Braudel VS Weber : thread ad personam : Ignatius (1 Viewer)

f4f

翠鸟科
oggi leggevo il soleil, e sono inciampato in questa frase

E quando si parla di derivati non solo ci si riferisce a strumenti finanziari sovente opachi e speculativi, e facilmente "invisibili" alla trasparenza dei bilanci (tant’è che non figuravano né nel bilancio dello Stato greco, né in quello della banca senese), ma ci si riferisce purtroppo anche a quello che scorrettamente viene indicato il loro mercato globale. Non si tratta infatti di un mercato, ma di quello che Fernand Braudel, grande teorico del capitalismo, chiamava i "contromercati", senza regole, senza sanzioni e senza autorità di controllo.


Braudel: bei ricordi... lo riprenderò
ma secondo te, quale fra B e Weber è stato più adatto a parlare del capitalismo?
imo, W ha scritto nel (breve) momento di luminosità germanica, la stessa epoca di Delbruck ( noto ai più per essere il 'cervello perduto' in Frankenstein Junior) : brillanti ma germanocentrica, vincolata alla visione del mondo della belle epoque e come questa destinata ad raggelante naufragio nella WW1 ( e, simbolicamente, nel naufragio dell'inaffondabile Titanic)
Braudel ha dato più respiro alla sua riflessione, ed ancora oggi mi pare interessante: proprio come la frase sopra, molto interessante
chi dei due è maggior analista del capitalismo?


chennedicci?? :)
 

Ignatius

sfumature di grigio
Son passàti troppi lustri da quando lessi Brodél. Ne ricordo solo un'ottima impressione. Faceva parte di quei testi che mi convinsero che l'Economia, anche se iniziano a insegnartela con formule matematiche (dal semplice equilibrio della domanda e dell'offerta in un ipotetico mercato perfettamente concorrenziale) è una Scienza Sociale, e quindi le formule servono fino ad un certo punto.

"In economia, le buone intenzioni contano molto più della disponibilità di capitale", sintetizzerei.


Hai una domanda di riserva più facile? Che so, il numero massimo di rigori sbagliato in una sola partita da Evaristo Beccalossi? :(
 

f4f

翠鸟科
Son passàti troppi lustri da quando lessi Brodél. Ne ricordo solo un'ottima impressione. Faceva parte di quei testi che mi convinsero che l'Economia, anche se iniziano a insegnartela con formule matematiche (dal semplice equilibrio della domanda e dell'offerta in un ipotetico mercato perfettamente concorrenziale) è una Scienza Sociale, e quindi le formule servono fino ad un certo punto.

"In economia, le buone intenzioni contano molto più della disponibilità di capitale", sintetizzerei.


Hai una domanda di riserva più facile? Che so, il numero massimo di rigori sbagliato in una sola partita da Evaristo Beccalossi? :(


well, non sono d'accordo con la sintesi
ma ti ringrazio della risposta: erano settimane che non mi sentivo più in un forum di finanza :):)

la domada di riserva:
rileggiamoci con calma il Braudel e torniamo a parlarne
alternativamente, v'è il Cipolla :):)
 

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