BIS-CONTE (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
i 5Stelle non sono nè di destra nè di sinistra? Vero! sono del partito di francia o di spagna purchè si magna.

GOVERNO ROSSO RAVANELLO? MEGLIO SALVINI (Marco Rizzo)
 

tontolina

Forumer storico
M5StAlle si è ben adattato al "sistema italia"


Conte, Alpa e Mincione: l’intreccio di interessi su Carige
@neXt quotidiano | 9 Gennaio 2019
carige-lega-m5s-governo-conte-salvataggio-6.png


Ieri 25 senatori del Partito Democratico hanno presentato un’interrogazione urgente alla presidenza del Consiglio per fare luce su Carige e sul presunto conflitto d’interessi del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in relazione alla sua amicizia con Guido Alpa, che oltre ad essere il professore che ha promosso Conte è stato anche nel consiglio di amministrazione di Banca Carige.
Oggi un articolo della Stampa a firma di Gianluca Paolucci e Lorenzo Cresci riepiloga tutti i punti di contatto tra Carige, Alpa e Conte:


guido-alpa-giuseppe-conte-1.jpg
Guido Alpa e Giuseppe Conte

Il professor Alpa [quello in foto non particolarmente attraente... anzi direi che è proprio brutto brutto] non ha mai smesso di occuparsi di Carige, pur lasciando le poltrone occupate. Anzi, il 20 settembre interviene nell’assemblea di Carige, in qualità di consulente e legale di Raffaele Mincione, oggi terzo socio della banca con una quota di poco superiore al 5%, ma in quel momento protagonista del tentativo di scalata ai vertici dell’istituto genovese. «Il capitalismo familiare è fallito», arringa Alpa, puntando l’indice contro la famiglia Malacalza, nel tentativo di scalzarla dal ruolo di primo azionista. Il golpe fallisce.

Ma fallisce anche il tentativo successivo dei Malacalza – affidato al duo Modiano-Innocenzi – di rilanciare la banca. Che, anzi, conosce il punto più basso della sua storia, con il commissariamento da parte della Bce.

Un passo indietro.
Qualche settimana prima di ricevere l’incarico di formare il governo, Conte – in qualità di avvocato – scrive un parere per l’applicazione della Golden share a un piccola società di tlc: Retelit. A dare l’incarico a Conte è ancora Raffaele Mincione, azionista della società.
La storia di Retelit è finita qualche tempo fa: il governo Conte ha dato alla fine ragione all’avvocato Conte,
ma invece Carige e Alpa?
Alpa, apparentemente, esce di scena con l’assemblea di settembre. E vi entra Conte che in un arco di tempo che va dal 15 dicembre ai primi giorni dell’anno, contatta almeno tre volte personalmente la famiglia Malacalza, incontrando o parlando prima con il padre Vittorio, poi con i figli Davide e Mattia. In una occasione oltre a Conte al telefono c’è anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria. E poi utilizza vecchie conoscenze del professor Alpa, gli avvocati D’Angelo, storici advisor dei Malacalza, per la sua operazione di moral suasion. […]

Il 31 dicembre [Conte] incontra Innocenzi e Modiano, li invita a chiedere uno sforzo ai Malacalza, fermi sulle proprie posizioni e convinti che serva chiarezza per investire. Poi vede gli stessi azionisti per un estremo tentativo, il tutto mentre la liquidità della banca inizia a deteriorarsi. E l’alleanza di governo non si occupa del caso banche, troppo spinoso. Solo Conte ne è coinvolto. Quando arriva l’intervento statale, sembra di assistere alla ripetizione della sentenza emessa tre mesi prima dal professor Alpa: «Il capitalismo familiare è fallito».
 

tontolina

Forumer storico
Conte è stato veramente un gesuita fetente contro Salvini

Matteo Salvini e Conte che “ha qualcosa da nascondere”
@neXt quotidiano | 22 Settembre 2019


Matteo Salvini qualche giorno fa è andato all’attacco di Giuseppe Conte, alludendo a “qualcosa da nascondere nel passato del presidente del Consiglio. A cosa si riferiva il leader della Lega? Secondo Dagospia il Capitano si riferiva alla vicenda del concorso universitario e dal esaminatore Guido Alpa, e l’uscita di Salvini sembrava voler alludere a qualche sviluppo sulla questione.

