Carl Barks. Fumetti? (1 Viewer)

baleng

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Questo il nome dell'unico (forse, o almeno quasi) autore di fumetto che abbia raggiunto un livello veramente artistico.
Poiché su internet si trova tutto su opere e fatti, mi limito a restare sul piano di quanto mi ha più colpito di questo mitico autore. Intanto, egli era anche prima di tutto un ottimo sceneggiatore di storie, piene di umorismo e poesia. Era anche un grande disegnatore, con un suo stile riconoscibile e gradevole, senza mai divenire ruffiano, si scusi il francesismo.
Le sue storie vanno guardate come pezzi teatrali estremamente curati, pieni di dettagli strepitosi, sempre ben accompagnati dal disegno.
Che differenza c'è dunque tra Barks ed un qualunque altro autore di fumetti? Presto detto, la differenza che c'è tra uno Chaplin ed un Vanzina. Ambedue scrissero e diressero commedie + o - umoristiche ma, chissà perché ;) , il primo viene universalmente considerato artista, il secondo un cineasta-
Spero che qualcuno lo conosca, o almeno si dia pena di cercare su internet e magari leggere pagine delle sue storie, ben più poetiche che le frettolose messe in scena oggi in uso.
Col tempo si potrebbero portare interessanti esempi.

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baleng

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Un momento! Non mi si dica che degli amatori d'arte non distinguono un disegnatore di Topolino da un altro! :eek:
Perché mi riesce difficile pensare che qui nessuno abbia letto, da giovane, quei fumetti. :cool:
 

baleng

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4 vignette come quelle postate sono una summa di arte sceneggiatoria.
Figurativamente. La prima: shilouettes blu su fondo nero = notturno.
La seconda: dietro ai paperi le luci della città. Le figure si sono ravvicinate. Shilouette della città in leggera curva, per dilatare gli spazi.
Terza: primo piano dei due protagonisti rimanenti (i rimanenti: qualcuno se n'era veramente accorto?) su sfondo oscuro/infinito.
Quarta: movimento (che accenna al ritorno alla città, anche per la luce riverberata sul muro). 2 in primo piano, 2 in sfilouette sullo sfondo.

Poi anche analizziamo le espressioni, in ordine: 1 contemplazione 2 esagerata affermatività, finta sicurezza, entusiasmo + dubbio, perplessità 3 pienezza di "bambino adulto" + ricordi e riferimenti da "bambino bambino" 4 l'adulto appare definitivamente banale ( e infatti guida il ritorno a casa) + i bambini desiderano l'avventura, pur dovendo seguire l'adulto (ambivalenza della condizione del bambino, scoprire il mondo vs rifugiarsi dalla mamma ... ) in perfetta rispondenza con il "bambino adulto"/"bambino bambino" della 3.

E intanto Donald ha preso la posizione statica, i 3 nipoti quella dinamica. Una miniera di informazioni in 4 vignette. Né sarebbe finita qui ...


1 Quant'è grosso Giove? ./ Tanto - ben più grosso della nostra terra, come un'arancia rispetto ad un pisello / Perbacco! immagini che ci sia gente su Giove?
2 Difficile, ma dovrebbero essere enormi, circa 11 volte la gente sulla terra./ solo questa differenza? solo la grandezza?
3 Certo, zio Donald, dov'è finita la tua immaginazione? Non potresti immaginarli con 11 occhi e 16 braccia? / e con le squame, come le viscide creature che abbiamo visto al cine la settimana passata
4 non mi importa se tali creature squamose esistano. Mi piace immaginare la vita tra le stelle uguale alla nostra, solo in dimensioni molto più grandi. / Che noia zio, perbacco, hai una immaginazione banale.
 

baleng

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Donald_Duck300-03.jpg


Qualcuno provi ad analizzare la scenografia e la sceneggiatura di questa pagina. Si noterà comunque che stavolta è Donald ad assumere il ruolo di movimento. Si notino anche, nella 3a vignetta, le differenti espressioni di tutti i paperi, in una specie di scansione temporale differenziata e concentrata in un'unica vignetta. Si noterà anche che è sempre Donald a "muovere le danze", lui si ferma deluso per primo, lui riparte per primo ecc.
 

baleng

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Qui sopra, in 2 tavole collegate, un esempio del movimento fantasticamente rapido che caratterizza certi momenti di Barks. Due grandi maestri veneziani del fumetto disneyano, Romano Scarpa e Giorgio Cavazzano, si sono apertamente a lui ispirati.

