Macroeconomia Bolla obbligazionaria ... (1 Viewer)

lorenzo63

Age quod Agis
Nn so voi ma è da un pò che avverto una inquitudine ...

E' un poco datato ...


Global Bond Issuance To Top A Staggering $8 Trillion In 2012

Submitted by Tyler Durden on 01/03/2012 16:33 -0400




As households are supposedly deleveraging and European nations face austerity, one might suspect that global debt levels were stabilizing or even dropping. Think again. It will likely come as no surprise when we point out that the G-7 nations alone face a massive $7.3 Trillion (with a T) of sovereign-only maturities (and a further $566 Billion in interest payments) in 2012 alone. This incomprehensible number is worsened only in historical comparison as it's current level is 125% higher than was 'expected' at the end of 2010 (and 238% higher than was expected for 2012 at the end of 2009). As Bloomberg points out, Japan tops the list with $3.05tn (equivalent) followed the US at $2.76tn for 2012 as the former peaks in March 2012 (with $678bn due in that month alone) and the latter peaks in this month with January 2012 seeing over $480bn due to mature (and be rolled). But it gets worse for supply - global corporations (dominated by Financials relative to non-Financials), as noted by S&P today, have used the low interest rate environment to modestly relever and face almost $1 Trillion (again with a T) of maturing debt that will need to be rolled in 2012 (with January and March also topping the list) and over $3.1Tn in the next four years. So in the next four years, amid a slowing demand picture thanks to European worries, global corporate debt combined with G-7 sovereign debt maturing is an incredible $18.48 Trillion that will need to be rolled, rehypothecated, and have capital allocated to it (or not).


Global Bond Issuance To Top A Staggering $8 Trillion In 2012 | ZeroHedge
 

c.f.i.

Banned
che i prezzi sian gonfiati e' un dato di fatto come la borsa a questi livelli che diventi carta straccia e' da vedere poi bisogna vedere cosa si compra e i rischi insiti allo strumento.non son ottimista come tanti ma nemmeno pessimista come te comunque son molto liquido forse al 75% sull azionario per me si ripresenteranno occasioni di acquisto e anche in futuro se ci dovessero esseri storni sull obbligazionario.ma la sfera di cristallo nessuno ce l ha per dire cosa succedera' di certo
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Per quel che mi riguarda comincio a sentire una sensazione... come di qualcosa appoggiato dalle parti del fondoschiena, mettiamola così :-o :D
Scherzi a parte, pure io comincio a essere inquieto e pensare che i prezzi di parecchi bond siano un bel po' tirati. Non credo ci saranno brutte sorprese da qui a fine anno, ma con l'anno che verrà le politiche imminenti potrebbero offrire il pretesto per un bello scrollone, anche considerando che nonostante tutto il cash che si sta pompando, l'economia reale segna drammaticamente il passo...
 

lorenzo63

Age quod Agis
Per quel che mi riguarda comincio a sentire una sensazione... come di qualcosa appoggiato dalle parti del fondoschiena, mettiamola così :-o :D
Scherzi a parte, pure io comincio a essere inquieto e pensare che i prezzi di parecchi bond siano un bel po' tirati. Non credo ci saranno brutte sorprese da qui a fine anno, ma con l'anno che verrà le politiche imminenti potrebbero offrire il pretesto per un bello scrollone, anche considerando che nonostante tutto il cash che si sta pompando, l'economia reale segna drammaticamente il passo...

Ciao Yunus,

Si, concordo appieno.