Matteo Salvini e Conte che ha qualcosa da nascondere
La storia venne tirata fuori da Repubblica nell’ottobre 2018. Si parla del concorso che Giuseppe Conte ha fatto nel 2002 all’Università Vanvitelli di Caserta e che ha vinto insieme a Carlo Venditti, che viene assunto nell’ateneo campano mentre l’attuale premier verrà invece chiamato tre anni dopo a Firenze, dove già lavorava come professore associato. Nella commissione che giudicò e promosse all’unanimità Conte, insieme con altri quattro importanti docenti universitari italiani, c’era Guido Alpa che di Conte è maestro, amico, collega e, a credere al curriculum del premier, anche socio. Si era parlato di lui già all’epoca del concorso a La Sapienza che Conte voleva svolgere pur essendo presidente del Consiglio: Conte prima rinviò la data del colloquio e poi effettivamente rinunciò ufficialmente al concorso.
Secondo il suo curriculum, nel 2002 l’attuale Presidente del Consiglio collaborava professionalmente con Guido Alpa, suo maestro all’Università. E proprio in quell’anno Conte diventò professore ordinario superando, all’università di Caserta, un concorso nella cui commissione c’era proprio Alpa.
Ma secondo l’articolo 51 del codice di procedura civile la collaborazione professionale è un elemento che causa l’incompatibilità tra chi esamina e chi è esaminato.

Il quotidiano racconta che nel gennaio 2002 Conte insieme ad Alpa difese il Garante della Privacy contro la RAI che aveva impugnato un suo regolamento.
Come ha spiegato recentemente in un parere l’Anac di Raffaele Cantone, c’è un’incompatibilità quando «esiste una collaborazione professionale con una comunione di interessi economici» tra l’esaminato e l’esaminatore.

Il problema, sostanziale, arriva però dagli altri due fatti, vietati dalla legge: i due hanno «avuto rapporti stabili di collaborazione» [per fortuna che era solo collaborazione e non rapporti sessuali stabili... per un attimo ho temuto], per citare la norma?
Sono stati mai soci? Conte, nel suo curriculum, scrive di sì.
E indica come data di inizio della collaborazione proprio il 2002, quando si tiene il concorso.
Contattato da Repubblica, il premier Conte non ha voluto rispondere alle domande [si è avvalso della facoltà di tacere].

famiglia-cristiana-giuseppe-conte.jpg


Lo ha fatto invece, assai cortese, il professor Alpa che ha spiegato di non aver mai avuto uno studio associato con Conte e che i due erano «soltanto coinquilini». O meglio che il premier, da avvocato, aveva lo studio «sopra il mio». Una ricostruzione che lo “salverebbe” dal conflitto di interessi nel concorso. Ma che, sulla base di alcuni documenti che Repubblica ha potuto consultare, mostra diversi buchi. […]

Strano, perché consultando l’albo degli avvocati si scopre che entrambi hanno sì studio in piazza Benedetto Cairoli 6, ma che hanno anche lo stesso numero di telefono: per risparmiare il professor Conte usa la segreteria dello studio Alpa?

La difesa di Conte
Conte rispose all’epoca con una lettera aperta a Repubblica, respingendo ogni accusa e spiegando che lui ed Alpa non avevano uno studio professionale insieme, ma il suo studio legale si trovava nello stesso stabile e al piano superiore di quello di Alpa, ed entrambi gli studi condividevano la stessa segreteria. In una lettera inviata a Repubblica all’epoca Conte cercò di tamponare anche l’altra e principale accusa di Repubblica, cioè di aver così stretti rapporti con Alpa da averci lavorato insieme per difendere il Garante della privacy in un giudizio contro la Rai.

giuseppe-conte-guido-alpa.jpg

il curriculum di Conte e la collaborazione con Alpa (La Repubblica, 8 settembre 2018)
Il presidente del Consiglio sostenne che il lavoro sua e quello di Alpa per il Garante erano del tutto indipendenti, allo stesso modo giustificò come normale attività, senza nulla di illegale, la pubblicazione dei suoi articoli nei volumi curati da Alpa e l’assegnazione del progetto di corsi via internet.



