"Capitale garantito": banche all'assalto della cli (1 Viewer)

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Riporto dalla rubrica "Alto Rendimento" su Borsa & Finanza di ieri una confessione di un bancario.

"La mia banca si appresta a piazzare alcuni miliardi di euro in obbligazioni strutturate e polizze index linked. Il capoarea ci ha spiegato che l'istituto non può ridurre i costi del personale e deve alzare l'introito delle commissioni per fare lievitare il conto economico.

Da lunedì dovrò iniziare a chiamare i clienti posizionati sui fondi monetari (dove la banca guadagna solo lo 0.6% di commissioni di gestione annua) e convincerli a comprare polizze dove si introita il 5.5% di ingresso e lo 0.8% di gestione annua".

Se comprate queste schifezze, poi non dite che non vi avevo avvertiti.
 

VOLANTE 1

Forumer attivo
Quello che dici fa riflettere.
Secondo te c'è spazio in Italia per la figura del consulente finanziario ?
Tu lo faresti ?
Io ci farei un pensierino.
Ciao Volt, e continua così. ;)
 

Aikman

Forumer attivo
Eheheh Voltaire, hai letto della signora che voleva le Seat a 4 e le hanno consigliato qualcosa di piu' "reattivo"???

Aik
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
San Paolo Imi ha appena annunciato un piano di battaglia sul gestito tutto concentrato sulle polizze....questi sono veri proclami di guerra...guerra alle tasche di quei poveracci dei clienti che ancora credono di avere a che fare con dei consulenti.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Aikman ha scritto:
hai letto della signora che voleva le Seat a 4 e le hanno consigliato qualcosa di piu' "reattivo"???



Ordinaria amministrazione, per me, e non lo dico per gioco: mi arrivano, con cadenza che molti (ma non chi è a conoscenza della realtà quotidiana) giudicherebbero impressionante, dei casi enormemente peggiori.
 

Max Breakeven

Forumer attivo
corretto ma non suffiente, a mio avviso

Lasciatemi fare, per una volta, l'avvocato del diavolo.

Giustamente Volt mette in evidenza ancora una volta come alcuni "prodotti" seguano logiche meramente commerciali e non quella di coprire esigenze reali per il risparmiatore.

Non è la prima volta, non sarà l'ultima.

Voglio però evidenziare alcuni spunti di polemica riflessione:

1. sarebbe ingenuo aspettarsi che banche o altri istituti finanziari diventino improvvisamente degli istituti di beneficenza, dirò di più, paradossalmente sarebbe pericoloso lo diventasse davvero;

2. se guardiamo solo all'aspetto costi, beh ... vi sono strumenti veramente poco costosi ma forse più dannosi e per i quali l'effetto "moda" ha prodotto danni sicuramente maggiori (oltre che lauti guadagni per chi li ha collocati);

3. limitarsi al giusto monito a fare attenzione a cosa viene proposto non credo sia sufficiente: occorre capire di cosa si sta parlando. Mi spiego con un banale esempio:

se dovessimo acquistare un'auto, a cosa saremmo veramente interessati? Forse ci interessa sapere quale provvigione incasserà il rappresentante o il margine di guadagno della casa costruttrice? Certo che se questo incidesse notevolmente sul prezzo o sulla qualità dell'auto, anche questo sarebbe interessante. Ma cosa ci interessa di più? Non ci interessa sapere se l'auto funziona bene o quanto consuma o se può essere adatta alle nostre esigenze di trasporto?

Il punto è che non esiste, a mio modesto parere, un capro espiatorio sempre e comunque in ogni caso. Il vero pericolo è scegliere senza essere consapevoli di quello che si compra.

Io personalmente amo poco le auto. Preferisco le moto. Come auto ne ho una piccolissima, a due posti soltanto. Quando l'ho comprata sapevo benissimo cosa mi serviva ed è adatta alle mie esigenze. Fossi stato un padre di famiglia con figli avrei invece commesso un incomprensibile errore di valutazione!

Insomma, ad ognuno la sua auto. Ma bisogna sapere quanto costa, a cosa può servire, insomma ... cosa possiamo aspettarci.

Chissà perché, invece, quando si tratta di strumenti finanziari o assicurativi, non usiamo lo stesso metro di giudizio che applichiamo quando compriamo un'auto. Già fare questo ci eviterebbe di santificare alcuni "prodotti" e di "demonizzarne" altri.

Sono stato abbastanza avvocato del diavolo? ;)

Spero di si, altrimenti il rischio sarebbe solo quello di lodarci ed imbrodarci tra noi! E servirebbe a poco, almeno così credo.

ciao

Max

P.S.: sarebbe il caso quindi di approfondire l'argomento spiegando più in dettaglio di cosa si sta parlando ....
 

