio blocco a causa della situazione di incertezza normativa: tutti i proprietari interessati (anche se locatori di poche unità immobiliari), in assenza di rassicurazioni, rinunciano ad esercitare l’opzione per il nuovo regime fiscale, nel timore di esporsi ad azioni accertative da parte del Fisco.
Una situazione grave che richiede, secondo Confedilizia, “un intervento chiarificatore, preferibilmente in via normativa (attraverso la previsione di un criterio di esclusione oggettivo) o, al minimo in via interpretativa, ad esempio indicando a titolo esemplificativo comportamenti che certamente non determinano, in sé, l’inquadramento della locazione di più immobili nell’attività di impresa, come l’affidamento della gestione degli immobili locati (ai fini, in particolare, della riscossione dei canoni) a un professionista o a un’associazione di categoria”.

Fonte: casaeclima
 
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ricpast

Sono un tipo serio
CEDOLARE SECCA VS contratti a canone concordato:

Altro aspetto rilevante da considerare nel confronto tra i 2 regimi fiscali è l'ICI.
Spesso e volentieri (dipende ovviamente dal comune visto che le aliquote ICI sono stabilite dai comuni) infatti i canoni concordati prevedono aliquote agevolate ICI.

Tali aliquote non sono invece previste per la cedolare secca....

Nel mio caso specifico (2 contratti a canone concordato in 2 comuni diversi ad alta densità abitativa):
- nel primo comune l'aliquota ICI prevista per il canone concordato è 0,1% (la base imponibile è sempre la rendita catastale moltiplicata per il coefficiente 105) e quindi vado a pagare Euro 166,60. Con la cedolare secca sconterei un'aliquota del 0,70% e quindi un'imposta pari a ben Euro 1.166,20 ....risparmio quindi Euro 999,60;
- nel secondo comune il rapporto di aliquote è 0,20% contro 0,70% e un risparmio di ben Euro 1.238,43....

Facendo i calcoli con l'irpef su entrambi i contratti mi verrebbe un risparmio di circa 500 euro che però è più che compensato dal risparmio a livello ICI.
Al momento accantono decisamente la cedolare.
 

messimo

Guest
CEDOLARE SECCA VS contratti a canone concordato:

Altro aspetto rilevante da considerare nel confronto tra i 2 regimi fiscali è l'ICI.
Spesso e volentieri (dipende ovviamente dal comune visto che le aliquote ICI sono stabilite dai comuni) infatti i canoni concordati prevedono aliquote agevolate ICI.

Tali aliquote non sono invece previste per la cedolare secca....

Nel mio caso specifico (2 contratti a canone concordato in 2 comuni diversi ad alta densità abitativa):
- nel primo comune l'aliquota ICI prevista per il canone concordato è 0,1% (la base imponibile è sempre la rendita catastale moltiplicata per il coefficiente 105) e quindi vado a pagare Euro 166,60. Con la cedolare secca sconterei un'aliquota del 0,70% e quindi un'imposta pari a ben Euro 1.166,20 ....risparmio quindi Euro 999,60;
- nel secondo comune il rapporto di aliquote è 0,20% contro 0,70% e un risparmio di ben Euro 1.238,43....

Facendo i calcoli con l'irpef su entrambi i contratti mi verrebbe un risparmio di circa 500 euro che però è più che compensato dal risparmio a livello ICI.
Al momento accantono decisamente la cedolare.
come dicevo non sei l'unico...:up::up::up:
 

housecrash

Il mercato vi punirà
Ragazzi.... io sto per comprare il biglietto per vedere il film che proietteranno al cinema nei prossimi anni e mi occorre il vostro aiuto, entro domani mattina.

Sto preparando il contratto per un affitto a canone concordato 6+2 (sì, leggasi "sei + due") in regime di cedolare secca.

Mi sono appoggiato a questo contratto tipo per il canone concordato

http://www.sicet.it/documenti/contratti/abit-priv_piccola-proprieta.pdf

Ho apportato alcune piccole modifiche adattandolo alle esigenze mie e del locatore, ma ho un paio di piccoli dubbi.

Il primo, e più importante, è la dicitura da riportare nel contratto per indicare che si è in regime di cedolare secca ed evitare la raccomandata A/R. Io l'ho formulata così

Articolo 2
(Canone)

Il canone annuo di locazione, secondo quanto stabilito dall'Accordo locale definito tra ....., è convenuto in euro .... (...../00), che il conduttore si obbliga a corrispondere a mezzo di bonifico bancario sul conto corrente avente IBAN ...... intestato a .... presso Banca.... in n. 12 rate mensili eguali anticipate di euro ..... (...../00) ciascuna, scadenti il 05 di ogni mese.
Ai sensi e per gli effetti del comma 11 dell'articolo 3 del decreto legislativo n.23 del 14 marzo 2011, il locatore rinuncia, per l'intera durata del contratto, alla facoltà di chiedere qualsiasi aggiornamento del canone, inclusa la variazione ISTAT.

Il secondo dubbio è sul punto 5) relativamente ai bolli ed imposta di registro che in regime di cedolare secca non dovrebbero essere pagati (e per il primo anno?), quindi il punto in oggetto che originariamente è

Articolo 5

(Spese di bollo e di registrazione)


Le spese di bollo per il presente contratto e per le ricevute conseguenti, sono a carico del conduttore.

Il locatore provvede alla registrazione del contratto, dandone notizia al conduttore. Questi corrisponde la quota di sua spettanza, pari alla metà.