dove c'è puzza di bruciato, c'è sempre anche l'arrosto!
 

tontolina

Forumer storico
DIETRO LE QUINTE/ Tutti i bluff che fanno tremare Renzi e Conte
06.10.2019, agg. alle 08:46 - Antonio Fanna
Nel governo non si capisce chi comanda. Sul tavolo del poker si gioca una partita dove nessuno ha carte buone e tutti temono il bluff altrui
conte_2_lapresse1280.jpg

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio (LaPresse)

Un mese di governo, un mese di un blob inafferrabile, proprio come quella misteriosa sostanza gelatinosa che non ha né forma né nome.
Il problema principale è che non si capisce chi comanda.
Nell’esecutivo gialloverde le gerarchie erano chiare, sul ring salivano Luigi Di Maio e Matteo Salvini mentre il premier Giuseppe Conte faceva da arbitro e talvolta pure da sparring partner, cioè incassava qualche colpo pur di non mandare tutto per aria.
Ora i contraenti sono raddoppiati, da 2 sono passati a 4: M5s, Pd, Leu, Italia viva. Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, Pietro Grasso (o chi per lui), Matteo Renzi. E con lo schema è cambiato anche il rapporto di forza. Da un ring, o da un tavolo per il braccio di ferro, si è passati al tappeto verde del poker. Bisogna studiare chi è seduto agli altri lati del tavolo, capire se ha le carte o un bluff, interpretare le parole e anche i silenzi.

Finora uno tace e gli altri, chi più chi meno, parlano. Il muto è Zingaretti, la cui strategia è imperscrutabile. Il Pd si è caricato il dossier economico, con Paolo Gentiloni a Bruxelles e Roberto Gualtieri al ministero.
La prima uscita verbale del nuovo ministro non è stata memorabile. Domenica scorsa a Lucia Annunziata ha parlato di “rimodulazione dell’Iva” scatenando il finimondo;
poche ore dopo Di Maio ha smentito tutto in diretta tv,
Conte è stato costretto a convocare d’urgenza un vertice notturno,
il giorno dopo la mitica Nadef (Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) è apparsa in tutta la sua sconcertante debolezza.

Renzi rilascia tre interviste al giorno. C’è da capirlo: ha riconquistato la prima fila mediatica e deve cavalcarla.
Sparito Salvini da teleschermi e giornali, ecco l’altro Matteo a sfruttare il favore dei media per guadagnare consenso. Con la differenza sostanziale che il leghista aveva un seguito consolidato nel Paese, e l’ha mantenuto: il suo è ancora saldamente il primo partito. Il salmone Renzi deve invece risalire la corrente, la sua strategia è fare valere un peso parlamentare inversamente proporzionale al peso elettorale.

Da questo punto di vista, più parla più si mostra debole perché privo dello strumento che Salvini poteva permettersi di usare come minaccia, cioè le elezioni.
La Lega non aveva paura del voto, e non lo teme tuttora.
Nel governo attuale, al contrario, ne hanno tutti il terrore.
Nessuno dei quattro alleati può permettersi il lusso di agitare anche lontanamente lo spettro delle elezioni anticipate. E così sul tavolo del poker va in scena una partita fiacca, dove nessuno ha carte buone e tutti temono il bluff altrui.
Compreso il premier Conte, che era partito inalberando un rinnovato profilo da condottiero anziché da mediatore ed è stato costretto ad abbassare la cresta perché i veri galli nel pollaio del governo sono altri.

Ma in questo modo nessuno nel quadripartito comanda davvero, nessuno si prende responsabilità e decide, come documenta la scarsità di iniziative in questo primo mese di attività.

A frenare contribuisce anche il voto di fine mese in Umbria.
Per la prima volta (a parte la fiducia parlamentare al Conte bis) Pd e M5s mescolano i loro voti facendoli convergere su un candidato unitario.
L’Umbria non è una Regione in grado di rovesciare gli equilibri romani. Tuttavia, se l’albergatore Vincenzo Bianconi dovesse perdere la sfida sarebbe un terremoto per la maggioranza.
Anche per questo l’argomento tasse e manovra è stato silenziato. Le vere intenzioni del governo (e i vincoli che l’Europa imporrà) verranno alla luce soltanto l’ultima settimana di ottobre.

