Carlos Gil Calderon, Hombre que mira al cielo. (1 Viewer)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Molto divertente, approccio originale.:clap:

Ma il denaro rende arte anche quello che non lo sarebbe secondo il tuo ragionamento che è sensato.
E così siamo passati da "l'arte rende denaro" a "il denaro rende arte", una inversione a 180°, con una bella sosta a 90° :ciapet:

Purtroppo, vedendo i prezzi delle opere di Bernard Buffet in asta devo ammettere che il pompaggio può prolungarsi quasi indefinitivamente, basta che ci sia il denaro a spingere.
Poi un giorno l'incantesimo cade e il principe si accorge con orrore che sta baciando una vecchia strega. Non Cenerentola, ma Cenerantola :corna:

Quel giorno Getullio tornerà ad essere un creatore di tavolini satinati senza gambe e Beuys un compulsivo accumulatore malato di narcisismo depressivo. I direttori di molti musei nasconderanno per la vergogna nelle cantine i cagnolini di Jeff Koons mentre con i pannelli di Castellani si insonorizzerà qualche cinema parrocchiale della periferia rovigotta e le opere di Gilbert and George verranno immerse in fondo al mare per spaventare i pescecani piuttosto che gli umani.
 

mantegna

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Mi dispiace deluderti ma quel giorno non arriverà a breve e comunque noi di sicuro non ci saremo

Probabilmente quel giorno non arriverà mai altrimenti si dovrebbe ammettere che i ricchi di ogni continente sono degli stupidi e non capiscono un tubo di arte e di tutto il resto, casomai accadrà il contrario, verranno svalutati i grandi della storia dell'arte dei secoli passati per non mettere strane idee nella testa della gente, come già sta avvenendo.
 

mantegna

Forumer attivo
Lorenzo Lotto è stato dimenticato per 400 anni....

Guarda come è stato scoperto Lotto e da chi:
"Dopo secoli di oblio, la sua figura fu riscoperta alla fine dell'Ottocento dal grande critico d'arte Bernard Berenson".

Un americano che:
"Una volta conclusisi i rapporti con Harvard, benché fosse contrario a percepire commissioni in denaro dalla vendita di opere d'arte, Berenson divenne il consulente di famosi collezionisti americani, tra i quali Isabella Stewart Gardner, John G. Johnson, Colnaghi, il mercante Joseph Duveen, Joseph Widener, Carl Hamilton e la ditta Wildenstein, con la quale si associò dopo la Seconda guerra mondiale."

Quindi, concludendo, gli americani hanno scritto anche la storia del rinascimento italiano e di Lorenzo Lotto in particolare.
Come si diceva prima è il denaro che fa la storia dell'arte, se sono dollari meglio ancora.
:rolleyes:

PS: andando al museo di Castelvecchio a Verona mi sono sempre chiesto come mai alcuni artisti veronesi del 500 sono pressochè sconosciuti ai più, anche se per esempio Badile è stato il maestro del Veronese ma poi Falconetto, Liberale da Verona, Francesco Caroto, Paolo Farinati, Francesco Morone, Felice Brusasorci, Lorenzo Veneziano e l'Orbetto non dicono niente a nessuno, forse gli americani non si sono accorti di loro, qualcuno glielo dica.
 
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Heimat

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L'artista mi piace molto. Esprime una vitalità naturalistica ed un talento innato. Mi ricorda in alcuni aspetti Simone Pellegrini. Entrambi si esprimono al meglio principalmente con lavori su carta, entrambi utilizzano un simbolismo, naturale nel caso di Calderon, più meditato nel caso di Pellegrini. Vorrei una opinione da parte dei due nostri amici.
Grazie.
 

baleng

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Il confronto con Pellegrini è assai sensato, pensa che gli ho fatto conoscere l'opera dell'artista italiano tramite internet.
La differenza tra le due culture era minore un tempo, oggi è estremizzata, anche per la relativa ignoranza culturale in cui vive Cuba.
Perciò, un'opera di ripensamento culturale su dati "medievali" e psicanalitici come quella di Pellegrini ha certamente per un cubano un significato ben diverso, mancandogli tutta una serie di informazioni.
Specularmente, però, anche la comprensione del simbolismo della Santeria può essere difficile per l'osservatore europeo, essendo legata ad antiche storie e formule di origine africana totalmente estranee a chi non ne abbia vissuto almeno un lembo.
Per dire: il rituale dei bembè (cerimonia/festa) prevede l'ammazzamento di un capretto spargendo ovunque il suo sangue, e balli e bevute sino a stordimento.
Peraltro, va detto che le discoteche di là copiano esattamente quelle di qua. :eplus:

L'approccio di Pellegrini è ben più calmo, in quanto si permette di riflettere sul passato (e su antichi testi) filtrati attraverso una sensibilità che conosce i meandri della psicanalisi.
Per Calderon invece non esistono immagini passate di riferimento che non siano i simboli stessi della Santeria. Ma di libri, fogli ecc non ne ho mai visti laggiù e dubito esistano: la Santeria è tradizione popolare, un po' come un dialetto, mentre i riferimenti di Pellegrini sono ad una vera e propria lingua figurativa. Come il dialetto vive nel presente, così la lingua vive nella sua storia.
Curiosamente, i due fiumi convergono nell'utilizzo di un numero ridotto di colori. Probabilmente ciò dipende dalla presenza di simbologie di per sé significanti.
Le terre di Carlos saranno pure legate al costo eccessivo, per lui, dei colori più vivi, ma anche in fogli dove si esprime con poco pigmento le cromie sono comunque limitate, dunque sarebbe errato trarre deduzioni affrettate.
In comune i due hanno il riferirsi direttamente alla vita dei simboli senza troppi orpelli estetistici, ed è la loro forza. Peraltro, la psicologia conosce il fatto che le opere più apprezzate dal pubblico sono quelle composte con i soli bianco-rosso-nero. :pollicione:

Parlando con Calderon si sente il desiderio di conoscere e capire un po' tutta l'arte passata, e anche quella presente, in qualche modo come un giovane introdotto a castello che rimanga meravigliato, ma anche curioso, di fronte a tanta abbondanza. La differenza di formazione fa dunque sì che Pellegrini lavori su di un terreno sopra il quale si è formato, anche scolasticamente, mentre Calderon vive, talora ingenuamente, la scoperta di un nuovo continente - che poi in realtà è proprio ... quello vecchio, e comunque intanto rielabora quello del suo popolo anch'esso antico, pur se scarso di reperti figurativi.
In altri termini: Pellegrini lavora sui meandri di un'identità comunque posseduta, anche culturalmente, mentre Calderon, che di identità personale ne ha certo, va alla ricerca di una identità culturale che esca, se possibile, dalle opere paludate e celebrative del suo regime.
 

mantegna

Forumer attivo
L'artista mi piace molto. Esprime una vitalità naturalistica ed un talento innato. Mi ricorda in alcuni aspetti Simone Pellegrini. Entrambi si esprimono al meglio principalmente con lavori su carta, entrambi utilizzano un simbolismo, naturale nel caso di Calderon, più meditato nel caso di Pellegrini. Vorrei una opinione da parte dei due nostri amici.
Grazie.

Calderon è legato alla tradizione cubana, un A.R.Penck che esce da una elaborazione culturale e da una storia di gruppo, radicata in un passato che c'è ancora e che continua nel presente di un popolo. Pellegrini richiama il medioevo come dice Baleng,trattasi come per Penck di elaborazione culturale.Carlos si inserisce per conto mio nello stesso filone partendo da una storia diversa e più recente. Si va a cercare un passato che c'è ancora e che si vive nella realtà. Un po' come Vitone quando riscopre la tradizione dei Rom o dei baschi o dei sardi, qui si parla comunque di un frammento che compone una identità collettiva, per Vitone è l'europea per Carlos la cubana.;)
 
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baleng

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Per capire a quali orrende tentazioni debba sfuggire un giovane pittore a Cuba, posto alcune opere tipiche di una neo-tradizione in ritardo con i tempi e spesso corrotta dal voler piacere ai turisti, dei quali viene amato il solo denaro, ovvero ai funzionari statali che decidono chi lavorerà per i prossimi monumenti ...

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Per contro, mi incuriosisce sapere qualcosa di più su questo Jorge Rivera ... :abbocca:

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in ritardo anche lui, ma almeno efficace - però conosco solo questo quadro. :mmmm:
 

baleng

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Oggi ho visto Carlos, portandogli anche un paio di clienti. Presi 5 lavori su carta e una vecchia tela. Buone anche quelle nuove, molto grandi, pero'' per ora non posso postare nulla.
Confermo che in galleria vende le tele a 1500 euro.
Lavora su varie tecniche, comprese foto, che per il poco che so parevano buone, e video.
Si da'' molto da fare e tra poco tornera'' all'' Avana, dove evidentemente si sta inserendo in giri migliori. Torna a febbraio.

Oltre a lui, ho pure preso tre lavoretti su carta di uno sconosciuto en la calle, a 3 euro l''uno, anche per questi postero'' al ritorno. Diciamo che si trattava di un acquisto ''umano'', na una qualita'' c''e''
 

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