Tempo addietro i bond erano un' argomento quasi di nicchia, per una piccola parte di gestori delle proprie sostanze; adesso chiunque ne parla (pensa unpò: pure io ... :D) più o meno con proprietà...e c'è un vecchio adagio che quando di borsa ne parla pure il portinaio meglio vendere...Fuor di citazioni proverbiali, vedo una quantità di emissioni come mai si era vista, quindi debito, e nel mentre osservo società che hanno pochissimi ordinativi, e mi domando come molte di queste avranno i liquidi per potere pagare le cedole -in quanto la massa enorme di emissioni è dovuta anche al restringimento dei finanziamenti delle banche alle attività corporate ergo per continuare ad operare queste ultime emettono bond ad interessi superiori cioè peggiorativi- Ho scritto anche perchè c'è pure il caso delle banche che reimpacchettano crediti in bond- ... e pure stati vedi Argentina che sono di nuovo prossimi a defaultare, la stessa grecia - Credo che la situazione vada attentamente monitorata anche e sopratutto sul tema dell' economia reale.

imho ... :)
 
Ultima modifica:

lorenzo63

Age quod Agis
La politica monetaria ultra-espansiva della Federal Reserve inizia a mostrare le sue prime controindicazioni. Basta osservare il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento, che negli Stati Uniti stanno vivendo un vero e proprio anno record. Da inizio 2012 le emissioni di junk bond, ovvero titoli “spazzatura”, hanno toccato il record di sempre di 293 miliardi di dollari contro i 249 miliardi di dollari collocati in tutto l’arco del 2011. Se non dovessero esserci particolari cambiamenti nel trend, da qui a fine anno si potrebbe tranquillamente raggiungere la soglia dei 400 miliardi di dollari.

Secondo gli economisti e gli esperti di finanza aziendale il trend è positivo, in quanto anche le imprese con rating basso si stanno finanziando a costi decisamenti contenuti rispetto al passato, rifinanziando il capitale circolante a condizioni molto favorevoli e con effetti positivi d consolidamento sul bilancio. Da quando la FED ha lanciato il terzo piano di stimolo monetario da 40 miliardi di dollari al mese a tempo indeterminato è partita la caccia agli elevati rendimenti
I cosiddetti “porti sicuri”, come il T-Bond USA, il JGB giapponese o il Bund tedesco, hanno perso sempre più appeal a beneficio di aziende con rating basso ma con alle spalle importanti piani di ristrutturazione. Questi junk bond con rendimenti del 5-6% sono stati ben presto affiancati da titoli di debito emessi da aziende con bilanci meno sani e rating pessimo, come BB o C. I forti acquisti sul mercato hanno spinto i rendimenti al 6%, mentre alcuni junk bond rating CCC hanno visto lo yield passare intorno all’8% da una media del 10%.

Sul mercato si stanno affacciando sempre più aziende che fino a qualche tempo fa erano rimaste ai margini per le condizioni proibitive sul mercato dei capitali. A questo punto qualche esperto ha suonato l’allarme, paventando anche un rischio bolla sui junk bonds. Tuttavia, la situazione sembra essere ancora sotto controllo. Moody’s fa notare che il tasso di default su scala globale è sceso al 3% dalla media storica del 4,8%. Non è ancora tempo di tirare i remi in barca, ma il mare dei titoli spazzatura si sta ingrossando sempre di più.


Rischio bolla sui junk bond americani | Investi Sicuro
 

angy2008

Forumer storico
La politica monetaria ultra-espansiva della Federal Reserve inizia a mostrare le sue prime controindicazioni. Basta osservare il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento, che negli Stati Uniti stanno vivendo un vero e proprio anno record. Da inizio 2012 le emissioni di junk bond, ovvero titoli “spazzatura”, hanno toccato il record di sempre di 293 miliardi di dollari contro i 249 miliardi di dollari collocati in tutto l’arco del 2011. Se non dovessero esserci particolari cambiamenti nel trend, da qui a fine anno si potrebbe tranquillamente raggiungere la soglia dei 400 miliardi di dollari.