DIETRO LE QUINTE/ Tutti i bluff che fanno tremare Renzi e Conte
 

tontolina

Forumer storico
IL GOVERNO CONTRO GLI ITALIANI: 1000 euro di multa per ogni F24 respinto

GIUSEPPE CONTE



Il governp “Ghondeh 2” si sta rivelando come il perfetto sommario dei luoghi comuni contro gli italiani ed intende applicarli sino in fondo. Presi come obiettivi il “Cambiamento climatico” e l’evasione fiscale, ha deciso di usare il primo per bombardare gli italiani con una marea di tasse e balzelli e di utilizzare il secondo per imporre un vero e proprio regime del terrore, lasciando naturalmente salvi ed intoccati i veri evasori.

Da questa cornice di odio per i cittadini nascono le ultime idee riportate da Investire:
– Vengono allungati i tempi per poter utilizzare i crediti (da maggio e non più da gennaio);
– Introdotte nuove sanzioni di 1.000 nel caso in cui i modelli f24 vengano scartati.
– Obbligo di preventiva presentazione della dichiarazione Irpef Ires e Irap se da essi emerge un credito superiore a 5.000 euro.

quindi si ritarda di 5 mesi la possibilità di utilizzare gli eventuali crediti fiscali e, soprattutto si introduce una sanzione nel caso in cui i modelli F24 siano scartati per un semplice errore. Quindi se nella dichiarazione il commercialista sbaglia a copiare uno dei singoli codici, lunghissimi, che identificano una classe di imposta, scatterà una sanzione fino a mille euro. Tutto questo anche se il credito esiste ed è esigibile. Una mossa che viene introdotto per punire i cittadini con crediti di imposta ed i loro commercialisti: non osate chiedere il rimborso o rischierete una multa.

La prima mossa di autodifesa sia dei cittadini sia dei loro commercialisti dovrebbe essere questa di recarsi in massa agli Uffici delle Entrate per far compilare da loro gli F24, in modo che gli eventuali errori vengano imputati allo stato!!
Comunque perseguitare cittadini ed aziende italiane non facendo praticamente nulla verso la vera evasione, cioè quella che avviene all’estero, è veramente geniale e spingerà chi può a scappare ed andare all’estero. Questo interessa qualcosa al contesco governo giallo-fucsia? No, per lui sono importanti solo le proprie prebende il il proprio smisurato io.
 

tontolina

Forumer storico
RINALDI PERDE LA PAZIENZA: si perseguita il piccolo, e si dimenticano i 1000 miliardi di evasione del Lussemburgo




Antonio Maria Rinaldi perde la pazienza, ed ha perfettamente ragione. Quando lo Stato, il Ministero delle Entrate, non fa NULLA contro i paradisi fiscali esteri, perfino nell’Unione Europea, dove si evadono mille miliardi all’anno, ma perseguita il piccolo commerciante perchè non fa lo scontrino, qualcosa di grave non va. Per Conte è troppo facile perseguitare i piccoli ed ignorare le evasioni dei grandi gruppi industriali , delle famiglie di magnati, delle major straniere.
video: RINALDI PERDE LA PAZIENZA: si perseguita il piccolo, e si dimenticano i 1000 miliardi di evasione del Lussemburgo

Un governo maramaldo, che attacca i deboli ed ignora i forti, non merita altro che invettive e rabbia.
 

tontolina

Forumer storico
La ricetta “perfetta” per far chiudere migliaia di piccole imprese nei primi mesi del 2020
La ricetta “perfetta” per far chiudere migliaia di piccole imprese nei primi mesi del 2020


