segue il post 1176 pag precedente dell'Ing Migliorino Sito Borsari....... è straordinario !!!!!
13 Maggio ore 8.00: ... l'economia italiana dal 1861 ad oggi...
Osservate la figura sotto...
... c'è tutta la storia economica d'Italia, dall'Unità (1861) ad oggi.
In rosso il rapporto percentuale Debito/Pil ed in blu il Pil reale (deflazionato) espresso in milioni di euro di oggi.
La linea rossa tratteggiata centrale rappresenta una specie di media di lungo periodo del rapporto Debito/Pil... e ci dice che, dal 1861 ad oggi, il nostro Debito pubblico ha oscillato intorno all'85% del Pil.
Cominciamo, dunque, a sfatare una serie di leggende: il livello di indebitamento attuale (127% del Pil) non è il massimo storico... alla fine della prima guerra mondiale eravamo al 160% del Pil.
Non solo, dopo l'Unità d'Italia, tra il 1880 ed il 1900 abbiamo sempre avuto un indebitamente superiore al 100% del Pil.
Osservate bene la figura: vedete che l'andamento del Pil sembra indipendente dall'andamento del Debito/Pil?
Dopo la seconda guerra mondiale il nostro Pil è sempre salito (tranne gli ultimi 5 anni) sia con bassi debiti (sotto la media) sia con alti debiti (sopra la media).
L'idea su cui poggia l'austerità (vedere report del 7 Maggio)... ovvero che per crescere bisogna avere un basso indebitamento (sotto il 60% secondo i parametri europei) è, dunque, una clamorosa minchiata, smentita dai numeri e dai fatti...
Nel 1963 avevamo un rapporto (Debito/Pil) bassissimo (32%) ed un Pil pari a 320 miliardi di euro (a valore di oggi)... nel 1993 avevamo il 120% di indebitamento e 1280 miliardi di Pil: circa 4 volte più di indebitamento e circa 4 volte più di ricchezza prodotta.
Stavamo meglio nel 1963 o nel 1993 con 4 volte più debiti, ma 4 volte più reddito?
Osservate anche come all'aumentare del debito pubblico aumenti il Pil (cioè il reddito degli italiani)... Questa è la dimostrazione pratica di ciò che vado ripetendo da anni: l'indebitamento dello Stato è l'altra faccia della medaglia dell'arricchimento dei cittadini.
... Anzi, a voler essere esatti, dovremmo anche aggiungere che la riduzione dell'indebitamento tra il 1994 ed il 2008...
... ha preceduto l'appiattimento ed il calo attuale del Pil...
Più in particolare: osservate la figura seguente...
Si tratta della produzione industriale italiana ed il rapporto Debito/Pil dal 1980 ad oggi...
Qui non esistono dubbi: il Debito/Pil è (quasi perfettamente) in fase con l'andamento della produzione industriale... quando quello cala, cala pure questa...
Insomma: l'aumento dell'indebitamento pubblico crea ricchezza per i cittadini, mentre la sua riduzione produce recessione ed impoverimento... Non è una mia opinione, sono i numeri ed i fatti della storia d'Italia...
Vi rendete conto di quante minchiate ci raccontano?
... Capite perché continuo ad insistere testardamente su questi argomenti... essendo la conoscenza dei numeri e dei fatti l'unico antidoto alla "disinformazione di Stato" ed alle ricette economiche ad minchiam?
... E' solo contando sull'ignoranza diffusa degli italiani che possono rifilarci le peggio "sole", pretendendo pure che i "solati" si comportino civilmente, e non si lascino trasportare dalla furia del turning balls (... giramento de cojoni...).
Nel 2007, prima della crisi, avevamo un debito pubblico pari a 1692 miliardi ed un Pil di 1633 miliardi (entrambi in euro di oggi)... ovvero il 103.6% di indebitamento. Nel 2012 dopo cinque anni di cura Tremonti-Berlusconi e Monti-Grilli, siamo arrivati a 1989 miliardi di debito e 1566 di Pil, pari al 127.0% di indebitamento...
Nonostante tutti i proclami di contenimento del debito (i tagli lineari di Tremonti ed il SalvaItalia di Monti) il debito è aumentato del 17.5%, mentre il Pil è calato del 4.2%... L'austerità, dunque, ha prodotto tutti i peggiori danni possibili.
Spiegatemi perché io non ci arrivo: in quale azienda del mondo sarebbe nominato Amministratore delegato un imbecille che riesce nel compito sovrumano di far esplodere i debiti (proprio quelli che era stato chiamato a risolvere) mentre fa crollare il fatturato?
In genere, i grandi incompetenti, riescono solo a fare uno o l'altro...
Noi, invece, abbiamo avuto l'enorme privilegio di affidare l'incarico a dei campioni mondiali... gente che è riuscita nella missione impossibile di conseguire entrambi gli obiettivi... e, restando seri, si sono anche ripresentati alle elezioni successive....
Non è straordinario che, invece di metterli alla gogna, ci siano ancora italiani che li votino?
Cosa, se non la diffusa ignoranza di numeri e fatti, può giustificare il comportamento di quegli italiani (votare chi li ha rovinati)?
Quale altra possibilità hanno coloro che, come me, questo paese vogliono cambiarlo davvero, se non spiegare... mostrare... offendere... mandare a fare in culo chi non vuole capire oppure non mostra alcun interesse al problema?
... Non so se mi ho capito...??
