Britaly, gli piacerebbe... (2 lettori)

lincoln

Forumer storico
Momento solenne.
Con la Brexit si sono affossati da soli, dimostrando una cosa incontrovertibile: stare in Europa è fondamentale!
Oggi il sarcasmo con l'Italia non regge, siamo uno Stato in migliori condizioni e con prospettive migliori malgrado persino un governo di incapaci che sta per insediarsi, ma dietro abbiamo sempre l'Europa con tutti i suoi problemi , la nostra grande fortuna. E i poveri Britannici non sanno dove andare a sbattere, magari richiameranno pure Johnson... stile oggi le comiche. Altro che spaghetti e mandolino... Lo dico con dispiacere perché l'UK è la mia seconda patria e lì ho molte cose, ma lo sbaglio che hanno fatto sarà difficile da rimediare. Spero sia possibile.

Ottimo articolo oggi del Corriere Economia:

 

lincoln

Forumer storico
....


Ci si può anche divertire, come nei paragoni fra qualunque coppia di Paesi, nel gioco delle differenze.
L’Italia ha una moneta di riserva internazionale, mentre la Gran Bretagna l’aveva. Adesso gli investitori in tutto il mondo sono molto più riluttanti a accettare e detenere sterline senza limiti, perché la valuta di Londra non è più così essenziale nelle riserve dei grandi gestori internazionali. L’export britannico è di poco superiore a quello di Singapore o del Vietnam, il Regno Unito è in profondo rosso negli scambi con il resto del mondo, dunque quella di Londra non è più una moneta con lo stesso status del dollaro o dell’euro, da detenere per regolare contratti o gestire risparmi nel resto del mondo. Ne consegue che il potere della Bank of England di rimediare ai pasticci della politica stampando moneta è ormai più limitato rispetto quello della Federal Reserve o della Banca centrale europea (alla quale l’Italia partecipa).
Qui si nota un’altra differenza macroeconomica. Malgrado lo choc sui prezzi dell’energia, l’Italia mantiene ancora un lieve attivo nella bilancia delle partite correnti con il resto del mondo (cioè nel saldo degli scambi di beni, servizi, interessi e dividendi finanziari). La Gran Bretagna invece è nel rosso più profondo, al primo trimestre di quest’anno, da quando inizia la serie nel 1955. Ciò si aggiunge a un deficit pubblico anch’esso superiore a quello italiano e anch’esso allarmante. Una conseguenza è che la posizione finanziaria netta dell’Italia sul resto del mondo è in lieve attivo: il Paese è creditore netto verso il resto del mondo. La Gran Bretagna è un debitore netto per quasi mille miliardi di dollari, anche qui non lontano dai massimi storici. Non stupisce dunque tutta questa fragilità di mercato.
Molto dello stato del Regno Unito di oggi — la fragilità politica e finanziaria, il tenore febbrile del dibattito pubblico — sarebbe impensabile senza il 2016. Il referendum sulla Brexit ha cambiato tutto. Il veleno delle menzogne con cui una coalizione di ultra-nazionalisti, nostalgici e opportunisti alla Boris Johnson vinsero quella scommessa è entrato nei tessuti del Regno. Tutto questo non ha niente a che vedere con l’Italia e con nessun altro Paese. Riguarda solo un sistema di istituzioni, partiti e media che non ha saputo arginare questo disastro politico-istituzionale.
La stagione del populismo ha investito quasi tutti i grandi Paesi dell’Occidente, ma in nessuno ha lasciato tanti danni come nel Regno Unito.
Ora quella vicenda intessuta di menzogne, sovranismo, fantasie di grandezza e dell’illusione di non aver bisogno degli altri sta arrivando in fondo alla sua strada. E in fondo c’è un profondo smarrimento culturale e civile di un Paese che in molti in Europa continuiamo ad amare e ammirare.
 

marofib

Forumer storico
che poi l'economist, posseduto oltre il 40% dagli agnelli, cioe' quelli che hanno iniziato a spolparci per portare poi tutto all'estero....
 

ciccio bellico

Pane al pane e vino al vino
Se l'allegoria della copertina allude alla frequenza di cambio del Governo, allora abbiamo poco da indignarci, credo proprio che il primato mondiale sia nostro. :lol: :sad:
 

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