Questo però secondo me non è fact checking, è un articolo di opinione che tenta di spacciare la propria analisi per verifica fattuale, compiendo in effetti una mistificazione analoga a quella che pretenderebbe di disvelare.
Ed è un peccato perché il costrutto è fondato su premesse condivisibili e sensate.
Rovinano tutto etichettando gli elettori del partito (errore che un fact checker per primo non dovrebbe mai fare) e inserendo una fallacia logica che fa corrispondere 11 milioni di votanti ad altrettanti compratori di una promessa. Il che, a livello di opinione, lo si può anche affermare, ma non lo si può spacciare per un dato di fatto, mancando del tutto una controprova.
E ripeto, è un peccato perché l' articolo in sé argomenta piuttosto bene, ma si autodelegittima prestando immediatamente il fianco a controaccuse di faziosità.
E' comunque un segno dei tempi: oggi è praticamente impossibile non trovare qualcuno che cerchi di venderti una verità precotta invece di un' opinione, anche espressa con forza e argomentata a dovere.
La conseguenza è che le idee si polarizzano, invece di confrontarsi aiutando la riflessione.
Vabbè, chissene stracatafotte, direbbe Montalbano
Fangù