Tra «Pdmenoelle» e «Pidioti»
In ogni caso, nel corso dell’ultima legislatura, si sono visti toni ben più accesi nei confronti del Pd, ribattezzato prima «Pdmenoelle», a sottolineare che non esisteva poi questa grossa differenza con il Pdl di
Silvio Berlusconi, poi partito di «Pidioti». Renzi per Grillo è stato a lungo l’«ebetino»,
Maria Elena Boschi «Maria Etruria», a evidenziare il conflitto d’interessi con la Banca d’Etruria, i sostenitori
democrat spesso e volentieri «massoni», se non addirittura «mafiosi». In molti ricorderanno infatti
Alessandro Di Battista in posa davanti al poster con la «piovra democratica» che avrebbe dovuto rappresentare le innumerevoli e torbide commistioni di un partito che era insieme «Mafia Capitale», «Gomorra Pd» e «Trivellopoli». Ci fermiamo qua, ma gli esempi potrebbero essere ancora più numerosi e clamorosi. Così clamorosi da finire in cause per diffamazione.
Se Salvini ti chiama Cetto La Qualunque
Da «partito di pancia», anche la Lega sovranista di Salvini non si è mai persa in convenevoli con il Pd renziano. La linea è chiara: «Col Pd né adesso, né mai», diceva il segretario del Carroccio nel maggio dell’anno scorso, di fronte alla platea del congresso di Parma. Renzi per Salvini «è Cetto La Qualunque, spara numeri a caso», il suo partito «irresponsabile» sul fronte delle politiche di gestione dell’immigrazione, addirittura «complice degli scafisti». Quello stesso partito che oggi per il leader leghista diventa espressione di un popolo che «guarda alla Lega».
Abiti scuri, felpe e iPad Di Maio e Salvini a confronto