Le parti possono delegare alla registrazione del contratto una delle organizzazioni sindacali che abbia prestato assistenza ai fini della stipula del contratto medesimo.

l'ho fatto diventare

Articolo 5

(Spese di registrazione)

Ai sensi e per gli effetti del comma 2 dell'articolo 3 del decreto legislativo n.23 del 14 marzo 2011, per l’intera durata del contratto non saranno dovute le imposte per la registrazione annuale del contratto.
Il locatore provvede alla registrazione del contratto, dandone notizia al conduttore. Questi corrisponde la quota di sua spettanza, pari alla metà.

Le parti possono delegare alla registrazione del contratto una delle organizzazioni sindacali che abbia prestato assistenza ai fini della stipula del contratto medesimo.

http://www.fiscooggi.it/files/art_3_dl_23.pdf

Comunque non sono certo nemmeno della formula qui sopra, poichè mi sembra di aver capito che non c'è registrazione: forse devo togliere "Questi corrisponde la quota di sua spettanza, pari alla metà.".

Altro piccolo dubbio.... la locazione partirebbe dal 01/09, ma come data del contratto ho messo quella di domani: va bene o in sede di registrazione può causare problemi?


Grazie per il vostro aiuto :bow::bow::bow:
 

ricpast

Sono un tipo serio
Ragazzi.... io sto per comprare il biglietto per vedere il film che proietteranno al cinema nei prossimi anni e mi occorre il vostro aiuto, entro domani mattina.

Sto preparando il contratto per un affitto a canone concordato 6+2 (sì, leggasi "sei + due") in regime di cedolare secca.

Mi sono appoggiato a questo contratto tipo per il canone concordato

http://www.sicet.it/documenti/contratti/abit-priv_piccola-proprieta.pdf

Ho apportato alcune piccole modifiche adattandolo alle esigenze mie e del locatore, ma ho un paio di piccoli dubbi.

Il primo, e più importante, è la dicitura da riportare nel contratto per indicare che si è in regime di cedolare secca ed evitare la raccomandata A/R. Io l'ho formulata così



Il secondo dubbio è sul punto 5) relativamente ai bolli ed imposta di registro che in regime di cedolare secca non dovrebbero essere pagati (e per il primo anno?), quindi il punto in oggetto che originariamente è



l'ho fatto diventare



http://www.fiscooggi.it/files/art_3_dl_23.pdf

Comunque non sono certo nemmeno della formula qui sopra, poichè mi sembra di aver capito che non c'è registrazione: forse devo togliere "Questi corrisponde la quota di sua spettanza, pari alla metà.".

Altro piccolo dubbio.... la locazione partirebbe dal 01/09, ma come data del contratto ho messo quella di domani: va bene o in sede di registrazione può causare problemi?


Grazie per il vostro aiuto :bow::bow::bow:


1- per i canoni concordati meno modifiche al testo fai e meglio è. Il comune presso il quale dovrai presentare idonea documentazione su come avete effettuato il calcolo del canone potrebbe non riconoscere al proprietario le agevolazioni ICI che, immagino, saranno previste. Nella maggior parte degli accordi territoriali cui questa tipologia contrattuale fa riferimento è indicato che le bozze contrattuali sono inderogabili;

2- alla luce del punto sopra e del fatto che esiste appunto la normativa della cedolare che esenta dal pagamento dei bolli e dell'imposta di registro, io fossi in voi non cambierei l'articolo del contratto e semmai alle copie dei contratti allegherei copia semplice del testo della normativa sulla cedolare che parla di tale esenzione in modo da averlo come promemoria per le parti contraenti.

3- riguardo l'adeguamento ISTAT io, fossi il proprietario, non accetterei di vincolarmi per 8 anni alla rinuncia all'adeguamento se tale rinuncia nasce dalla decisione di applicare la cedolare. Intendo dire che:

a) un conto è l'adeguamento ISTAT: se inseribile nel contratto (in molti contratti a canone concordato è esclusa la sua applicazione già nell'accordo territoriale) tale clausola è valida se concordata tra le parti;

b) altro conto è l'applicazione del regime di tassazione della "cedolare secca" che è una opzione di libera scelta del proprietario e quindi è una clausola modificabile unilateralmente nella vita del contratto.

Quindi se l'esclusione dell'adeguamento ISTAT nasce da considerazioni legate alla cedolare allora inserirla in contratto non avrebbe senso dal punto di vista del proprietario.
 

messimo

Guest
faccio una piccola domanda, ma voi (cedolare secca a parte) rinuncereste all'istat per piu anni???
 

ricpast

Sono un tipo serio
faccio una piccola domanda, ma voi (cedolare secca a parte) rinuncereste all'istat per piu anni???

Io già rinuncio in un contratto d'affitto che ho.
L'accordo territoriale del comune dove si trova l'immobile prevede infatti che i contratti a canone concordato non possano essere adeguati all'ISTAT.

L'ho stipulato prima della cedolare.
Il vantaggio fiscale riveniente dal concordato ritengo che mi tuteli anche alla luce di eventuali impennate inflazionistiche.
 

1966

Forumer attivo
faccio una piccola domanda, ma voi (cedolare secca a parte) rinuncereste all'istat per piu anni???

Io ci sto ancora pensando, ma probabilmente no, non credo che rinuncerò all'adeguamento istat. Tra l'altro mi pare che la tendenza sia piuttosto chiara Tavola1

2010 +1,3 +1,3 +1,5 +1,6 +1,5 +1,3 +1,7 +1,5 +1,6 +1,7 +1,7 +1,9
2011 +2,2 +2,3 +2,5 +2,6 +2,6
 

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