Nel nuovo governo, probabilmente, analizzando la bozza della legge di bilancio e il decreto fiscale collegato, si può osservare che c’è poca conoscenza del sistema economico delle PMI e che ci sono molti “luoghi comuni” contro le micro-imprese non ancora superati;
purtroppo dietro a tutto questo è invece ipotizzabile che qualcuno stia portando avanti il proprio progetto dove il “nemico “ principale è il “piccolo imprenditore” che ha idee e progetti propri e non si sottomette al “sistema “ ideale che prevede una pluralità di dipendenti ubbidienti e sottopagati !
Ma veniamo al dunque: l’upgrade del regime forfettario che era già legge e che prevedeva che dal 2020 i soggetti che fatturano da 65.000 a 100.000 in un anno avessero una percentuale di imposta sostitutiva al 20% è stato cancellato!
Come sapete stanno inoltre discutendo in questi giorni di re-introdurre limitazioni (valore massimo dei beni strumentali, possibilità di avere collaboratori o dipendentie.ecc..) al regime forfettario attuale che prevede fino a 65.000 di ricavi annui .

Preciso: in qualsiasi caso rivedere le regole a meno di un anno dall’entrata in vigore di un nuovo regime fiscale non è da Stato serio! [ma da bastardi ]

Sui loro “numeri “, perchè poi alla fine queste misure vengono riviste per far cassa e recuperare quei miliardi che servono per attuare altre promesse fatte a favore di altre categorie, ci sono persone che hanno scommesso la loro vita e magari hanno deciso di intraprendere nuovi progetti e che ora magari non riusciranno più a portare avanti proprio per via di alcune “modifiche” negative.
La Fatturazione elettronica ai forfetari probabilmente non la renderanno obbligatoria (ma incentivata): fortunamente l’accordo con la UE per l’applicazione in deroga della fatturazione elettronica fra privati prevedeva l’esclusione per i soggetti che forfettizzano l’iva e quindi il Governo si troverebbe a dover trattare in breve tempo con l’Europa (e sappiamo che tanti paesi sono contrari alla fatturazione elettronica fra privati).
Non dimentichiamo però dal primo gennaio tutti i commercianti devono inviare i corrispettivi telematici !
Pensiamo all’ambulante che fa la spunta e che fattura poche migliaia di euro l’anno che costi deve sostenere!
ma anche gli altri commercianti quelli dei negozi di vicinato che sopravvivono a fatica! ps. i costi già hanno dovuto sostenerli all’inizio dell’anno per adattarsi alla fatturazione elettronica; per di più da questo obbligo non sono esclusi nemmeno i forfettari!
Inoltre dal 1 luglio 2020 partono le sanzioni sul Pos.

E ora veniamo alla parte peggiore che purtroppo è contenuta nel decreto Fiscale collegato alla legge di Bilancio e che è gia legge!
E che sta iniziando il suo iter di conversione in parlamento (non ho molte speranze che cambi qualcosa).
Vengono imposti nuovi limiti molto pesanti alle compensazioni dei crediti di imposta!
Praticamente si possono compensare i crediti derivanti dalle singole dichiarazioni (oltre i 5000 euro annui) dopo 10 giorni dalla presentazione delle stesse! (ad oggi potevano essere compensati dal primo di gennaio di ogni anno).
Se pensiamo ad esempio che il modello di dichiarazione Persone Fisiche (ex modello unico) ora si presenta al 30 novembre, quindi la compensazione è possibile praticamente quasi un anno dopo l’insorgenza del credito!
NB Forse non tutti sanno che il rimborso è addirittura una strada più lunga e complessa con tempi lunghi e incerti.
Ma lo sapete quante imprese riescono a sopravvivere perchè compensano i crediti ad esempio con la parte contributiva inps?

Perchè poi è possibile regolarizzare ad esempio il DURC (documento unico regolarita contributi) e senza questo documento regolare non è possibile entrare in cantiere e lavorare! (ovviamente sono decisamente contro le false compensazioni ma perchè penalizzare tutti indiscriminatamente?).
Altra novità molto negativa è la maxi sanzione di 1000 euro per ogni f24 (modello di pagamento imposte unificato) con compensazione di imposte respinto dal sistema Entratel (ad oggi non viene praticamente specificato se si applica anche ad un f24 che contiene ad esempio anche solo anche solo pochi euro)! Un qualcosa di impensabile per gli operatori del settore che si trovano ogni mese a caricare decine di f24!
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi…
 

Users who are viewing this thread

Alto