Borghezio e l' idea del fankazzismo... (1 Viewer)

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Ho letto attentamente piu' volte e non ho trovato nessun errore in quello che ha detto borghezio.
 

lorenzo63

Age quod Agis
Ho letto attentamente piu' volte e non ho trovato nessun errore in quello che ha detto borghezio.

Boh .. vero che effettivamente su 100 che riceve onu e lew sue strutture forse 20 forse meno arrivano ai poveri ... però il suo cv non è male, anzi.

Fa un poco impressione che tale cv su pubblicato dal Sole nel 2010 e questo da l' idea di una pre-destinazione... e nn certo di una carta giocata all' ultimo momento, anzi ... ma ci sta che si preparano per tempo i quadri.

Il cv atipico di...Laura Boldrini, portavoce in Italia dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite - Il Sole 24 ORE

8 febbraio 2010

Il cv atipico di...
Laura Boldrini, portavoce in Italia dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite
di Fabrizio Buratto



Laura Boldrini è la portavoce in Italia dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), organismo dell'Onu che conta 50 milioni di rifugiati assistiti, seimila impiegati e 278 uffici in 111 paesi, oltre a due Nobel per la Pace presi nel 1954 e nel 1981.
Il percorso di Laura Boldrini inizia dopo la maturità in un'azienda di riso in Venezuela, ed è costellato di riconoscimenti; ultimo quello di "Italiano dell'anno" attribuitole da Famiglia Cristiana nel 2009 "per il costante impegno, svolto con umanità ed equilibrio, a favore di migranti, rifugiati e richiedenti asilo." Medaglia ufficiale della Commissione per le pari opportunità tra uomo e donna nel 1999, Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2004, anno in cui riceve anche il Premio Elsa Morante "alla figura femminile internazionale", sono riconoscimenti che, come altri ricevuti, sottolineano il suo impegno e la sua passione nell'essere portavoce "dei beneficiari", di parlare "per nome e per conto di chi non può".

Nome

Laura

Cognome

Boldrini

Nata il

28/04/1961

Città

Macerata

Residente a

Roma

Titolo di studio

Laurea in Giurisprudenza alla Sapienza, voto: 110

Anno

1985

Tesi

Sul diritto di cronaca.

Dal 1983 al 1986, mentre studiavo, ho lavorato di sera all'AISE (Agenzia Italiana Stampa e Migrazione). Mi occupavo di selezionare le notizie che potevano essere rilevanti per i giornali delle comunità italiane all'estero.

Il primo lavoro

Nel 1981, subito dopo il liceo andai a lavorare in Venezuela in un'azienda di riso e poi feci un viaggio in tutta l'America centrale.

Un amico di famiglia, agronomo, era andato a curare quest'azienda dove c'erano anche investimenti italiani. Io mi feci avanti perché mi piaceva l'idea di fare un'esperienza all'estero. Aiutavo un po' nell'organizzazione della segreteria; avevo finito il liceo classico, quindi non avevo grandi competenze. Appena potevo mi piaceva molto andare a vedere le grandi coltivazioni di riso dove i campesinos lavoravano tutto il giorno, senza tutele, dormendo sul posto dentro alle baracche. Rimasi molto colpita da questo stile di vita ripetitivo e privo di orizzonti.

Il primo stipendio

E chi se lo ricorda più. C'erano ancora le lire.

Lingue straniere conosciute

L'inglese, che è la lingua con cui lavoro. Il francese e lo spagnolo non le conosco bene come l'inglese.

La prima volta ho acquisito lo spagnolo con l'esperienza diretta in America centrale, mi piaceva molto come lingua e quindi al ritorno presi delle lezioni. Il francese l'ho imparato un po' ai tempi dell'università perché coabitavo con una ragazza francese, e poi ho frequentato la scuola Alliance Francaise a Roma. Anche quando lavoravo alla Fao prendevo lezioni. L'inglese l'ho imparato viaggiando e approfondito con lo studio.

Altre esperienze di lavoro in quegli anni

Col viaggio in America centrale era nata una passione. Per me, cresciuta in provincia, si erano aperti nuovi orizzonti e durante l'università cercavo di viaggiare il più possibile: Sud Est asiatico, India. Dopo l'università ho iniziato a lavorare in Rai, per la tv e per la radio.

In cosa consiste il suo lavoro all'Unhcr

Consiste nel rendere note tutte le questioni relative ai rifugiati e al diritto d'asilo, in merito alla materia dei rifugiati in Italia e nel Mediterraneo. Il mio compito è di informare la stampa attraverso comunicati, aggiornamenti, e di sensibilizzare l'opinione pubblica con campagne pubblicitarie, dibattiti, incontri.

Da quando lavora per l'Unhcr, come ci è arrivata?

Sono entrata all' Onu nel 1989, facendo un concorso per Junior Professional Officer, una selezione di giovani laureati che vogliono lavorare negli organismi internazionali. Ho lavorato cinque anni alla Fao, poi il capo ufficio stampa del Pam, il Programma Alimentare Mondiale, mi chiamò per chiedermi se conoscevo qualcuno che curasse i rapporti con la stampa italiana e io mi proposi. Stavo aspettando mia figlia, mi ricordo che mi presentai al colloquio con la pancia. Infine sono arrivata all'Alto Commissariato perché la signora che occupava la mia posizione andava in pensione e partecipai alla selezione. Ora sono qui dal febbraio del 1998.

Che tipo di contratto ha?

Ho un contratto a tempo indeterminato da funzionario Onu. I funzionari Onu sono soggetti alla rotazione, come il corpo diplomatico, ma per la mia posizione è diverso perché richiede competenze specifiche che non sono necessariamente intercambiabili con quelle degli altri colleghi, dunque è definita "expert" e non prevede rotazione. Posso ruotare, chiedendolo, ma posso anche chiedere che mi venga rinnovata.

Quali competenze e quale tipo di formazione occorre avere per ricoprire una carica come la sua?

Innanzitutto conoscere bene le lingue, che sono il tallone di Achille di tanti bravi professionisti italiani; conoscere i meccanismi dell'informazione da dentro, quindi aver lavorato in un'agenzia di stampa, alla radio, in tv, per sapere come presentare le informazioni ai media affinchè vengano colte e ritenute interessanti. Ci vuole una motivazione forte, credere che si può dare un contributo anche se non si può rivoluzionare il mondo. E poi ci vuole la capacità empatica di parlare per nome e conto di chi non può, bisogna essere portavoce dei beneficiari.

Sulla carta di identità alla voce professione c'è scritto

Funzionario ONU

Una cosa che le riesce bene, al di là del lavoro.

Faccio fatica a distinguere fra lavoro e non lavoro, perché quando c'è la passione di mezzo non si possono mettere i paletti o guardare l'orologio. Mi piace andare a fare dei viaggi, anche a prescindere dal lavoro, con mia figlia che ha sedici anni e vedere le sue reazioni davanti a nuove realtà. Fare con lei questo percorso di conoscenza e dedicarmi a lei mi riempie di soddisfazione.

La parola "lavoro" cosa le fa venire in mente?

Non vorrei sembrare un'invasata, ma il lavoro è una cosa che non mi annoia mai, che mi alimenta.
 

Users who are viewing this thread

Alto