Buon primo maggio a tutti! (1 Viewer)

Claire

ἰοίην
Da Wikipedia

Data d'istituzione In Italia: istituita nel 1891, soppressa nel 1925 e reistituita nel 1945

La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività mondiale celebrata il 1º maggio di ogni anno che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.
Più precisamente, con essa si intendono ricordare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore (in Italia con il r.d.l. n. 692/1923). Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1867 nell'Illinois (USA). La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero introdotte anche in Europa.

L'origine della festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l'evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all'Internazionale dei lavoratori - vicine ai movimenti socialisti ed anarchici - suggerirono come data della festività il primo maggio.

Ma a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Il 3 maggio i lavoratori in sciopero di Chicago si ritrovarono all'ingresso della fabbrica di macchine agricole McCormick. La polizia, chiamata a reprimere l'assembramento sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone diversi altri. Per protestare contro la brutalità delle forze dell'ordine gli anarchici locali organizzarono una manifestazione da tenersi nell'Haymarket square, la piazza che normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò nuovamente sui manifestanti provocando numerose vittime, anche tra i suoi.

L'11 novembre del 1887 a Chicago (USA), quattro operai, quattro organizzatori sindacali e quattro anarchici furono impiccati per aver organizzato il 1º maggio dell'anno precedente lo sciopero e una manifestazione per le otto ore di lavoro.

Il 20 agosto fu emessa la sentenza del tribunale: August Spies, Michael Schwab, Samuel Fielden, Albert R. Parsons, Adolph Fischer, George Engel e Louis Lingg furono condannati a morte; Oscar W. Neebe a reclusione per 15 anni. Otto uomini condannati per essere anarchici, e sette di loro condannati a morte. Le ultime parole pronunciate furono: Spies: "Salute, verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che oggi soffocate con la morte!" Fischer: "Hoc die Anarchie! (Viva l’anarchia!)" Engel: "Urrà per l’anarchia!" Parsons, la cui agonia fu terribile, riuscì appena a parlare, perché il (boia) strinse immediatamente il laccio e fece cadere la trappola. Le sue ultime parole furono queste: "Lasciate che si senta la voce del popolo!"

L'allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del primo maggio avrebbe potuto costituire un'opportunità per commemorare questi episodi. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse risultare troppo a favore del nascente socialismo, stornò l'oggetto della festività sull'antica organizzazione dei Cavalieri del lavoro. Pochi giorni dopo il sacrificio dei Martiri di Chicago, i lavoratori di Chicago tennero un’imponente manifestazione di lutto, a prova che le idee socialiste non erano affatto morte.

La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.

In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo. La rivista La Rivendicazione, pubblicata a Forlì, cominciava così l'articolo Pel primo Maggio, uscito il 26 aprile 1890: "Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d’ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento".
 

Claire

ἰοίην
buon primo Maggio, Claire !! :)

Ti dedico due belle citazioni:)

Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno.
(Voltaire)

La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.
(Roosevelt)
 

f4f

翠鸟科
beh sul lavoro le mie due preferite sono:

Di troppo lavoro non è mai morto nessuno, ma perchè correre un rischio ?

( Reagan, mi sembra)

e

Soprattutto, mai troppo zelo .
Talleyrand ( quello stesso Talleyrand del file Le Souper ;) )

la migliore però ... la cerco
è di JKJ
 
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f4f

翠鸟科
Mi piace il lavoro, mi affascina. Potrei stare per ore seduto ad osservarlo.


ma la versione 'completa' è esilarante :D:D

A me par sempre di prodigarmi più di quanto dovrei. Non che io abbia da ridire nulla
contro il lavoro, si badi: il lavoro mi piace e mi affascina, e me ne sto seduto a guardarlo
per ore e ore. Godo nell’averlo da presso, e l’idea di liberarmene mi fa male al cuore.
Il lavoro che si può darmi non sarà mai troppo; accumular lavoro è diventato in me
quasi una passione: il mio studio ne è pieno così, ora, che non v’è più un pollice di spazio
per altro, e dovrò tosto abbandonarne una parte.
E con quanto rispetto, anche, tratto il mio lavoro! Un po’ del lavoro che io ho presso
di me, l’ho da anni, e non si troverebbe su di esso neppure l’impronta d’un dito. Del mio
lavoro sono orgoglioso; di tanto in tanto lo prendo per spolverarlo. Nessuno che, al pari di
me, lo tenga in uno stato migliore di conservazione.
Ma, benchè io sia assetato di lavoro, desidero che le cose sian giuste, e non chieggo
più di quel che mi spetta.
Ma io me lo trovo senza volerlo — almeno, così sembra — e questo mi secca.
Giorgio crede che, in quanto a questo, non è necessario che io mi angosci. La mia
natura più che scrupolosa, egli dice, mi fa temere d’averne più di quanto me ne
spetterebbe; ma che in realtà non me ne tocchi nemmeno la metà. M’auguro, però, che lo
dica soltanto per confortarmi.






poi, ne scrisse a bizzeffe
È impossibile godere a fondo dell'ozio se non si ha una quantità di lavoro da fare.



... era il direttore di 'the idler', mi pare
 
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f4f

翠鸟科
Ti dedico due belle citazioni:)

Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno.
(Voltaire)

La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.
(Roosevelt)


Roosevelt però batte le mie :)
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
cuanno che fusse dorce la fatica
la vuriano per sé tanti pretoni
che je puncica pegghio dell'urtica
va' in Baradiso si ce so' minchioni
le sante ce se gratteno la fica
li santi l'uccello e li cojoni.
 

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