Nella seguente, una delle tavole più famose, in quella che mi pare fosse la prima apparizione di Zio Paperone (Uncle Scrooge, inventato dallo stesso Barks e oramai diventato un eponimo) questa capacità di ridurre il movimento a fatto umoristico irresistibile riappare evidente

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baleng

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Ho citato i due grandi italiani che sono i maggiori seguaci di Barks.
Romano Scarpa, padre di una generazione ricchissima di disegnatori, ha temperato eleganza e movimento (notare le pose delle braccia in tutti i personaggi) in storie mai banali

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Spesso ha ripreso l'idea Barksiana di trattare enormi macchinari come goffi personaggi

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baleng

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Giorgio Cavazzano produce ancora in quel di Mirano tavole dal movimento davvero esasperato, pur mantenendo grande eleganza di segno. E' considerato il maggiore disegnatore (e autore) disneyano vivente. Prezzi anche su Giorgio Cavazzano | artnet
In Cavazzano spesso il tono poetico risulta ridotto dal protagonismo del movimento. Le figure di contorno sono spesso quasi delle caricature. Fu lui a inserire, per esempio, Mollica nel regno dei paperi.

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baleng

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L'aspetto artistico di questi autori sfiora momenti di genialità. Come quando Romano Scarpa, rispondendo al problema dello spostamento delle grandi statue egiziane che sarebbero state sommerse dalla costruzione di una grande diga (mi pare Assuan, con Ramsete II) inventò la soluzione del segarle in molti cubi, trasportare questi ultimi altrove all'asciutto e ricostruire l'immensa statua riposizionando i cubi stessi. Fu in effetti la soluzione, mai prima d'allora considerata, che pochi anni dopo venne effettivamente adottata, risolvendo il problema.

Paperino e il colosso del Nilo (andate a leggere!)
"Verso la fine degli anni ottanta il governo egiziano ha donato a quello italiano un preziosissimo reperto archeologico per l'aiuto ricevuto nel salvataggio dei monumenti di Abu Simbel. Beh il sistema che hanno utilizzato lo hanno appreso dalla mia storia. Io non ho ricevuto nessun ringraziamento personale, ma mi è bastata la soddisfazione"
Romano Scarpa
Paperino e il colosso del Nilo è una storia di Romano Scarpa, uscita in due episodi il 2 e il 9 luglio 1961 sui numeri di Topolino 292-293. Questa storia rappresenta la più clamorosa intuizione che il fumetto ha saputo dare all'archeologia, suggerendo il metodo migliore per salvare i colossi di Ramses II, appartenenti al sito archeologico di Abu Simbel (Egitto), dall'inondazione causata dalla costruzione della diga di Assuan

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E, per tornare a Barks

Nella storia L'eredità di Paperino (1949) di Carl Barks, Paperino e nipoti gestiscono una piccola impresa di recuperi marini e riescono a ripescare uno yacht affondato riempiendolo di palline da ping pong. Questo sistema è stato davvero attuato dall'inventore danese Karl Kroyer nel 1964, per recuperare una nave affondata nel golfo del Kuwait, utilizzando, però polistirolo espanso al posto delle palline
 

baleng

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Oggi, immagino, esiste comunque un pregiudizio verso "Topolino o Paperino", e cioè che siano fumetti adatti solo ai bambini, mentre per gli adolescenti, o addirittura gli adulti, vi sarebbe "ben altro", eroi non in forma di pupazzo, ma similumani, Tex, Dylan Dog ecc.
Il pregiudizio è forse maggiormente giustificato per le storie degli ultimi anni (saltuariamente mi capitò di leggerne dal dentista), che hanno guadagnato in fluidità grafica, ma perso molta poesia ed acquisito una serialità che tende ad annoiare l'adulto. Tuttavia non lo è affatto quando si parla dei grandi come quelli sopra riportati. Cui si potrebbero aggiungere anche il vero inventore di Mickey mouse, Ub Iwerks o Floyd Gottfredson, che sviluppò la dimensione epica di queste storie.
 

mantegna

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Oggi, immagino, esiste comunque un pregiudizio verso "Topolino o Paperino", e cioè che siano fumetti adatti solo ai bambini, mentre per gli adolescenti, o addirittura gli adulti, vi sarebbe "ben altro", eroi non in forma di pupazzo, ma similumani, Tex, Dylan Dog ecc.
Il pregiudizio è forse maggiormente giustificato per le storie degli ultimi anni (saltuariamente mi capitò di leggerne dal dentista), che hanno guadagnato in fluidità grafica, ma perso molta poesia ed acquisito una serialità che tende ad annoiare l'adulto. Tuttavia non lo è affatto quando si parla dei grandi come quelli sopra riportati. Cui si potrebbero aggiungere anche il vero inventore di Mickey mouse, Ub Iwerks o Floyd Gottfredson, che sviluppò la dimensione epica di queste storie.

Topolino lo leggevo sempre, esteticamente mi è sempre piaciuto più di tutti gli altri e anche le storie erano belle. Leggevo anche Tex, Zagor, Alan Ford ma il primo amore non si scorda mai.;)
 

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