VOLANTE 1

Forumer attivo
Re: corretto ma non suffiente, a mio avviso

Non mi aspetto dalla banca che rinunci al guadagno, ma la logica del budget introdotta pochi anni or sono (si può dire negli ultimi dieci anni) ha portato ad una distorsione del rapporto banca cliente.
Le pressioni fatte sui bancari per vendere alcuni prodotti portano inevitabilmente a sbagliare l'asset allocation dei clienti nella migliore delle ipotesi (si parla di truffa altrimenti).

L'esempio del mercato delle auto secondo me non è calzante: se voglio comprare un auto ho gìa un immagine in mente, la pubblicità è molto più concreta e la mia scelta è già ristretta tra pochi modelli prima che entri in un salone. Poi il prezzo è meglio confrontabile. In banca ci sono spesso componenti di costo occulte. Il rapporto con la banca normalmente è molto più fidelizzante, mentre nelle auto è più facile cambiare.

Il punto è : è possibile che in Italia si affermi la figura del consulente finanziario ? Voltaire ci ha più volte citato il disegno di direttiva che la UE sta preparando per ricondurre l'attività di consulenza sotto l'ombrello delle banche e delle sim (mentre ora tale attività è fin troppo libera).
Facendo un altro paragone: non potrebbe esserci in Italia un financial doctor ovvero una figura simile al medico di famiglia per i soldi ?
Ci sono già i commercialisti è vero, ma lasciando spazio alle banche e alle sim non sarebbe meglio avere un'albo dei consulenti finanziari anziché promotori ? O per lo meno avere promotori plurimandatari ?

Buona notte.
 

Max Breakeven

Forumer attivo
Re: corretto ma non suffiente, a mio avviso

VOLANTE 1 ha scritto:
Le pressioni fatte sui bancari per vendere alcuni prodotti portano inevitabilmente a sbagliare l'asset allocation dei clienti nella migliore delle ipotesi (si parla di truffa altrimenti).

L'esempio del mercato delle auto secondo me non è calzante: se voglio comprare un auto ho gìa un immagine in mente, la pubblicità è molto più concreta e la mia scelta è già ristretta tra pochi modelli prima che entri in un salone. Poi il prezzo è meglio confrontabile. In banca ci sono spesso componenti di costo occulte. Il rapporto con la banca normalmente è molto più fidelizzante, mentre nelle auto è più facile cambiare.

Grazie della replica Volante1, proprio nell'ottica costruttiva che intendevo.

Nel merito voglio aggiungere alcune cose, sempre nello spirito del provocatore costruttivo: ;)

- non credo che le banche si siano mai fatte carico di costruire una corretta asset allocation, almeno se ci si riferisce ai normali sportelli bancari. Sarei felice in questo se la percezione che ho della realtà (attuale e passata) fosse sbagliata;

- sul paragone con le auto, brevemente e a solo titolo di esempio:

a) per investire non capisco cosa mi impedisca di avere chiaramente in mente le mie esigenze (utilitaria, famigliare, berlina o sportiva - leggi conservazione del capitale, rivalutazione o alta crescita);

b) il fatto che la pubblicità restringa le possibilità di scelta non è di per sé un vantaggio (vedi i modelli pubblicizzati delle auto che sono in procinto di essere sostituiti con nuove serie, ecc ..) e comunque la pubblicità non mi sembra possa essere una garanzia d'acquisto, anzi;

c) che il prezzo delle auto sia più facilmente confrontabile per un acquirente normale di auto, mi lascia alquanto dubbioso: che dire delle differenze in termini di optionals, tipo di motore, qualità delle rifiniture, ecc ... ? (tra l'altro, non si spiegherebbero le numerose riviste specializzate e trasmissioni televisive che cercano di spiegare le differenze ed i plus/minus delle diverse auto);

d) prezzi occulti: da parte mia conosco bene quanto occulto possa rivelarsi il trascurato costo dei pezzi di ricambi originali, dei tagliandi, delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria , ecc ... ;

e) infine: perché avallare il fatto che si possa cambiare più facilmente auto piuttosto che banca? A parte il fatto che cambiare auto non sempre è così facile (basti vedere quanto in genere si deprezzi il valore di mercato anche pochi mesi dopo l'acquisto), ma soprattutto di banche ce ne sono tante e la non scelta a riguardo è spesso (non sempre) solo di natura psicologica.

Perché, caro amico, ho voluto fare questa articolata, anche se superficiale, disanima? Solo per una ragione che spero apprezzerai: spesso le cose sono più semplici di quanto sembra, mentre altre volte (specie a causa dell'abitudine a non riflettervi troppo sopra) sono meno evidenti di quanto appaiano. Almeno così io credo.

a presto e grazie del contributo alla riflessione che ho molto apprezzato.

buona notte anche a te ;)

Max
 

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