Secondo gli economisti e gli esperti di finanza aziendale il trend è positivo, in quanto anche le imprese con rating basso si stanno finanziando a costi decisamenti contenuti rispetto al passato, rifinanziando il capitale circolante a condizioni molto favorevoli e con effetti positivi d consolidamento sul bilancio. Da quando la FED ha lanciato il terzo piano di stimolo monetario da 40 miliardi di dollari al mese a tempo indeterminato è partita la caccia agli elevati rendimenti
I cosiddetti “porti sicuri”, come il T-Bond USA, il JGB giapponese o il Bund tedesco, hanno perso sempre più appeal a beneficio di aziende con rating basso ma con alle spalle importanti piani di ristrutturazione. Questi junk bond con rendimenti del 5-6% sono stati ben presto affiancati da titoli di debito emessi da aziende con bilanci meno sani e rating pessimo, come BB o C. I forti acquisti sul mercato hanno spinto i rendimenti al 6%, mentre alcuni junk bond rating CCC hanno visto lo yield passare intorno all’8% da una media del 10%.

Sul mercato si stanno affacciando sempre più aziende che fino a qualche tempo fa erano rimaste ai margini per le condizioni proibitive sul mercato dei capitali. A questo punto qualche esperto ha suonato l’allarme, paventando anche un rischio bolla sui junk bonds. Tuttavia, la situazione sembra essere ancora sotto controllo. Moody’s fa notare che il tasso di default su scala globale è sceso al 3% dalla media storica del 4,8%. Non è ancora tempo di tirare i remi in barca, ma il mare dei titoli spazzatura si sta ingrossando sempre di più.


Rischio bolla sui junk bond americani | Investi Sicuro

Moddy's dovrebbe capire che finchè i tassi sono bassi e il popolo acquista i nuovi bond è ovvio che il tasso di default tende al ribasso, non è indice di buona salute ma solo conseguenza dei tassi bassi che facilitano accesso al credito e migliorano la redditività delle aziende ma solo finchè perdura la politica espansiva.
Si fà in fretta a cambiare direzione quando viceversa l'allentamento monetario cessa e le banche aumentano i tassi a dismisura al debitore che ha le prime difficoltà per aiutarlo così a raggiungere il default.
 

porchetto

la casa non fallisce
@lorenzo la politica della bce è cambiata, ma solo nelle dichiarazioni, da quando per fortuna è stato eletto Draghi, e comunque è molto diversa da quella della FED va bhe che è tutto globale ma qui siamo in europa.

@angy il problema è che le banche anche se hanno soldi quasi a zero non trasmettono quello che ricevono al sistema produttivo, se tu avessi una impresa vedresti come è diventato difficile ora l'accesso al credito.
 

c.f.i.

Banned
draghi per aiutare l economia ha dato 1000 miliardi di euro alle banche che han comprato i titoli di stato (eh certo che lo spread e' sceso) ma le banche non prestan soldi alle imprese e dovranno restituire questi soldi anche se il tasso e' molto basso.per il resto le banche usan sempre di piu' derivati questa e' la cosa pericolosa e questo ha causato il patatrack negli usa.alle aziende conviene emettere bond perche' si finanziano a tassi minori delle banche o prendon soldi perche' ne han bisogno.magari fosse il problema pagare la cedola.il problema e' se ti ridaranno i soldi.finche' c'è ottimismo e dura va tutto bene tutto sale come sta succedendo il brutto e' quando si inceppa qualcosa creano panic selling a seguito di qualche evento o fallimento o altro.speriamo che riescan a trovare una soluzione presto e che i politici non sian come quelli italiani incapaci di governare di prendere decisioni e di pensare solo a se stessi
 

samantaao

Forumer storico
si va su e giù come sempre

guardandosi alle spalle, in questa situazione sembra di essere in alto... ma non sappiamo fin dove si arriverà e per quanto durerà
l'importante è non trasgredire la strategia, se si ha liquidato bisogna stare fermi ad aspettare, non si deve risalire sul treno x farsi un'altra fermata senza la convinzione che effettivamente sia cambiato qualcosa (o si sia commesso un errore di valutazione iniziale)

io sono bello liquido
e la situazione non è difficile da gestire, basta beccare qualche occasione semplice (tipo comprare le uc-lt2-2017 dopo che hanno dichiarato la call)
cercare conti deposito remunerativi
spostare i soldi da banca a banca per farsi dare pct/certificati con buoni rendimenti sui soldi freschi
 

Users who are viewing this thread

Alto